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Sigla inverter HITACHI di un tapis roulant TECHNOGYM


montese

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Buongiorno,

 

un tapis roulant TECHNOGYM da errore E3 che si ripete anche sul display dell'inverter. Dopo prove a banco credo sia difettoso l'inverter il quale ha sigla SJ100-011NFE e poi più staccato ha anche le lettere TC.

Da catalogo trovo la sigla iniziale, ma non le due lettere TC.

E' possibile che quelle due lettere stiano ad indicare che è una produzione speciale per quel tipo di applicazione?

 

In più vi chiedo se la causa della rottura dell'inverter può essere una mancata messa a terra dell'impianto elettrico, con anche un compressore collegato alla stessa rete...

Grazie

2017-12-16 06.46.20.jpg

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Per le sigle devi sentire Hitachi, solo loro possono darti una risposta certa e univoca.

 

In quanto alla causa dei guasti, se l'inverter è stato collegato come da manuale con almeno un induttore di rete, meglio il filtro, non dovrebbe essere certo il compressore che lo danneggia.

La messa a terra, se è prevista dal manuale di installazione, deve essere colelgata.

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Grazie Livio,

ho inviato la mail alla HITACHI.

Nel manuale si raccomanda vivamente la messa a terra. Ma è proprio l'impianto del "cliente" che non è messo a terra! Tantè che toccando la carcassa del tapis roulant e il pavimento mi prendo la scossa... E anche con un altro inverter completamente scollegato dal tapis roulant succede lo stesso. Ovviamente gli ho già detto che deve assolutamente sistemare l'impianto.

Riguardo il filtro non mi pare di averlo visto... darò un'occhiata appena ci ritornerò. Nel caso non ci fosse, mi puoi suggerire quale usare?

Grazie.

 

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Ma il tappeto avrà un cavo di alimentazione, questo cavo deve avere il filo giallo verde di messa a terra (oppure avrà una spina, tipicamente Schuko, con reoforo di messa a tera); come è collegato alla rete il tappeto?

 

per il filtro ti suggerisco quello previsto da Hitachi; solo il costruttore ha tutti i dati per stabilire le caratteristiche migliori per il filtro.

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Sandro Calligaro
il 16/12/2017 at 08:03 , montese scrisse:

E' possibile che quelle due lettere stiano ad indicare che è una produzione speciale per quel tipo di applicazione?

E' abbastanza normale che si tratti di un inverter fatto apposta per l'applicazione, se non altro per la costruzione meccanica e le funzionalità.

Inoltre quell'inverter avrà presumibilmente bisogno del Power Factor Corrector (probabilmente è incluso nella stessa scatola) mentre per quello normale (in ambiente industriale) sarà sufficiente un filtro.

 

il 16/12/2017 at 16:21 , montese scrisse:

Ma è proprio l'impianto del "cliente" che non è messo a terra!

Spero si tratti di un cliente privato, non di una palestra aperta al pubblico!

 

L'errore E03 nel manuale è descritto così:

The inverter output was short-circuited, or the motor shaft is locked or has a heavy load. These conditions cause excessive current for the inverter, so the inverter output is turned OFF.
The dual-voltage motor is wired incorrectly.
 

Se non lo hai già fatto, controllerei molto bene:

- i collegamenti di uscita

- l'isolamento del motore

- la meccanica

 

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11 ore fa, Sandro Calligaro scrisse:

E' abbastanza normale che si tratti di un inverter fatto apposta per l'applicazione, se non altro per la costruzione meccanica e le funzionalità.

 

Mmmm, visti i volumi che solitamente produce Hitachi, mi sembra un po' strano che abbiano prodotto un inverter custom per un un cliente, a meno che sia un cliente da qualche migliaio di pezzi/anno.

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Grazie anche a te Sandro,

 

il cliente è un privato e il tapis roulant lo tiene in un deposito di attrezzi agricoli.

Nell'inverter ci sono due grossi elettrolitici. Possono essere loro il PFC? Tra l'altro sarebbero gli unici componenti che si potrebbero sostituire, il resto è stato colato con la resina.

Certamente Technogym avrà sfornato migliaia di quegli attrezzi.

Il motore pare funzioni, l'ho collegato ad un altro inverter che, si ha dato un errore, ma sicuramente perché la taglia dell'inverter era inferiore. In ogni caso girava fino ad una velocità massima sotto i 50Hz. Di più non mi faceva andare (Micromaster 420).

Comunque ho contattato un rappresentante di zona il quale ha girato la segnalazione all'assistenza.

Resto in attesa.

 

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I due elettrolitici sono pr il dc bus, sono posti a valle del raddirzzato e fungono da filtro di spianamento e da volano per le prese di carico. Se non hanno evidenti segni di rigonfiamento difficilmente sono guasti.

 

Secondo il mauale l'errore segnalato è causato da un sovraccarico o da un corto circuito, infatti accenna o all'albero bloccato o ad un carico meccanico eccessivo.

 

Secondo me quel motore non è proprio in perfetto stato, anche la prova che hai effettuato sembrerebbe indicarlo, però così a distanza e per in terposta persona.........

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Sandro Calligaro

Una prova di isolamento del motore sarebbe bene farla...

 

Gli elettrolitici, se sono stati "fermi" per un po' di tempo, sarebbe necessario sottoporli a "reforming", anche se non sarà quello il problema legato all'errore dell'inverter.

 

Hai verificato che il modulo di potenza non abbia qualche uscita in corto?

Se guardi lo schema di un inverter, vedrai che ci sono dei diodi in antiparallelo ai transistor (o IGBT), potresti fare (a motore scollegato) una "prova diodi" tra le uscite e i due terminali del DC bus (cioè dei condensatori, occhio però che questi potrebbero essere in serie, dipende dalla tensione).

 

In ogni caso, che tipo di motore è? Hai qualche foto? C'è una targa, o per lo meno qualche marchio?

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Allora la macchina è rimasta ferma qualche anno e poi è stata riavviata senza accorgimenti. Non so se può aver rovinato qualcosa questa manovra. Ha funzionato mezz'ora e poi si è fermata del tutto.

Questo strumento può essere idoneo per effettuare la prova di isolamento?

https://www.amazon.it/KKmoon-Resistenza-dIsolamento-Megohmmeter-Retroilluminato/dp/B0119IGR9Y/ref=sr_1_2?ie=UTF8&qid=1513887710&sr=8-2&keywords=megger

E' il più economico!

Purtroppo ho soltanto una foto parziale della targa, avrei dovuto smontare tutta la parte della cinghia e compagnia bella...

 

Con un tester scadente in effetti trovo che all'uscita dell'inverter, fra due fasi, c'è una resistenza variabile a seconda della scala di misura.... (ripeto, tester cinese) Tra le altre no. Cioè, U+V si, U+W e V+W no. Domani dovrei avere la disponibilità di un buon tester e rifarò le prove.

 

Dalla foto dell'inverter mi sapete dire tra quali terminali devo usare il prova diodi?

 

Io sono quasi certo che l'inverter non va, l'ho provato su un altro motore e dopo vari settaggi ho riscontrato lo stesso errore che dava con il primo. Vorrei però capire da dove è partito il guasto, non vorrei che anche mettendo un nuovo inverter, questo si guasti come l'altro.

 

 

 

2017-12-02 12.12.10.jpg

2017-12-02 12.19.12.jpg

2017-12-21 22.01.52.jpg

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Sandro Calligaro

La resistenza deve essere alta tra due uscite diverse dell'inverter.

 

Il tuo schema sarà qualcosa come questo:

csm_embedded_drive-all_a068005949.png

Una volta scollegato il motore, puoi verificare che i diodi di uscita tra ciascuna uscita di fase e i due terminali del bus DC (condensatore centrale) siano a posto (caduta <1V in diretta e circuito aperto in inversa).

Verifica come sono collegati i condensatori di bus (serie o, più probabilmente, viste le tensioni, parallelo), così da individuare il positivo e negativo del bus DC. Le uscite dell'inverter mi pare siano segnalate con "U","V" e "W" (non riesco a leggere bene dalla foto, mi pare che la scritta sia più di una lettera..).

 

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Puoi fare una prova con un carico fittizio.

Prendi 3 lampadine ad incandescenza da 100 W, le colleghi a stella e le come carico all'inverter. Poi se disponi di un voltmetro true rms, puoi misurare le tensioni sulle fasi dell'inverter.

Comunque se è un problema di inverter ti ripeterà il medesimo allarme.

A questo punto gli interuttori a IGBT sono gli indiziati principali.

I condensatori, a vista, sembrano in buono stato.

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  • 2 weeks later...

Scusate se non ho più fatto avere notizie, ma purtroppo il tester buono non mi è arrivato....

Intanto sto aspettando altre notizie dalla Hitachi che riaprirà dopo le feste.

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  • 2 weeks later...

Un signore dell'assistenza Hitachi, raggiunto tramite il sito, mi riferisce che nemmeno lui ha mai visto le due lettere aggiuntive e che secondo lui l'inverter normale dovrebbe andare bene lo stesso.

Aggiungo che il tapis roulant è stato fermo 10 anni e poi è stato avviato normalmente senza nessuna procedura per il ripristino dei condensatori. In ogni caso ha funzionato per circa mezz'ora. Può essere questa la causa della successiva rottura? In questo caso sarebbe sufficiente sostituire i condensatori?

Sandro, lo schema che avevi inserito nella risposta non mi si visualizza.

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10 ore fa, montese scrisse:

Sandro, lo schema che avevi inserito nella risposta non mi si visualizza.

 

Non si visualizza perchè manca il link.

 

Vediamo di ripetere i punti per effettuare una corretta diagnosi del problema.

Dalla targhetta vedo che il motore è 1.5HP 50Hz, però non si legge la tensione; il motore comunque potrebbe essere alimentato con una normale rete trifase, al limite sarebbe necessario disporre di un  trasformatore per provarlo.

L'inverter potrebbe essere controllato in modo separato.

Metti 3 lampadine ad incandescenza da 100W collegate sulle 3 fasi come carico. Poi salendo gradualmente di frequenza si dovrebbe vedere la luminosità che aumenta sino a raggiungere il massimo a 50Hz; se disponi di un voltmetro A vero valore efficace (true RMS) misurerai una tensione nell'intorno dei 220V.

Prima di accendere l'inverter però inserisci in serie all'ingresso di rete una lampada ad incandescenza da 100W. Se ci fosse un cortocircuito di qualche componente in ingresso, la lampada si accende e non si brucia alcunchè. Se i condensatori sono in buono stato la lampada dovrebbe spegnersi gradualmente in pochi secondi. se tutto questo avviene regolarmente rimuovi la lampada ed effettua la prova precedentemente descritta.

Sempre tenendo le 3 lampade come carico, con frequenza a 0 e inverter bloccato dovresti misurare circa 325 ai capi dei 2 grossi condensatori.

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Sandro Calligaro
8 ore fa, Livio Orsini scrisse:
18 ore fa, montese scrisse:

Sandro, lo schema che avevi inserito nella risposta non mi si visualizza.

 

Non si visualizza perchè manca il link.

L'ho reinserito, ora si dovrebbe vedere.

Non è niente di cruciale, era solo per dire che ci sarà quasi certamente un PFC.

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Livio mi piacerebbe molto fare la prova delle lampade.... Avevo il presentimento che non fosse facile trovarne e oggi ne ho avuto conferma.

Ma si vendono ancora?

L'alternativa sarebbe usare più lampade a led in parallelo?

Le uniche che ho trovato, attacco E27, di alto wattaggio sono quelle alogene da 77W a Leroy Merlin e io odio le alogene! :)

 

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Le alogene vanno bene egualmente. Puoi anche mettere dei resistori oppure anche 3 induttori avnti valore di indiuttanza simile a quella del motore.

 

Questo come carico dell'inverter.

 

La lampadina ad incandescenza o alogena in serie all'ingresso è invece un test ed una protezione. Se ci fosse un corto circuito subito o dopo il ponte o sul dc bus, la lampada evita guai. Inoltre se si accende e rinane accesa capisci che c'è un corto.;)

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Quote

Le alogene vanno bene egualmente. Puoi anche mettere dei resistori oppure anche 3 induttori avnti valore di indiuttanza simile a quella del motore.

Salve, 
mi accodo alla discussione perché vorrei capire quali sono le regole per calcolare il carico da inserire tra le 3 "fasi" in uscita dai tre "mezzi ponti H", nel senso che, spesso, sul banco non si ha un motore 3 fasi asincrono...

Possiamo parlarne qui o si può aprire una nuova discussione in merito?

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Non c'è una regola, l'importante è non superare la capacità di erogazione dell'inverter ed assicurare un minimo di carico allo stesso.

 

L'uso di 3 induttori aventi induttanza paragonabile a quella del motore comandabile è abbastanza usuale per effettuare prove e verifiche.

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Sandro anche se leggermente fuori discussione, in un inverter come lo schema che hai postato, chi si occupa nell inverter stesso senza TA sui cavi, di leggere la corrente assorbita dal motore e di dare questa informazione alla cpu che interviene di solito con un un errore motore in stallo?

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Sandro Calligaro

Anche se leggermente fuori argomento... :)

I sensori di corrente sono montati di solito sul PCB di potenza.

Nella maggior parte dei casi sono dei sensori di Hall ("LEM") o degli shunt resistivi, amplificati con operazionali.

Gli shunt sono piccoli ed economici, ma non sono isolati e sono più rumorosi, quindi nella quasi totalità degli inverter industriali (non per uso specifico, insomma) si trovano sensori ad effetto Hall o comunque di tipo magnetico (ci sono altri effetti che vengono sfruttati, come ad esempio nei "flux-gate" o nei magneto-resistivi).

 

Per risparmiare (ad esempio nelle applicazioni consumer come le lavatrici e nei condizionatori) si usa un solo sensore sul bus DC, spesso uno shunt.

Anche quando ce ne sono due o tre, sono posti in serie allo switch basso, verso massa, per evitare di dover misurare una tensione differenziale piccola con un modo comune molto alto.

Sia il singolo sensore che i tre sul ramo basso pongono delle limitazioni, che vengono aggirate tramite algoritmo, ma un drive serio ha almeno due sensori di Hall o simile in serie alle uscite verso il motore.

 

Il caso tipico che consideriamo come "standard" per gli algoritmi ha 2 sensori tipo LEM (e un sensore di tensione sul bus DC), visto che con 3 le cose diventano leggermente più facili. Non consideriamo, solitamente, sensori di tensione sulle fasi, anche se qualche drive commerciale (serio) li monta.

 

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