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Motori Asincroni O Sincroni


bomber9

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Usando la funzione "Cerca", e inserendo come parola chiave: "sincroni", oppure "vettoriale",

trovi varie discussioni sul tema, aperte in varie momenti. ;)

Ciao.

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Pietro Buttiglione

di default legi ed usa asincrono: il piu' diffuso in assoluto.

Statore avvolto/rotore a gabbia di scoiattolo(che e' un po' come un avvolgimneto rotorico)

x quello sincrono usa in prima approssimazione il termine brushless e 'guardalo'

come se fosse un tutt'uno motore ((di diverso ha che sul rotore ci sono magneti permanenti,

quindi flusso a vettore fisso))+ trasduttore montato sul motore +convertitore statico:

da un pdv applicativo siamo agli antipodi rispetto all'

asincrono= G.P applicazioni generali - velocita' fissa

brushless=applicazioni tipo servo - velocita' e coppia controllate.

spero ti basti

pit

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mi intrometto perchè anche io in materia sono ignorante

praticamente il motore sincrono(o brushless che dirsi voglia) si comporta com un motore a corrente continua, quindi è possibile avere coppia massima a velocità zero?

e allora qual'è il vantaggio rispetto ad un motore cc?

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Sto cercando di capirci qualcosa da qualche giorno. Il motore sincrono non è un motore brushless, il brushless è solo un tipo di motore sincrono se lo vuoi vedere come un motore a corrente continua bisogna pensare che rispetto a questo ha l'indotto e l'induttore invertiti, la commutazione infatti non avviene da colettore come nel CC ma tramite convertitore elettronico. Per questo il Bruschess necessita anche di un trasduttore di posizione per comunicare al convertitore la posizione angolare del rotore. Poi rispetto il CC scalda meno perché dissipa calore sulla cassa. Ad ogni modo nelle spire del Brushless circola una corrente alternata sinusoidale o trapezoidale, si tratta di un'onda di periodo controllato per controllare la velocità del campo rotante.

Direi che nel sincrono il numer di poli dello statore equivale il numero di poli del rotore, per questo si chiama sincrono, perché la sua velocità di rotazione dipende esclusivamente dalla velocità di rotazione del campo rotante; infatti senza dispositivi elettronici il sincrono non è autoavviante.

Spero di non aver detto cavolate!

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Pietro Buttiglione

non hai detto cavolate....

comunque oggi di motori sincroni, salvo quelli x fibre sintetiche, non e' che se ne vedano in giro..

ad es. con sistema di eccitazione con avvolgimento, raddrizzatore che gira col rotore e

e trasmissione dell'energia di eccitazione tramite due avvolgimenti o anelli...

Sempre come 'casi particolari' mi viene in mente quello che chiamavamo

converter/inverter che e' ancora un brushless ma di potenze sui MW ....

Tornando in terra il brushless e' esattamente come tu hai descritto (sembra che hai copiato

un mio articolo di circa 20 anni fa... :rolleyes: ).

La caratteristica e', come x il c.c. di massima coppia a zero velocita' (detta: stall torque)

e a differenza del servo c.c. decade molto poco (10% circa alla massima velocita', ma dipende

dal motore e dalla temperatura a cui lo si 'tira'.. :angry: )

Se aggiungiamo che la convenienza di prezzo aumenta con la potenza, che fine fa la c.c.? :ph34r: ....

ciao

pit

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Un tuo articolo di vent'anni fa? Allora frequentavo ancora le scuole superiori :(

Una cosa ancora non mi è chiara sulla differenza tra i sincroni e gli asincroni, la velocità di rotazione di un asincrono! So che i poli tra statore e rotore sono tra loro primi ossia differiscono di una quantità dispari. La velocità del motore asincrono sarà relativa alla sfasatura così ottenuta?

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Pietro Buttiglione

ti rispondo a braccio ...

ma su un qualsiasi testo trovi tutto..

la legge base e' questa

60f=pn ove f=Hz a cui viene alimentato

p=paia poli del motore

n= velocita' 'sincrona'

per un 4 poli a 50 Hz: 60x50=3000 che diviso x 2 paia poli fa 1500rpm

questo x una macchina sincrona.

Per un asincrono la velocita' risulta inferiore del cosidetto 'scorrimento' s

dovuto al fatto che la I2 rotorica deve essere indotta dal campo statorico:

maggiore e' il carico (I2 cresce)

maggiore e' lo scorrimento.

Era questo che volevi sapere? :unsure:

ciao

pietro

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Ciao Pietro, la velocità del sincrono non è un problema, essenso sincrono la sua velocità è ovviamente determinata dalla velocità di rotazione del campo rotante diviso il numero di poli.

Gli asincroni monofase che troviamo normalmente in commercio a frequenza di rete viaggiano a 1420 rpm altri invece 2840 rpm (che è esattamente il doppio) parlando ovvio della velocità di rotazione a vuoto.

Mi pare evidente che vi dev'essere un legame tra la frequenza di rete (50Hz) e quelte due velocità che sono l'una esattamente il doppio dell'altra, ma la ragione di ciò a me risulta ben poco intuitiva.

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Pietro Buttiglione

1420rpm=(1500-80)rpm in cui 80= circa il 7% di 1500 e detto scorrimento.

Questo e' un motore a 4 poli.

x capire devi partire dalla legge che ti ho dato.

oppure manda a memoria che per un 4 poli la velocita' SINCRONA e' 1500RPM, per un 2 poli e'

3000rpm=50rps : l'asincrono viaggia ad un percento in meno che dipende dal carico e dal tipo di motore

se scorrimento=5%

Asincrono a 4 poli: 1500-75=1425RPM

a 2 poli: 3000-210=2790rpm.

e' + chiaro?

ciao

pit

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Ora ho ricollegato il tutto, anche con il tuo post precedente. Adesso comprendo pure cosa significa quel valore "cos f" riportato sulla tabella del motore, ecco lo scorrimento!

Grazie Pietro

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Ciao mario, in effetti mi rendo conto di averse scritto male il post, non intendevo identificare il ritardo della tensione con lo scorrimento, mi è parso di intuire piuttosto ricollegandomi a quanto detto da Pietro che avesse effetto nel determinare lo scorrimento.

Ma visto che dopo aver abboccato la lenza della curiosità mi vedo costretto, sollecitato anche dai vostri interventi, a rispolverare vecchi libri, mi accorgo che più precisamente il coseno dell'angolo con cui ritarda la tensione rappresenta il "Fattore di potenza". É così?

Cercherò di fare più attenzione, la mia curiosità mi spinge a voler conoscere le cose, voi mi sollecitate a studiare, ma forse per ragione d'utilità sarebbe meglio che tornassi alla mia meccanica analitica e ai mie modelli matematici, e forse anche ai modelli materiali, oramai da troppo tempo stantii sui miei banchi!

Ciao, Paolo

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Pietro Buttiglione

tu vuoi capire e questo e' buono e giusto e tante volte ti salva dai 'pericoli'... :angry:

x capire il cosfi' parti da queste definizioni:

Potenza apparente= VA prodotto di corrente x tensione (in un sistema 3fase: radical(3) V.I)

La potenza meccanica invece, noi elettricisti la definiamo potenza attiva ;)

e' data da VIcosfi'.... (salvo il rendimento della macchina elettrica..)

Quindi a ritroso:

Partendo da una certa potenza meccanica avro' bisogno di un I maggiore:

tanto minore e' il cosfi'

tanto minore e' il rendimento

Infatti, se ben ricordo, il prodotto cosfi' x rendimento e' l'indice della

qualita' del motore asincrono (cui nessuno bada :ph34r: )

ciao

pietro

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...che più precisamente il coseno dell'angolo con cui ritarda la tensione rappresenta il "Fattore di potenza".

Ai tempi della scuola qualcuno osò definirlo "un contadino della Basilicata" :P

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Il cosfi è relativo a qualunque apparecchiatura elettrica funzionante in corrente alternata, monofase o trifase, sia essa un generatore o un utilizzatore. E' chiaro che per un singolo utilizzatore si può indicare un cosfi, mentre per un impianto o un generatore va valutato di volta in volta a seconda delle condizioni di utilizzo.

Per definizione il cosfi è il coseno dell'angolo di sfasamento tra tensione e corrente in un sistema funzionante in regime alternato. Quindi è applicabile in tutti i casi in cui siano presenti simultaneamente tensioni e correnti alternate (sinusoidali).

Ciao.

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