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Sostituzione Ponte Raddrizzatore Al Selenio


montese

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Buongiorno a tutti,

in un impianto galvanico c'è una cabina di trasformazione da 400V AC a 5-20V DC 2500A.

Al suo interno c'è come primo stadio il regolatore di tensione (variabile), poi il trasformatore e infine il raddrizzatore al selenio.

Da un po' di tempo noto delle scariche verso le vasche di metallo (poggiate a terra), cioè, misurando la tensione tra le barre di rame in uscita e la terra, trovo valori fino a 70 volt alternata.

Un altra cabina, quasi identica, non da questo problema su un'altra vasca.

L'impianto è molto vecchio, oltre i 30 anni.

Ho letto che i raddrizzatori al selenio dopo una certa età perdono di efficienza e probabilmente di isolamento.

Vorrei provare a sostituirlo con uno più moderno in silicio. In pratica sono tre pacchi collegati a tre uscite del trasformatore e danno il +. Le altre tre uscite solo collegate insieme e vanno direttamente fuori dalla cabina dando il -.

Leggo però anche che questo tipo di diodo ha delle caratteristiche che non sono proprio comuni ai diodi al silicio, es: la perdita di tensione all'uscita, la capacità di dissipazione del calore e credo forse anche una protezione contro i cortocircuiti.

Alcuni articoli li ho letti, però parlano solitamente di raddrizzatori montati in radio, quindi di valori molto bassi. Non so poi quanto sia realizzabile in ambito industriale con correnti di 2500A.

Avete consigli da darmi?

Massimo

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I raddrizzatori al selenio con la vecchiaia tendono ad aumentare la caduta di tensione su ciascun elemento, riscaldando in modo crescente e bruciandosi.

Come hai effettuato le misure?

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Ciao

ho provveduto a scollegare tutte le barre di rame e isolare i tre componenti tra di loro (regolatore, trasformatore e raddrizzatore).

Ho misurato poi la resistenza tra le tre fasi di ognuno di essi.

Il regolatore sembra a posto, non ci sono valori tra i cavi in uscita e la terra

Il primario e il secondario del trasformatore e il raddrizzatore invece danno circa un megaohm o poco più ognuno su tutte le fasi.

Devo dire anche che il tester è uno di quelli da 5 euro in fiera.

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il problema e' che non e' possibile ver4ificare l'integrita' di detti raddrizzatori con un tester tantomeno se digitale.

questi raddrizzatori ( fatte ovviamente le debite proporzioni) erano montati sulle saldatrici trifasi.

quando andavano in corto internamente o perdevano d'isolamento davano gli stessi effetti visivi che hai descritto ma raramente si riusciva a misurare qualcosa.

secondo me' ti conviene interpellare il costruttore dell'apparecchiatura e chiedere qualcosa di equivqlente ( probabilmente ora li usano al silicio)

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Mi pare di ricordare che i raddrizzatori al selenio fossero usati (oltre che per la tenera età delle tecnologie al silicio), per la loro capacità di reggere i maltrattamenti senza deteriorarsi eccessivamente, oggi probabilmente non vale nemmeno la pena di cercare un ricambio identico, basta cambiare l' intero raddrizzatore ed effettuare le opportune tarature per compensare la enormemente inferiore caduta di tensione dei raddrizzatori al silicio. (forse è questa CDT enorme a rendere impossibile effettuare misurazioni sui raddrizzatori al selenio, nuovi ed andati... :unsure: )

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  • 3 years later...

Ritiro fuori questo post.

Qualcuno sa dirmi quali raddrizzatori al silicio potrei utilizzare? E secondo quale schema elettrico?

Alla fine dopo una buona pulizia avevo risolto il problema, ma adesso non riesco più a sistemarlo.

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