vincent 68 Inserito: 17 novembre 2013 Segnala Share Inserito: 17 novembre 2013 Salve come da titolo mi chiedevo quale sia il principio della ionizzazione di una caldaia.Spero mi possiate essere di aiuto, grazie in anticipo. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
teorico1 Inserita: 17 novembre 2013 Segnala Share Inserita: 17 novembre 2013 La corrente di ionizzazione e' un fenomeno fisico che si rileva quando un gas viene incendiato. Non sono un fisico/chimico ma da quello che ne ho capito le molecole del gas, una volta incendiato si allontano tra loro e questo movimento genera una microcorrente elettrica, microcorrente che viene rilevata, tramite l'elettrodo, dalla scheda elettronica. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
vincent 68 Inserita: 17 novembre 2013 Autore Segnala Share Inserita: 17 novembre 2013 Grazie per la risposta,in effetti è più o meno come le termocoppie di un tempo? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
teorico1 Inserita: 17 novembre 2013 Segnala Share Inserita: 17 novembre 2013 Piu' o meno il principio e' quello. Solo che la termocoppia genera una corrente che alimenta una piccolo elettromagnete che chiude un "contatto", la corrente di ionizzazione ti permette di sapere la quantita' e qualita' della combustione (interpretando opportunamente con l'elettronica il valore della corrente di ionizzazione). Addirittura ultimamente, con la corrente di ionizzazione, alcuni costruttori regolano in continuo la combustione variando la quantita' di gas (e quindi il CO2) tramite valvole gas servoassistite. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
vincent 68 Inserita: 17 novembre 2013 Autore Segnala Share Inserita: 17 novembre 2013 Grazie per le risposte,mi sembri ferrato per l argomento.......hai un diploma informatico od elettronico? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
bl4st3r Inserita: 17 novembre 2013 Segnala Share Inserita: 17 novembre 2013 la termocoppia dovrebbe generare una corrente dovuta a 2 diversi metalli che scaldati generano una corrente ecc ecc.....mentre la candeletta di ionizzazione sembrerebbe un semplice filamento di acciaio, tant'è che se inverti la candeletta di accensione con quella di rilevazione non hai cambiamenti....io però pensavo che la fiamma chiudessse un circuito che passa dalla candeletta alla rampa del bruciatore, tu teorico1 in un altro post invece dici di provare una candeletta togliendola dalla camera stagna per provarla con un accendino! Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 17 novembre 2013 Segnala Share Inserita: 17 novembre 2013 Grazie per la risposta,in effetti è più o meno come le termocoppie di un tempo? No. La termocoppia genera un tensione proprozionale alla differenza di temperatura tra giunto caldo e giunto freddo. Se il punto di giunzione dei 2 metalli è posto in prossimità della fiamma ci sarà una tensione differente tra fiamma spenta e fiamma accesa. Questo termometro li si può vedere benissimo anche vicino ai bruciatori delle cucine a gas; serve a bloccare l'uscita del gas se la fiamma si spegne per un colpo di vento o per del liquido traboccato dalla pentola posta sulla fiamma. Il sensore di ionizzazione dovrebbe avere una risposta molto più veloce della termocoppia. Infatti non appena la fiamma si spegne cessa immediatamente la corrente ionica.; con una termocoppia ci sono qualche decina di secondi di ritardo dovuti all'inerzia termica della sonda stessa. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
teorico1 Inserita: 17 novembre 2013 Segnala Share Inserita: 17 novembre 2013 Infatti, se con un'accendino fai rilevare la fiamma dall'elettrodo di ionizzazione, la scheda rileva il funzionamento regolare, non chiude nessun circuito con il bruciatore. Per quanto riguarda l'altro quesito, la formazione e' da ragioniere, con un padre pero' operaio che a tempo perso faceva l'elettricista, e una grande curiosita' per tutto quello che riguarda la tecnologia in genere e le riparazioni in particolare. Inoltre per 16 anni ho lavorato fianco a fianco con un manutentore "vecchio stampo" di quelli cioe' senza alcun titolo di studio ma con l'intelligenza "del contadino" cioe' di quelle sviluppate nella pratica del lavoro piuttosto che nella teoria, da lui ho imparato davvero molto. P.S. detto questo, non e' che rinneghi la teoria a scapito della pratica. Un buon tecnico deve essere capace in entrambi i campi per poter riuscire bene nel proprio lavoro. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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