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buon giorno

devo fare un quadro elettrico per un box auto, e avrei pensato di mettere i seguenti magnetotermici

1) mtd c25  0,3 generale

2) mt c16 0,03 linea prese

3) mt c10 0,03 linea luce

4) mt c6 0,03 linea basculante

5) mt c6 0,03 linea cancello elettrico

5) mt c10 0,03 linea luce giardino

il dimensionamento è giusto? il differenziale conviene averlo solo sul generale o anche sulle linee ?

grazie in anticipo a chi risponderà.

Fabio

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I MT si dimensionano rispetto alle linee che devono proteggere, non ai carichi che ci andrai a collegare, ovvero da questo elenco nessuno ti potrà dare una risposta valida.

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I MT si dimensionano rispetto alle linee che devono proteggere, non ai carichi che ci andrai a collegare, ovvero da questo elenco nessuno ti potrà dare una risposta valida.

Concordo, ma oltre a questo nella tua lista hai specificato per ogni punto anche il valore della sensibilità differenziale (0,3 oppure 0,03)......quindi o metti tutti MTD da 0,03 a valle di quello da 0,3 oppure il generale lo dovrai mettere da 0,03A non da 0,3A

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Concordo, ma oltre a questo nella tua lista hai specificato per ogni punto anche il valore della sensibilità differenziale (0,3 oppure 0,03)......quindi o metti tutti MTD da 0,03 a valle di quello da 0,3 oppure il generale lo dovrai mettere da 0,03A non da 0,3A

 

A questo punto dato che ogni linea avrebbe il suo differenziale come generale basterebbe un Magnetotermico

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A questo punto dato che ogni linea avrebbe il suo differenziale come generale basterebbe un Magnetotermico

Piuttosto il contrario. Non appare molto funzionale sezionare l'impianto per proteggre ogni linea da eventuale dispersioni e non da CC e sovracarichi ed inoltre la sezione dei cavi dovrebbe, a questo punto, essere identica per tutte le linee.

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Carlo Albinoni

Direi anche di prevedere un circuito per la ricarica dei veicoli elettrici.

Tra pochi anni sarà la normalità, anzi non avere la predispozione per questa sarà una vera difficoltà.

 

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Carlo Albinoni

Bella domanda.

 

Diciamo che è a scelta: a seconda della disponibilità della potenza (cioé di quanto costa) e della velocità di ricarica desiderata.

 

Tuttavia una potenza di 3 kW (3,7 kW norminali: 16 A/230 V) corrisponde a mettere nella pancia dell'auto circa 200 km in 12 ore di ricarica.

Quindi più che adeguato per ripristinare durante la notte la percorrenza media giornaliera. A mio avviso è quello che veramente serve a casa.

 

Però si può fare anche 7 kW o 20 kW. In alcuni paesi 20 kW è la ricarica domestica.

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Carlo Albinoni
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non esiste ancora uno standard prevalente

 

 

1. se fosse predisposizione direi che non c'entra con lo standard: basta quadro, interruttore, tubo... nulla di più ed è indipentende dallo standard. Tra l'altro, la CEI 23-50 già pubblicata prescrive per gli edifici nuovi proprio la predisposzione (almeno). Il concetto è che se non si provvede alla predisposizione infrastrutturale poi diventa difficile e costoso installare stazioni di ricaroca.

 

2. comunque, uno standard prevalente esiste eccome. Parliamo di ricarica domestica, quindi di fatto 3-7 kW (immagino non di più in Italia). Lo standard prevalente in Europa ormai da diversi anni è la presa tipo 2 (comunemente nota come "Mennekes"). Tra l'altro è stata indicata come presa unificata europea per la ricarica in corrente alternata nella direttiva AFID del 2014.

 

Ciò premesso, l'era dell'eMobility si è già avviata in Europa.

Almeno le nuove case sono già predisposte per la ricarica.

Nei corridoi autostradali si stanno installando le reti di ricarica veloce.

 

Certo siamo molto indietro in Italia: clamorosamente all'ultimo posto.

Proprio ieri un mio conoscente svizzero mi ha detto delle difficoltà a venire in vacanza in Italia con l'auto elettrica per la mancanza quasi assoluta di stazioni di ricaroca.

Alla fine, ha deciso di andare a Cannobio sul Lago Maggiore perchè a due passi in territorio elvetico può contare su un po' di stazioni veloci.

 

Tuttavia qualcosa si muove anche in Italia.

Per esempio a Milano sono stati installati 12 stazioni veloci in città (generosamente donate da Nissan).

Tra poco verrà fatto in Ligura il primo tratto di collegamento con la Francia.

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aggiungo questi dati :

montante prese 4 mm

     "             luce 2, 5 mm

linea basculante 2, 5 mm

linea canc.  elettr.  2, 5 mm

grazie

 

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quindi considerando che la lunghezza dei fili é nell'ordine dei 15-20 metri max e il diametro quello specificato sopra, possono andare bene gli mtd di cui sopra?

( so che usare un 2,5 per un basculante è abbondante, ma il proprietario del box lo ha già, qundi userò quello).

grazie a tutti

 

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Non so, parlare di stazioni di ricarica adesso mi sembra come dire a qualcuno che sta progettando casa nuova "fatti un eliporto in giardino che stanno per arrivare le auto volanti"

 

 

Voglio dire, già le auto ibride che vedo circolare per strada si contano sulla punta delle dita, e ne avanzano pure (di dita); per le totalmente elettriche al momento siamo a una Nissan Leaf vista qualche giorno fa, e un paio di anni fa uno di quei ridicoli golf kart omologati per la circolazione su strada, credo una Twizy o un baraccone simile... che però era l'auto pubblicitaria dell'ennesima azienda operante nel campo dell'energia alternativa, quelle che cavalcavano l'onda del fuffovoltaico e che ora presumibilmente sarà pure fallita.

 

Carlo secondo me è troppo ottimista, l'ho detto pure altre volte, direi che così a naso la mobilità elettrica intesa come vera alternativa dovrà aspettare almeno altri dieci anni se non anche di più, non vedo in giro frotte di gente disposte a cacciare il prezzo di una media berlina per portarsi a casa una ridicola utilitaria buona giusto per fare casalavoro lavorocasa e nulla più.

 

Tornando in topic.

 

Si direi anche io che le linee sono sovrabbondanti, ma se hai già le matasse di cavo, tendenzialmente è meglio in più che in meno. Sarebbe stato un bel problema se il proprietario avesse avuto solo matasse di 1 e avessi dovuto fare tutto con quello :)

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Carlo Albinoni
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Non so, parlare di stazioni di ricarica adesso mi sembra come dire a qualcuno che sta progettando casa nuova "fatti un eliporto in giardino che stanno per arrivare le auto volanti"

 

 

:lol:

Ho già sentito questa battuta da un professionista un paio di anni fa: ora, dopo le prime installazioni di stazioni di ricarica che gli sono state commissionate, ha detto che aveva completamente sbagliato le previsioni e che avevo ragione io! Sotto la finestra (non mi trovo in Italia in questo momento), sono parcheggiate in strada due auto elettriche che stanno ricaricando.

 

 

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Carlo secondo me è troppo ottimista, l'ho detto pure altre volte, direi che così a naso la mobilità elettrica intesa come vera alternativa dovrà aspettare almeno altri dieci anni se non anche di più, non vedo in giro frotte di gente disposte a cacciare il prezzo di una media berlina per portarsi a casa una ridicola utilitaria buona giusto per fare casalavoro lavorocasa e nulla più.

 

 

Premessa: la diffusione delle auto elettriche in Italia si attesta a circa un decimo della media europea. Insomma, siamo praticamente all'ultimo posto e tra poco Romania e Bulgaria ci sorpasseranno. L'unica eccezione sono le minicar elettriche (in gran parte di produzione italiana) che hanno un discreto successo (almeno a Milano): iCar0, Estrima Birò, Twizy..Quindi siamo abituati a vedere la cosa dal punto di vista italiano....

 

A parte le minicar e l'Italia, le auto elettriche sono in forte espansione su scala europea e mondiale. Per auto elettriche si intendono le auto a spina: non solo le elettriche pure ma anche le ibride ricaricabili (che pure hanno bisogno di una presa per la ricarica ad esempio notturna). Se un noto costruttore di auto ibride non ricaricabili, spende decine di migliaia di euro, per fare la pubblicità alle sue auto che non hanno bisogno della presa (sic!), significa che le auto a spina fanno sentire il fiato sul collo!

 

I numeri non si dicutono (http://www.eafo.eu/) . Se negli ultimi anni, da un anno all'altro, non c'è più il quasi raddoppio degli anni precedenti , questo "rallentamento della crescita" va imputato all'effetto Osborne: chi vorrebbe acquistare l'auto elettrica aspetta sapendo che tra pochi anni anni vi saranno modelli dalle prestazioni molto migliori (e meno costosi).

 

Sono tre i modelli che cambieranno il mercato: Chevrolet Volt (in Europa Opel Ampera-E), Nissan Leaf 2, Tesla Model 3. Dotati di batteria da circa 60 kWh garantiranno 300 km di autonomia reale. Ad essi seguiranno tutti gli altri VW Golf e, BMW i3, ecc.

 

La conseguenza è che nel quinquennio 20-25 cambierà completanente il mercato delle automobile. Ora nessuno sa quale sarà la percentuale sul nuovo di elettrico che verrà raggiunta (30%, 50%, 70%...) ma sarà una fetta significativa. Qualcuno si azzarda ad andare oltre e parla di proibizione delle non elettriche a partire dal 2025/2030 in Norvegia, Olanda, Germania (be', ci saranno comunque le ibride ricaricabili....).

 

Un'altra osservazione riguarda gli investimenti delle grandi case automobilistiche. Tutte. Compresa la FCA. Lo sviluppo e la ricerca ormai è indirizzata all'elettrico. PSA ha annunciato le nuove piattaforme elettrica pura e ibrida ricaricabile che verranno utilizzate per diversi modelli. VW si sta specializzando nell'elettrico. Pure Daimler e Porsche che stanno sviluppando le anti Tesla.

 

Anche il mercato delle stazioni di ricarica (soprattutto quelle "veloci") è in grande fermento. Aggiungo anche, che piaccia oppure no, esiste una direttiva europea, la AFID, che obbliga gli stati membri a promuovere l'installazione delle stazioni di ricarica.

 

 

Torniamo in topic.

Qui non si sta parlando di auto elettrica, nemmeno di stazione di ricarica. Semplicemente di una "predisposizione" in un garage. Cioé di un circuito dedicato 16 A (almeno). Questo impianto lo vogliamo tenere buono per almeno 5-10 anni di vita?

Una delle maggiori difficoltà per chi vorrebbe acquistare l'auto elettrica è appunto la mancanza del circuito nel garage o nel giardino di casa: non c'è la presa, la presa non è abbastanza potente, i fili sono sottili....(questo è quello che si dice spesso). Per questo conviene pensarci in tempo quando si fa o rifa l'impianto. Dopo mettere mano all'impianto per tirare una nuova linea potrebbe essere troppo costoso.

Tra l'altro, se si seguono le guide CEI (che non sono norme ma sono pur sempre un riferimento) la predisposizione per le strutture di ricarica nei box è già richiesta nella CEI 64-50. Non mi sono sognato le astronavi....

 

 

 

 

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Le normative prescrivono che il filo di terra dev'essere dello stesso diametro per il principio che tanta corrente deve entrare e tanta ne deve uscire.Si puo' fare una similitudine con l'idraulica per mantenere costante il livello di un serbatoio tanta acqua deve affluire e tanta ne deve defluire.Poi bisogna vedere di quanto il diametro è piu' piccolo se di molto potrebbe bruciarsi e rompersi ritrovandoti quella corrente in casa   se il differenziale dovesse essere difettoso o non esserci.

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Carlo Albinoni
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Le normative prescrivono che il filo di terra dev'essere dello stesso diametro

 

 

Per la verità non è proprio così.

Questo è un metodo di dimensionamento per evitare di fare i conti ma la CEI 64-8 (IEC 60364) Sez. 543 dà anche il metodo analitico.

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  • 2 months later...
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parlare di stazioni di ricarica adesso mi sembra come dire a qualcuno che sta progettando casa nuova "fatti un eliporto in giardino che stanno per arrivare le auto volanti"

Curiosamente, il punto di ricarica sta per diventare un obbligo di legge per i box con il recepimento della Direttiva AFID.

Certo, solo per le case nuove oltre una certa dimensione... però non stiamo parlando di fantascienza.

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