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Encoder assoluto 4-20mA


sorecaro

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Buonasera a tutti, avrei bisogno di un consiglio. Dove lavoro hanno installato un carroponte automatizzato. Per avere la posizione esatta del carroponte i costruttori hanno montato un encoder assoluto 4-20mA direttamente sulla ruota che si appoggia sul binario di guida. La ruota purtroppo molte volte "slitta" sul binario facendo perdere al sistema la posizione reale. La soluzione al problema è quella di cambiare la ruota ma purtroppo è un intervento che si può fare tra un mese.

Posso fare qualcosa tramite software per "tamponare" il problema fino alla sostituzione della ruota? L'encoder è collegato ad un s7300 che gestisce tutto il carroponte.

Grazie per l'aiuto

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. La ruota purtroppo molte volte "slitta"

Purtroppo o si cambia il metodo di accoppiamento oppure ci si tiene l'inconveniente.

Quello che mi è strano è "un encoder assoluto 4-20mA". Gli endoder assoluti danno in uscita un codice non un segnale analogico in corrente.

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16 mA di differenza per 58m! E' proprio +/- 2 spanne!

perchè? Supposta una risoluzione di 12 bit (abbastanza comune) su 58000 mm si ha un gradino di corrente ogni 14 mm..per un carroponte di 58 metri credo che possa ritenersi più che apprezzabile...

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Confondi la risoluzione con la precisione. I 14,16 mm sono la risoluzione teorica, poi ci devi aggiungere subito l'indecisione di conteggio e diventan 28.16, poi la risoluzione del potenziometro che non è certo 1/4096 della corsa, poi ci aggiungi la variazione della tensione di alimentazione e avrai realisticamente 100mm - 150 mm.

Sa a questo aggiungi l'imprecisione dovuta agli slittamenti, di cui ti accorgi solo se sono grossolani, oppure quando ne vedi l'accumulo, non è che quel sistema di misura sia molto preciso, anche per un carro ponte da 58 m.

Si fermano i treni della metropolitana con tolleranza +/-25mm rispetto al punto ideale. se la precisione fosse inferiore si rischierebbe di non avere corrispondenza tra le doppie porte.

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poi la risoluzione del potenziometro

Mi pare che abbia detto encoder e non potenziometro. Quindi d'accordissimo sugii accoppiamenti meccanici ma meno d'accordo su risoluzione del potenziometro (non lo è a sua detta) e sull'alimentazione (segnale 4-20 mA decisamente indipendente dall'alimentazione).

Io credo che all'inizio si debba fare un ragionamento teorico dove risoluzione e precisione sono la stessa cosa in modo da capire se il sistema è adatto all'uso che devo fare e poi è giustissimo scremare le variabili che discostano il valore teorico da quello che il sistema realisticamente potrà fare.

Credo che alla fine tutto dipenda da che precisione abbisogna il sistema.

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Buongiorno. Sul datasheet c'è scritto encoder assoluto analogico 4-20mA. La scelta è stata fatta dal costruttore della macchina

Inviato dall'app. Mobile di PLC Forum da iPhone6,2

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Un potenziometro è un ecoder assoluto per definizione.

Gli encoders assoluti digtali hanno un codice in uscita; possono avere uscita parallela o uscita seriale, non hanno uscita in corrente se non, in alcuni vecchissimi apparati, dove l'uscita era a "loop di corrente", ovvore un'uscita seriale a bassa velocità dove il segnale invece di variare l'ampiezza in tensione, varia la corrente.: 4 mA corrispondono a "0" e 20 mA corrispondono "1". E' il medesimo protocollo elettrico usato dalle vecchie TTY (telescriventi).

Se l'uscita è un generico 4 - 20mA si tratta di un sistema annalogico. Anche perchè nessuno è così masochista da convertire un codice digitale in un livello di corrente 4 mA - 20 mA. O forse no, magari qualche tedesco potrebbe anche trovarla una bella idea....... :smile:

Io credo che all'inizio si debba fare un ragionamento teorico dove risoluzione e precisione sono la stessa cosa

E' sbagliato anche in linea teorica.

La risoluzione deve essere sempre maggiore della precisione, anzi meglio: la precisione è per definizione minore della risoluzione.

Basta aver studiato i fondamenti della "teoria della misura" per capirlo.

Nella precisione poi devono rientrare tutte le variabili che possono avere un qualunque effetto e per stabilire il grado di precisione si considera il caso pessimo.

Sul datasheet c'è scritto encoder assoluto analogico 4-20mA

Se è un dispositivo analogico in grado di coprire tutta l'escursione prevista, non può essere altro che un potenziometro. Nel migliore dei casi sarà un potenziometro multigiro. Un potenziometro ha comunque una spazzola strisciante e le dimensioni della spazzola, che non possono scendere sotto una larghezza minima, determinano la risoluzione dello stesso. Se il potenziometro è a filo entra in gioco anche la dimensione della spira.

Poi su tutto interviene anche la tensione di alimentazione, che comunque avrà qualche variazione. Da ultimi interviene, a degradare, la precisione, la conversione tensione-corrente, perchè il potenziometro per poter effettuare decentemente il suo lavoro deve lavorare in tensione, essere letto ad altissima impedenza e poi, eventualmente, convertito in corrente.

Modificato: da Livio Orsini
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convertire un codice digitale in un livello di corrente 4 mA - 20 mA. O forse no,

Io credo che sia proprio così visto che da alcuni sheet presi a caso in rete si parla di risoluzione in bit e francamente non lo vedo così fuori dal mondo: è vero che ho una conversione in più ma vuoi mettere la precisione e soprattutto la ripetibilità di un sistema potenziometrico rispetto a un encoder?

La risoluzione deve essere sempre maggiore della precisione, anzi meglio: la precisione è per definizione minore della risoluzione.

Nessuno ha detto il contrario. Io ho detto che in fase di studio preliminare faccio conto sulla teoria e quindi mi baso sulle prestazioni teoriche e poi introduco le variabili di errore e di disturbo per capire dove posso arrivare e se lo scostamento del mio presunto reale dal teorico è accettabile.

Se è un dispositivo analogico in grado di coprire tutta l'escursione prevista, non può essere altro che un potenziometro

Ne dubito.

Per ultimo, a mio parere, encoder vuol dire produrre un codice come decoder vuol dire decifrarlo: potenziometro ed encoder possono assolvere funzioni similari se non uguali con pregi e difetti da ambo le parti ma dire che sono la stessa cosa mi pare fuorviante.

Modificato: da Lucky67
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è vero che ho una conversione in più ma vuoi mettere la precisione e soprattutto la ripetibilità di un sistema potenziometrico rispetto a un encoder?

Una volta convertito hai perso la maggior parte della precisione in più, perchè introduci tutti gli errori di conversione, derive comprese. Inoltre spendi un bel po' di più di una trasmissione seriale dei dati.

Nessuno ha detto il contrario. Io ho detto che in fase di studio preliminare faccio conto sulla teoria...

Appunto, ti basi su una teoria errata che ti può portare ad un'errata progettazione. Nella fase di studio, che non è altro che la fase iniziale della progettazione, si ragiona per caso pessimo. Questo secondo i principi di una corretta progettazione. Solo dopo aver valutato bene tutto, si può ipotizzare di degradare eventualmente i coefficienti di sicurezza.

Applicando al tua teoria poi si è costretti, quasi sempre, ad inseguire errori ed a mettere pezze.

Ne dubito.

Per ultimo, a mio parere, encoder vuol dire produrre un codice come decoder vuol dire decifrarlo: potenziometro ed encoder possono assolvere funzioni similari se non uguali con pregi e difetti da ambo le parti ma dire che sono la stessa cosa mi pare fuorviante.

Fortunatamente viviamo in una società dove c'è libertà di pensiero e di espressione, quindi puoi pensarla come preferisci.

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aggiungo solo che chi ha deciso di mettere un trasduttore analogico (potenziometro o ciò che sia) al posto di un più "banale" encoder assoluto probabilmente ha adottato la soluzione analogica forse per un motivo di trasmissione affidabile del segnale di controllo. Un segnale digitale di un encoder trasmette segnali digitali su una linea che probabilmente può essere disturbata dai cavi di potenza del carroponte, un segnale invece analogico caricato per il range di corrente tra 4 e 20ma molto ma molto difficilmente può essere disturbato dai cavi di potenza del carroponte, probabilmente da li la scelta della soluzione analogica caricata in corrente cioè con un segnale con variazione di corrente e non di tensione perchè un segnale 0-10V potrebbe essere non immune affatto da disturbi esterni se non caricato correttamente

Modificato: da leleviola
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Se usi una trasmissione su linea RS485 e fai decentemente l'impianto i problemi di disturbi te li scordi.

Gli assoluti con trasmissione seriale son nati proprio per ovviare ai problemi di disturbi e del festone dei fili da portarsi in giro con l'interfaccia parallela.

C'è poi da ricordare che l'adozione di codice come il gray riflesso protegge da errori di interpretazione anche per interfaccie parallele.

Modificato: da Livio Orsini
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ma senti io non so come mai ma su linee di trasmissione con proprio RS485 con 15 postazioni slave che comunicavano con un'unità master ho dovuto diminuire drasticamente la velocità di trasmissione da 56K a 19,2k proprio perchè la trasmissione era disturbata dal fatto che le linee di trasmissione delle postazioni collegate ad anello erano per forza di cose passate nel medesimo punto dove erano passate le lineee di alimentazione dei quadri delle postazioni slave che a sua volta avevano al suo interno inverter con filtri correttamente installati secondo le normative EMC. Quando si può separare le linee di trasmissione delle serali RS485 dalle linee di potenza è sempre bene farlo ma quando non è possibile per motivi contingenti è forse sempre bene utilizzare altre strade che la trasmissione digitale e la trsmissione analogica in corrente può essere probabilmente la drastica soluzione

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Salve, in effetti la distanza fra encoder-potenziometro analogico è molta, sono circa 80 metri di via cavi

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