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Discussione con idraulico


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Ciao a tutti sono nuovo di questa a sezione del forum. Sono un elettricista dipendente da circa vent'anni e ieri mi è capitata, in un alloggio in ristrutturazione, una discussione con l'idraulico.

Questi afferma che prese e comandi elettrici, da normativa debbano stare distanti, oltre che dalle docce e vasche, anche 60cm da ogni attacco acqua, quindi non rubinetti ma proprio dove lui arriva con l'acqua. Io gli ho ribadito che la 64-8 cita solamente le distanze da vasche e docce, ma questo mi ha detto di essere stato citato anni fa in tribunale per un lavoro dove era lui il capocantiere, per aver fatto installare la presa della lavatrice vicino al relativo rubinetto. Causa che poi ha perso con l'ammenda di 4000 euro! Adesso mi fa storie per tutto, anche per la presa della lavastoviglie che io sono solito mettere nel sottolavello. Ma questo giudice, che normativa è andato a prendere? Io comunque gli ho risposto che sono sicuro del mio lavoro e che lui non si deve preoccupare dato che l'impianto lo certifico io. Voi come vi comportate con la normativa? Grazie a chi saprà togliermi i dubbi che prima non avevo.

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Ha ragione in parte.in caso di verifica dell"ispettore Asl per la parte elettrica ..prese e impianti che possono essere allagati o troppo pertinenti a rubinetti e vasche non sono graditi .a parte i casi della cei 64.8 bisogna aggiungere questa interpretazione ulteriore in termini di sicurezza ulteriore.

Ma e una interpretazione.

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Quindi si tratta di normative Asl...e nemmeno scritte? Quindi posso dire di avere sbagliato per 20 anni? E quanti come me? Non si riesce a trovare qualcosa di scritto?

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Roberto Garoscio

Se ha preso una multa per il rubinetto della lavatrice e l’ha pagata è un pollo 🐓 

Non esiste nessun divieto di posizionare comandi e prese nei pressi di un attacco dell’acqua, chiaro sia il concetto che ci vuole un certo buon senso in tutto, una presa sopra il lavandino magari no ma a 20 centimetri dal bordo sicuramente!

Per la lavastoviglie stai tranquillo e se rompe le scatole digli di togliere tutte le parti elettriche dalla caldaia che ha installato e di metterle a 60 centimetri!

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Maurizio Colombi

Premesso che le discussioni con gli idraulici sono sempre da evitare, non far caso a quanto ha detto.

Lui dichiara conforme la parte idraulica, tu la parte elettrica; lui non entra nel merito delle tue scelte, tu non entri nel merito delle sue. Perchè, se non gli va bene la vicinanza con la presa, non sposta l'attacco della lavastoviglie, o il carico scarico della lavatrice?

 

43 minuti fa, Elettroplc scrisse:

Ma e una interpretazione.

Interpretata male... come sempre!

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2 ore fa, itony scrisse:

essere stato citato anni fa in tribunale ... per aver fatto installare la presa della lavatrice vicino al relativo rubinetto. Causa che poi ha perso con l'ammenda di 4000 euro!

Mah...secondo me non la racconta giusta. :whistling:

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18 minuti fa, Elettroplc scrisse:

Probabile. Ma gli intallatori sottoposti a verifica sono sempre sottoposti a interpretazioni diverse da quelle esplicite 

Spesso è così, ma d'altra parte il massimo che possiamo fare è riferirci alle nome scritte oltre che al buon senso, perché non possiamo basarci su tutte le teoricamente possibili interpretazioni più o meno fantasiose dell'eventuale ispisp (ispettore ispirato).

Da quando, con la 46-90 si è cominciato a valorizzare nel mondo impiantistico il concetto di regola d'arte assieme ad una maggior valorizzazione data alle norme sembra che molti operatori degli enti ispettivi abbiano inteso tale concetto come un legittimazione a lasciare spazio all'ispirazione artistica nell'interpretazione normativa. Se a questo aggiungiamo l'estrosità dei normatori ormai totalmente fuori controllo il gioco è fatto. Fare l'installatore è un attività sempre più affine al gioco d'azzardo.

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Maurizio Colombi
4 minuti fa, Elettroplc scrisse:

Ma gli intallatori sottoposti a verifica sono sempre sottoposti a interpretazioni diverse da quelle esplicite 

Perchè nessun installatore ha la voglia, il tempo e l'onore di controbattere le "opinioni" dei cosiddetti verificatori.

È sicuramente più utile/conveniente lasciarli vivere nella loro ignoranza (inteso come metodicità) piuttosto che perdere tempo e denari per contestarli!

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22 minuti fa, Maurizio Colombi scrisse:

Perchè nessun installatore ha la voglia, il tempo e l'onore di controbattere le "opinioni" dei cosiddetti verificatori.

Anche questo è vero. Un atteggiamento per altro tipico di noi italiani.

Dubito fortemente che in Germania o in Francia potrebbe accadere.

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Maurizio Colombi
1 ora fa, click0 scrisse:

Si può avere copia della sentenza ??

Non l'avrai mai, anche perchè non ce l'ha nemmeno l'idraulico! :superlol:

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Il vero problema è che in Italia autorità si scrive con la "A" maiuscola, quindi spesso un pubblico funzionario si sente investito dall'Autorità e si atteggia a ducetto.

 

Quando ero giovane sui mezzi pubblici a Milano c'era il bigliettatio che apriva e chiudeva le porte del mezzo.

A volte capitava che il tram fosse fermo con le porte chiuse, un cittadino bussava alla porta posteriore (quella deputata alla salita), il bigliettaio gettava un'occhiata e poi decideva se aprire o meno, secondo umore del momento o secondo simpatia o antipatia ispiratagli dal richiedente.

In Italia non c'è impiegato pubblico non cerchi di piegare leggi, direttive e regolamenti a suo uso e consumo, spesso approfittandosi dell'ambiguità tipica dei regolamenti italici.

Nei casi migliori l'arbitrio è solo finalizzato ad una gratificazione psicologica, nel peggiore dei casi serve ad renare "mance" dal cittadino.

Questo lo può fare perchè chi dovrebbe reprimere questi abusi non ha tempo e, soprattutto, voglia. Se gli abusi coinvolgono nomi altisonanti e cifre elevate allora si che si indaga, anche a sproposito, perchè queste sono indagini che hanno l'onore delle cronache.

L'abuso dell'ispettore o dell'uscere non viene perseguito. Nemmeno su denuncia del cittadino; la pratica rimane li a languire sino a che interviene la prescrizione.

 

In altri paesi c'è un'altra cultura, radicata da secoli. Il pubblico funzionario non è satrapo che sfoga le sue frustrazioni sul cittano ma sa che, al contrario, è al servizio del cittadino che gli paga lo stipendio. Inoltre chi sgarra sa che viene perseguito molto velocemente in modo esemplare.

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Quote

Non l'avrai mai, anche perchè non ce l'ha nemmeno l'idraulico!

sinceramente, 'sta cosa dei 60cm dai punti acqua l'ho trovata scritta anche su alcuni prodotti elettrici (lampade stagne, con tanto di disegno chiarificatore) quindi ero curioso di capire da dove arrivasse...

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18 minuti fa, click0 scrisse:

sinceramente, 'sta cosa dei 60cm dai punti acqua l'ho trovata scritta anche su alcuni prodotti elettrici (lampade stagne, con tanto di disegno chiarificatore) quindi ero curioso di capire da dove arrivasse...

II costruttore ha la facoltà di prescrivere le condizioni che ritiene opportune per l'installazione del suo prodotto. Ma valgono per quello specifico prodotto e non centrano nulla con le norme che invece valgono per qualsiasi dispositivo.

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Secondo me sono storpiature delle norme della 64-8 sui locali da bagno e i 60 cm, che riguardano SOLO vasche e piatti doccia, vengono generalizzati a tutto ciò che riguarda l'acqua. Interessante sarebbe capire se oltre alle norme CEI esiste davvero qualche altro articolo (Gazzetta ufficiale, Asl, ecc) che ne parla. Questo era sicuro di cosa diceva, maledicendo anche lui la normativa italiana osservando anche che in prossimità dei boiler c'è sempre l'attacco elettrico. E con il gas come la mettiamo?

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Salve..  dopo aver visto una cassetta di derivazione in un box doccia ( zona1) ma come disse il proprietario di casa il coperchio è siliconato :toobad:  non mi stupisco più di nulla tra fantanorme e norme del tutto non rispettate.... però strano i 60cm sono proprio zona 2 oppure si riferiva ad una doccia a pavimento senza piatto e li vale il raggio di 60cm dal centro del soffione

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il paradosso del tubo

ovvero un impianto gas realizzato in tubo metallico non deve avere una resistenza di terra minore di 1000 ohm  (ultima uni sugli impianti gas)in pratica gli idraulici per essere sicuri di rispettare tale requisito dovrebbero provare la resistenza di terra delle tubazioni metalliche del gas (cosi la vedo io oppure l'elettricista dovrebbe rilasciare la conformità per il tubo gas?!)

se uno fa l'elettricista... il tubo del gas va in equipotenziale! (minore di 1000 ohm, cei 64-8)

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Le norme sono scritte.  Quelle raccontate non contano,  sono leggende. Di tutti gli elettricisti che conosco nessuno ha mai visto neanche la copertina della 64/8. 

Figurati gli idraulici… 

Io quando presumo che qualcuno "inventa" gli chiedo i riferimenti. Per due motivi:  uno perché di imparare non si finisce mai e magari è mia ignoranza. Due perchè… di solito non ci sono mai… 

 

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Buonasera a tutti,

mi è capitato di vederla proprio ieri "girovagando" per il forum, è stata postata in novembre dell'anno scorso sul "Bestiario degli Impianti Elettrici" da @agos1969 e molto stranamente non c'è nessun commento a seguito, quindi mio permetto di "rubacchiarla" e riproporla, giudicate voi

 

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Alla faccia della 64-8, poi probabilmente anche questo ha pensato:

8 ore fa, ilsolitario scrisse:

ma come disse il proprietario di casa il coperchio è siliconato :toobad: 

:superlol::whistling:

E poi visto che "anche l'occhio vuole la sua parte", almeno un altro paio di giri di piastrelle nella doccia, io l'avrei fatto, o no :roflmao: 

 

Penso che probabilmente quello sia stato un garage di una vecchia casa,  dove hanno costruito un bagno per una persona anziana ed il contatore ENEL cadeva proprio nella doccia, altra spiegazione più o meno logica non saprei trovarla.

Ora non so quando l'ENEL dovrà cambiare il contatore cosa possa fare, sicuramente non permetteranno di lasciarlo così, quindi o si elimina la doccia, oppure si sposta il contatore stesso all'esterno della casa, mah.

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In definitiva questi 60cm da attacco acqua sono citati da qualche norma oppure continuiamo per la nostra strada con il dubbio di essere portati un domani in tribunale?

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