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Consigli Inscrizione Ingegneria


giampierogiulianelli

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giampierogiulianelli

Salve il prossimo anno mi iscrivero ad ingegneria elettrica o nucleare (sono indeciso) qualsi sono i consigli per affrontare al meglio queste facolta,premetto che sono un operaio e lavoro quindi andro a studiare nel tempo libero.

inoltre mi sto avvantagiando per settembre sto studiando dei libri quali mi consigliate per trovarmi preparato il prossimo anno?

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Carlo Albinoni

Se non erro ingegneria nucleare esiste solo al Politecnico di Milano ed è una laurea specialistica per chi ha già una laurea in ingegneria di primo livello (tipicamente elettrica o energetica).

In ogni caso, l'unico consiglio che ti si può dare è informarti bene.

Sui siti delle università trovi molto materiale: ordinamento, insegnamenti, sbocchi professionali....

Scarica, leggi, studia e poi troverai quello che più si adatta alle tue aspirazioni.

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giampierogiulianelli

ok a parte la scelta che faro ( ma a pisa c'è ingegneria nucleare?) quale è la mentalita da seguire per poter laurearsi o il sistema migliore?

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Valuta valuta valuta bene.

Ti ammiro perchè ti fai il sedere lavorando e ti rimane ancora la voglia di studiare.

La mia esperienza:

Quando lavori hai due euro in tasca sei circondato da persone che nel tempo libero vanno a divertirsi e tu invece devi studiare. E non cose banali ma piuttosto impegnative. Io non ci sono riuscito.

Ho dovuto mollare tutto e finire di studiare (grazie a papà e mamma)

Se sei uno convinto e determinato magari ci arrivi ma in quanto tempo ?

Alla fine rischi di inserirti tardi nel mondo del lavoro.

Se poi hai una ragazza/moglie/fidanzata che ti tormenta per sposarti avere un figlio e non vuole aspettare la strada si fa ancora più in salita.

Non voglio in nessun modo farti desistere ti dico solo che le condizioni al contorno a ventanni cambiano rapidamente e quello che oggi ti sembra facile domani potrebbe non esserlo più. Rischi di trovarti a metà e non riuscire più ad andare avanti e se non ci sono mamma e papà potrebbe essere impossibile continuare.

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giampierogiulianelli

Ma io non chiedero i soldi hai miei genitori per pagarmi l'universita,non lo faccio per il lavoro sto gia lavorando lo faccio perchè mi piace!,il tempo che ci mettero non so sara quello che sara è una sfida che io mi pongo davanti a me adoro le sfide,inoltre ho 28 anni ed non mi sono mai fidanzato è credo che il matrimonio sara molto lontano!!

grazie per le risposte ne attendo delle altre.

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Carlo Albinoni

Per curiosità, come sei messo con la matematica?

Espressioni, formule, integrali e teoremi?

Ti attirano? che effetto ti fanno?

Perchè l'ingegneria parla il linguaggio della matematica, soprattutto l'ingegneria elettrica che fu definita come la più matematica delle ingegnerie.

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Livio Migliaresi

Giampiero,

credo che tu non abbia bisogno di consigli su 'cosa' fare!

Ciascuno di noi ha dovuto affrontare delle scelte: scelte a volte libere, a volte condizionate, a volte motivate.

La tua è una libera scelta che ha una grande motivazione: la voglia di farlo!!!!!

Sei giovane, sei motivato: continua e metti a frutto quanto ti suggerisce il tuo 'istinto'; studiare non è assolutamente difficile; è 'impegno' e, perché vi sia, bisogna averne la volontà.

Non saprei consigliarti a quale indirizzo rivolgerti; credo che nel ramo ingegneria ancora molto valide siano ingegneria meccanica e ingegneria dei materiali.

Sono forse le branche dell'ingegneria che possono aprire più orizzonti nel campo lavorativo (ma, questo non è il mio 'interesse' professionale, e, forse più di me potrebbe dirti chi le conosce).

Da 'vecchio' studente, ormai con pochi e bianchi capelli, il consiglio che posso darti è di proseguire come un bulldozer per la tua strada, e, come un bulldozer agire: gli esami saranno ostacoli che verranno abbattuti dalla potenza della tua volontà, dalla consapevolezza acquisita con uno studio sistematico e continuo, dalla certezza che nulla vi è di difficile nell'apprendere!

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Bè te lo hanno già detto... se la matematica non è nelle tue corde meglio scegliere un'altra facoltà.

Io mi sono laureato lavorando, ma lavoravo in proprio. Non è stato difficile ma è stato lungo, non potendo seguire sempre le lezioni e non potendo studiare tutti i giorni.

Se proprio vuoi diventare un collega... lascia perdere comunque ingegneria informatica; l'informatica si studia comunque negli altri indirizzi e specializzarsi in questa, per quello che è il mondo del lavoro adesso, serve proprio a poco.

Modificato: da doctordf
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Federico Milan

Dedizione, passione, capità di astrazione e memoria.

Queste sono le uniche difficoltà o ostacoli.

ciao, buona fortuna.

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Io, come moltissimi della mia generazione, ho studiato praticamente solo di sera, dopo il lavoro. Allora non c'erano università a distanza, non c'erano crediti accumulati con il lavoro e sul lavoro, spesso e volentieri, non apprezzavano molto gli studenti lavoratori; in più io avevo anche 3 ore di viaggio al giorno.

Ti dico questo solo come testimonianza diretta delle difficoltà che s'incontrano studiando dopo il lavoro.

Per quanto riguarda il modo di affrontare gli studi ne esistono solo due: quello corretto e quello sbagliato. smile.gif

Il modo corretto è individuare le materie fondamentali per la professione futura e studiare non per superare gli esami, ma per conoscere veramente a fondo la materia; mettere delle basi solide.

Tieni presente che, con la specializzazione che intendi fare, non potrai mai smettere di studiare e aggiornarti.

Tanto per fare un esempio, quando ho iniziato a studiare praticamente i computers eran macchine che occupavano palazzi. In Italia ce ne eran, probabilmente, meno di 100! C'erano solo le valvole, i transistors eran curiosità scientifiche. Il resto non era neanche fantascienza.

Poi, come prima cosa, c'è la predisposizione alla materia. Non sto a ripeterti quanto ti han già detto.

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Livio Migliaresi

Aggiungo:

che non si spenga il 'fuoco' sacro' che ti spinge e ti da motivazioni!!!!!!

Non c'è nulla che non possa essere superato nello studio: dedizione, passione e, tutto ti sembrerà, dopo, una piacevole 'passeggiata'.

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giampierogiulianelli

We quante risposte!!..non avevo dubbi vorrei aggiungere che comunque non lo faccio per cercare lavoro ma per piacere personale ( so che puo sembrare strano dirlo!!) ho altre domande ma invecchiando a livello cerebrale si comprende meno queste materie? C'è il rischio di faticare piu del dovuto? worthy.gif perdonate le ultime domande ....

Mi è giunta notizia che il prossimo anno a bologna metteranno il numero chiuso a ingegneria elettrica a 100 posti ,questo potrebbe essere un bel guai visto che io Roma la vorrai evitare come la peste, a limite ci rimarebbe Pisa...

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Livio Migliaresi

giampierogiulianelli+4/02/2011, 18:02--> (giampierogiulianelli @ 4/02/2011, 18:02)

Quando si 'diventa' vecchi????

Io ho passato i 65 e ti assicuro che le mie cellule cerebrali funzionano ancora alla grande; i tuoi 28 ti fanno 'apparire' quasi un neonato!!!!!!!

Sono 'costretto' a studiare per la professione che esercito e, purtroppo, quello che manca adesso ' l'esaltazione eroica che spinge Te!!

Per il 'faticare' sicuramente non è una passeggiata, ma, tutto è sempre condizionato dallo spirito con cui si affronta e dalla determinazione!!!

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Federico Milan

Le materie tecniche hanno una sola grossa difficoltà, devono essere apprese solo dopo una adeguata preparaione propedeutica. Purtroppo, Matematica nelle sue varie "brache" è una materia propedeutica.

La difficoltà della matematica in genere è l'astrazione, è un processo logico, rigoroso, ma necessita di astrazione e a volte è talmente astratta che ...

Fortunatamente per le materie ingegneristiche vi è quasi sempre una spiegazione fisica e "fenomenoligica" (nel senso che vi è qualcosa che ritorna alla conoscenza alla materia al senso comune o almeno ad una previsione ... ) dei concetti, questo può essere molto di aiuto, basti pensare ai campi vettoriali, alle lagrangiane, o agli integrali ...

Anche Fisica è una materia propedeutica, fisica 1, fisica 2, fisica tecnica, fisica dei materiali, ... questa è la materia che prende l'astrazione della matematica e la tramuta in qualcosa che spiega o dimostra fatti fisici, ... non è semplice, ma senza dubbio affascinante.

L'unico modo per capire quanto sono affini a noi queste materie è provare, inzia con quello che una volta era analisi 1,2 e geometria e guardati un buon libro di fisica 1. Se queste materie le trovi difficili, ma in un qualche modo affascinanti e curiose sei a posto ed i corsi che sceglierai saranno con grande probabilità alla tua portata!

ciao

Modificato: da Federico Milan
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giampierogiulianelli

Ho gia qui a casa in possesso libri di analisi matematica 1 e principi di fisica gli stessi che usano all'uni, non ho trovato problemi con fisica,i problemi li sto avendo con analisi 1 mentre a fisica mi creo i cosiddeti''film mentali'' dove posso immaginarmi la scena in una immagine per poi capire meglio i concetti in matematica mi riesce difficile questo,sto cercando di semplificare sempre...

ho seguito una lezione di un professore di mat all'uni ma spiega in una maniera troppo complicata puo essere che non conosco i termini!!

come diceva einstein: se non sai spiegare un concetto a tua nonna ! vuol dire che quel concetto non lo conosci!!.

saluti.

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Carlo Albinoni

La matematica segue un filo logico rigoroso.

Chiaro che se segui una lezione a caso troverai dei termini che non conosci.

Come da piccolo hai imparato termini come "triangolo", "parallelepipedo" o "addizione", da grande dovrai imparare il significato di altri termini:

- spazio vettoriale

- problema di Cauchy

- funzione olomorfa.

Se non afferri un concetto sei nei guai: tutto il seguito non sta in piedi, diventa incomprensibile.

Il problema, però è un altro.

Dici che spiega in modo complicato? non lo so, io non c'ero.

Tuttavia la matematica universitaria ha un certa complessità.

Anche se nelle facoltà di ingegneria ormai sono già stati fatti molti "sconti", al di sotto di un certo livello non si può andare.

Sicuro che non fosse capace? hai seguito tutto dall'inzio del corso?

Einstein voleva dire che per dire di conoscere bene la relatività generale (perchè a questo si riferiva) bisogna saperne dare una pittura intuitiva anche ad una persona comune in modo che avesse una idea. Ma non voleva dire che fosse sufficiente l'esposizione intuitiva della teoria per chi deve impararla. Non esistono scorciatorie: ci vogliono le formule con i tensori e la geometria differenziale.

Lo stesso vale per una qualunque teoria matematica. Il docente capace non fa sconti sulla forma e sul rigore (altrimenti dove sta la matematica?) ma riesce lo stesso a far capire l'intepretazione intuitiva o fisica della teoria, cosa che è essenziale per il futuro ingegnere.

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