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PLC Forum


Aumento di pressione impianto con scaldabagno elettrico


Ivan84

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Salve a tutti,

volevo chiedere una cosa di cui si è discusso tanto ma non ho trovato una spiegazione a questo quesito: da poco ho sostituito lo scaldabagno elettrico e ho comprato un riduttore di pressione con manometro che ho montato a monte di tutto l'impianto casalingo. Non avevo mai usato un manometro e ho notato che quando lo scaldabagno scalda, nell'intero impianto aumenta la pressione. Nella mandata dell'acqua fredda ho montato una valvola di ritegno classica. L'impianto l'ho settato a circa 3 bar e quando si accende lo scaldabagno arriva a non meno di 8 bar. Ma è normale questo aumento di pressione nell'intero impianto?

Ho montato il riduttore di pressione perchè la valvola di ritegno gocciolava parecchio. Quindi ho "stabilizzato" la pressione dell'intero impianto. So che è consigliato mettere un vaso di espansione ma mi chiedo perchè questa cosa sta capitando solo a me nella mia zona... in giro non vedo poi così tanti riduttori di pressione nelle cassette in strada... e non credo che a tutti gocciolino le valvole di ritegno.

Comunque, la domanda base è: è normale che la pressione dell'intero impianto aumenti con l'accendersi dello scaldabagno?

Cordiali saluti

Ivan

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Ciao,

gli scaldaacqua ad accumulo come il tuo vanno installati a regola d’arte (v. circolare 26 marzo 2003, n. 829571) con:

-           un gruppo di sicurezza a norma EN 1487 composto da intercettazione, ritegno e valvola di sicurezza

-          un vaso di espansione tra il gruppo di sicurezza e l’accumulo

Il riduttore di pressione che hai montato tu stabilizza la pressione a valle, completa l’installazione ma non è un dispositivo di sicurezza che serve a gestire il tuo problema.

Il vaso di espansione è importante perché gestisce l’aumento di volume che subisce l’acqua all’aumentare di temperatura:  in assenza di vaso, tutto il circuito tra riduttore ed accumulo è “bloccato”, pertanto l’aumento di volume (specialmente di notte in assenza di prelievo di acqua) si tramuta anche in un aumento di pressione che leggi sul manometro del riduttore.

Installando un vaso di espansione, correttamente dimensionato sui litri dell’accumulo e sul delta di temperatura,  eviti l’aumento della pressione, eviti che la valvola di sicurezza goccioli in continuazione e se ha un disconnettore (quello che credo tu chiami ritegno) eviti che goccioli anche quello.

Agli altri non capita perché magari non hanno nulla di tutto questo, quindi l’aumento di volume “viene assorbito” dalla rete in ingresso. Ovviamente tale installazione è incompleta.

R.

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Grazie mille per la risposta. Quella che io chiamo valvola di ritegno tu l'hai chiamata valvola di sicurezza. Non ho un disconnettore (non saprei neanche a cosa serve in effetti). Comunque immaginavo... che tristezza. Io ho uno scaldabagno da 30 litri, il vaso di espansione quanto dovrebbe essere capiente? Leggo in giro che da 2 litri potrebbe bastare. È un calcolo empirico?

Grazie mille

I.

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4 minuti fa, Ivan84 scrisse:

Quella che io chiamo valvola di ritegno tu l'hai chiamata valvola di sicurezza.

 

No la valvola di sicurezza è un'altra cosa. E' una valvola che, in caso di superamento di una soglia di pressione, scarica il vapore verso l'esterno.

Questo perchè in caso di avaria del termostato l'acqua potrebbe andare in ebollizzione raggiungendo pressioni pericolose.

6 minuti fa, Ivan84 scrisse:

Non ho un disconnettore (non saprei neanche a cosa serve in effetti).

 

E' un termostato di sicurezza che toglie completamente l'alimentazione. (disconnettore ==> elemento che sconnette un dispositivo da un altro; in questo caso ilresistore di riscaldo dalla rete di alimentazione).

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Ciao,

premesso che il dimensionamento degli impianti è compito del termotecnico, puoi dare un’occhiata qui:

http://www.varem.it/pg.asp?cd=945&mnpath=/0/747/799&lk=747&lingua=01

https://zilmet.it/it/sanitary-vessel

Attenzione Livio, per disconnettore non intendo nulla di elettrico, ma un dispositivo antiriflusso secondo la norma EN 1717. Siccome Ivan84 non ha pubblicato schemi o foto del suo impianto e ha parlato di ritegno che gocciola, ho pensato ad un disconnettore, che è composto da due ritegni in serie con un sistema che permette di svuotare la camera intermedia tra i due ritegni (da qui il gocciolamento). Pensavo che per qualche motivo glielo avessero messo.

Per riassumere, i dispositivi che andrebbero installati sono quelli che ho elencato nel mio primo intervento. L’unica cosa che po' gocciolare è la valvola di sicurezza del gruppo di sicurezza ma questo si evita aggiungendo il vaso di espansione.

R.

 

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Pierluigi Borga

Scusa ma per disconnettore intendi una valvola europa (di non ritorno) oppure il gruppo completo di carica automatica con manometro, riduttore, tipo caleffi o simili ?

Mentre la valvola di sicurezza intendi la classica da 1/2 con manopola comando manuale, di solito da 3 bar per circuito riscaldamento oppure 6 bar per circuito sanitario...?

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Ciao,

a questo link trovate il Repertoire Belgaqua 2017, una sorta di vademecum normativo di applicazione della norma EN 1717 per il Belgio. E’ un documento interessante perché spiega la norma anti inquinamento da riflusso e fa esempi concreti di impianti.

http://www.belgaqua.be/media/15990/repertorium2017fr-web.pdf

Pagine importanti:

pag. 5: le 5 categorie in cui possiamo classificare la pericolosità dell’acqua presente in un circuito

pag.6: elenco delle famiglie e tipi di dispositivi di protezione. I disconnettori sono i BA (per protezione da fluidi fino a categoria 4) ed i CA (fino a categoria 3). I ritegni sono gli EA, EB, EC, ED (fino a categoria 2).

Pag. 23-43: descrizione tecnica di come sono fatti i vari dispositivi

Pag. 50-98: esempi di impianti con indicazione dei punti da proteggere contro il riflusso e dispositivi consigliati.

Per riepilogare:

1) i ritegni (tipo Europa) non sono disconnettori, in quanto i disconnettori sono composti da due ritegni in serie ed una camera intermedia (v. tipo CA e BA) che si apre meccanicamente quando la pressione a valle tende ad eguagliare o superare quella di monte. In questo modo si crea una zona intermedia vuota senza fluido e i due fluidi (potabile a monte e fluido “contaminato” a valle nel circuito privato) rimangono separati.

2) I gruppi di carico sono composti da riduttore di pressione+intercettazione+manometro e, in base ai modelli, eventualmente gli viene abbinato un disconnettore CA o BA a monte + filtro a monte ulteriore. Questi gruppi vengono usati per il carico dell’impianto chiuso e non sull’impianto sanitario di cui stiamo parlando.

3) Gli scaldaacqua ad accumulo (tipo i bollitori elettrici) come quello di Ivan deve essere installato come prescritto dalla circolare 26 marzo 2003 che prescrive l’uso di un gruppo di sicurezza. I gruppi di sicurezza sono composti da intercettazione, ritegno e valvola di sicurezza e seguono la EN 1487 (tutti i dispositivi sono in un unico “blocco”). Si aggiunge anche un vaso di espansione per evitare quanto spiegato in precedenza.

La sola valvola di sicurezza (omologata per uso sanitario)+ vaso li usi per gli accumuli sanitari: pensa per esempio ad un bollitore contenente acqua sanitaria, scaldata mediante un serpentino collegato al solare oppure ad un’altra sorgente di energia. All’ingresso freddo dell’acqua sanitaria gli installi la valvola di sicurezza e il vaso di espansione.

R.

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Grazie mille per le risposte. Avevo intuito tutto questo da farsi dietro un benedetto scaldabagno elettrico già dalla tua prima risposta. Nel link per il calcolo si parla di volume d'acqua nel sistema come "il volume d’acqua [...] presente dopo la valvola di non-ritorno o dopo il riduttore di pressione.".

Quindi, avendo io lo scaldabagno da 30 litri e inserendo il vaso di espansione tra questo e la valvola di sicurezza, considero solo i 30 litri dello scaldabagno?

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