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PLC Forum


linea di alimentazione condizionatori


pierrotlefou

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Buongiorno a tutti,

devo verificare la linea che alimenta un condizionatore a inverter con i seguenti dati di targa:

corrente nominale (cooling): 9.0A | corrente nominale (heating): 9.8A

Potenza nominale (cooling): 2.0 kW | Potenza nominale (heating): 2.2 kW

Corrente Massima: 13A | Potenza Massima: 2,6 kW

nel calcolo della corrente di impiego, e quindi ai fini della determinazione della sezione dei conduttori e della taglia dell'interruttore, bisogna considerare la potenza massima o quella nominale?

in effetti, a regime (e in poco tempo, almeno tanto quanto basta a non far scattare il termico da 10A) la potenza assorbita scende intorno a 1.6 -1.8kkW.

Inoltre, è sufficiente un differenziale tipo AC da 30mA o rischio scatti intempestivi? Devo preferire un differenziale tipo A da 0.3A?

Per farla breve, ho una linea da 2,5mmq (3 circuiti monofase in fascio) protetta da un MTD da 16A/30mA che in linea teorica dovrebbe scattare già considerando i valori nominali delle potenze ma sta fermo e lascia passare tutto (dovrei provare a fare misurazioni in loco lo so).

Il problema è che devo verificare quella linea e vogliono aggiungere un'altra linea identica per un altro condizionatore (1kW) ma i miei conti non tornano.

 

grazie

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Perché non tornano? Quali conti stai facendo? Lunghezza e tipo di posa?

Non capisco se attualmente hai un 10A o un 16A poi discuteremo sulla protezione addizionale dai contatti indiretti.... Bye

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non mi sono spiegato bene..

il 16A alimenta due condizionatori che complessivamente assorbono una potenza massima superiore a quella che un 16A potrebbe tollerare (siamo sui 3,5kW)..

ma solo alla potenza massima.

a regime invece ci siamo.. insieme assorbono circa 3kW..

sul posto.. durante una prova di funzionamento.. mi sono reso conto che il 16A non interrompe l'alimentazione.. forse il termico non ha il tempo per scattare.. i condizionatori vanno a regime prima che il termico scatti per sovarcorrente..

oltre alla verifica di questo circuito mi chiedono di alimentare altri due condizionatori simili della stessa taglia con un 16A (l'elettricista l'ha già montato).

adesso.. in fase progettuale.. se considero la potenza massima assorbita non mi ritrovo ne con il cavo (4mmq anzichè il 2.5mmq) con con l'interruttore (mi serve un 20A anzichè un 16A) laddove considerando le potenze assorbite a regime invece tutto torna..

 

spero di essere stato un po' più chiaro..

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Premessa:

Un condizionatore come quello citato - come singola unità - è una utenza che può essere alimentato con un MT C16A + differenziale tipo A (consigliato) con id 0,03A.

Un C16A, interviente come protezione termica - con correnti nell'ordine di ben 24A (il 40% in più rispetto alla taglia di targa)

La predetta linea, può essere determinata con una sezione di conduttura da 2,5mm2, fatto salvo che la linea non produca una cdt superiore al 2%.

Le macchine hanno una massima corrente di picco che è quella che si determina nelle condizioni più gravose quando si deve abbassare la temperatura in un tempo breve, raggiunto il termine previsto, la macchina adotta una corrente di mantenimento.

Io adotterei, una portezione univoca per ogni macchina, se invece le vuoi assocare ad unica linea, posa un C20A+differenziale tipo A (40A) id 0,03A.

Ricorda che, le macchine devono avere un sezionamento premesso  per attuare la manutenzione, quindi anche questo è idoneo.

La protezione termica dei MT, interviene - ocn temepratura ambiente - cper sovraccorrente a regime permanente nell'ordine del 40% superiori alla soglia di targa, entro due minuti. Il surriscaldamento del modulo MT, al di sora dei 25 gradi centigradi, modifica la curva di intervento con indice al ribasso, ma è un caso limite.

Di norma,  quella macchina condizonatrice, assorbe 9A massimi di picco nelle condizioni più gravose, e 5,5A in condizione di regime permanente.

 

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grazie infinite per la risposta..

un'ultima domanda.. come fai a dire che il condizionatore assore 9A massimo quando in fase di riscaldamento (heating) già la corrente nominale è di 9.8A e, sempre sulla targhetta, riporta una corrente massima assorbita di 13A?

 

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Sono unità condizionatrici commerciali, più o meno le correnti sono quelle, dipende anche dalla classe emergetica e dal tipo di inverter che monta il costruttore.

In riscaldamento si ha il maggior consumo dalla rete, se la targhetta riporta 13A, assolvi col c16A, che poi lo usavi anche con 9,6A.

Quando la macchina si aziona, per vincere la resistenza del circuito, l'inverter deve promuovere una sovracorrente transitoria per un tempo sufficiente a portare il circuito a regime, ma sono transienti. Di fatto, uno scorretto caricamento del circuito con una quantità eccessiva di gas, produce un sovraccarico meccanico per la pompa e di conseguenza una sovracorrente iniziale maggiore, che viene corretta di conseguenza dalla scheda inverter che controlla la pompa. Una volta il fenomeno era più rilevante, con le moderne tecnologie è diventato quasi irrilevante, ciò non toglie che quei dati di corrente assorbita sono riferiti ai dati di progetto teorici con impianto installto correttamente. E' sovente trovare installatori che deducono il caricamento con un metodo popolare detto "ad occhio", come si dice dalle mie parti, tanti metri di tubo - più o meno una quantità di gas..

La potenza in kW che riporti, è quella riferita alla potenza tradotta in kW intesa come riscaldamento o raffrescamento, che non è quella di fatto assorbita dalla rete, riportata a parte col dato di targa della massima corrente assorbita e della medesima in regime stazionario.

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Attenzione anche alla caduta di tensione, a volte, i condizionaotori hanno difficolta a partire poiché ai loro morsetti la tensione è inferiore - in modo permanente - ai 180VAC.

 

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