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Multimetro per trovare i componenti guasti


MarcoBg70

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ciao, dopo che mi avete consigliato il saldatore ( grazie)

adesso volevo capire se è il caso che prendo un nuovo multimetro

adesso ho questo preso all'ipermercato, l'ho sempre e solo usato per cose elettriche della 230v

 

t1089654_tester.jpg

sempre calcolando le mie piccole esigenze, ma comunque volendo imparare a trovare poi un componente andato su schede elettroniche ( di quelle non complesse

 e in miniatura ovvio..), questo multimetro che ho sbaglio o non è all'altezza?

se cosi fosse...mi consigliate un multimetro almeno discreto per testare i componenti ellettronici?

( nulla di professionale)

scusate per le richieste banali

ciao e grazie

 

 

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Qualsiasi multimetro, dal cinese da 10€ al professionale da 1000€, va bene per testare componenti elettronici.

 

Trovare un guasto è una cosa che si fa con la propria testa prima di tutto... anche lo strumento più sofisticato del mondo non può sostituirla.

 

Io uso da una vita un multimetro che comprai al Carrefour quando ero ancora un quattordicenne brufoloso, fai tu.. ha esattamente le stesse funzioni del tuo.

 

Solo se mi serve di misurare un condensatore in perdita uso un apparecchio più professionale, un Eldes che ha anche il capacimetro, ma capita raramente.

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se ingrandisci la foto noterai anche il "pallino" disegnato sullo strumento per ricordarsi su che portata usarlo :D

 Il solito pidocchioso :P per il mio primo tester spesi ben 115.000 lire... parliamo di oltre 20 anni fa!

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per testare i componenti come dice darlington tutti i multimetri vanno bene. chiaro che quello da 5 euro della fiera dell'elettronica avrà una portata e una precisione che un fluke o un hp in confronto sembrano astronavi.

i multimetri da poco di solito hanno scarse protezioni sull'ingresso (ne ho riparato uno simile dove si erano rotte le resistenze nel partitore di ingresso), fusibili in vetro anzichè in ceramica come in quelli buoni e non riescono a misurare correnti elevate continuative (di solito già sui 5A vanno in crisi, i 10A li raggiungono giusto di picco per pochi secondi).

se hai già letto cosa ho scritto nell'altra discussione decidi un po te cosa fare, ti posso dire che a lavoro ho strumenti HP che costavano parecchio all'epoca che vanno davvero bene, poi ultimamente mi hanno comprato un multimetro TENMA (clone UNI-T) che è davvero imbarazzante in confronto. anche un multimetro dell'amprobe (gruppo fluke) da 170€ me lo sono fatto rimborsare per via di un difetto chiaramente di progetto. ho preso un brymen (ditta taiwanese) che è fatto davvero bene, sulla carta ha degli ottimi numeri, e con meno soldi di quell'amprobe va alla grande.

a casa mio personale avevo preso un'amprobe da una 50ina di euro e va bene, meglio di quello da 170€.

 

ah per risponderti alla domanda sulla punta del saldatore, dato che la discussione è stata chiusa, si l'ersa arriva con solo una punta a scalpello mi pare da 2mm (le punte sono divise dalla resistenza) e io ne ho prese altre 2, una a spillo in caso dovessi saldare un smd e una a scalpello mi sembra da 5mm (adesso non ce l'ho sotto mano quindi non ricordo).

quando rientro a casa ti mando un mp con le punte che ho comprato.

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grazie a tutti molto gentili

ho capito dai, tengo il mio multimetro :-)))

ok adesso mi prendo il saldatore consigliato e lo stagno buono

e dovrei essere ok almeno per piccoli guasti

e poi inizierò a sperimentare qualcosa..leggendo anche dei manuali-guide

( ma devo cercare un libro che parte dalle basi dell'elettrotecnica prima)

ho visto che qui sul forum si consigliava la bibbia ( 2 libri degli anni 60 e passa)

vedo se trovo un libro alternativo sulle basi ( corrente..ecc)

speriamo

ciao grazie

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Guarda oramai Internet è piena di informazioni spiegate a chi è ignorante in materia (nel senso di spiegate in maniera semplice); se cerchi "elettronica per cominciare" trovi moltissima didattica che ti aiuta a farti le basi per capire cose poi più complesse; ti conviene iniziare da lì per poi passare ai libri, che di solito scendono già più nel tecnico.. partire già con un tomo di 200 pagine è come se io iniziassi a leggere un trattato di cardiologia, sperando così di comprendere la medicina: probabilmente, abbandonerei dopo le prime 20 pagine (che comunque capirei si e no per un quarto)

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si hai ragione darlington, infatti ho rispolverato i libri di elettrotecnica delle scuole superiori che ho fatto 30 anni fa

( dei quali ovviamente non ricordo più nulla, avendo preso un'altra strada lavorativa nella mia vita)

ciao grazie

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  • 6 months later...

visto che ho preso il multimetro nuovo con i consigli di questa discussione, vorrei chiedervi una curiosità in merito

 

il multimetro è un Amprobe AM 510

Non capisco come funziona la prova Pile, il manuale è veramente povero di informazioni

Per fare la prova pile il cavetto rosso va messo nella stessa sede della misura di mA ecc

Il selettore permette di scegliere tra pile 9v e pile 1,5v e fin qui

Ma quando poi vado a misurare ok mi dice la tensione DC della pila...ma scusate mi perdo qualcosa vero?

Che senso avrebbe mettere un'apposita funzione prova Pile, quando la stessa misura delle pile l'ottengo misurando con selettore su la tensione continua ?

loro parlano anche di carico resistivo in ohm

Qualcuno mi spiega come funziona e cosa misura questa prova Pile a differenza di misurare la tensione con selettore su Vdc?

ecco il manuale cosa dice a proposito

amprobe.jpg

 

grazie ciao

Marco

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La differenza è chiara ed è indicata sul manuale, nell'immagine postata.

Mentre su portata voltmetro la resistenza di ingresso è elevatissima, in funzione provapile hai in parallelo alla pila una resistenza di carico di 30 Ohm per la portata 2 volt e di 1000 Ohm per le batterie da 9 volt.

Se misurassi una pila esaurita col voltmetro avresti la tensione quasi al massimo (se non è proprio da buttare) anche se la batteria fosse scarica, mentre con la resistenza interna la tensione si abbassa, indicando una batteria esaurita.

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Qualsiasi multimetro, dal cinese da 10€ al professionale da 1000€, va bene per testare componenti elettronici.

 

e come dire che' qualsiasi auto , dalla 500 alla Ferrari , va bene per viaggiare o correre :toobad: mi dispiace Darlington : NON sono d'accordo !

Che' senso avrebbe allora costruire strumenti da 11 a 1000 €  visto che' sarebbero inutili e superflui , secondo la tua teoria ?

 

 

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Tutte le autovetture, indipendentemente da marca e modello, servono per muoversi dal punto A al punto B.

Quello che varia sono il "come" effettui lo spsotamento. Puoi avere maggiore o minor confort, maggiore o minore velocità, maggiore o minore accelerazione, etc.

Poi dipende da dove ti muovi e perchè ti muovi.

Se devi girare in città, una Smart può essere l'autovettura più adatta.

Se devi muoverti su strade innevate di montagna la vettura più adatta sarà un fuori strada.

Se l'autovettura deve essere un simbolo dello status sociale allora potrebbe essere una RR o una Ferrari.

 

Similmente per gli strumenti di misura.

Se devo eseguire misure generali, dove una prcisine di qualche percento è più che suffciente va bene anche un tester da 10€.

Se invece voglio precisioni maggiori, o deve eseguire misure particolari necessito di uno strumento adatto il cui costo potrebbe anche essere >1000€.

 

Così come è inutile usare una Ferrari per fare la spesa al centro commerciale, è altrettanto inutile usare uno voltmetro di precisione per capire se c'è tensione di rete.;)

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Aggiungo a ciò che ha scritto saggiamente Livio: con l'aumento dell'esperienza e delle conoscenze crescono anche le esigenze. La strumentazione che agli inizi bastava ed avanzava rivela i suoi limiti, e si comincia a capire il motivo delle differenze di costo tra un apparecchio e l'altro, oltre alla loro specifica utilità in base alle proprie necessità.

 

Un esempio semplicissimo: per le mie esigenze é comodo avere due multimetri, uno settato per misurare la continuità e uno come voltmetro. La scelta é dettata anche dalla qualità non eccelsa dei commutatori di funzione, e dalla disponibilità di spazio sul banco. Probabilmente molti resteranno perplessi, ma per me é una soluzione ottimale.

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Così come è inutile usare una Ferrari per fare la spesa al centro commerciale, è altrettanto inutile usare uno voltmetro di precisione per capire se c'è tensione di rete

 

si però con il mio cinese da 9 euro non rilevavo la tensione senza contatto, con questo Amprobe si :-)

anche se onestamente da 2 prove questa funzione NCV mi sembra pressapochista, dicono che rileva tensioni sopra i 90v, ma il cavetto BT dell'aspirabricciole mi rileva tensione, un conduttore 6mmq attualmente staccato, ma nel corrugato insieme al montante di F, mi rileva tensione anche su quello...vabbè

però dai ad esempio per sapere al volo se vi è tensione in un cavo anche guainato, va bene

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patatino grazie

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La differenza è chiara ed è indicata sul manuale, nell'immagine postata.

Mentre su portata voltmetro la resistenza di ingresso è elevatissima, in funzione provapile hai in parallelo alla pila una resistenza di carico di 30 Ohm per la portata 2 volt e di 1000 Ohm per le batterie da 9 volt.

Se misurassi una pila esaurita col voltmetro avresti la tensione quasi al massimo (se non è proprio da buttare) anche se la batteria fosse scarica, mentre con la resistenza interna la tensione si abbassa, indicando una batteria esaurita.

 ok adesso ho capito la differenza, allora ecco perchè hanno fatto la funzione separta per provare le pile

in materia pile sono ignorante da paura, vediamo se ho capito a cosa serve questa funzione:

-esempio di pila AAA 1,2v -1900mAh

in pratica questa funzione non rileva la capacità restante della pila, ma mi dice se una pila è ancora efficiente..oppure se è da buttare giusto?

nel senso se è ancora efficiente deve avere ancora una tensione 1,2v, mentre se è esausta da buttare la tensione a lettura sarà inferiore

ma che tensione dovrei avere per dire..questa pila è esausta da gettare?

altra curiosità: io di solito uso pile AA e AAA ricaricabili enaloop, vediamo se ho capito: sia che la pila ricaricabile sia a piena carica o scarica, però se è ancora efficiente anche da scarica mi deve dare sui 1,2v giusto?

 

grazie Marco

 

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Le batterie ricaricabili richiedono un discorso diverso.

La tensione si mantiene pressochè costante fino alla fine e il tester in modalità provapile fa il suo lavoro.

Mentre una batteria alcalina o zinco-carbone si esaurisce in maniera piu o meno lineare, e col tester posso ancora decidere di usarne una mezza carica, magari per usarla in un telecomando, che richiede poca corrente rispetto, ad esempio, ad una torcia o un apparecchio con un motore.

 

 

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patatino

Le batterie ricaricabili richiedono un discorso diverso.

La tensione si mantiene pressochè costante fino alla fine e il tester in modalità provapile fa il suo lavoro.

 

 

cioè cosi capisco meglio, prendiamo una pila ricaricabile da 1,2v AAA

ammettiamo che il costruttore dichiara 1000 cicli di ricarica di durata

nella sua vita ricaricabile, sia che la misuro col tester in prova pile quando è appena ricaricata o quando è SCARICA, il multimetro mi segnerà 1,2v

al termine invece della sua vita..ad esempio dopo le 1000 ricariche, sia carica che scarica avrò in lettura multimetro di prova pile una tensione tipo 1,7v?

e quindi potrò decidere di buttarLa?

funziona cosi?

scusa l'ignoranza

ciao grazie

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Le batterie ricaricabili Ni-Cd e Ni-Mh dovrebbero andare in cortocircuito quando sono da buttare, oppure si ricaricano a tensione corretta, ma non durano.

Le batterie al piombo, invece, aumentano la loro resistenza interna alla fine della loro vita.

E' impossibile misurare la carica residua con un voltmetro, ma se hai delle batterie vecchie e nuove puoi fare delle misure comparative e farti un' idea.

Il provapile del tuo tester è un voltmetro sotto carico ed è concepito soprattutto per misurare la tensione delle pile a secco o alkaline non ricaricabili.

Una batteria scarica ha una tensione inferiore o nulla, non certo piu alta !

 

 

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Le batterie ricaricabili Ni-Cd e Ni-Mh dovrebbero andare in cortocircuito quando sono da buttare, oppure si ricaricano a tensione corretta, ma non durano.

 

 

In cortocircuito non ne ho mai viste, di solito quando sono esauste come dici tu non durano, similmente anche il tempo di ricarica risulta diminuito (se prima si caricava in tre ore, il caricabatterie potrebbe considerartela carica in mezz'ora).

 

Per le batterie al piombo è giusto quel che dici tu, a volte possono presentare una tensione inferiore alla nominale e altre volte presentare la tensione corretta ma poi crollare a zero appena applichi un carico anche minimo (oltre chiaramente a non accettare la ricarica, nel senso che non assorbono corrente)

 

Per stabilire quanto è sana una batteria ricaricabile il tester è inutile, esistono apparecchi appositi che scaricano la batteria con un carico costante e tengono traccia del tempo che impiega; poi con un calcolo ti restituiscono la capacità residua in mAh.

 

Una cella Ni- non arriva a 1.7V manco se piangi in cinese, la tensione di fine carica è 1.25V, oltre non salirà mai (se non arresti la carica, la batteria inizia a smaltire in calore tutta la corrente che gli mandi)

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scusate avevo sbagliato a scrivere, ovvio che non intendevo 1,7 se è da buttare, intendevo 1,17v..ovvio inferiore ai 1,2v nominali della pila

 

ma allora in pratica questa funzione test pile serve a nulla ;-), è solo una trovata pubblicitaria???

nel senso che ok misuro il voltaggio della pila....ma potrebbe essere che una pila quasi esausta, eroghi però ancora 1,2 v nominali..anche se durerà poco poi come capacità

 

poi certo se ho una pila carica..e il test mi dice 1,0v contro i 1,2v nominali ovvio che è da cestinare

 

grazie

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ma allora in pratica questa funzione test pile serve a nulla ;-), è solo una trovata pubblicitaria???

E' una comodità che ti risparmia di mettere un carico in parallelo alla batteria. Come scrive Patatino, se la misuri con il voltmetro non sei in grado di testarne la reale efficienza: per questo io cerco di provarle sempre nella loro sede, o alla peggio mettendo una lampadina in parallelo. Chi se li ricorda i provapila? ;)

 

IMG_0941.JPG

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Non hai le idee tanto chiare in merito, la funzione prova pile serve per provare le pile primarie, NON le ricaricabili, e stabilire se puoi ancora usarle o le devi gettare e comprare nuove.

 

Come funziona e in cosa differisce rispetto alla misura DCV te lo hanno già spiegato.

 

Per testare le batterie ricaricabili e stabilire se sono ancora in salute esistono altri dispositivi, perché la misura della tensione ti dice solo se sono cariche o se hanno bisogno di una ricarica. 

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j.man: vorresti dire che le pile se nella loro sede, le misuri anche con il voltometro avendo risultati affidabili?

darlington: l'ho anche detto che non ho le idee chiare in merito, adesso qualcosa in più, grazie ;-)

 

ok userò la prova pile per le pile non ricaricabili

ho provato infatti delle alcaline AA da tempo in una torcia, e sono a 0,90v ( contro 1m5 nominale)

devo però dire che anche a questo voltaggio fanno il loro lavoro

verificherò quale è il voltaggio diciamo minimo che ci fa dire. azz le devo sostituire

 

intanto però come suggerito da patatino io una prova con le ricaricabili NI-Mh la faccio, le AA da 1,2 nominale dopo la ricarica misurano ben 1,38v

(non pensavo salissero cosi oltre il nominale), appena avrò l'occasione di averle scaricate a dovere vedo a che voltaggio stanno

 

certo non serve a tanto in questo caso come dici tu, perchè ovvio che può interessare solo sapere se sono da buttare o cosa,

ciao

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