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PLC Forum


Tensioni DC per utenze ausiliarie


GiacomoBS

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Ciao a tutti,

 

sono alle prime esperienze con la progettazione elettrica e attualmente sto dimensionando un impianto di generazione basato su una turbina a vapore, connesso in MT e avente una potenza di 3 MWe. 
Facendo alcune considerazioni di carattere preliminare con i colleghi, ci siamo chiesti quale sia il vantaggio di usare degli alimentatori DC per alimentare alcuni servizi "importanti" come le protezioni MT e alcune parti del quadro controllo turbina.

L'osservazione nasce dal fatto che:
- gli alimentatori DC hanno un costo notevole
- la configurazione in cui la tensione privilegiata è solo una ci sembra più "pulita", sia per quanto riguarda l'aspetto progettuale che per quello manutentivo
- la 230 AC privilegiata c'è praticamente sempre all'interno di un impianto, pertanto invece di acquistare 2 macchine (UPS 230AC e alimentatore DC) ne acquisto solo una, conseguendo anche delle economie sul costo iniziale

Vedo però che la prassi delle tensioni ausiliarie DC è ben diffusa. C'è forse qualche GROSSO vantaggio che è sfuggito alle considerazioni di cui sopra?

Buona serata,
Giacomo

 

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SandroCalligaro

Ne so quasi nulla di quadri ecc, ma magari distribuendo un'unica DC si risparmiano tanti alimentatori da 230 AC a continua per le singole apparecchiature, visto che per la maggior parte logica e sensori richiedono alimentazione DC...

 

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la tensione dc negli impianti in oggetto ha un ruolo fondamentale e unico "LA SICUREZZA E LA GARANZIA DELLE MANOVRE" in quanto si deve integrare con un importante 

gruppo di batterie stazionarie. la tensione tipo dc negli impianti at, e mt è di 110VDC.

In caso di corto circuito sulla rete mt, cosa anche probabile, tutta la tensione di rete at, mt, bt cade e tende a zero.  per avere la garanzia delle manovre e dell'intervento delle protezioni allo scopo di isolare la rete guasta da quella sana serve una tensione ausiliaria di manovra sicura e affidabile che solo dei gruppi di batterie stazionarie possono dare.

se poi alle batterie stazionarie dc si collegano dei gruppi di inverter per la 220v o la 380v allora anche quest'ultime possono essere distribuite per le manovre. per essere ritenuta sicura la tensione da inverter deve essere erogata da almeno due inverter in parallelo. in ogni caso il sistema di protezione e manovra delle cabine at, mt e bt e delle relative protezioni è prerogativa della cc 110 vdc. spero che il vostro sia solo un progetto didattico. ricordati che in determinate situazioni di funzionamento tutte le macchine che hai descritto rischiano la distruzione per cause meccaniche o incendio  se non procedi allo stacco nei tempi prefissati. I tempi di reazione in questi impianti sono pari a qualche secondo o frazioni di esso, (millisecondi). non minuti. documentati bene su "correnti di corto circuito trifase", "fase a terra" e velocità di fuga di turbine a vapore. ho da qualche parte una foto di un alternatore  saltato dal basamento e con gli avvolgimenti esplosi dopo una velocità di fuga non bloccata.

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Ricordo che mi raccontavano di una manovra sbagliata su di un motore di un locomotore ferroviario, in manutenzione a Bussoleno (TO), quando ancora c'era l'officina vicina alla stazione.

Il motore è andato in fuga ed è letteralmente esploso. Il rotore è volato via, ha sfondato il tetto del cappannone e lo hanno rotrovato a quasi un chilomentro di distanza. Per fortuna in un prato.

 

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Ciao Giacomo, perdona la franchezza, ma come prima esperienza una turbina a vapore da 3MW in MT, mi sembra una cosa leggermente delicata.

 

Dopo di ché, leggi bene le considerazioni di Adelino e se riesci trovati un bel capitolato Enel (la prima che mi viene in mente) per la gestione anche in BT dei quadri in centrale e ciò che è assodato da tempo, in questi casi non è moda o ritrosia all'innovazione, ma fonte di esperienza su guasti.

 

Considera che, a livello di capitolato, la tua sola affermazione di prenderne uno solo invece di 2, sarebbe un eresia bella e buona, perché per certi sistemi la ridodanza è d'obbligo e anche per la sensoristica vige il 3 su 2 (quindi dovresti triplicare ogni sensore critico, e dico triplicare non duplicare).

 

Documentati bene mi raccomando e non scendere a compromessi se mai il tuo impianto debba diventare esecutivo.

 

Ciao

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Quote

anche per la sensoristica vige il 3 su 2 (quindi dovresti triplicare ogni sensore critico, e dico triplicare non duplicare).

nelle centrali elettriche standard tutta la sensoristica di regolazione, controllo e sicurezza di turbine a vapore e turbogas è triplicata con controllo di ridondanza e coerenza delle tre letture.

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Ciao Giacomo, in passato mi sono occupato di cogenerazione e di conseguenza di connessioni in parallelo alla rete di distribuzione MT/ BT  .in particolare se la turbina  a vapore è connessa alla rete di distribuzione (ovvero non è in isola) dovresti guardare  la  -CEI 0-16: Regola tecnica di riferimento per la connessione di utenti attivi e passivi alla rete AT ed MT delle imprese distributrici di energia elettrica-  .   Mi sembra di ricordare che si usavano degli UPS dedicati per mantenere i circuiti ausiliari 

Buon lavoro !

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