Vai al contenuto
PLC Forum


Scelta Protezione A Valle Del Contatore


rimonta

Messaggi consigliati

Interpreto correttamente?

esatto, la norma accetta il rischio, estremamente basso, che il conduttore di neutro possa andare in tensione a seguito di un guasto a terra. Questo vale per i sistemi TN fase-neutro.

Da un punto di vista domestico, la selettività in caso di corto circuito non è un gran problema.

Nel senso che il corto circuito in casa non dovrebbe avvenire MAI.

Piuttosto di preoccuparsi che non scatti un interruttore a monte, sarebbe meglio preoccuparsi che corto circuiti non accadano

Concordo che il corto in un circuito terminale non dovrebbe avvenire mai. Ma se ho il contatore distante da casa è posso ricercare una minima selettività perchè non farlo? Sono tuttavia convinto che ricercare la selettività per un appartamento sia uno stato dell'arte che, verosimilmente, non va ricercato a tutti i costi.

Link al commento
Condividi su altri siti


  • Risposte 72
  • Created
  • Ultima risposta

Top Posters In This Topic

  • aleghost

    22

  • ClA

    13

  • Volutamente Anonimo

    10

  • mircoelektra

    10

Caro Volutamente Anonimo,

p.s. visto che senza schemi alla mano ci si spiega male, si e' capito cosa intendo?
Sì, penso di avere capito cosa intendi.

Il tuo dubbio non riguarda tanto la protezione dai contatti indiretti del quadro/centralino (che è in Classe II), ma la protezione dai contatti indiretti delle utenze terminali, alimentate dal quadro, che sono protette da interruttori differenziali posti nel quadro stesso.

La tua preoccupazione, se ho ben capito, è data dalla probabilità che un differenziale che alimenta una linea in partenza sia "bypassato" a causa di un guasto di isolamento che mette in contatto diretto la linea di alimentazione del quadro (senza protezione differenziale a monte) con una linea in uscita dal quadro, che alimenta il circuito terminale. In tal modo il differenziale verrebbe "escluso". Ho capito bene?

Beh ... tale situazione mi sembra avere una probabilità assolutamente trascurabile :huh: , o comunque non più probabile di un possibile guasto dell' interruttore differenziale stesso (l' effetto prodotto sarebbe lo stesso).

E' ovvio che mettendo più differenziali in cascata (come qualcuno ha proposto in altri post) si aumenta il margine di sicurezza: questo lo si può certamente fare, ma non ritengo che sia una scelta giustificata!

Il rischio che ipotizzi tu lo si ha anche in altre situazioni, ad esempio si potrebbe trovare tensione in un circuito sezionato perchè il sezionatore viene "bypassato" da un guasto di isolamento nel cablaggio del quadro.

Oppure, nel caso dei circuiti SELV che citi tu, è vero che sono prescritte una serie di precauzioni da adottare (come i setti separatori per le scatole di derivazione), ma ci sono situazioni in cui esiste una probabilità non nulla che il circuito in bassissima tensione entri in contatto con il circuito a 220V. Vedi ad esempio il caso dei relè SELV per scatola da incasso che hanno sia morsetti a 12V sia morsetti a 220V (tipicamente posti sui due lati opposti del contenitore), o i trasformatori SELV. In questi casi il setto separatore non lo si può utilizzare: questi componenti hanno superato tutte le prove di tipo e vengono dichiarati SELV, ma esiste la possibilità che un conduttore a 220V "si sfili" dal morsetto e vada in contatto con il morsetto a 12V (tra l' altro, se non ricordo male, abbiamo già parlato di questa eventualità in un' altra discussione...).

In fase di installazione si dovranno prendere tutte le precauzioni possibili per evitare che questo accada, ma qui entra in gioco la professionalità ed il "buon senso" dell' installatore.

Per un quadro elettrico, in conclusione, se cablato a regola d' arte e sottoposto alle necessarie verifiche, ritengo che il rischio che due circuiti vengano in contatto sia trascurabile.

Torniamo al commento riportato sulla CEI 64-8 che hai citato tu (di cui ne riporto una parte):

[...]
Parti metalliche in contatto con i precedenti cavi non sono da considerare masse.
[...]
I tratti di cavo compresi tra l' ingresso dell' alimentazione in un quadro metallico ed il dispositivo di protezione destinato alla protezione contro i contatti indiretti, si considerano idonei a soddisfare le prescrizioni del presente articolo, anche se sono sprovvisti di guaina non metallica o non sono installati in tubi protettivi od in canali isolanti, quando abbiano la lunghezza strettamente necessaria ad effettuare la connessione ai terminali del dispositivo di protezione. Queste connessioni, se realizzate in accordo con le norme del dispositivo di protezione e in accordo con le eventuali indicazioni di montaggio fornite dai costruttori del dispositivo di protezione e/o del quadro, consentono di ottenere l' isolamento richiesto.

Questo commento in pratica (se ho ben interpretato) ammette di considerare protetto dai contatti indiretti un quadro metallico (alimentato da una linea in Classe II) se è presente un differenziale in ingresso, considerando a doppio isolamento il tratto di cavo che alimenta il differenziale, se pure in realtà tale tratto a doppio isolamento non lo è (essendo presumibilmente stata rimossa la guaina). Questo purchè l' installazione sia stata eseguita seguendo tutte le precauzioni del caso (cioè purchè sia stato usato il "buon senso" di cui parlavo sopra :D ).

In pratica, quindi, dichiara accettabile il rischio che il conduttore di alimentazione del differenziale, in ingresso al quadro, "si sfili" e vada in contatto con la carpenteria metallica.

Beh ... tale eventualità mi sembra ben più probabile dell' eventualità che il conduttore, sfilandosi dal morsetto, vada addirittura in contatto con un altro morsetto (in uscita da un altro interruttore), non trovi?

Modificato: da mircoelektra
Link al commento
Condividi su altri siti

Volutamente Anonimo

Dear Mirko :P

Visto che avevo delle perplessità ho approfondito prendendo spuunto anche dalla discussione.

Hai capito correttamente quello che intendevo, vale a dire eventuali gusti interni in che tipo di situazioni circuitali mi trovo e se queste sono tollerate dalle norme .

Ripeto, e' una soluzione in fase di progetto che tendo ad evitare.

Premesso che il commento all'art. 413.2.1.1 non e' calzante in quanto fa' esplicitamente riferimento a carpenterie metalliche, approfondendo la questione sarei arrivato alla seguente conclusione.

Il tutto puo' andare bene se all'interno del quadro in doppio isolamento non e' presente la classica barra nuda come collettore di terra.

(a tal proposito si veda l'art. 413.2.7 inerente la protezione mediante doppio isolamento che riporto ..

Le parti conduttrici racchiuse nell’involucro isolante non devono essere collegate

ad un conduttore di protezione. Si possono tuttavia prendere provvedimenti per

collegare i conduttori di protezione che debbono attraversare l’involucro per collegare

altri componenti elettrici il cui circuito di alimentazione passi pure attraverso

l’involucro. All’interno dello stesso involucro, tali conduttori ed i loro

morsetti devono essere isolati come se fossero parti attive ed i loro morsetti devono

essere contrassegnati in modo appropriato.

Le parti conduttrici accessibili e le parti intermedie non devono essere collegate

ad un conduttore di protezione a meno che ciò sia previsto nelle prescrizioni di

costruzione del relativo componente elettrico.

Pertanto a mio modesto parere se uno si "deve mettere in testa" uno standard io, per quello che riguarda l'oggetto del post mi comporto cosi'

a ) subito dopo i contatori PER ME ci vuole una protezione lato utente che protegga il montante, fatto salvi i 3 m eccetera eccetera.

b ) se si usa un mtd come protezione immediatamente a valle dei contatori puo' fare come vuole.

c ) se si usa un mt si possono avere due condizioni:

c1 ) il primo quadro deve essere in doppio isolamento e il generale del quadro deve essere un mtd

c2 ) Il primo quadro deve essere in doppio isolamento ma se non utilizzo un generale mtd devo avere l'accortezza di non utilizzare una barra nuda di rame come collettore di terra o comunque nessun conduttore nudo (quindi anche le minisbarre ripartitrici).

(per me continua ad essere piu' semplice mettere un mtd ai contatori e svincolare tutto il resto)

Cosa ne pensi e cosa ne pensate? lettura troppo restrittiva?

Modificato: da Volutamente Anonimo
Link al commento
Condividi su altri siti

a ) subito dopo i contatori PER ME ci vuole una protezione lato utente che protegga il montante, fatto salvi i 3 m eccetera eccetera.

b ) se si usa un mtd come protezione immediatamente a valle dei contatori puo' fare come vuole.

Fino qui sono d' accordo.

c ) se si usa un mt si possono avere due condizioni:

c1 ) il primo quadro deve essere in doppio isolamento e il generale del quadro deve essere un mtd

c2 ) Il primo quadro deve essere in doppio isolamento ma se non utilizzo un generale mtd devo avere l'accortezza di non utilizzare una barra nuda di rame come collettore di terra o comunque nessun conduttore nudo (quindi anche le minisbarre ripartitrici).

Questo invece non lo capisco.

Io non vedo nessun problema ad utilizzare conduttori nudi (come le "minisbarre ripartitrici" che citi tu), in nessun caso.

Viceversa ritengo da evitare una barra nuda come collettore di terra in un quadro in Classe II (io preferirei il collettore di terra in una cassetta all' esterno del quadro, se lo si vuole per forza dentro il quadro è bene che sia isolato).

Non vedo infine giustificato il vincolo che "il generale del quadro deve essere un mtd" (in nessun caso, ma a maggior ragione se il quadro è in Classe II).

Link al commento
Condividi su altri siti

Volutamente Anonimo

forse mi sono espresso male.

Pero' mi sembra di aver capito che se si adotta la protezione a doppio isolamento all'interno della "sistema" a doppio isolamento non ci deve essere un conduttore di protezione nudo e/o un collettore di terra nudo.

quindi.

se arrivo nel quadro con un sistema in cui ho adottato la strategia di protezione a doppio isolamento (non ho un diff a monte) questo "sistema" mi "cambia" dopo il differenziale e diventa un sistema ad interruzione autolamtica del circuito (fin qui ci siamo?)

Se utilizzo come primo interruttore un diff, posso far forza sul quel commento all'art. 413.2.1.1 (tratti brevi)e "tollerare" anche un collettore di terra nudo e/o un nodo di terra a cui faranno capo tutti i PE dei circuiti in partenza, installato nel primo quadro.

Se NON utilizzo un diff come primo interruttore non posso far forza su l'art. 413.2.1.1 (tratti brevi) e ricadendo nell'applicazione dell'art. 413.2.7 (per semplificare niente masse nude dentro un di) DEVO evitare masse nude all'interno del centralino in doppio isolamento.

Quindi nessun nodo di terra nudo nessun collettore nudo ecc ecc.

Anche io preferisco che il collettore principale di terra non sia all'interno del quadro, ma di certo rimane piu' pratico prevedere almeno il "nodo" principale di terra, vale a dire quello dove si attesteranno i PE dei circuiti in partenza.

Modificato: da Volutamente Anonimo
Link al commento
Condividi su altri siti

Volutamente Anonimo

Un piccolo commento filosofico che esula dal topic.

Son circa 20 anni che mi occupo di progettazione di impianti elettrici ho iniziato nell'86 quando ancora della 46/90 se ne discuteva nelle varie commissioni.

Per la mia personalissima esperienza ho constatato che purtoppo la progettazione non e' un esercizio di comprensione normativa e successiva rappresentazione sulle tavv. di disegno.

L'obbiettivo della progettazione e' l'impianto costruito e consegnato a norma.

Quindi prima di arrivare all'impianto consegnato "a norma" il processo produttivo passa.

a ) da un committente estroso che modifica in corso d'opera per soddisfare le sue esigenze.

b ) da un installatere che magari lavora in sub-sub-sub appalto

c ) dalle maestranze sempre piu' svogliate e sempre piu' dequalificate.

d ) da organi ispettivi molto spesso poco preparati.

Nel corso degli ultimi anni ho un po' abbandonato l'atteggiamento "normativamente" perfetto e mi oriento su soluzioni semplici e di facile comprensione.

Se in un caso in esame si mette un mtd direttamente a valle dei contatori si evita tutto un eventuale caos successivo ad esempio.

a ) documentare dettagliatamene che quello specifico quadro deve essere in doppio isolamento.

b ) che un quadro a doppio isolamento non e' solo un centralino con due quadrettini stampigliati ma e' un "sistema" che segue delle regole anche sul cablaggio interno e quindi questo va' indicato.

c ) che l'installatore riesca a installare un quadro isolante ma non a DI perche'. . non si e' capito con il fornitore

d ) che le maestranze evitino di creare un nodo di terra nudo dentro il quadro perche' "in cantiere gli era arrivato il quadro con la barretta di terra gia' pronta, perche' non la dovevo utilizzare", oppure "perche' dovevo fare un lavoro doppio? mentre tiravo le cordicelle dei circuiti, ho tirato anche il PE fino al quadro, perche' mai dovevo interromperlo alla prima scatola? non e' uguale?"

Poi e' ovvio che in fase di perizia/collaudo si deve risalire alle fonti normative e spaccare il capello in 4.

Quindi quando esordisco con. . "il contatore non esiste" risente di questa mentalita' qui.

Saluzioni certe e efficaci.

Saluti

p.s. la 46/90 ha sputt. il settore aboliamola!!!! :-P

Link al commento
Condividi su altri siti

Pero' mi sembra di aver capito che se si adotta la protezione a doppio isolamento all'interno della "sistema" a doppio isolamento non ci deve essere un conduttore di protezione nudo e/o un collettore di terra nudo.
E qui siamo d' accordo.

se arrivo nel quadro con un sistema in cui ho adottato la strategia di protezione a doppio isolamento (non ho un diff a monte) questo "sistema" mi "cambia" dopo il differenziale e diventa un sistema ad interruzione autolamtica del circuito (fin qui ci siamo?)
Io direi che il "sistema" cambia non dopo l' interruttore ma dopo il quadro: se il quadro è in Classe II è protetto contro i contatti indiretti in quanto è a doppio isolamento: sono i circuiti in uscita dal quadro e le utenze da questi alimentati a non essere protetti dal doppio isolamento (sempre, ovviamente, che non siano in Classe II anche questi).

Il divieto di avere parti metalliche collegate a terra, in un apparato in Classe II, deriva dal fatto che la messa a terra non è necessaria, anzi, è "pericolosa" (nel senso che introduce il rischio di portare nell' apparato in classe II una tensione eventualmente presente sull' impianto di terra).

Per questo una parte conduttrice collegata a terra, all' interno di un componente in Classe II, va trattata allo stesso modo di una parte conduttrice "attiva" (ovvero collegata a fase o neutro).

Questo non vuol dire che è vietato avere conduttori di terra, nudi o non, nel quadro (così come non è vietato avere conduttori attivi, nudi o non). L' importante è che questi conduttori siano adeguatamente isolati e/o protetti (ovvero che sia garantita la protezione dai contatti diretti, sia per un conduttore attivo che per un conduttore di terra, allo stesso modo)!

Se utilizzo come primo interruttore un diff, posso far forza sul quel commento all'art. 413.2.1.1 (tratti brevi)e "tollerare" anche un collettore di terra nudo e/o un nodo di terra a cui faranno capo tutti i PE dei circuiti in partenza, installato nel primo quadro.
Se il quadro è metallico e non è in Classe II è una massa e deve comunque essere collegato a terra, indipendentemente dal fatto che il generale sia un differenziale o meno. Se in quadro è in Classe II non va collegato a terra e non vi devono essere parti collegate a terra accessibili, indipendentemente dal fatto che il generale sia un differenziale o meno.

L' articolo in questione serve solamente per ammettere in ingresso al quadro una linea in Classe II non protetta da interruttore differenziale a monte (in quanto considerata protetta grazie all' isolamento doppio), nonostante per un breve tratto questa non sia effettivamente in doppio isolamento (il tratto sguainato interno al quadro).

Ovvero: se una linea in Classe II alimenta un quadro metallico ma con un differenziale come generale, la linea in questione può non essere protetta dal differenziale a monte.

Io non condivido pienamente questa osservazione e sconsiglio una soluzione di questo tipo, ma pare che il commento in oggetto (se la mia interpretazione è corretta) sia stato inserito proprio per permetterla.

Se NON utilizzo un diff come primo interruttore non posso far forza su l'art. 413.2.1.1 (tratti brevi) e ricadendo nell'applicazione dell'art. 413.2.7 (per semplificare niente masse nude dentro un di) DEVO evitare masse nude all'interno del centralino in doppio isolamento.
Stesso discorso: indipendentemente dalla presenza del differenziale come generale o meno, se in quadro è in Classe II non va collegato a terra e non vi devono essere parti collegate a terra accessibili; se invece il quadro non è in Classe II deve essere collegato a terra.

forse mi sono espresso male.
O forse sono io che non capisco :( .

Un piccolo commento filosofico che esula dal topic.

[...]

Su quanto detto a questo riguardo sono pienamente d' accordo con te ... un progettista deve interfacciarsi con una marea di personaggi diversi e trovare il modo di rendere compatibili esigenze che non sono compatibili per loro natura. Deve comunque, tramite opportune scelte e ragionevoli compromessi, garantire che l' impianto sia realizzato a regola d' arte!
Link al commento
Condividi su altri siti

Cerchiamo di fare maggiore chiarezza:

Sistema TT fase-neutro

1)Organo di misura ENEL con interruttore magnetotermico;

1a) non inserisco alcuna protezione utente e delego tutto al MT 2P

1b) installo una protezione supplementare MTD 2P o 1P+N

1c) installo una protezione supplementare MT = 1a) 2P o 1P+N

2) quadro di appartamento in doppio isolamento e linea realizzata a regola d'arte Classe II

2a) se sono nella condizione 1a), 1b) o 1c) installo come generale un sezionatore ed monte di questo i MTD a protezione delle linee a valle, poiche in tal caso sono protetto contro i contatti indiretti almeno sino al quadro di Classe II

3) quadro di appartamento metallico e linea realizzata a regola d'arte

3a) se sono nella condizione 1a) o 1c)

3aa) tratto breve (presumibile che per breve la norma intenda minore di 3 metri): per il famoso 413.2.1.1. commento sono protetto contro i contatti indiretti e quindi posso procedere come al punto 2a).

3ab) tratto non breve: in tal caso non ho alcuna protezione contro i contatti indiretti per cui tale punto non è realizzabile secondo le norme CEI.

3b) se sono nella condizione 1b) installo come generale un sezionatore ed monte di questo i MTD o MT a protezione delle linee a valle. In tal caso è opportuno cercare la selettività tra MTD a monte e a valle.

Controllate anche voi se ho scritto qualche cavolata o se ho dimenticato qualcosa

:rolleyes:

Link al commento
Condividi su altri siti

Molto schematico, ma quanto scritto mi pare corretto.

Unico appunto:

presumibile che per breve la norma intenda minore di 3 metri
non penso che il riferimento sia ai 3 metri: è la lunghezza della parte di cavo interna al quadro, per il tratto che va dall' ingresso dello stesso ai morsetti dell' interruttore differenziale... spero sia ben meno di 3 m!
Link al commento
Condividi su altri siti

Molto schematico, ma quanto scritto mi pare corretto.

così stiliamo le famose regolette per gli utenti del settore.

L'articolo 413.2.1.1 commento parla di "lunghezza strettamente necessaria"... :unsure: cosa vuol dire ciò? La lunghezza sterttamente necessaria potrebbe anche essere 100m per quel che mi riguarda ma così si rischia di interpretare l'articolo non cogliendone il senso. Siccome i 3 metri ricorrono spesso nelle norme io direi che una lunghezza inferiore rispetterebbe l'articolo 413.2.1.1 commento. Ovvio che minore è tale lunghezza minore sarà la possibilità di guasto sul cavo.

Link al commento
Condividi su altri siti

La lunghezza sterttamente necessaria potrebbe anche essere 100m per quel che mi riguarda
:blink: 100 m dall' ingresso del quadro alla morsettiera del primo interruttore? Ma che quadro è?

Certo, uno prima di collegare i cavi all' interruttore generale potrebbe anche farli girare un po' per il quadro... ma non mi sembra proprio un' installazione a regola d' arte!

Secondo me la parte di cavo sguainata (quindi la parte per cui viene a mancare il doppio isolamento) potrà essere di qualche centimetro (ad esempio una decina), non certo di metri!

I 3 m ricorrono nella Norma in altri contesti...

Ooops ... ClA mi ha battuto sul tempo :P .

Modificato: da mircoelektra
Link al commento
Condividi su altri siti

La lunghezza sterttamente necessaria potrebbe anche essere 100m per quel che mi riguarda

ma non si è capito che la mia voleva essere una provocazione? :D

In un centralino di appartamento saranno si e no 10cm, in un power center non si arriva al metro.

I 3 m ricorrono nella Norma in altri contesti...

lo so.... per es. vedi CEI 64-8 473.2.2.1 "posizione dei dispositivi di protezione contro il corto"

Link al commento
Condividi su altri siti

ciao,

scusate la mia ignoranza ma avrei alcune domande:

1) per tratto breve mi sembra di capire che si parla la distanza da dove antra la linea nel quadro di casa al primo organo di protezione ???

2)quando dici "installo come generale un sezionatore ed monte di questo i MTD o MT a protezione delle linee a valle" cosa intendi ???

All'inizio di tutto il quadro di casa metti un sezionatore ed a valle di questo i vari mt o mtd giusto ??

3) qual'è la differenza tra il mt 1p + n o mt 2p ???

grazie ancora per la vostra pazienza.

Link al commento
Condividi su altri siti

1) per tratto breve mi sembra di capire che si parla la distanza da dove antra la linea nel quadro di casa al primo organo di protezione ???
Nel discorso in questione il "breve tratto" è riferito al tratto di cavo che va dall'ingresso del quadro/centralino alla morsettiera dell' interruttore generale all' interno dello stesso quadro/centralino (è una lunghezza riferita al cablaggio interno del quadro). Non so se tu intendevi dire la stessa cosa...

2)quando dici "installo come generale un sezionatore ed monte di questo i MTD o MT a protezione delle linee a valle" cosa intendi ???

All'inizio di tutto il quadro di casa metti un sezionatore ed a valle di questo i vari mt o mtd giusto ??

Sì, metti un sezionatore come "generale quadro" (che, se aperto, toglie alimentazione a tutte le linee in uscita dal quadro), il quale alimenta gli interruttori di protezione delle varie linee.

3) qual'è la differenza tra il mt 1p + n o mt 2p ???
Vedi le varie discussioni in proposito, ad esempio questa.
Link al commento
Condividi su altri siti

1) per tratto breve mi sembra di capire che si parla la distanza da dove antra la linea nel quadro di casa al primo organo di protezione ???

esatto

2)quando dici "installo come generale un sezionatore ed monte di questo i MTD o MT a protezione delle linee a valle" cosa intendi ???

All'inizio di tutto il quadro di casa metti un sezionatore ed a valle di questo i vari mt o mtd giusto ??

Infatti ho scritto male, bisognerebbe cambiare la frase in:

2a) se sono nella condizione 1a), 1b) o 1c) installo come generale un sezionatore ed a valle di questo i MTD a protezione delle linee in uscita dal quadro, poiche in tal caso sono protetto contro i contatti indiretti almeno sino al quadro di Classe II.

Con il MT non riesci, nei sistemi TT, ad ottenere la protezione dai contatti indiretti.

3) qual'è la differenza tra il mt 1p + n o mt 2p ???

gli interruttori 1P+N hanno un solo polo protetto dal sovraccarico e dal corto (ovviamente sul polo protetto va collegata la fase) gli interruttori 2P hanno entrambi i poli protetti dal sovraccarico e dal corto

Vorrei fare una precisazione. Qualche post fa ho scritto che il sezionatore a valle di un MT dave avere corrente nominale pari o maggiore del MT a monte. Questa è una condizione necessaria ma non sufficiente perchè il sezionatore sia protetto. Come mai nessuno lo ha fatto notare? :P In effetti nel caso di interruttori modulari non ci si pone mai o quasi il problema poichè la condizione diventa quasi sempre sufficiente, ma, in generale non è così.

Link al commento
Condividi su altri siti

gli interruttori 1P+N hanno un solo polo protetto dal sovraccarico e dal corto (ovviamente sul polo protetto va collegata la fase) gli interruttori 2P hanno entrambi i poli protetti dal sovraccarico e dal corto

Una piccola precisazione (più teorica che di sostanza).

In realtà un 2P ha entrambi i poli protetti solo da cto cto.

Da sovraccarico non necessariamente. Infatti tutte le prove di sovraccarico che devono essere superate dagli interruttori non sono mai su singolo polo.

In sostanza: il relè termico potrebbe stare su un unico polo (a caso) del 2P.

Link al commento
Condividi su altri siti

infatti su parte dei 2P si trova il simbolo del termico solo su un polo.

l'altro e' indicato solo magnetico.

ivano65

Modificato: da ivano65
Link al commento
Condividi su altri siti

ciao a tutti a valle del contatore della linea di 4 mmq,vi è installato un MTD 16A.quindi non succede niente se non monto un magnetotermico a valle del contatore.la linea è lunga solo 2-3 metri

ciao a tutti

Link al commento
Condividi su altri siti

Riporto, nel seguito, le "regolette" corrette nel punto 2a).

Sistema TT fase-neutro

1)Organo di misura ENEL con interruttore magnetotermico;

1a) non inserisco alcuna protezione utente e delego tutto al MT 2P

1b) installo una protezione supplementare MTD 2P o 1P+N

1c) installo una protezione supplementare MT = 1a) 2P o 1P+N

2) quadro di appartamento in doppio isolamento e linea realizzata a regola d'arte Classe II

2a) se sono nella condizione 1a), 1b) o 1c) installo come generale un sezionatore ed a valle di questo i MTD a protezione delle linee in uscita dal quadro, poiche in tal caso sono protetto contro i contatti indiretti almeno sino al quadro di Classe II.

3) quadro di appartamento metallico e linea realizzata a regola d'arte

3a) se sono nella condizione 1a) o 1c)

3aa) tratto breve (presumibile che per breve la norma intenda minore di 3 metri): per il famoso 413.2.1.1. commento sono protetto contro i contatti indiretti e quindi posso procedere come al punto 2a).

3ab) tratto non breve: in tal caso non ho alcuna protezione contro i contatti indiretti per cui tale punto non è realizzabile secondo le norme CEI.

3b) se sono nella condizione 1b) installo come generale un sezionatore ed monte di questo i MTD o MT a protezione delle linee a valle. In tal caso è opportuno cercare la selettività tra MTD a monte e a valle.

Acaurra, la riposta la puoi trovare scorrendo le regolette. ;)

Attenzione: se hai il contatore nuovo, la tua linea da 4mmq non sarebbe sempre protetta dall'interruttore installato nel contatore.R) Se l alinea è lunga solo 2-3 metri potresto sostituirla con una di 6mmq doppio isolamento (tipo FG7(O)

Link al commento
Condividi su altri siti

3) quadro di appartamento metallico e linea realizzata a regola d'arte

3a) se sono nella condizione 1a) o 1c)

3aa) tratto breve (presumibile che per breve la norma intenda minore di 3 metri): per il famoso 413.2.1.1. commento sono protetto contro i contatti indiretti e quindi posso procedere come al punto 2a).

:blink: Non sono d' accordo. Secondo l' articolo citato si ha la protezione contro i contatti indiretti, nel caso di quadro metallico, se il generale quadro è un differenziale. Inoltre i 3 m ... mi chiedo da dove saltino fuori (se ne è già parlato).

Sinceramente penso che questa tua schematizzazione confonda le idee più che chiarirle <_< ... secondo me leggendo tutta la discussione si capisce bene il problema e si è in grado di decidere la soluzione da adottare!

Link al commento
Condividi su altri siti

3) quadro di appartamento metallico e linea realizzata a regola d'arte

3a) se sono nella condizione 1a) o 1c)

3aa) tratto breve (presumibile che per breve la norma intenda minore di 3 metri): per il famoso 413.2.1.1. commento sono protetto contro i contatti indiretti e quindi posso procedere come al punto 2a).

il punti 3aa) è errato, infatti avevo chiesto a tutti di dare un'occhiata, avendo schematizzao tutto in pochi muniti.

Per il discorso dei 3 metri se ne è già parlato, come già riportato anche da te:

il "breve tratto" è riferito al tratto di cavo che va dall'ingresso del quadro/centralino alla morsettiera dell' interruttore generale all' interno dello stesso quadro/centralino

da quanto capisco dalle norme in un "cavo corto" meno di 3 metri la possibilità che si verifichi, nel cavo stesso, un guasto è molto remota. ma questo esula dall'oggetto della nostra discussione.

Dunque:

3aa) tratto breve: installo come generale del quadro un MTD e a valle di questo MT o MTD 8in quest'ultimo caso è bene che il MTD generale sia selettivo nei confronti dei MTD a valle)

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 5 months later...

Scuzate, avete parlato tanto delle normative e delle legi in vigore per realizzare un impianto civile sicuro ed a norma però non avete pensato di fare un esempio pratico della vostra teoria per farci capire anche a noi(quelli principianti in materia) cosa bisogna installare nei appartamenti. In conclusione lo schema del'impianto per proteggere il Contatore Enel deve essere strutturata cosi(di solito nei appartamenti il tratto è sempre breve):

-per le utenze da 3kW(dorsale da 6 mmq) :

-contatore Enel-----mt da quanto?? e che tipo??------mt diff. puro(oppure mt diff.) che potenza?? sarrebbe salvavita -----vari mt da 16A e da 10A (1p+n o 2p)

-per le utenze da 4,5kW(dorsale da ??mmq) :

-contatore Enel-----mt da quanto?? e che tipo??-------mt diff.puro(oppure mt diff.) che potenza?? sarrebbe salvavita ----- vari mt da 16A e da 10A (1p+n o 2p)

Grazie e scusate ancora per la mia ignoranza :rolleyes:

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per commentare

Devi essere un utente per poter lasciare un commento

Crea un account

Registrati per un nuovo account nella nostra comunità. è facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.

Accedi ora

×
×
  • Crea nuovo/a...