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settaggio parametro corrente


tonyys

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Salve, dovendo settare i parametri di un motore su di un inverter , per quanto riguarda la corrente è consigliabile inserire quella espressa sulla targhetta del motore oppure è preferibile aumentarla di qualche amper, grazie.

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Non sono un espertissimo di inverter ma per quanto ne so devi inserire il valore corretto.

A che scopo inserire un valore maggiore? Non credere che l'inverter dia più corrente, erogano la corrente richiesta dal motore in base al carico. Se inserisci un valore maggiore non influisci su questo principio.

Al massimo puoi influire sulla soglia di allarme per la protezione del motore, e a lungo andare rischi solo di bruciare il motore...

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SandroCalligaro

Leggendo il manuale trovi le indicazioni che ti servono (e molte altre che magari stai sottovalutando).

Normalmente, dato un motore, è richiesto di inserire i dati di targa. In base a questi (eventualmente insieme ad altre informazioni ottenute tramite misure effettuate dall'inverter stesso) un algoritmo calcola automaticamente altri parametri necessari per il controllo.

 

Riguardo alla corrente che verrà effettivamente erogata, per applicazioni semplici, a regime è vero quello che dice bellazambo, ma in generale la questione è leggermente più complicata.

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Il problema è che inserendo la corrente di targa del motore l'inverter comincia a segnalarmi un allarme H1 che in pratica impedisce di raggiungere la frequenza da me voluta. 

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Ma l'inverter è in grado di erogare in modo continuativo la corrente di targa del motore?

In altri termini la corrente nominale dell'inverter è uguale o maggiore della corrente di targa del motore?

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Se l'inverter e' molto piccolo (< 1 kW) e i cavi lunghi la corrente erogata dall'inverter e' sensibilmente maggiore di quella che arriva al motore, 

La valutazione esatta non e' semplice.

 

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l'inverter è di 7,5 Kw mentre il motore è di 5,5 KW quindi credo che non ci siano problemi di dimensionamento, il problema invece è un'altro e ciò che l'inverter deve lavorare alla frequenza di circa 130 hz per portare il numero di giri del motore alla velocità desiderata.

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SandroCalligaro
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Se l'inverter e' molto piccolo (< 1 kW) e i cavi lunghi la corrente erogata dall'inverter e' sensibilmente maggiore di quella che arriva al motore

A causa della capacità, dici? Per la fondamentale no, non sono d'accordo: anche ammettendo qualche nF di capacità del cavo, l'impedenza per frequenze fino a 1 kHz è molto alta (ad es. 10 nF -> 16 kOhm @1kHz).

 

Il ripple di corrente (dovuta ai fronti di commutazione), quello sì che è molto influenzato dalle capacità.

Per questo può succedere che l'inverter entri in protezione per valori di corrente fondamentale molto più bassi di quello nominale.

 

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'inverter è di 7,5 Kw mentre il motore è di 5,5 KW quindi credo che non ci siano problemi di dimensionamento

 

Non è detto. Gli inverter si dimensionano sempre in base alla corrente che devono erogare, mai in pase alla potenza nominale.

 

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l'inverter deve lavorare alla frequenza di circa 130 hz per portare il numero di giri del motore alla velocità desiderata.

 

Questo è un altro bel problema.

Da 50 Hz in poi lavori in regime di potenza costante quindi a 130 Hz avrai disponibile solo il 38% della coppia nominale, valore che potrebbe essere molto insufficiente; questo fatto potrebbe causare richieste di corrente maggiore del valore massimo con conseguente blocco dell'inverter.

 

Se il motore prevede il funzionamento a 230 V con collegamento "D" è possibile aumetare la coppia disponibile tarando la retta V/f per 400V 86 Hz.

però è un espediente da usarsi se, e solo se, si è ben consci delle problematiche legate a questa taratura.

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SandroCalligaro
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l'inverter comincia a segnalarmi un allarme H1 che in pratica impedisce di raggiungere la frequenza da me voluta. 

Mi ero dimenticato di chiedertelo: cos'è l'allarme "H1"? Di che inverter stiamo parlando?

E' controllato in vettoriale (immagino sensorless) o scalare (V/f)?

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L'inverter è controllato in vettoriale senza sensore , è un HEDY,  e  in pratica il cod H1 non è un   codice di errore ma bensì un allarme , in effetti il motore non va in blocco però aumentando la frequenza fino a circa 120 HZ tutto ok dopo di che non posso andare oltre perchè mi appare questo errore che in pratica sarebbe un limite di corrente di lavoro, in pratica la corrente di uscita è limitata dall'impostazione di cui si parlava nel titolo. 

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fino a circa 120 HZ tutto ok dopo di che non posso andare oltre perchè mi appare questo errore che in pratica sarebbe un limite di corrente di lavoro,

 

Come ho scritto prima:

 

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Da 50 Hz in poi lavori in regime di potenza costante quindi a 130 Hz avrai disponibile solo il 38% della coppia nominale, valore che potrebbe essere molto insufficiente; questo fatto potrebbe causare richieste di corrente maggiore del valore massimo con conseguente blocco dell'inverter

.

 

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SandroCalligaro

Ho dato un'occhiata al manuale dell'HD-700 (non dici che modello è il tuo!:)), e ci sono un paio di parametri legati alla corrente.

Nelle indicazioni a proposito dell'allarme H001 c'è scritto:

Quote

Alarm H001
Current limit is active.

 

Output current is limited at

P7.03×P00.14

 

Questo significa (come doveva essere) che la corrente limite può essere impostata ad un valore diverso dalla nominale (mi sembra sia proprio in percentuale rispetto alla nominale, fino al 300%). Chiaramente, far funzionare in modo continuativo il motore a corrente più alta della nominale (e frequenza >2x nominale) potrebbe voler dire bruciarlo.

Parlo anche della frequenza perché, se è vero che con la velocità aumenta la ventilazione (ma fino a che punto?), a frequenza alta aumentano le perdite nel ferro e meccaniche.

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SandroCalligaro

Rispetto a quello che ho scritto, cambia solo la formula del limite, che diventa

P02.03 x P01.13

P02.03 è la corrente nominale del motore, P01.13 una percentuale fino al 300%.

 

Siccome stai cercando di far funzionare il motore in un range di deflussaggio (cioè il controllo deve ridurre il flusso di rotore per mantenere la tensione da applicare entro quella disponibile), non è detto che, anche aumentando la corrente disponibile, si riesca a raggiungere la coppia necessaria.

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In effetti anche variando il parametro P02.03  che è la percentuale il risultato non cambia, solo se cambio P01. 13 che sarebbe la corrente nominale del motore vedo scomparire  l' H01 , però onestamente non mi sembra corretto aumentare la corrente nominale del motore.

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però onestamente non mi sembra corretto aumentare la corrente nominale del motore.

 

Certo, specialmente se deve lavorare in modo non saltuario e con duty cycle elevato a corrente maggiore, perchè così facendo il motore si surriscalda ed in breve tempo, se non c'è la pastiglia termica a fermare tutto, brucia.

 

Come ti ho scritto sopra è evidente che questa motorizzazione è sta dimensionata in modo non adeguato. Quindi o aumenti la taglia del motore, o metti un motore con velocità maggiore, se è possibile perchè se hai gia un 2 poli non c'è niente da fare.

la soluzione corretta sarebbe usare un motore di taglia maggiore e variare il rapporto di velocità motore carico in modo da far lavorare il motore a non più di 100 Hz, ricordandosi che a 100 Hz, il motore con frequenza nominale di 50Hz, erogherà solo il 50% della sua coppia nominale.

 

Oppure, se è possibile e sai che problemi potresti avere, collegare il motore per alimentazione a 230 V e settare l'inverter per 230V a 50Hz. In questo modo riesci a lavorare a pieno flusso fino a circa 85Hz, conseguentemente a 130 Hz avrai ancora il 65% della coppia nominale.

Questa configurazione richiede che il motore disponga di pastiglia termica che riveli e blocchi il tutto in caso di superamento della temperatura massima di esercizio.

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Intanto ringrazio tutti per la collaborazione che mi state dando e apprezzo molto i vostri consigli che cercano di farmi risolvere il problema, però una cosa mi è sfuggita di menzionare all'inizio della trattazione , e cioè che la macchina in questione montava già un inverter, un Lenze di circa 20 anni , dove le tarature si effettuavano con trimmer posti sull'unità stessa e senza alcun display per visualizzare i parametri, quindi io non stò cercando di far funzionare la macchina fuori dal campo limite ma di ripristinare i valori precedenti.

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SandroCalligaro

Bene, il punto di partenza, quindi, è che si può far funzionare la macchina a 130 Hz. E' una buona notizia, in un certo senso.

 

Anche il drive vecchio era con controllo vettoriale?

Io un tentativo con un V/f tarato appositamente lo farei, per vedere cosa succede...

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SandroCalligaro

Bisogna impostare la modalità di controllo come V/f o scalare (non so come si faccia sul tuo drive, bisogna leggere il manuale, ma è quasi certo che la possibilità ci sia).

 

Normalmente, per quel che ne so, si modifica l'andamento della curva V/f in modo da avere rapporto fisso fino alla frequenza nominale (50 Hz), eventualmente con boost di tensione a bassa frequenza, e poi tensione costante per frequenze oltre la nominale.

Non so se ci sia questa possibilità, ma è probabile di sì.

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e cioè che la macchina in questione montava già un inverter, un Lenze di circa 20 anni

 

 

Non è che questo Lenze era tarato come ho ipotizzato io?

Verifica se il motore era collegato a "D" con tensione 230V, poi la taratura del V/f la fai per 230V/50hz o, meglio 400V/87Hz.

 

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si modifica l'andamento della curva V/f in modo da avere rapporto fisso fino alla frequenza nominale (50 Hz), eventualmente con boost di tensione a bassa frequenza, e poi tensione costante per frequenze oltre la nominale.

 

Sandro però le cose non cambiano, da 50 Hz in poi continuerà a lavorare in modalità potenza costante, quindi a 130 Hz erogherà, al più, il 38,4% della coppia nominale; a quanto pare questo valore sembra insufficiente. Dico "sembra" perchè dal tipo di allarme descritto sembra che il motore richieda una corrente maggiore del suo valore nominale come se ci fosse una richiesta di maggior coppia.

Il fatto che con inverter con regolazioni analogiche la macchina funzionasse probabilmente dipende dal limite di corrente maggiore di quello del valore di targa del motore.

Posso immaginare come sia stata fatta la taratura. A 130 Hz l'inverter entrava in limite e chi lo ha tarato ha semplicemente spostato il limite verso l'alto. Se il funzionamento in quelle condizioni è saltuario e la corrente raggiunge valori di poco superiori al valore di targa, il motore non ne soffre più di tanto. poi basta che sia dotato di pastiglie termiche che ne interrompono il funzionamento e l'applicazione è ababstanza sicura.

 

Personalemente io non andrei mai a lavorare in queste condizioni, anzi penso che la motorizzazione o sia stata mal dimensionata o si sta cercando di spremere la macchina oltre i limiti per aumentarne la produttività.

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SandroCalligaro
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però le cose non cambiano, da 50 Hz in poi continuerà a lavorare in modalità potenza costante, quindi a 130 Hz erogherà, al più, il 38,4% della coppia nominale; a quanto pare questo valore sembra insufficiente.

Secondo me non è così chiaro se la coppia sia effettivamente insufficiente: partivo dal fatto che il sistema prima funzionava con un inverter in grado di erogare la stessa tensione, e che vista l'età di quel drive è probabile che il controllo fosse scalare. In controllo vettoriale, tra l'altro, il deflussaggio potrebbe avere vari problemi in più, tra cui la stabilità.

 

Il mio ragionamento "per esclusione" era questo:

In controllo scalare, dato un certo carico meccanico, la corrente a regime è una semplice conseguenza di tensione e frequenza. Non essendo effettivamente controllata, la corrente non dovrebbe avere un vero e proprio limite, ma piuttosto una soglia di intervento della protezione.

Se quindi l'azionamento non riesce a raggiungere la velocità di regime desiderata a 130 Hz in controllo scalare (imponendo la massima tensione), non potrà raggiungerlo nemmeno in vettoriale.

Se invece in scalare ce la facesse, significherebbe che il problema è in realtà di controllo.

La prova in controllo scalare, naturalmente, è fattibile solo se il funzionamento è principalmente a regime, non se sono richieste variazioni veloci di velocità o se il carico varia velocemente.

 

Concordo poi con Livio sul fatto che un motore con frequenza nominale 50 Hz potrebbe avere vari problemi (anche meccanici) a velocità >2.5 volte la nominale.

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Si Sandro, il tuo ragionamento è tecnicamente ineccepibile e la tua ipotesi può essere valida.

Io però son partito da un altro presupposto, ovvero da come agisce un tecnico durante la fase di avviamento della macchina.:smile:

Se l'inverter è in  grado di erogare un po' di corrente ineccesso, rispetto al valroe di targa del motore, che si fa per tarare il limite di corrente quando hai a disposizione solo un potenziometro? Semplicemente ne regoli la posizione ad occhio, tenendoti più sopra che sotto.

Poi fai delle prove empiriche di assorbimento, se hai tempo ed il motore assorbe valori prossimi a quello di targa, provi a ridurre il limite fino all'intervvento della protezione e poi ridai un po' di margine.

Così se a 130 Hz il motore assorbisse solo un 10%-20% in più, non scatterebbe nessun allarme.

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Volevo dare un'altra indicazione al problema , in pratica quando l'inverter va in allarme controllando la corrente sul dispaly dello stesso , leggo un valore al di sotto dei 5 amper, allora mi chiedo perchè vien fuori questo allarme se ho impostato a 12 amper la corrente nominale? Inoltre il manuale d'uso consilgia come soluzione di correggere un parametro di funzione  " start mode "  impostandolo a catch spinning , cosa che onestamente non so se fa al caso mio. 

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