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Azionamento Per Taglierina - Motore + azionamento ?


tecno

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Cari colleghi torno alla carica per una questione sollevata qualche mese orsono.

Devo automatizzare una taglierina per carta con un motore in corrente continua da circa 80 watt alimentato per ora a 220 Vcc ( lo voglio cambiare con uno a 24 Vcc per facilità di reperimento ) con una velocità di circa 850 g/min. ; questo motore e collegato ad una puleggia avente diametro di circa 30/35 mm che muove una cinghia dentata .

Questa cinghia dentata muove una slitta in plastica rinforzata ( dove è montata la lama per il taglio ) di circa 5 Kg ; questa slitta è sostenuta da un tubolare di ferro attraverso delle boccole in nylon ad alto scorrimeto.

Il piano di lavoro è di circa 2,5 metri e ai due lati attualmente abbiamo posizionato due sensori magnetici ad effetto di hall ( ma possiamo mettere quello che vogliamo ) che fungono da finecorsa dx e sx.

Attraverso una pedaliera o un pulsante la slitta corre sul piano a circa 2 mt/sec per poi fermarsi quando incontra uno dei due finecorsa.

In passato ho fatto alcune prove ma con scarsi risultati prevalentemente legati al fatto che non riesco a frenare il motore perchè la sommatoria inerzia + velocità genera una controcorrente che brucia i contatti che mettono in c.c. il motore.

Ho pensato anche ad una soluzione motore con un encoder ma dovrei trovare un'azionamento molto economico.

Sono benvenuti consigli , schemi , critiche , etc.

Anticipatamente ringrazio.

Tecno :huh:

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Non dici molto riguardo al motore, p.e. se è a campo avvolto o a magneti permanenti, perchè se fosse a magneti permanenti frenando in corto circuito sull'armatura prima o poi lo smagnetizzi; anche se è a campo avvolto frenando in corto circuito lo danneggi severamente. La frenatura in corto circuito è ammessa solo in caso di emergenza..

Se guardi la precedente discussione "Si usano ancora i motori c.c.", nel mio ultimo post ci sono le formule per determinare la coppia necessaria per accelerare/frenare, data un determinato momento d'inerzia. Dalla coppia risalire alla corrente di armatura è semplice. Una volta che conosci la corrente necessaria è abbastanza semplice inserire una resistenza di limitazione della corrente di armatura.

La soluzione più affidabile, ovviamente, è sempre quella di usare un convertirore a 4 quadranti.

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Grazie Livio darò un ' occhiata alla Vostra discussione , comunque il motore che utilizzano attualmente è un normale motore in c.c. a spazzole.

Ciao

Tecno

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Pietro Buttiglione

ciao, Tecno.

La catena cinematica o la ricostruisci tutta..... (dopo la puleggia motrice cosa c'e'?..)

In mancanza di dati ti consiglio di mettere un pre-sensore che inserisca una resistenza di frenatura sul motore ad una posizione tale poi quando fai il corto il motore ha gia' rallentato..

ciao

pietro

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  • 4 weeks later...

Cari colleghi ,

ritorno sull ' argomento poichè un tecnico elettronico mi ha fatto sapere che ha avuto risultati eccellenti inserendo ( penso in parallelo ) un condensatore che assorbe l ' energia generata durante la frenatura e che la scarica in fase di partenza.

Avete esperienze del genere ?

Ciao

Tecno

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Stefano Sormanni

Io ti consiglierei di inserire una posizione di rallentamento (anche con encoder) in modo da poterti portare sulla posizione di finecorsa con la minor inerzia possibile.

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Tieni presente che in un motore a magneti permaneti la sovracorrente accettabile è inversamente proporzionale alla velocità angolare. In altri termini: fino ad un certo numero di giri i motori a magneti permanenti accettano un Iamax pari a circa 8*Ian, poi questo valore decresce con funzione parabolica (se ricordo bene) fino a raggiungere il valore nominale di corrente alla velocità massima. Quindi frenare in corto circuito è il modo più sicuro di danneggiare, anche in modo irreversibile, il motore. Se ti va bene consumi collettore e spazzole in poco tempo, se ti va male smagnetizzi il motore. Ecco perchè si frena in corto circuito solo ed esclusivamente in emergenza ( e quando è possibile neanche in emergenza). Il motore è piccolo, se proprio sei tirato al centesimo inserisci i serie al contattore di frenatura un resitore di limitazione. Poi fai come credi: tecnico avvisato.....

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Aggiungo anche i motorini dei trapani avvitatori a batteria che hanno la frenatura quasi istantanea quando si rilascia il pulsante... come funzionano?

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Per prima cosa è necessario conoscere le caratteristiche del motore in questione, poi conoscere le caratteristiche del comando.

Per i tergicrastallo oramai si hanno sempre più velocità, questo potrebbe dare un'idea di come frenano.

Io posseggo due trapani-avvitatori a batteria Bosch: non mi sembra proprio che rilasciando il pulsante di start fenino in corot circuito, anzi la pressione esercitata sul pulsante comanda un regolatore di velocità: più premi e più va veloce. Suppongo ci sia un regoaltore di tipo chopper (non ho nessuna voglia di smontare il trapano per verificarne l'azionamento) che agisce nei due sensi.

Comunque non sarebbe male, ogni tanto, leggersi un po' di documemtazione che i costruttori (quelli seri) di motori mettono a disposizione dei clienti: si scoprirebbero cose interessanti.

Io ricordo che circa venti anni fa, un cliente della grande azienda in cui lavoravo, ebbe occasione di lamentarsi che ultimamente i motori a magneti permanenti che usava consumavano spazzole e collettore in modo osceno: in meno di due mesi il collettore presentava una cava di qualche millimetro (non ricordo esattamente quanto). La macchina era in Francia; in un'afosa giornata di Lglio dello '83, me ne stavo insieme al meccanico del cliente a sudare ed a cercare di capire cos'era successo. Poi il meccanico mi disse: "Con questa macchina abbiamo aumentato un po' la velocità di avanzamento della.." Per fare ciò avevano cambiato il rapporto di riduzione, richiedendo più corrente al motore che così, tra 2500 rpm e 3000 rpm, lavorava fuori dalle curve di massima corrente. Risultato: motore precocemente invecchiato!

Modificato: da Livio Orsini
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