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Rifacimento impianto elettrico.


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Ma la diri mi sembra che sia rilasciata da progettista non da installatore.

Maurizio scusami ma non ho capito, siccome lo fanno tutti va bene?

Se ti dico che sono un sedicenne e ti chiedo su un forum un consiglio su come elaborare la mia auto perché voglio andare a 300 all'ora non mi dici che non posso guidare?

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La DIRI viene rilasciata dal responsabile tecnico, che spesso è anche installatore: dev'essere rilasciata da un progettista se l'impianto in questione era soggetto all'obbligo di progetto

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Quindi io posso fare un impianto e un installatore mi rilascia la diri. E sono a posto?

Non ci capisco più niente. 

Quandi dico e quando diri???

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Maurizio Colombi
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Maurizio scusami ma non ho capito, siccome lo fanno tutti va bene?

No! 

RIPETO NO!

Non va bene! 

La legge NON lo permette!

Ma si fa ugualmente ... non è detto che quello che la legge proibisce non si possa fare. Lo si fa ugualmente violando la legge, o ingannandola!

 

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Se ti dico che sono un sedicenne e ti chiedo su un forum un consiglio su come elaborare la mia auto perché voglio andare a 300 all'ora non mi dici che non posso guidare?

Se mi chiedi come guidare la macchina, ti rispondo che non puoi guidarla, ma se mi chiedi come fare per elaborarla ... se lo so, te lo spiego!

Anche in questo caso: NON si può guidare la macchina a 16 anni, ma ogni tanto ne pizzicano uno che la guida ...

 

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Allora l'altro giorno volevo capire se era possibile disturbare il segnale di una TV, cioè interrompere la trasmissione in una TV. Allora ho cercato in rete come si costruisce un jammer, e ho visto in vari forum che molti altri avevano fatto la stessa domanda "come si costruisce un jammer". Ma le risposte erano " devi mettere insieme questi componenti..... ma fai attenzione che disturbare il segnale TV è illegale". 

Io non lo sapevo, potevo andare incontro a sanzioni e ho abbandonato tutto.

Per fortuna me l'hanno detto.

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@pagliardo, sempre per completezza d'informazione, la DIRI non la puoi usare per impianti realizzati dopo il 2008: è un "condono" che si può utilizzare per sanare la situazione burocratica di quegli impianti che, essendo nati dopo il 1990, dovrebbero avere una DICO, ma a causa di qualche malcostume ne sono tuttora sprovvisti... Quindi, come vedi, queste "illegalità" sono tollerate anche dal legislatore, che prima o poi si inventerà anche la DICHI, Dichiarazione di Chissenefrega, dove finalmente tutti potranno firmare tutto, per la gioia della macchina burocratica.

 

P.S. Ma non sarebbe il caso di spostare tutta questa discussione?

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Grazie cborella. Mi hai chiarito i dubbi, e penso che lo hai fatto anche ad ale11...

 

P.S. Ma non sarebbe il caso di spostare tutta questa discussione?

E perché? 

Ma di cosa stiamo parlando?

 

Io penso, ma evidentemente sbaglio, che i moderatori, che qui sono la legge, al primo post dell'autore che diceva che era il suo primo impianto che lo faceva gratis e che tra l'altro non è casa sua, che non sapeva nemmeno che sezioni usare (evidentemente l'installatore abilitato non lo seguiva così bene), insomma penso che avrebbero dovuto dirgli "amico devi chiamare un elettricista perché state facendo una cosa illegale" e probabilmente lo avrebbe fatto. O si sarebbe rivolto ad un altro forum.

Ma sento di essere in estrema minoranza, quindi di essere in errore....

Ciao

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L'ho chiesto solo perché credo che se qualcuno un giorno volesse cercare info su DICO e DIRI, difficilmente si metterebbe a leggere 6 pagine di un post dedicato al rifacimento di un impianto elettrico.

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Non ho interesse a difendere o colpevolizzare nessuno, ma giusto per dovere di cronaca quel comportamento è e rimane illegale: se proprio ci fosse ancora qualche dubbio, basta pensare al perché si sia dovuto ricorrere alla DIRI per sanare gli impianti senza DICO, visto che chiunque abilitato avrebbe a questo punto potuto dichiarare là conformità di un impianto fatto da un altro.

 

E' noto che lo scopo principale della DiCo non è la rispondenza tecnica, ma è uno strumento fiscale.

 

A parte questo, visto che l'Italia è il paese delle sanatorie, si è pensato di effettuare una specie di sanatoria per tutti quegli impianti post 95 che non erano certificati. ecco allora la DiRi.

 

Qui si può discutere della questione di lana caprina di cosa è o di cosa non legale.

Ma rimane un fatto incontestabile.

Se una azienda, che sia impresa individuale o meno, rilascia la certificazione DiCo non importa chi abbia eseguito fisicamente i lavori, l'azienda se ne assume in toto la responsabilità civile e penale, almeno in teoria perchè poi sappiamo che in Italia le vie del Signore sono infinite e molte sono anche diritte, pianeggiate e ben asfaltate.:angry:

 

Non può che essere così perchè qualsiasi impresa di impinati può avvalersi di collaboratori esterni.

Esempio.

Io titolare e responsabile tecnico di un'azieda di impianti acquisisco una commessa per effettura l'impianto elettrico di un appartamento. Non avendo ore libere con il mio personale mi avvalgo di una collaborazione occasionale che può essere un artigiano a cui subappalto i lavori di manod'opera ed a cui fornisco i materiali inconto lavorazione e la "progettazione". Può anche essere un colalboratore occasionale che retribuisco con regolare voucher.

Può essere anche il titolare dell'appartamento stesso a cui rivendo il materiale ed a cui carico solo gli oneri realivi alla progettazione ed espletamento delle pratiche burocratiche e dell'assunzione di responsabilità. Se tutto questo è fatto in conformità con le vigenti norme di legge in materia fiscale è tutto perfettamente regolare.

 

E' inultile scandalizzarsi e parlare di evasione fiscale, e di ilegalità, non esistono ne evasione e nemmeno illegalità, se ho fatto le cose i regola.

Facciamo un esempio pratico.

Fatto 100 il costo dell'impianto possiamo ipotizzare, tanto per ragionare, che 40 sia l'onere della mano d'opera  e l'altro 60 l'onere per acquisto materiali e gestione dei docimenti e pratiche (prbabilmente la ripartizione è differente, ma in questa sede non è importante).

Io, titolare dell'impresa, posso legalmente accordarmi con il committente di scontare la parte di manodopera se questa è effettuata direttamente a suo carico.

posso anche accordarmi per la sola gestione tecnica e burocratica del lavoro: do le direttiva per l'acquisto del materiale, emetto i documenti tecnici previsti per quel tipo di imlianto, verifico che i lavori sian stati eseguiti secondo prescrizione e che il materiale sia quello indicato, emetto la documentazione e le dichairazioni di legge.

In effetti in un'azienda impiantistica il direttore tecnico assolve proprio questi compiti. Non è lui che tira i fili, che posa i tubi, che collega gli apparati, però è lui che emette la documentazione e si assume la responsabilitàdel lavoro.

Emetterò regolare fattura per 60, emetterò regolare DiCo con cui mi assumo la responsabilità del lavoro fatto ed è tutto regolare e legale.

La legge iitaliana, al contrario di quella svedese, non impone tassazione sul risparmio effettato dal privato che esegue in proprio lavori nella sua abitazione quindi è tutto regolare.

 

Tutte queste diatribe e distinguo cadrebbero se la legge italica fosse più corretta come avvien in altri paesi dove, afronte delle tasse pagate dai cittadini, lo stato offre servizi che coprono anche le verifiche della sicurezza dei cittadini stssi.

Semplicemente la DICo, non la emette chi esegue i lavori con una sorta di autocertificazione. Prima di poter usufruire dell'impianto un verificatore dello stato effuetta prove e verifiche atte a stabilirne la rispondenza all vigenti normative. Non importa ch ha eseguito l'impianto: se da un ingeniere locale con laurea magistrale o da un analfabeta apena sbarcato dallo Zambia. l'unica cosa importante è che l'impianto sia conforme alla regoal dell'arte.

 

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Non vorrei sbagliare ma nel 730 precompilato risultano i bonifici effettuati non le fatture. In effetti non so se le hanno le fatture, visto che molti le fanno sul blocchetto cartaceo 

 

Credeo che ti sbagli perchè, ad esempio, alcune fatture mediche le ho pagate in contanti, l'assicurazione l'ho pagata con assegno, ed altri pagamenti li ho esguiti con carta di credito.

C'è l'obbligo della trasmissione telematica delle fatture ed altri documenti, da cui l'agenzia delle entrate ricava i dati per il contribuente.

 

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Livio, se come dici tu, la DICO sì può rilasciare su l'impianto di chiunque, non riesco a capire lo scopo della DIRI, gli impianti post 90 avrebbero potuto essere sanati da chiunque in grado di rilasciare una DICO...

Poi non mi risulta che la DICO sia uno strumento burocratico, anzi! Il problema è che diventa tale dal momento che quasi nessuno si prenda la briga di leggerla e a volte nemmeno verificare che abbia gli allegati minimi richiesti.

 

 

 

 

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Livio, se come dici tu, la DICO sì può rilasciare su l'impianto di chiunque,

 

Non è così dal punto di vista formale e sostanziale.

Il rilascio della DiCo presuppone un lavoro di progettazione, dimensionamento e scelta dei materiali, verifica e/o supervisione dei lavori di mano d'opera.

Che tutto questo sua effettuato dalla persona che esegue anche materialmente il lavoro, nel caso di ditta individuale con le necessarie abilitazioni, o da un direttore tecnico, derattamente o tramite collaboratori delegati, di un'impresa non fa differenza.

Così come èperfettamente legale che i lavori di mano d'opera siano effettuati dal committente.

La legge non prevede specifiche caratteristiche per chi esegue fisicamente i lavori.

Prevede invece che la responsabilità ricada su chi presenta la DiCo.

Se io azienda che rilascio la DiCo ho effettuato le operazioni di progettazione, supervisione/verifica al montaggio, collaudo dell'impianto, non vedo perchè legalmente non possa rilasciare la DiCo di un impianto eseguto, ad esempio, da te o da mio cugino, o da Alì e Mustafà.

 

La DiRi invece è completamente differente.

Un perito abilitato verifica un lavoro già effettuato e stabilsce se quel lavoro è rispondente da determinati requisiti.

 

Che poi nella pratica si trovi l'espedente per aggirare la legge è un'altra questione.

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La legge non prevede specifiche caratteristiche per chi esegue fisicamente i lavori.

 

 :blink: Già, non per niente nei vari siti delle camere di commercio si parla di abilitazione all'installazione di impianti elettrici, e non alla progettazione...

Per quanto riguarda la DIRI non c'è nessun perito abilitato, basta un responsabile tecnico.

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Se io azienda che rilascio la DiCo ho effettuato le operazioni di progettazione, supervisione/verifica al montaggio, collaudo dell'impianto, non vedo perchèlegalmente non possa rilasciare la DiCo di un impianto eseguto, ad esempio, da te o da mio cugino, o da Alì e Mustafà.
 
Scusate ma allora io perito o ingegnere posso firmare una dico?
Sono perfettamente in grado di progettare e verificare, anche se non ho forbici e sonda per fare l'impianto.
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Quoto in pieno 

"    Tutte queste diatribe e distinguo cadrebbero se la legge italica fosse più corretta come avviene in altri paesi dove, a fronte delle tasse pagate dai cittadini, lo stato offre servizi che coprono anche le verifiche della sicurezza dei cittadini stessi.

Semplicemente la DICo, non la emette chi esegue i lavori con una sorta di autocertificazione. Prima di poter usufruire dell'impianto un verificatore dello stato effuetta prove e verifiche atte a stabilirne la rispondenza all vigenti normative. Non importa ch ha eseguito l'impianto: se da un ingeniere locale con laurea magistrale o da un analfabeta apena sbarcato dallo Zambia. l'unica cosa importante è che l'impianto sia conforme alla regoal dell'arte.  "

 

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Scusate ma allora io perito o ingegnere posso firmare una dico?

 

No, non puoi farlo se non sei iscritto alla camera di commercio come azienda ed hai lettere di abilitazione.

 

Ad esempio mia figlia è ingegnere civile, laurea magistrale, abilitata per edile, meccanico e d elettrotecnico. Teoriricamente per legge può firmare un progetto di una  centrale termonucleare, ma non può effettuare nemmeno la sostituzione di un interruttore, perchè considerato un atto di manutenzione straordinaria.

Idem per me. Sono stato responsabile tecnico di progettazione di aziende che operavano nell'ambito di impiantistica ed automazione industriale, ma nemmeno io potrei sostiurmi una presa od un interuttore.

Ovviamente me frego tranquillamente, anche perchè son più sicuro del lavoro che faccio da me per me medesimo.:)

 

Purtroppo la legge considera molto poco le reali capacità e conoscenze.

E' sufficiente che tu abbia lavorato per un certo numero di anni come operaio in un'azienda impiantistica ed automaticamente acquisisci i titoli per registrarti alla camera di commercio con le abilitazioni detenute dall'azieda di origine.

Se hai una laurea magistrale, con abilitazione alla professione, puoi iscirverti alla camera di commercio come azienda ed avere tutte le abilitazioni inerenti alla tua laurea.

 

Questi sono gli estremi del medesimo problema.

Nel primo caso si abilita una persona che, se non ha frequentato scuole professionali o altro, sa solo come tirare i fili e colelgare a memoria gli apparecchi, ma non ha alcuna conoscenza teorica del lavoro che andrà a svolgere. Così si spiegano gli elettrecisti che parlano di correnti a 220V e non distinguono W da VA.

Nel secondo caso si permette ad un individuo con buone conoscenza teoriche di effettuare lavori che qausi certamente non conosce, che non sa come si intesta un cavo enon conosce i problemi pratici presenti in qualsiasi impianto.

 

Molto più serio, ad esempio, in Svizzara dove è necessario il aptentino federale; patentino che si acquisisce con scuola professionale ed apprendistato presso aziende certificate.

Si perchè se casialmente l'apprendistato lo fai in un'azienda di somari, non è che acquisici una professionalità decente.

 

 

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Già, non per niente nei vari siti delle camere di commercio si parla di abilitazione all'installazione di impianti elettrici, e non alla progettazione...

 

Questa tuo tentivo è capzioso ed errato, perchè nel momento che rilasci la DiCo devi comunque documentare un minimo di progettazione, anche per piccoli impianti domestici credo ci debba essere almeno l'elenco materiale ed uno schema unifilare.

Poi non mi puoi venire a raccontare che l'installazione di un impianto elettrico, anche di un appartamento di 2 vani, lo fai così, ad libitum. Un minimo di progettazione, anche informale, va eseguita.

Che poi nella pratica c'è chi sostenga che tanto l'impianto elettrico lo progetta il muratore è un'altra spia dello stato comatoso del nostro sistema.

 

Comunque girala come vuoi se un'azienda abilitata presenta una DiCo, per la legge è tutto regolare.

La legge non specifica che deve fisicamente eseguire i lavori.

L'unica cosa certa, prevista dalla legge, è la responsabilità civile e penale di chi ha sottoscritto la DiCo.


 

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Per quanto riguarda la DIRI non c'è nessun perito abilitato, basta un responsabile tecnico.

 

 

Ho usato impropriamente il termine perito nella sua accezione burocratica, avrei dovuto usare il termine "professionista abilitato", però il senso era chiarissimo mettere i puntini sulle "i" è solo inutile capziosità che nulla toglie e nulla aggiunge a quanto ho scritto.

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Su come potrebbero o dovrebbero essere le cosa, potremmo stare qui per mesi...

Tornando invece a noi, nessuno nega che qualsiasi impianto debba essere progettato, lo richiede persino la DICO stessa, altra cosa è farti capire che per cugini, Alì e Mustafà, non c'è posto nel mondo dell'installazione se non sono abilitati. Permettimi l'ultima parentesi sul fatto che gli altri sbagliano e tu usi le accezioni, ma non ho ancora capito questo professionista da chi sia abilitato.

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ma non ho ancora capito questo professionista da chi sia abilitato.

 

E' quello che trovi scritto nella legge relativa all'istituzione della DiRi. Se proprio ne hai la curiosità puoi leggerti il testo integrale dove sono elencati e descritti i professionisti abilitati.

Quote

non c'è posto nel mondo dell'installazione se non sono abilitati

 

Ti sbagli, il posto c'è, eccome se c'è.

Tutti gli operai delle imprese che esguono impianti non soni abilitati.

Tu confondi gli esecutori con i respnsabili. Son 2 figure legalmente differenti.

Chiunque può eseguire un impianto, ma solo una persona in possesso delle necessarie abilitazioni può essere responsabile del lavoro.

 

Da ultimo. La faccenda mi ha decisamente stancato come, credo stia stancando anche chi legge.

Tu pensala come vuoi, a me non interessa convincerti.

 

Questo come utente.

 

Come moderatore ritengo che siamo giunti alla fine, dato che la discussione si sta avvitando su se stessa senza alcun costrutto, quindi se ci sono novità reali scrivi pure, ma se è invece scrivi l'ennesimo messaggio che ripete cose dette e ridette, la chiudiamo.

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Convengo con te, ciascuno ha espresso il suo punto di vista, ora a chi eventualmente legge, non resta che approfondire e farsi un'opinione sua.

Buona serata e buon week-end.

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Scusa Livio, ieri per vari motivi non ho potuto, ma oggi devo proprio togliermi un sassolino dalla scarpa: ci siamo confrontati su un punto, magari anche con toni "accesi", fino a quando tu, come utente o meglio come persona, sei giunto ad una conclusione assolutamente condivisibile (e difatti l'ho fatto). Ma poi per qualche strano motivo, ti sei sentito in dovere di rimarcare la tua posizione facendo valere la tua carica di moderatore!? Poi non capisco le eventuali conseguenze: se fai così e non fai cosà chiudo la discussione! Ma non ti sa un po' da bambino che perché non ha vinto la partita, va a casa e si porta via il pallone che è suo? A chi sarebbe servita questa cosa? Non all'utente che aveva aperto la discussione, e che magari con quel pallone avrebbe voluto giocarci ancora un po'... Spero che questo post non ti porti ad attuare la tua "minaccia" non fosse altro per la considerazione appena fatta, e spero di non dover affrontare un'altra valanga di post sul perché di quella affermazione perché non risponderei a nessuno che non fosse una rettifica.

Oh, se poi venisse fuori che oltre ad essere il padrone del pallone, sei anche padrone del campetto, e a questo punto ci fai giocare solo chi vuoi tu, pazienza, me ne farò una ragione  :P.

P.S. Lo so è domenica e la gente dovrebbe avere di meglio da fare, ma qui piove e dovendo stare chiuso in casa non ho trovato di meglio che rimuginare. Ma chissà che tra un po' qualche raggio di sole non squarci le nubi...

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cbonella, a mio parere sei.... "uno che non molla",  sarà la pioggia, sarà .... ma come già detto, ........... l'unica cosa importante è che l'impianto sia conforme alla regola dell'arte. Non continuare con DICO, DiRi, DISI, FAI ecc... si è capito che siamo in ...... Italia.

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Sono daccordo con livio ,le abilitazioni bisogna vedere come sono state prese, sul campo facendo impianti  o mediante prestanome.E' la solita burocrazia all'italiana che conferisce abilitazioni su pezzi di carta senza verificare le effettive competenze tecniche del soggetto(camera di commercio altro bel carrozzone all'italiana fonte di sprechi che poi a cosa serve a dare stipendi ai parenti ed agli amici degli amici della politica ).il ragazzo lo capisco che vuole imparare il mestiere sul campo,quello che mi sento di dirgli ,ci sono passato anch'io,e di studiare per bene l'impianto prima di metterci le mani fino a togliersi qualsiasi dubbio,quando fai una cosa devi sapere gia' cosa fare e come questa cosa puo' evolvere.Alla fine di tutti i collegamenti prima di dare corrente all'impianto prenditi un tester in funzione continuita' e controllati tutti i collegamenti nelle scatole prese e quant'altro che non vi siano corti .

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Buongiorno, ho visto che la discussione si è animata, maalla fine è come dice anche Danilo, l'impianto deve essere fatto a regola d'arte e ovviamente verificare il tutto prima di rilasciare qualsiasi certificato.

 

Joule proprio oggi sto iniziando i collegamenti con i morsetti a cappellotto e seguirò il tuo consiglio con l'uso del tester prima di alimentare l'impianto, volevo sapere di solito quanto cavo lasciate nelle cassette di derivazione? penso sia corretto una lunghezza pari alla cassetta? oppure 25, 30 cm?

Per il resto non userò fascette per tenere i cavi, meglio il buon vecchio nastro isolante.

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fascette o nastro è lo stesso, il metodo è di lasciare una lunghezza che aiuti i collegamenti, pertanto raggruppa i vari collegamenti (linee di forza, linee di luce linee di terra), in mazzetti per singola fase, in modo che sporgano dalla cassetta una spanna (minimo) se hai spazio anche un pochino di piu, separati in questo modo se hai una penna indelebile segna le linee di forza (prese) con cartellino o scrivi su nastro, allo stesso modo le linee luce, saranno utili per un domani, con pennarello indelebile la scrittura su nastro dovrebbe risultare buona altrimenti metti cartoncino vedi tu quale migliore, se riesci a scrivere anche su un foglio cosa c'è nelle scatole principali (tipo schema) sarebbe il max.

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