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PLC Forum


Si estinguerà prima il SW o l'HW Siemens ?


ETR

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Ciao a tutti, volevo attirare l'interesse con questo titolo, per discutere di un aspetto che mi incuriosisce in merito alla nicchia dei linguaggi proprietari dei PLC. 

 

Partendo dal fatto di valutare ciò che non è Siemens (intendendo ciò che non si programma con un loro specifico linguaggio), è indiscutibile che l'aumento esponenziale dei dispositivi elettronici che ci circonda, abbia, secondo me, completamente cambiato l'eta prevista di dismissione di questi linguaggi proprietari.

 

Come dispositivi, includo anche i cellulari, perché come esempio, sono comunque delle piattaforme che introducono in ambiente lavorativo una serie di possibilità e funzioni che impongono l'approccio ai sistemi di sviluppo con i quali vengono programmati.

 

Questi elementi fanno si, che nelle nuove "leve" vi sia sempre più un approccio, diciamo "non siemens", ma sempre più "html" , per ridurre il discorso ai minimi termini. Va anche detto, che il "bravo" programmatore, impari prima il metodo e poi sia in grado di applicarlo ai vari sistemi, ma diciamo che non nasciamo tutti "imparati", che non tutti si sia cosi ricettivi, che qualcuno si fossilizzi sulle sue conoscenze teutoniche e che effettivamente il sistema siemens non sia di facilissima comprensione.

 

Questi elementi, sempre per mia opinione, limitano e limiteranno fortemente sempre di più il bacino di utenza, che di conseguenza non potrà che influire sulla vendita dell'hardware. 

 

Quindi la domanda è se l'hardware, con la sua indiscutibile egemonia sul mercato, sarà in grado di mantenere questi linguaggi, oppure essi stessi, saranno un peso per la sua espansione nel futuro.

 

Buona giornata, Ennio

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Non credo che i programmatori siano in grado di condizionare il mercato e d'altra parte S. non ha alcun interesse ad offrire un sw standard. Rischierebbe di fare la fine che ha fatto la IBM che aveva inventato il moderno PC offrendolo aperto rispetto ad Apple che lo ha sempre fatto proprietario.

 

Storicamente il mercato va dietro a degli interessi, quelli del complesso fornitore-clienti di hardware S. sono enormi rispetto alle prefernze dei softwaristi. Anche tenendo conto delle variazioni di costo del sw non si cambia il rapporto. S. potrebbe andare in declino solo se la Germania smettesse di funzionare.
 

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Per il momento i cloni industriali di arduino occupano una piccola nicchia, ma hanno un trend molto positivo.

Arduino, dopo che il suo processore è entrato tra i prodotti microchip, ha già immesso schede a 32 bits perfettamente sviluppabili nel solito ambiente.

Se le versioni industriali si riveleranno serie e robuste ci sarà necessariamente prima un affiancamento e poi un viraggio verso questo tipo di piattaforma.

Se non sarà arduino sarà qualcosa d'altro ma l'era dei PLC con linguaggio proprietario, a mio parere, è agli sgoccioli.

A mio parre già dalla seconda metà del prossimo decennio si useranno l'inguaggi standard e portabili su diverse piattaforme.

 

Per lo Hw invece penso che continueranno ad esserci produttori differenti con differenti soluzioni, almeno in un futuro prossimo.

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Il problema secondo me è  la gestione delle funzioni safety. Gestirle con linguaggi e software di sviluppo aperti o open source risulta praticamente impossibile. Forse per questo mamma Siemens sta spingendo verso l'integrazione del safety in tutti i suoi componenti

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21 minuti fa, rimonta scrisse:

Gestirle con linguaggi e software di sviluppo aperti o open source risulta praticamente impossibile.

 

Non vedo il problema visto che le funzioni di sicurezza sono "intoccabili". Si tratta solo di richiamare la funzione e parametrizzarla, questo lo si può fare con qualsiasi linguaggio ad alto livello.

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Io non credo che l'abbandono di linguaggi proprietari per la programmazione di PLC sia così vicino. La gestione di processi industriali e di automazione ha esigenze diverse rispetto la programmazione di una app per smartphone.
Per dire, il linguaggio ladder non è il mio preferito, ma è indiscutibile la sua praticità nella logica booleana. Anche il C, che per certi punti di vista è forse il più bel linguaggio del mondo, sempre nell'ambito della logica booleana, non offrirebbe la stessa praticità.

E, se le nuove leve hanno un approccio sempre più "html", beh, la vedo un po' dura programmare la gestione di un impianto in html.
Il problema poi, non è solo il linguaggio. È tutta la gestione che richiede un approccio diverso. Per dire, ci sono geni della programmazione che è meglio tenerli lontani dai PLC. E questo anche se il PLC fosse programmato con linguaggi "da PC", perché la gestione di un impianto richiede basi e tecniche completamente diverse dallo sviluppo di un programma office, di un gestionale o altro.
Magari verranno affiancati altri linguaggi a quelli già disponibili, ma non credo che andremo ad abbandonare i linguaggi proprietari. E non è un discorso solo Siemens.

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Ciao a tutti e grazie delle gentili risposte.

 

In merito al linguaggio, parlando solo di programmazione, sono assolutamente d'accordo con Livio. Non mi soffermerei sul discorso app, perché comunque alla base, stiamo parlando di codice scritto in maniera "informatica".

 

Faccio un esempio : conoscendo, ma anche solo smanacciando, un C per degli script, oppure phyton, gestendo un po' di righe con linux (o tutta la sua galassia), non si potrà non riuscire a non leggere in qualche maniera una ciclica con un puntatore, senza arrivare a variabili dinamiche ecc.. Stessa cosa non posso dire tra ACCU1, ACCU2, e gli altri (mi stava venendo in mente ZEFU1 e ZEFU2 ma forse sono cose ancora più vecchie). Devo averlo scritto anche in altri post, ma l'anno scorso mi sono trovato in seria crisi, dovendo trasportare un codice con gestione di registri FIFO, con array, con puntatori, ecc...ecc... da ST a AWL . La cosa che più mi innervosiva era che il concetto mi era arcinoto, ma non sapevo come convertirlo per darlo in pasto al 300.

 

Con batta sono d'accordo si e no : hai ragione che non si debba generalizzare nel modo e nelle capacità, perché un webdesigner pur bravo, non potrà gestire un motion o un processo. Cosi come un ingegnere bravissimo nella gestione dei database, non potrò pensare di dargli in mano un applicazione safety anche se in un futuro magari tutto si programmerà in HTML, dico io , 10.

 

Le competenze precise, settore per settore saranno SEMPRE necessarie. Quello che penso è che verranno un po' a cadere quelle imposizioni che sono state pensate negli anni passati, come sistema per legare il cliente al proprio hardware. Si potrà programmare un PLC Siemens con un compilatore Linux, oppure bisognerà sempre passare attraverso un AWL per spremere appieno le sue funzionalità ?

 

Le eccezioni ci sono (ladder o il G di Labview) per ogni ambito, ma poter incrociare più funzionalità senza dover tradurre funzioni in strani modi penso che sarà un futuro obbligato. Faccio l'esempio del Codesys sul raspberry (non me ne voglia Livio, ma lo faccio solo come esempio di piccolo controllore e non perché sia open). Ho diverse possibilità di programmazione, ma nulla mi limita in teoria, nel gestire dal G Code per un CNC, al passare per una libreria per gestire delle telecamere , arrivando a OPC UA. I limiti sono imposti dalle capacità dell'hardware, ma il codice di programmazione mi permette di spaziare, praticamente ovunque.

 

Sarà, ma l'introduzione di  oggetti come IOT2040, sono indice che qualcosa si stia muovendo. Piccoli, quasi hobbystici a ragion veduta, ma non si può pretendere che un colosso che ha sempre fatto del monopolio SW e HW, il proprio cavallo di battaglia, svenda la propria filosofia e metta in pericolo una transizione "soft", verso qualcosa che non è più trascurabile.

 

Buona serata, Ennio

 

 

 

 

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21 ore fa, batta scrisse:

Per dire, ci sono geni della programmazione che è meglio tenerli lontani dai PLC.

 

Forse oltre che dai PLC è meglio tenirli lontano dagli impianti industriali:smile:

17 ore fa, ETR scrisse:

Le competenze precise, settore per settore saranno SEMPRE necessarie.

 

Questo è vero.

 

17 ore fa, ETR scrisse:

Faccio l'esempio del Codesys sul raspberry (non me ne voglia Livio, ma lo faccio solo come esempio di piccolo controllore e non perché sia open)

 

Non c'è probkrma, iInfatti io ho citato di controllori su piattaforma arduino che stanno spuntando come funghi.

 

17 ore fa, ETR scrisse:

Sarà, ma l'introduzione di  oggetti come IOT2040, sono indice che qualcosa si stia muovendo.

 

Uno dei meriti si Siemens è proprio quello di osservare e capire la direzione in cui si sta muovendo l'orientamento degli utilizzatori.

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