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Il libro che vi ha più affascinato - e che rileggereste di nuovo


Del_user_23717

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Ho inserito quì questa discussione per "sverginare" questa sezione ancora a 0....

Certo, con gli impegni e tutto il resto, rimane poco tempo per leggere...

Io sto riuscendoci di nuovo la sera ogni tanto.

Il titolo è vago, ci sono libri che ti piacciono e che dici: lo rileggerò, poi dopo anni lo rileggi e pensi.... ma come aveva fatto a piacermi? cos' è che mi aveva preso la prima volta?

Insomma, datemi qualche parere sulle vostre letture....

Io un libro che ricordo con piacere è

"Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta" di R. M.Pirsig Adelchi (se non ricordo male)

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:lol:

Uno dei primi 'libri' che credo di aver letto:

'ciondolino': storia di una formica.

Ero, se ben ricordo, alle prime classi delle elementari; sono trascorsi più di 50 anni e, lo ricordo ancora.

Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti....e.....i libri hanno accompagnato spesso le mie giornate.

'La montagna dalle sette balze', di T.Merton

'Il gregge alza la testa' di Brunner

Libri letti da 'ragazzino',

...... e, poi,.....I Malavoglia, Guerra e Pace, Zola, Hemingway, Dante, Petrarca, Boccaccio, Cassola, Bocca, Montanelli, Clancy, J.Deaver.

Non so quanti libri avrò letto, credo veramente tanti (prima di scoprire le pagine del plc!!): divoratore di idee, di pensieri, di azioni, di stili, di purezza del linguaggio.

Quando entro da M****** o da F****** mi si blocca il respiro: vorrei avere il tempo, lo possibilità, la capacità di leggere tutto.

Si a217, questa sezione era ancora alla dirittura di partenza, però come vedi, basta poco per dare la stura.

Il vecchio ed il mare: quanto ho 'vissuto' quell'emozione; quanto ho sofferto con la stessa disperazione, lì, in quel guscio di noce, con le mani che bruciavano, segate dalla lenza che sfuggiva.

E, il sangue si mescolava al sale del mare ed al sapore salato delle mie lacrime che scorrevano.

Grazie, giggì, mi stai facendo rivivere quelle emozioni che erano presenti ma sopite nel mio cuore.

Pardon, per quanto 'sezione arancio' mi lascio sempre andare in OT.

il resto alla prossima.

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Beh, ragazzi, il mio ricordo più vivo è di quando, da ragazzo, penso 14 o 15 anni, mi sono letto " Il conte di Montecristo " in un solo pomeriggio.....

Più avanti ho cambiato preferenze.

Dovessi votare, direi la "Trilogia" di Asimov.....

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Asimov?

Ho divorato tutto quello che ha scritto e, 'ho trovato ealtante.

'uranofilo' dipendente, 'fanucci' dipendente, 'serie cosmo' dipendente, lettore matto e disperato di fantascienza ; in questa mia 'dipendenza ho scoperto Frank Herbert e, credo che il suo 'Dune' sia stato molto più che semplice romanzo.

Credo sia uno dei più belli che abbia letto in assoluto; e, 'tele-homo sapiens'? un capolavoro dei miei 13-14 anni.

Beh, e che dire degli scrittori russi: reali, stringenti, crudi!

Devo dire che, prò, uno dei libri che mi è piaciuto in assoluto più degli altri è stato il trattato di anatomia umana normale (Testut), sezione 'sistema nervoso' e, la 'fisiologia' di Wright.

Perchè?; perchè lo scoprire il 'complicato' intreccio delle fibre nervose, il funzionamento di una 'banalità' come il cervello umano, la trasmissione di dati -scambio chimico elettrico-................

E, poi, lo studio della diagnostica per immagini. quel mondo di ombre che ti fanno 'comprendere', 'valutare', giudicare', spesso emettere infauste sentenze.

Il vedere, attraverso una 'lastra' quello che nella tua mente si forma, il vedere con la spazialità della tua mente che trasforma in tridimensionale quello che ti viene rappresentato, l'esaltazione dello scoprire in un gioco di bianco/nero la espressione della vita.

E, ancora una volta ricado in OT!!!

Non me ne vogliano gli amici; approfitto della sezione arancio per lasciare un pò libera la mia penna.

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  • 1 year later...

Premetto che leggo tutti i giorni, qualunque cosa: dal romanzo alla rivista di settore, passando ai libri di cucina.

Il mio autore preferito è senza dubbio Andy Mcnab. Ex SAS, circa una decina d'anni fà si è dato alla scrittura, dando alle stampe, in prima opera, "Pattuglia Bravo Two Zero", esaltante e allo stesso tempo tragico racconto (episodio realmente accaduto) di una pattuglia SAS infiltrata dietro le linee irachene nella prima guerra del golfo.

Il suo stile, a differenza degli autori odierni, che la guerra l'hanno vista alla televisione, è improntato al massimo realismo, soprattutto nel descrivere le scene d'azione. I suoi libri, anche quelli parto della sua fantasia, sono sempre moto realistici.

lo consiglio assolutamente agli amanti del genere.

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Livio Migliaresi
Il mio autore preferito è senza dubbio Andy Mcnab

Beh, per la verità ha un modo di scrivere personale (sarà la traduzione, ma, lascia un po' a desiderare!!).

Assolutamente meglio Clancy, sia come stile che come rappresentazione; i primi 10 libri della sua produzione, partendo da 'La grande fuga dell'Ottobre Rosso' sono una 'chicca'.

Nel prosieguo, come sempre accade, ha perso sia smalto che interesse!

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Livio Migliaresi

Geo, assolutamente nessuna acqua agitata!

Non l'ho letto: se l'avessi fatto forse potrei die la mia impressione.

Spero vi sia qualche amico che l'abbia letto e possa 'dirci' il suo pensiero, critico e imparziale.

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critico e imparziale

Bene.

Lo spero anche io, anche se credo che siano davvero in pochi ad averlo letto.

Il "regime" demo-catto-comunista lo ha impedito per troppi anni.

stralcio1.th.gif

Non leggi una certa "attualità" in questo stralcio?

Modificato: da geoline
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Ciao Livio,

non discuto sullo stile di Clancy, ma a livello di rappresentazione preferrisco McNab.

Il realismo che sa donare ai suoi romanzi non ha eguali, soprattutto quando descrive le azioni guerra. I dieci anni che ha passato nel reggimento SAS trasudano letteralmente dalle righe dei suoi racconti, conferendo quella punta di realismo che gli altri autori moderni non sono in grado di conferire ai propi romanzi d'azione. Spesso e volentieri descrivono i soldati dei reparti speciali alla stregua di tanti Rambo, in grado di affrontare un "esercito" e ucciderli tutti.

Alla faccia del realismo!

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geoline, giusto leggere, leggere molto, leggere vario, anche quel che ti pone in conflitto interiore e ti costringe alla riflessione, ma per favore lascia da parte la bieca battutaccia del <"regime" demo-catto-comunista lo ha impedito per troppi anni> intanto hai commesso un falso storico: il cattolicesimo e il comunismo sono stati agli antipodi per lungo tempo, solo ai tempi di Aldo Moro c'è stato un tentativo d'avvicinamento che credo saprai come è andato a finire. Si è arrivati ai giorni nostri per poter rivedere il mondo cattolico al fianco di quelli che ora non si chiamano più comunisti. Non avrebbero potuto certamente fare nulla per impedirti di leggere quel testo e infatti chi ha voluto lo ha fatto senza problemi (si trovava senza fatica ovunque).

Non è Mein Kampf che agita le acque, ma le falsità storiche.

Personalmente ho letto molto in campo religioso, i libri sacri delle maggiori religioni, sia occidentali che orientali, quelli dei maggiori pensatori di 30 anni fa, quando una mia crisi negazionista ha messo in discussione gli insegnamenti della mia famiglia. Mi è servito moltissimo in particolare un testo, del quale non ricordo l'autore, che contestualizzava la Bibbia e la poneva in raffronto ai contenuti della Torah e del Corano, con non pochi esempi di similitudini nei testi buddisti.

Credo che serva molto conoscere gli altri, se vuoi arrivare a conoscere te stesso.

Ora le letture che preferiscono parlano del mio lavoro e sovente non si trovano in libreria, ma circolano come pubblicazioni nelle librerie universitarie, o quelle scientifiche ben fornite. Nel mio caso è l'azienda che provvede ad abbonarsi ai "journal" che ci interessano. Ho perso un po' della poesia di un buon romanzo, ma non riesco più a ritagliarmi il tempo per leggere entrambe.

Modificato: da nll
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  • 3 months later...

devo ammettere che anche io ora faccio fatica a leggere un buon libro.

Per me Dostoevskij su tutti

Per Nll qui sopra visto gli argomenti di cui parli hai per caso letto "La montagna dalle sette balze" Un libro che prima o poi vorrei leggere

A tutti invece chiedo se avete qualche titolo di un buon libro che faccia ridere di gusto

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  • 2 weeks later...
Livio Migliaresi
hai per caso letto "La montagna dalle sette balze"

Accacca, i tempi in cui l'ho letto sono tanto lontani che no ho solo un vago ricordo; ero ragazzo.

Il solo ricordo di averlo letto e di aver rappresentato qualcosa è, per me, indice di un libro 'memorabile'.

Ora sono alle prese con 'la Ruota del tempo', di Jordan; l'avevo adocchiato da molto e....parlandone con Livio O. (nei nostri colloqui buona parte hanno i libri che leggiamo)mi sono deciso a cominciare l'avventura.

Quasi terminato il I° e, devo riconoscere che vale effettivamente!

Me ne restano altri 8 o 9, ma, la pensione è bella per questo: disporre del proprio tempo e poterlo dedicare a quello che più piace.

qualche titolo di un buon libro che faccia ridere di gusto

divertenti lo sono, se piace lo stile

[at] Gattomon: non c'è paragone tra McNabb e Clancy: stili, capacità, idee, rappresentazioni assolutamente non paragonabili e, mi spiace, per me, non a vantaggio di McNabb.

Modificato: da Livio Migliaresi
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Di libri ne ho letti un'infinità, di tutti i generi: storia, costume, società, spionaggio, avventure, viaggi, fantasia, fantasociologia e, ovviamente numerosi testi e manuali di elettronica, radiotecnica, etc.; questi ultimi però non contano perchè servono per il pane quotidiano :D

Ne ho alcune scatole in solaio, altre in cantina, più numerosi scaffali in casa, scaffali che sono la dannazione di mia moglie per via della polvere :)

Però sono due i libri che mi hanno dato una "scossa" emotiva notevole: "1993, il Grande Fratello" di Orville e "Ultimi fuochi" di Francis Scott Fitzgerald.

Il primo l'ho letto la prima volta che avevo forse non ancora 11 anni, frequentavo la quinta elementare, quindi a cavallo tra '54 e '55. L'anno 1993 mi sembrava un futuro molto remoto, soprattutto mi sembrava impossibile sia la tecnologia descritta sia il tipo di oirganizzazione sociale, orribile, previsto.

In ordine alla tecnologia, quella attuale è suicuramente più avanzata di quella descritta. In quanto al tipo di società...non siamo troppo lontani, anzi in alcuni paesi l'hanno peggiorata. :lol:

Manca solo la guerra perenne e totale tra i tre blocchi. Per quella perenne ci siamo ben avviati, per la totalità...non disperiamo, l'uomo trova sempre nuovi limiti al peggio.

:(

Gli Ultimi Fuochi, invece, lo lessi per la prima volta nell'adolescenza, direttamente in anglo-americano prelevandolo alla biblioteca USIS di Milano. Mi colpì e mi affascinò talmente che, dopo averlo letto e riletto per capirlo, volli rileggerlo anche nella versione tradotta per confrontare le mie impressioni con la versione di un traduttore professionista.

E' bellissimo questo incompiuto. Si perchè fu l'ultimo romnanzo di Fitzgerald e morì senza averlo terminato. C'è tutto il mondo ipocrita della Hollywood pre e post MacHartysta. Si avverte la struggente melanconia di un uomo che si rende conto di essere alla fine della sua strada. Un misto di dolcezza, ipocrisia e...alcolismo.

Però il mio giudizio è viziato dal fatto che io amo particolarmente FItzgerald; lo amo più di Faulkner, più di Hemingwey, più di Steinbeck e DosPasos.

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  • 1 month later...

Di seguito vi riporto la mia top4 Natalizia (25gg di ferie causa crisi)

1) Io c’ero di Enzo Biagi

2) Il bambino col pigiama a righe di John Boyne

3) L'arte di essere felici di Arthur Schopenhauer

4) Apocalisse 2012 di Lawrence E. Joseph

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  • 9 months later...

Io ho letto tutti i libri di Dan Brown (tranne "le verità di ghiaccio"):

- Angeli e demoni

- Il codice Da Vinci

- Crypto

- Il simbolo perduto (questo è l'ultimo uscito)

E personalmente mi sono piaciuti tutti.

Adesso sto sperimentando un nuovo scrittore, anzi scrittrice.. Lauren Kate, molto quotata negli USA (in vetta alle classifiche) con:

- Fallen

- Torment (il seguito del primo)

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Livio Migliaresi
Io ho letto tutti i libri di Dan Brown (tranne "le verità di ghiaccio"):

.......

E personalmente mi sono piaciuti tutti.

Adesso: Lauren Kate,

- Fallen

- Torment (il seguito del primo)

Beh, forse ti sei perso uno che, per il suo genere, vale la pena di leggere.

Per la Lauren Kate (ho letto la sua bio/bibliografia):

purtroppo ho deciso di non cominciare più libri che facciano parte di una serie se non è completa.

Mo sono dovuto 'fermare' per Jordan (devono ancora uscire gli ultimi volumi), per Martin, per la Hobb; quando cominci una serie difficile poi ricominciare avendo presente tutto quanto già letto.

E, inoltre, molto spesso diventano ripetizioni con cose già lette, trite e ritrite solo per produrre: piccolo stimolo e compri il nuovo libro.

Beh, l'ultimo di Goodking, ad esempio, è 'illeggibile'.

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  • 3 weeks later...
daniele_stefanini
"1993, il Grande Fratello" di Orville

L´anno citato nel titolo - se stiamo parlando dello stesso libro - é il 1984.

Si tratta di un gran libro, anche a me é piaciuto molto.

Gli fa pendant "Il mondo Nuovo" e "Ritorno al mondo nuovo" di Aldous Huxley , due romanzi della stessa epoca e di taglio simile che nella edizione Feltrinelli sono raccolti un un unico volume.

Per gli estimatori di Dan Brown (che non ho letto)....ricordo che un GIGANTE della cultura nostrano - Umberto Eco - ha scritto il Pendolo di Foucault, ad oggi secondo il mio parere uno dei piú bei libri mai letti....e l´ha scritto venti anni prima di Dan Brown...e se ci si trova a girare per Parigi non si puó fare a meno di voler verificare i passaggi del libro....e ad attribuire nuovi significati alla torre Eiffel e ai monumenti storici....

Oltretutto parlando della storia del mondo Eco parla anche della stopria italiana recente, il che rende il libro ancora piú affascinante.

Poi potrei suggerire "L´amore ai tempi del colera" (un pó leggero e "sognatore" ma in certe circostanze ci sta anche questo)

Poi "Una realtá separata" di Carlos Castaneda...un pó vecchio e "underground" ma molto interessante...

Modificato: da daniele_stefanini
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"1993, il Grande Fratello" di Orville

Lo lessi per la prima volta, che ero ancora alle elementari, quasi di nascosto perchè era un libro "per i grandi".

Ne rimasi molto impressionato di quell'ipotetico futuro prossimo; hai tempi della prima lettura mancavan poco più di 40 anni al 1983.

Poi siamo arrivati a superare il 2000 e l'ipotetica società descritta da Orville è quasi l'attuale.

Le istituzioni governative, chi più chi meno, ascoltano tutto, vedono tutto, registrano tutto. Le tua attività sono tracciate, registrate, analizzate.

Ci sono organizzazioni specializzate per rubare i tuoi dati e rivenderli.

Le delazioni da noi non sono ancora giunte al livello descritto da Orville, ma ci stiamo incamminando in quella direzione.

La guerra perenne c'è anche se non dichiarata o camuffata.

Insomma da alcuni anni son dell'idea che forse Orville aveva peccato di ottimismo. :lol::(:D

Modificato: da Livio Orsini
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  • 11 months later...

"Il nome della rosa" di Eco mi ha dato un sacco, nonostante l'abbia letto tanto tempo fa.

Ho letto anche "Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta" di Pirsig: mi aspettavo qualcosa di più, ma mi ha affascinato il rapporto tra il protagonista e la sua moto (se tieni veramente a una cosa, la ripari tu personalmente e non lo fai fare a qualcun altro).

Ho comprato anni fa "Il conte di Montecristo" e devo ancora leggerlo... Walter, sei un razzo!! Come avevi fatto a leggerlo in un pomeriggio? Sono 1000 pagine!

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