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dani9

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Al giorno d'oggi le azinde cercano programamtori esperti ch si accontentino di molto poco come stipendio.:toobad:

Ad un giovane senza esperienza al più offrono uno stage senza compenso.

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L'ultima offerta che ho rigettato (nel  senso dell'effetto che mi ha fatto) prevedeva un off shore 12/7 - 60/15 per 10 euro netti l'ora.
Alla ragazza che mi fa le pulizie a casa gliene dò 9 l'ora.
Ho sbagliato lavoro.:(

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18 minuti fa, pilota60 scrisse:

L'ultima offerta che ho rigettato (nel  senso dell'effetto che mi ha fatto) prevedeva un off shore 12/7 - 60/15 per 10 euro netti l'ora.

 

Per conto mio hai sbagliato a rifiutare. E' l'unico modo per farsi un'esperienza e poi poter aspirare a condizioni migliori.

10 €/h, per chi è senza alcuna esperienza è anche una retribuzione discreta.

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34 minuti fa, Livio Orsini scrisse:

 

Per conto mio hai sbagliato a rifiutare. E' l'unico modo per farsi un'esperienza e poi poter aspirare a condizioni migliori.

10 €/h, per chi è senza alcuna esperienza è anche una retribuzione discreta.

Beh, in effetti dopo 15 anni di trasferte di esperienza devo ancora farne.
Ma c'è un limite anche all'indecenza.

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1 ora fa, pilota60 scrisse:

Beh, in effetti dopo 15 anni di trasferte di esperienza devo ancora farne.

 

Scusa ma da come avevi scritto, e visto l'argomento della discussione, sembravi alla prima esperienza.

Però mi sembra strano che si possa proporre ad una persona con simile esperienza un salario simile, a meno di condizioni particolari

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Anni fa penso di aver in parte scoperto l'origine di tali offerte: esistono nel mondo un sacco di "cani randagi" (lo dico non in modo disperegiativo per le persone ma per il modo di come sputtanano il mercato e la categoria) che sono residenti all'estero e più o meno iscritti all' AIRE (almeno per la parte italiana) pagando nulla o quasi nulla di tasse essendo residenti in paesi dove la vita costa zero. Ergo mi trovai in "concorrenza" con persone residenti in Marocco, Tunisia, ecc dove le "proposte indecenti" erano invece considerate allettanti...Ergo...riga sopra arrivederci e grazie (ma lavori potenzialmente allettanti dal punto di vista professionale persi).

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16 ore fa, Livio Orsini scrisse:

 

Scusa ma da come avevi scritto, e visto l'argomento della discussione, sembravi alla prima esperienza.

Però mi sembra strano che si possa proporre ad una persona con simile esperienza un salario simile, a meno di condizioni particolari

Eh... l'hai scritto anche tu.
Vogliono fare le nozze coi fichi secchi.
Potrei farti nomi altisonanti di aziende italiane che assumono personale in Pakistan, India, Malesia, Algeria, per trasferte "a spot", al 25-30% di quello che pagherebbero per un tecnico italiano.
Certo : la professionalità è quella che è, ma in qualche modo la sfangano sempre, altrimenti non lo farebbero.
Ma per quanto mi riguarda, che si arrangiassero.

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7 minuti fa, pilota60 scrisse:

Potrei farti nomi altisonanti di aziende italiane che assumono personale in Pakistan, India, Malesia, Algeria, per trasferte "a spot", al 25-30% di quello che pagherebbero per un tecnico italiano.

 

Oramai, tutti cercano di spremere sangue dalle rape.

Poi c'è la situazione descritta da Lucky67.

In Svizzera, nei cantoni di frontiere hanno il problema del dumping salariale causato dai frontalieri, come in Ticino e a Ginevra. Il ticino è corso ai ripari con una legge sul salario minimo e con ostacoli burocratici-amministrativi per i falsi artigiani frontalieri. Nonostante questo specialmente nell'edilizia e carpenteria, il problema continua ad esserci. Se pensi che 2000€ netti per uno che vive in Italia sono un discreto stipendio, per uno che vive in Svizzera equivale quasi alla mera sopravvivenza, perchè il costo della vita è circa il doppio che in Italia.

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Appunto .
C'è poco da stupirsi.
Nel progetto più grande Oil&Gas attualmente in Italia, i puzzoni d'oltralpe, dopo che hanno rimbalzato con decine di tecnici italiani, mesi fa hanno assunto croati, albanesi e serbi per fare commissioning.
Contratti al limite della schiavitù e niente rientri per mesi.
Ora leggo che cercano tecnici per chiudere punch list chilometriche. :whistling:
Sono misere soddisfazioni, ma tant'è.
 

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Quello che fa la differenza, sia in termini di preparazione che in termini di salario, è la conoscenza del processo.

 

Riporto le parole di un cliente che faceva questa riflessione: si trovano pure dei tecnici software preparati sulla piattaforma hardware, ma non sanno assolutamente nulla sul processo che deve fare il macchinario,quindi al termine si perde un sacco di tempo nelle funzioni che servono alla macchina ma non sono state implementate.

Nelle aziende che ora "tirano" i tempi di consegna sono talmente compressi che già solamente la settimana in meno di sviluppo fa propendere per il fornitore più caro, ma padrone del processo.

 

Ci sono poi aziende software serbe con sede legale in Lussemburgo, ma per fare concorrenza a questi bisogna combatterli con le stesse armi .......

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3 ore fa, pigroplc scrisse:

Ci sono poi aziende software serbe con sede legale in Lussemburgo, ma per fare concorrenza a questi bisogna combatterli con le stesse armi .......

 

Anche con lasede legale in Serbia le tasse son sempre basse.:toobad:

Però quasi ami serve avvalersi di lavoro a basso costo. Negli anni 90' Swissair trasferì tutta la parte informatica in India, perchè un ingegnere software Svizzero costava più di 3 ingegneri In diani (e produceva anche meno di un  solo Indiano). Ciò nonostante fallì egualmente.

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  • 1 year later...

dalle mie parti la donna delle pulizia , chiunque essa sia, parte da 10 Euro in poi . Materiali e strumenti li deve fornire il cliente finale.

In automazione pagano bene solo se hanno necessità impellenti e/o macchine - impianti di una certa complessità. Completano la figura la disponibilità a risolvere i problemi di tutti i deficienti che mettono le mani prima di te, le trasferte etc. comunque ci sono anche costruttori,pochi, che pagano bene e che creano gruppi seri, sempre pochi. Dipende dal target aziendale e dalle aspettative.  

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il 10/12/2017 at 12:06 , pigroplc scrisse:

Quello che fa la differenza, sia in termini di preparazione che in termini di salario, è la conoscenza del processo.

 

Riporto le parole di un cliente che faceva questa riflessione: si trovano pure dei tecnici software preparati sulla piattaforma hardware, ma non sanno assolutamente nulla sul processo che deve fare il macchinario,quindi al termine si perde un sacco di tempo nelle funzioni che servono alla macchina ma non sono state implementate.

Nelle aziende che ora "tirano" i tempi di consegna sono talmente compressi che già solamente la settimana in meno di sviluppo fa propendere per il fornitore più caro, ma padrone del processo.

 

Ci sono poi aziende software serbe con sede legale in Lussemburgo, ma per fare concorrenza a questi bisogna combatterli con le stesse armi .......

 

Sì però scusami non si può dare sempre la colpa al software engineer / programmatore di turno... perché uno può essere bravo quanto vuoi ma non può conoscere i processi produttivi di qualunque settore esistente al mondo...per capirci spaziare dal petrolifero all'alimentare all'industria generale al settore welding etc...per questo che nella progettazione dell'automazione il programmatore dovrebbe essere affiancato dal responsabile di produzione di turno, il problema è che spesso l'azienda cliente non ha la minima idea di cosa deve fare in primis ...

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il 9/12/2017 at 16:26 , Lucky67 scrisse:

Anni fa penso di aver in parte scoperto l'origine di tali offerte: esistono nel mondo un sacco di "cani randagi" (lo dico non in modo disperegiativo per le persone ma per il modo di come sputtanano il mercato e la categoria) che sono residenti all'estero e più o meno iscritti all' AIRE (almeno per la parte italiana) pagando nulla o quasi nulla di tasse essendo residenti in paesi dove la vita costa zero. Ergo mi trovai in "concorrenza" con persone residenti in Marocco, Tunisia, ecc dove le "proposte indecenti" erano invece considerate allettanti...Ergo...riga sopra arrivederci e grazie (ma lavori potenzialmente allettanti dal punto di vista professionale persi).

 

Non c'è bisogno di fare giri strani, basta aprirsi una società in un paese eu a bassa tassazione (Romania, Bulgaria, etc) ed emettere fatture che già solo per il fatto di essere esenti Iva sono convenienti per il cliente finale.

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