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Impianto Elettrico...tubi Troppo Piccoli......


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Mi trovo in una situazione imbarazzante.....una cliente dopo anni di vari blackout e dopo l'ennesima chiamata mi ascolta e decide di rifare l'impianto elettrico.

Aprendo alcune scatole ho l'amara sorpresa ,i tubi sono troppo piccoli per inserire le due linee ,luce e motrice,la cliente ha già fatto fatica ad accettare di cambiare tutte le scatole sia derivazione che 503 ( ora sono installate scatole rotonde piccole)non vuole stravolgere l'appartamento rifacendo le tracce.

Volevo chiedere se si può' considerare e norma un impianto ad una linea sola,l'appartamento e' molto piccolo,5 locali una lavatrice,una cucina e l'inverno ogni tanto una stufetta....installerei interruttori bipolari a monte della lavatrice e della cucina ma di più non posso fare!

qualcuno ha idee e consigli in merito....e soprattutto la conformità può considerarsi valida?

Grazie in anticipo per eventuali risposte.

Ciao

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,l'appartamento e' molto piccolo,5 locali....

5 locali! Alla faccia del piccolo. Chissà cosa è per tu un appartamento grande, forse uno da 500 m2 ? :smile:

Battute a parte, non puoi pensare di usare, ad esempio, canaline sugli zoccoli battiscopa?

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Purtroppo è una situazione che capita spesso, intanto diamo per scontato che i tubi corrugati anche se piccoli sono a norma e poi puo sembrare banale, ma io non ho mai trovato un chiaro riferimento normativo che prescrive che l'impianto elettrico deve avere più di una linea. Ora saro io che non conosco bene tutte le norme, ma l'unico accenno alle linee multiple è fatto nella nuova variante 3 della 64\8 in sintesi dice che i circuiti devono essere almeno due (non oltre i 50 metri quadri) e con protezioni differenziali indipendenti. Non discuto questo e neanche il fatto che tecnicamente è molto più corretto suddividere l'impianto in diversi circuiti, quello che sento mettere in discussione è il fatto che tale prescrizione deriva dalla volontà dell'ente normatore di classificare gli impianti, quindi ad esempio per rientrare nel livello 1 devo fare almeno 3 circuiti, la confusione nasce dalla seguente domanda: Per certificare l'impianto devo per forza farlo rientrare in questa classifica di prestazioni o posso dichiarare l'impianto a livello 0 o addirittura non cosiderarne le prestazioni ma comunque renderlo sicuro soddisfando i parametri del CEI e quindi potendolo certificare?

Personalmente preferisco seguire le guide CEI e quindi classifico i miei impianti secondo i livelli di prestazioni prima citati, in ogni caso, quando mi è stato posta questa domando lo trovata legittima è mi ha fatto pensare, per considerare non a norme un'impianto, anche se tecnicamente sicuro, basta che non rientri in questa classificazione prestazionale? Cosa ne pensate.

Saluti.

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Ora non vorrei dire una bestialità ed entrare a gamba tesa nel nostro bestiario.

Mi sembra di aver letto su tutto normel, che in casi del genere, si può parlare con il cliente e sipulare un "patto in deroga", che permette di fare un lavoro che non rientra nei livelli di prestazione sopra citati.

Dovrei controllare le ultime rivista.

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Carlo Albinoni

Ora saro io che non conosco bene tutte le norme, ma l'unico accenno alle linee multiple è fatto nella nuova variante 3 della 64\8 in sintesi dice che i circuiti devono essere almeno due (non oltre i 50 metri quadri) e con protezioni differenziali indipendenti.

A parte i fatto che la V3 non esiste più e dovresti procurarti la norma aggiornata, si tratta di requisiti che si applicano solo per impianti nuovi o completamente rifatti in occasione di ristrutturazione edile, quindi non nel tuo caso.

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Forse sbaglio, ma per me cambiare scatole, frutti, conduttori e installare un nuovo centralino e sinonimo di nuovo impianto o comunque la ristrutturazione edile non centra, posso decidere di fare l'impianto nuovo con canalette senza toccare i muri, non per questo non devo considerarlo un impianto nuovo. Sorvolando sulla V3, deduco che la tua opinione è che per certificare un nuovo impianto bisogna rientrare per forza in un livello prestazionale, invece in caso di rispondenza non bisogna considerare detti livelli.

Ho capito bene o no?

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Carlo Albinoni

Se riutilizzi i tubi ( le scatole o altro) l'impianto non è nuovo.

Quindi vedi tu.

deduco che la tua opinione è che per certificare un nuovo impianto

Non penso tu sia un "certificatore".

Mi sembra di aver letto su tutto normel, che in casi del genere, si può parlare con il cliente e sipulare un "patto in deroga", che permette di fare un lavoro che non rientra nei livelli di prestazione sopra citati.

Se alcuni requisiti non si applicano ai miglioramenti degli impianti esistenti, non serve derogare da ciò che non è richiesto.

Modificato: da Carlo Albinoni
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Sono 4 locali piccoli più un corridoio,la cliente fa fare il lavoro a patto di non vedere canaline esterne....ultimamente l'impianto ha avuto grossi problemi a causa di surriscaldamento dei fili,ammettendo riuscissi a far passare 2 linee sono sicuro di ritrovarmi di fronte gli stessi problemi amplificati....l'impianto sarà' a norma ma poco sicuro,se poi incomincerà' a scattare il magnetotermico farò' una sonora figuraccia....senza neanche poter dare una spiegazione plausibile....mi ricordo il detto di un professore dopo un operazione......l'intervento è riuscito benissimo ed il paziente e' deceduto.....

Voi che ne pensate...mi tiro indietro?e' un peccato visto l'aria di crisi che tira!

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Devi spegare chiaramente al tuo cliente che i miracoli non somo per gli elettricisti ma per i santi.

Se non vuole rompere i muri per mettere nuovi tubi deve adattarsi ad avere canaline esterne.

Se non gli va nemmeno questo si tiene il suo vecchio impianto sino al primo incendio, così oltre a rifare l'impianto dovrà fare anche altri lavori.

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Se non gli va nemmeno questo si tiene il suo vecchio impianto sino al primo incendio, così oltre a rifare l'impianto dovrà fare anche altri lavori.

:superlol: :superlol: :superlol: questa è bellissima

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Se riutilizzi i tubi ( le scatole o altro) l'impianto non è nuovo.

Quindi nella dichiarazione di conformità si deve barrare la casella "manutenzione straordinaria"?

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io a casa mia ho optato per la linea unica da 2,5mmq ..

chiaro, la comodità di separare le luci dalla potenza non c'è ma si può ovviare inserendo dove riesce delle lampade d'emergenza estraibili magari.

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Microchip1967

Se non gli va nemmeno questo si tiene il suo vecchio impianto sino al primo incendio, così oltre a rifare l'impianto dovrà fare anche altri lavori

bellissima!!!

E aggiungerei che gli puoi dire che con la soluzione attuale potrebbe risparmiare sl riscaldamento.....

Al limite la temperatura potrà salire in un lampo :-)

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Carlo Albinoni

io a casa mia ho optato per la linea unica da 2,5mmq ..

Si possono sempre fare due o più circuiti per zone.

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A me è successo più di una volta la sostituzione dei fili rigidi di sezione max 1mm o 1,5mm su impianti vecchi con i tubicini grigi sotto traccia ,ho fatto un montante unico da 2,5mm sostituito tutti gli interruttori e le prese e su tutti i punti luce 1,5mm,naturalmente sono riuscito a mettere tutti morsetti forbox nelle scatole di derivazione al posto delle vecchie giunte a nastro di tela dove in più scatole c'erano delle giunte biscottate, più di così non si poteva fare, e a distanza di anni non ci sono stati problemi di nessun tipo, anzi sono riuscito a passare il filo di terra solamente da 1,5 ma almeno ora c'è su tutte le prese e punti luce soprattutto il differenziale che mancava, bye

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E' anche possibile fare un miglioramento "emergenziale" come quello descritto da rfabri, la situazione sarà comunque migliore di quella attuale.

Poi c'è sempre un machiavello legale, anche se è un falso.

L'impianto sarà sicuramente vicchissimo, antecedente al 1995.

Si sostituiscono cavi, scatole giunte al meglio possiible. Si installa, se già non c'è, un MGTD appropriato alla partenza della linea e, magari, anche una linea di terra.

Non si rilascia alcuna dichiarazione.

L'impianto è sicuramente più sicuro dell'attuale. (bisticcio di parole ma che rende l'idea). :smile:

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Se non erro si può rilasciare la dichiarazione essendo un impianto non vecchio di più, si dichiara come riparazione di una guasto con sostituzione parziale dei fili , poi in realta non sono stati sostituiti alcuni fili o frutti guasti ma tutto, e come conferma livio non sarà una ferrari ma nemmeno una carriola come prima almeno in caso di frigorifero lavatrice o altro possa andare in dispersione il differenziale comincerà a fare il suo lavoro, infatti un paio di volte mi avevano chiamato per dirmi che l'impianto nuovo funzionava peggio del vecchio, ed ecco che ho dovuto spiegargli cosa non andava prima non ora! causa elettrodomestici guasti, bye

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Scusate se dico una castroneria, ma se invece di una linea unica da 2,5mmq riuscisse ad infilare una linea da 4mmq protetta da un mtd da 20A riuscirebbe a sfruttare al meglio i tre Kw disponibili; ovviamente su ogni presa deve montare un fusibile da 16A per proteggere la presa stessa; dichiarando poi la conformità per manutenzione straordinaria.

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Mi sembra di aver letto su tutto normel, che in casi del genere, si può parlare con il cliente e sipulare un "patto in deroga", che permette di fare un lavoro che non rientra nei livelli di prestazione sopra citati.

Il relatore di Tuttonormell, l'illustre Prof. Carrescia, mi apre volessse sostenere - a titolo meramente personale - che di fatto era favorevole anche alla clausola del patto in deroga e consentire di applicare anche il livello 0, poiché alla fine, la norma deve perseguire in primis la sicurezza, in secondo piano la prescrizione funzionale.

Di fatto, è rpevista una sola deroga, per immobili di pregio con valore sotorico protetti e vincolati dalla soprintendenza ai beni culturali, e un 'altra fattispecie; esempio un castello.

In questi casi, credo sia percorribile una sola strada deontologicamente corretta:

Manutenzione o rifacimento parziel dell'impianto, che come sappiamo, non esaudisce la variante V3 ora cap 37, ma di fatto concretizza perlomeno la sicurezza elettrica.

Due, tracce in alto nei corridoi, possono dettare perlomeno le dorsali dell'impianto per le camere e un altro intervento potrebbe consentire l'adozione del centralino nuovo.

Anche un esaustivo rispetto della V3, in termini funzionali, potrebbe anche non interessare il proprietario, poiché le norme all fine sono sempre aggiornabili, e col tempo anche la V3 verrà aggionata con altra variante che renderà vetusta la precedente.

La strada della manutenzione straordinaria mi pare l'unica percorribile, per ora, senza interventi edili significativi, ed anche deontolicamente corretta, fatto salvo e diversamente dai casi inn cui - molti - alcuni installatori posano due cavi nuovi, due frutti con l'adattatore per scatole circolari, poi dicono al cleinte che sono in ordine con la normativa vigente.

Si tratta di capire cosa si compra.

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io ho messo il 2,5 perchè in quei tubi era impossibile far altro.. 3 del 4 non ci passeranno mai

Allora ritiro la proposta.

Io credo che ce la farebbe pure con uno da 16A.

Si probabilmente calcoli alla mano si, ma per essere tranquilli...

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Nel 2013 ho ristrutturato un'impianto del genere, sostituendo scatole di derivazione e scatole portafrutti, cavi e frutti, e, in alcuni casi, rifacendo delle tracce nuove. Ho alimentato le prese del bagno con una conduttura separata, protetta da interruttore magnetotermico differenziale da 10 mA.

I proprietari sono rimasti in casa durante i lavori: un macello. Polvere, calcinacci, utenze senza corrente, prolunghe a destra e sinistra per alimentare le utenze più sensibili. Non vorrei ripassarci.

Naturalmente a fine lavori il cliente mi ha accusato di aver fatto polvere, calcinacci, aver lasciato le utenze senza corrente ecc... Neanche non l'avessi avvertito.

Anche nel mio caso i tubi erano piccoli, i fili vecchi e mancava il conduttore di terra. Se ricordo bene la dorsale ero riuscito a tirarla da 4 mmq e solamente il tratto dalla penultima all'ultima scatola l'ho tirato da 2,5 mmq. E ho distribuito il conduttore di protezione a tutte le prese e i centri volta.

Comunque, lavoro a parte, il cliente non era contento

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E si in questi casi molto spesso non c'è via di mezzo o il cliente tira furi la grana per il totale rifacimento dell'impianto elettrico o accetta la sola sostituzione dei fili sacrificandone la sezione, e la sostituzione totale dei frutti, ma come valore aggiunto ha solo filo di terra su tutto l'impianto e il nuovo fiammante differenziale salvavita! , bye

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Carlo Albinoni

Di fatto, è rpevista una sola deroga, per immobili di pregio con valore sotorico protetti e vincolati dalla soprintendenza ai beni culturali, e un 'altra fattispecie; esempio un castello.

Castello o no vale il Decreto Legislativo 42/2004 “Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della Legge 6 luglio 2002, n. 37”.

Comunque nel caso di rifacimento di impianti esistenti esiste la possibilità di non applicare il capitlo 37 senza alcuna deroga.

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