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Progetto smart grid a 400 V corrente continua. Dubbi normativi


albertoemme

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Buongiorno, sono il sindaco di un Comune di circa 30mila abitanti, vi scrivo per chiedere alcune delucidazioni in tema impiantistico.

 

Vi premetto che il mio Comune non dispone di progettisti di impianti elettrici all'interno del proprio organico, ma solo di operai generici che si occupano di piccola manutenzione ordinaria, pertanto non ho avuto modo di ottenere informazioni da professionisti del settore ed esperti nelle norme tecniche.

 

L'oggetto della discussione è il seguente:

 

presso la nostra Amministrazione è stata presentata la proposta di partecipazione ad un Consorzio di autoproduzione di energia elettrica, intenzionato a realizzare smart grid di piccola estensione in vari Comuni italiani, alimentate da FER (fonti energetiche rinnovabili) e dotate di sistemi di accumulo energia con batterie di ultima generazione. Queste reti non saranno connesse alla rete pubblica di distribuzione ma alimenteranno "in isola" varie utenze dislocate lungo le strade, appartenenti ai soggetti partecipanti al Consorzio; i sistemi di accumulo garantiranno la continuità dell'alimentazione per almeno 24 ore in presenza di guasti e l'accordo prevede anche l'intervento di emergenza con gruppi elettrogeni mobili (in caso di guasti molto prolungati).

Tra le utenze da alimentare si parla delle centraline telefoniche e dei ponti ripetitori degli operatori telefonici, delle centraline di telelettura del gas e, per quanto di interesse comunale, dei semafori e degli impianti di controllo del traffico (controllo accessi ZTL, autovelox e videosorveglianza). Per il nostro Comune si apre l'interessante prospettiva di poter dismettere più di 10 forniture ENEL dedicate alle citate utenze, che per ragioni tecniche ed economiche non è stato possibile allacciare alla rete della pubblica illuminazione; otterremmo un drastico abbattimento dei costi fissi e dei costi dell'energia.

 

La domanda tecnica è la seguente:

 

la proposta prevede di mettere a disposizione del Consorzio, per quanto utilizzabili, le canalizzazioni interrate degli impianti di pubblica illuminazione. Si tratterebbe di inserire in queste canalizzazioni delle ulteriori linee alimentate a 400 V in corrente continua (che viene poi ridotta a 24 V o 48 V in corrispondenza dei carichi da alimentare). Questa installazione è ammessa dalle norme? In caso affermativo ci sono dei vincoli particolari da rispettare?

 

Grazie per l'attenzione e per eventuali consigli.

 

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Maurizio Colombi

Buongiorno Sindaco!

Ritengo che l'estensione e la complessità del lavoro, richiedano la stesura di un progetto che dovrà essere presentato dal responsabile tecnico del Consorzio.

Questo Consorzio che si interesserà della realizzazione e, successivamente, della manutenzione (credo) di questo sistema dovrà fornire tutte le credenziali e le risorse a sua disposizione per dimostrare di avere le caratteristiche essenziali per la realizzazione del lavoro.

Una promiscuità di coesistenza tra conduttori in CC e conduttori in CA nello stesso cavidotto, non dovrebbe causare problemi se i conduttori stessi hanno caratteristiche tali da poter essere installati in coesistenza.

Ma questo nessuno lo può dire senza aver visionato i sistemi ed i metodi di posa degli stessi, ma soprattutto senza conoscere le caratteristiche dei conduttori utilizzati!

 

Credo che il progetto a cui state per aderire, sia un'opera di tutto rispetto. Innovativa e conveniente al "punto giusto" e che questo Consorzio a cui affiderete gli interventi, debba avere tutte le carte in regola per realizzarlo. 

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Ringrazio per le informazioni ricevute, a nome di tutta la cittadinanza.

 

La procedura è ancora ferma alla fase iniziale di valutazione della proposta, tuttavia mi sono informato in merito ad alcuni dettagli tecnici. La valutazione dell'eventuale possibilità di utilizzo delle canalizzazioni esistenti avverrà a seguito di videoispezione ed i cavi utilizzati per la rete a 400 V in corrente continua saranno del tipo "FG16M16"; le canalizzazioni ed i pozzetti degli impianti di pubblica illuminazione serviranno esclusivamente al passaggio dei cavi e non vi saranno collocate apparecchiature ma solo elementi di giunzione o derivazione che rispetteranno il "doppio isolamento".

 

E' previsto un progetto ed è prevista anche la nomina di un responsabile tecnico, mentre la manutenzione sarà affidata ad un'azienda esterna specializzata nei servizi "chiavi in mano" e dotata di strutture operative dislocate su tutto il territorio nazionale. Il mio dubbio era che, nonostante la conformità delle opere da realizzare, queste potessero comunque alterare la conformità degli impianti esistenti di pubblica illuminazione.

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  • 4 months later...

Salve albertoemme come procedono i lavori? nella mia città non sono ancora partiti!

io ti posso dire di fare attenzione che non facciano danni durante l'infilaggio del cavi e che le giunte le mettano possibilmente in pozzetti separati. Il solo passaggio dei cavi senza giunte o derivazioni promiscue è certamente a norma cei se sono soddisfatti tutti i vincoli di isolamento.

 

Modificato: da Duxlux
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