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Ardo - Bellissima Notizia: Un'italiana Rinasce! :-)


Ciccio 27

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Mauro Dalseno

Queste iniziative sono belle, ma bisognerebbe che le imprese italiane fossero più competitive, bisogna essere bravi ad industrializzare i prodotti riducendo i costi, ma i costi ridotti bisognerebbe che finissero nelle tasche degli utenti finali... Invece si vuole guadagnare troppo e subito... Io vedo che i prodotti italiani con un buon rapporto qualità prezzo sono venduti anche in Italia senza problemi. Io non me ne intendo di lavatrici, ma 5 anni fà sono andato al centro commerciale, ho comprato 2 lavatrici economiche Bosch che costavano la metà di quelle di marca e non mi hanno mai dato nessun problema. (mi sembra che le costruiscano alla Smeg di Casteldario MN dove poi le rimarchiano con vari nomi) Sicuramente quando sarà il momento di cambiarle sarò curioso di vedere anche le Ardo, ma non pretendete che spendo il doppio se ci sono dei momenti come questi. Visto che sono fatte in Italia e non provengono dall' altra parte del mondo spero che abbiano prezzi competitivi.

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Sicuramente quando sarà il momento di cambiarle sarò curioso di vedere anche le Ardo, ma non pretendete che spendo il doppio se ci sono dei momenti come questi.

Mettereste più piede in un ristorante dove il titolare maltratta davanti ai clienti il personale di sala, facendovi sentire, a voi, complici del "malessere" del personale stesso?

Sicuramente no!

Con la stessa logica, perché dovrei acquistare un prodotto cui realizzazione comporta il NON RISPETTO di certi diritti umani?

La "garanzia" del rispetto degli operai SI PAGA, tanto come si paga la QUALITÀ.

Certo, c'è chi ti fa pagare cara la NON QUALITÀ, ma è PRIMA di quel punto che dovrebbe entrare in gioco la razionalità individuale, impedendoci di procedere all'acquisto.

In questo caso, sto vedendo una certo obiettivo da parte della ARDO.

Parliamoci chiaro, non sono sicuramente macchine ROBUSTE come quelle di 30 anni fa, ma... probabilmente compensano la loro economica struttura in altre migliorie, che col tempo constateremo.

Quello che mi piace, e lo ribadisco, è il fatto che sta investendo nuovamente PER LA NAZIONE.

Chi segue gli eventi, conoscerà benissimo gli intenti dei manager delle aziende "raccolte dall'Italia e piantate altrove".

Poteva farlo tranquillamente anche Ardo, appunto, per massimizzare i suoi profitti e minimizzare le uscite.

Queste iniziative sono belle, ma bisognerebbe che le imprese italiane fossero più competitive, bisogna essere bravi ad industrializzare i prodotti riducendo i costi, ma i costi ridotti bisognerebbe che finissero nelle tasche degli utenti finali...

La competitività non esiste in questi casi, io parlerei di vera concorrenza sleale.

Si tirano fuori i soliti discorsi, come qualità delle materie prime, sfruttamento della mano d'opera, tassazione...

I costi non li puoi ridurre tutti, per lo meno qui in Italia, viste le varie tasse cui siamo tenuti a versare.

L'unica "furbizia" per ridurre i costi è, appunto, spostarsi in paesi dove i nostri "vincoli" neanche esistono.

Più che riduzione dei costi... bisognerebbe iniziare a riflettere sugli sprechi della cosa pubblica, che le aziende IN PRIMIS sono tenute a coprire COL PROPRIO SANGUE!

Più che riflettere... bisognerebbe iniziare a fare qualcosa di più...

Invece si vuole guadagnare troppo e subito...

L'obiettivo di ogni imprenditore è proprio questo, i soldi!

Mantenere un'azienda, grande o piccola che sia, ha dei costi imminenti.

Le tasse non aspettano, lo stato (attualmente) non aspetta, il risultato è una corsa INDOTTA continua, o le paghi subito o sei fuori.

O meglio, ti fanno fuori!

Certo, alcune tasse si possono dilazionare, ma... alla fine diventano grossi problemi le dilazioni accumulate!

E vogliamo parlare delle sanzioni che si rischiano nel non pagare entri i termini stabiliti?

Purtroppo c'è ben poco da aspettare, non esiste il "piano piano"... c'è da vendere, il più possibile, nel più breve tempo possibile.

Non si può di certo sperare che, con una lavatrice Ardo venduta giornalmente, l'azienda possa rinascere ed AUTOMANTENERSI in piedi!

Come minimo, ne deve vendere 100 al giorno, tutti i giorni, 365 giorni all'anno, per garantirsi, se non altro, un relativo minimo INCASSO annuo di 1 milione di euro.

Ovviamente non sono il loro contabile, ma anche con una cifra simile non so' quanto riescono a restare "a galla".

Si pensi solo al costo annuo del personale, un personale costituito da circa 50 dipendenti...

50 dipendenti a 1000€ netti al mese... corrispondono a 600.000€!

E i contributi?

E le materie prime?

E i macchinari?

E le "bollette"?

E le altre TASSE?

Secondo me, per automantenersi, dovrebbe vendere GIORNALMENTE 100 lavatrici frontali, 100 lavatrici a carica dall'alto, 100 lavasciuga, 100 frigoriferi, 100 surgelatori, 100 forni e 100 lavastoviglie.

E si pensi a quale "organizzazione" ci debba essere dietro, che ovviamente, si PAGA!

Sia chiaro, la mia è una semplicissima e banale riflessione, magari le necessità di vendita sono molto minori, se non maggiori!

Purtroppo una azienda, in questo caso di elettrodomestici, non si salva comprandogli una lavatrice "quando ne avrò la possibilità".

Allo stesso tempo, per ovvi motivi, l'azienda (come OGNI AZIENDA) ha SEMPRE bisogno di soldi, un flusso continuo e costante di soldi, soldi con cui ci acquista le materie prime, la strumentazione, ci paga il personale, LE TASSE...

Come la mettiamo?

Questa è la realtà! :smile:

Ci vuole MOOOOOOOLTO coraggio, oggi come oggi, ad investire in Italia...

Non posso che augurargli tantissima fortuna, Giovanni ne avrà molto bisogno! :clap:

Modificato: da klsrc
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Mauro Dalseno
Quello che mi piace, e lo ribadisco, è il fatto che sta investendo nuovamente PER LA NAZIONE.

Scusa ma io di grossi imprenditori ne conosco tanti, ma per la nazione non ci investe nessuno, gli imprenditori fanno quel mestiere per un unico motivo. Guadagnare!!!, altrimenti è meglio che vanno a fare gli operai e hanno tanti ma tanti pensieri in meno. Deve essere la nazione che pur sempre è sentita come una famiglia che non se li lascia scappare... La nazione inoltre deve essere stabile, seria, con una giusta tassazione, dare fiducia anche agli investitori esteri che stanno scappando insieme a quelli italiani, ormai viviamo nell' era globale, il nazionalismo serve solo per tirare avanti qualche anno. Ora è venuto il momento di rimboccarsi le maniche e darsi da fare per essere all' avanguardia e sempre più competitivi, facendo quel gioco di squadra operai/imprenditori che caratterizza le aziende estere del nord... Magari Ardo si stà muovendo così e questo mi farebbe solo piacere.

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gli imprenditori fanno quel mestiere per un unico motivo. Guadagnare!!!

:thumb_yello:

Di fatti, ho precisato

L'obiettivo di ogni imprenditore è proprio questo, i soldi!

Deve essere la nazione che pur sempre è sentita come una famiglia che non se li lascia scappare... La nazione inoltre deve essere stabile, seria, con una giusta tassazione, dare fiducia anche agli investitori esteri che stanno scappando insieme a quelli italiani,

Si parla, in Italia, di un 54-56% di pressione fiscale... equivale ad uccidere l'economia.

Per quanto riguarda gli investitori esteri... il discorso oggi è moooolto delicato, bisognerebbe affrontarlo facendo nomi, parlando di banche e di politica... e credimi, se servisse a qualcosa parlarne lo farei.

Potremmo stare qui a discuterne per giorni, ma... ho i miei dubbi che possa servire.

Potrebbe servire giusto a violare il regolamento del forum :smile:

Ora è venuto il momento di rimboccarsi le maniche e darsi da fare per essere all' avanguardia e sempre più competitivi, facendo quel gioco di squadra operai/imprenditori che caratterizza le aziende estere del nord

Condivido, in particolare la faccenda della collaborazione operai/imprenditori.

E, appunto, non è utopia, si guardi quanto successo alla Volkswagen ;)

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Secondo me, invece, c'è una sottile ma sostanziale differenza.

"Capitalista" = padrone che cerca di "mungere" più soldi possibili dalla vendita del prodotto che mette sul mercato.

"Imprenditore" = padrone che "vuole bene" al prodotto che vende, e che lo affida nelle mani del cliente perchè lo curi "come se fosse ancora suo figlio".

In passato, i capitalisti hanno "sedotto e abbandonato" svariate aziende. Non credo -e spero che non sia così- nel caso che stiamo argomentando.

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Secondo me, invece, c'è una sottile ma sostanziale differenza.

"Capitalista" = padrone che cerca di "mungere" più soldi possibili dalla vendita del prodotto che mette sul mercato.

"Imprenditore" = padrone che "vuole bene" al prodotto che vende, e che lo affida nelle mani del cliente perchè lo curi "come se fosse ancora suo figlio".

Bè, ciccio, un imprenditore cerca sempre e comunque di mungere più soldi possibile, anche perché ne vale della propria "vita" (da imprenditore)!

Anzi, oggi come oggi, questa distinzione è praticamente "obsoleta" e, paradossalmente, è anche vera all'inverso.

Faccio un esempio pratico, il mio.

Chiaramente, la mia NECESSITÀ di vendita non è lontanamente paragonabile a quella che potrebbe avere la Ardo... la definirei relativa.

A fine anno, COMUNQUE VADA, sono chiamato a versare una certa (ALTA!!!) somma di tasse, tasse che possiamo dividere in VARIABILI e FISSE.

Questo significa che, giusto per rientrarci, o meglio, per andarci a paro senza rimetterci (e senza guadagnarci nulla), dovrò vendere un certo numero "fisso" di pizze.

Allo stesso tempo, nel vendere le mie pizze, il mio obiettivo non è certo quello di andarci a paro, né tantomeno rimetterci di tasca mia.

Il mio obbiettivo è quello di guadagnare, altrimenti me ne starei a casa, faticando meno!

Più guadagno e più arricchisco il mio patrimonio.

Fin qui è tutto logico e lineare.

Domanda, e se per qualche ESTERNO motivo (vedi crisi economica), anziché vendere 50 pizze al giorno ne vendessi 25... cosa dovrei fare?

Le strade sono solo 2, chiudere la serranda e sotterrare le chiavi, o cercare di massimizzare COMUNQUE il ricavo per fronteggiare le tasse, riducendo però all'osso le altre spese aziendali.

In base alla tua distinzione fatta, l'imprenditore pur "amante del proprio prodotto" diventa automaticamente "capitalista", e sicuramente lo fa per l'amore che nutre per la propria azienda, per la propria professionalità, per la voglia di non gettare semplicemente la spugna.

O semplicemente per i soldi!

Il vero imprenditore tiene alla propria azienda più della sua vita, ed è disposto notoriamente a tutto pur di non vederla-vedersi morire.

E, a dimostrazione di quanto detto, si pensi alla odierna tragicità dei piccoli imprenditori che, non potendo-riuscendo più a fronteggiare le uscite... "semplicemente" si UCCIDONO.

Si cerca di contrastare le uscite in ogni modo possibile, iniziando con l'abbattimento degli sprechi aziendali, e se non basta si arriva a prestiti, a ipoteche, a pegni, vendendo questo, vendendo quello...

E, se non si ha la forza di "interrompere un sogno" diventato incubo, si nutre una "macchina" che non ne ha mai abbastanza di te, dei tuoi sacrifici, della tua dignità.

A tal punto che si prende anche la tua vita.

In tutti i sensi.

Devo concludere, mi devo stoppare!

Davvero, faccio molta fatica, per il rispetto del regolamento del forum, a fare questi discorsi senza ALMENO mandare a fare in :whistling: i veri ARTEFICI di questa odierna disastrosa situazione Italiana.

Ma bene o male, chi di più, chi di meno, lo sappiamo tutti di chi è la colpa.

Se non altro, sappiamo che buona parte è nostra. :angry:

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Rimaniamo in ambito.

Tu sai che se fai una buona pizza, il cliente ci ritorna.

Qui da me un macellaio ha da poco ceduto ad un altro la sua attività perchè era ormai anziano e voleva andare in pensione.

Già da molti mesi stava sempre alla porta del negozio. Logico che la gente che passava, vedendolo lì, capiva che dentro non c'era nessun cliente da servire. Volendo, però, poteva passare il tempo a curare, pulire e tenere ordinato ed accogliente il locale. Cosa che evidentemente non gl'interessava, e ciò sicuramente ha contribuito al crollo delle sue vendite: se a te stesso non interessa il tuo prodotto che vendi, vuol dire che tu per primo non ci credi!

Al contrario, chiunque "vuole bene" al prodotto e al locale, col tempo naturalmente vede crescere il giro dei clienti, e questo è logico.

Specie in tempi come questi, credo che molti vogliano essere "rassicurati" dalla bontà di un prodotto. Come le aziende del lusso ("generi di conforto") stanno vedendo incrementare proprio ora i loro fatturati, penso proprio sia arrivato il momento di proporre prodotti di un certo ed elevato livello di affidabilità.

(Mi piace sempre di più questa discussione, perchè credo che sia anche una forma di educazione al consumo responsabile! :)

Anche se mi piacerebbe approfondire pure gli aspetti più strettamente tecnici... ;) )

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Salve a tutti, mi ci intrometto anche io in questa discussione, intanto sono contento che l'ardo si sia messa in gioco per rilanciare il made in italy, chissà magari è l'inizio di una nuova era.

Secondo me per quanto riguarda la produzione di lavatrici il problema è, oltre al difficile momento economico, che non si investe su sviluppo e ricerca, sostanzialmente a parte il lavaggio a vapore( inutile) o il motore inverter, abbiamo le stesse lavatrici di 20 anni fa, l'electrolux nelle sue aeg rex zoppas ha rimesso il jetsystem che esiste dagli anni'80, spacciandolo per novità.

E' come se un cantante ripropone la stessa canzone vita natural durante, ci vuole qualcosa di nuovo che mandi in pensione questa vecchia concezione di lavatrice, un Deus ex machina definitivo. Ma anche nella cultura italiana vanno cambiate le cose, va fatta sparire l'idea "spendo poco così se si rompe ne compro un'altra", e sostituita con " spendo per aver un oggetto valido e che mi duri nel tempo"; bisogna credere e promuovere le nuove infrastrutture, senza i soliti NO a qualsiasi cosa, ci vogliono ditte coraggiose come la ardo, e uomini coraggiosi a cambiare in meglio le cose.

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Qualche novità sta iniziando ad arrivare, proprio grazie a loro...

Ho semplicemente detto che arrivare a dare dell'"antibatterico" ad un ciclo a 40°, eterno che sia, è ridicolo!

Che poi... a dirla tutta, senza un ADDITIVO ANTIBATTERICO... l'acqua a 40°, poco più alta della nostra temperatura corporea, non ammazza proprio nulla.

Anzi... è proprio il contrario, aumenta la velocità di proliferazione batterica!

Sul catalogo è scritto che il ciclo antibatterico a 40° (dura più di tre ore, se ricordo bene, dall'aver letto un manuale d'uso e manutenzione scaricabile dal sito), certificato dall'istituto tedesco VDE, non ha bisogno di detersivi antibatterici per eliminare il 99% di batteri come l'Escherichia Coli (temutissimo, secondo un articolo di una rivista inglese), lo Stafilococco Aureo, la Candida Albicans e l'Aspergillus Niger. Forse con un tempo così lungo di lavaggio li fa "affogare"... :senzasperanza::D

Ci sono altre caratteristiche che mi fanno pensare alla ricerca di una "tecnologia utile", come il trattamento antimuffa per guarnizioni e vaschette. Pensate come tantissime altre concorrenti proprio sulle guarnizioni "scadono", tanto che c'è qualcuno che cambia addirittura lavatrice invece che solo il soffietto, anche perchè la lavatrice non li avverte del rischio muffe dovuto ai lavaggi continui a basse temperature.

Qui non t'imbrogliano, ed "educano" anche a far rendere conto chi non ha una Ardo che cambiare le abitudini sbagliate ti fa durare di più tutta la macchina. Ci vedo una grande onestà intellettuale, dove nei libretti di uso e manutenzione non ti nascondono i trucchi per aumentarne la durata.

Così come, a mo' di controesempio, nelle automobili con il turbocompressore non scrivono più sempre che è meglio far raffreddare la turbina dopo una lunga galoppata -ad esempio entrando in una stazione di servizio durante un viaggio in autostrada- lasciando il motore acceso al minimo per un paio di minuti prima di spegnerlo.

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  • 3 weeks later...

Ci fai sapere dove le vendono nella tua zona? Magari ci facciamo una sorta di mappa... in continua espansione! ;)

Così come aspettiamo le impressioni di chi le acquista! :)

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Come ho scritto anche in un altro post, ho scritto alla ARDO che mi ha risposto indicandomi tre punti vendita a Roma.

ELETTROLELLI S.R.L.
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EUROFUTURA S.R.L.

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DI SALVO & DELLA MARTIRA Srl

Modificato: da Livio Migliaresi
sufficienti le informazioni
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Hai idea se siano negozi di materiale elettrico o cosa?

Sicuramente non sono grandi catene di distribuzione, perlomeno per il momento...

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A me hanno detto che volendo me le spediscono direttamente, il prezzo dei due modelli da 5 kg si aggira intorno ai 490 euro compresa spedizione

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  • 3 weeks later...
Riccardo Ottaviucci

non basta che la globalizzazione ci abbia messo fuori gioco,adesso anche i giudici stanno facendo del loro meglio per tagliarci fuori da tutto e completare l'opera di distruzione della nazione...vedi Ilva di Taranto :thumbdown:

Modificato: da Riccardo Ottaviucci
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Ah Ciccio.... abbiamo capito che ardi dalla voglia di informare il pubblico sulla questione... ma del resto il silenzio talvolta, e detto da me suona quasi come un insulto, aiuta molto i periodi di grandi riflessioni


non fossi sicuro come la morte che questo forum viene letto da tantissimi spettatori non mi permetterei mai di scrivere certe cose e invece lo faccio per la coscenza di far sapere in un modo o nell'altro certe (scomode) verità... ;)

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