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PLC Forum


Documenti per impianto elettrico ante 1995


Livio Orsini

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in un'abitazione con impianto elettrico ante 1995, che documentazione è richiesta in caso di passaggio di proprietaà o per pratiche comunali?

 

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Ciao Livio, quanto prima del 1995?? "Gli impianti elettrici nelle unità immobiliari ad uso abitativo realizzati prima del 13 marzo 1990 si considerano adeguati se dotati di sezionamento e protezione contro le sovracorrenti posti all'origine dell'impianto, di protezione contro i contatti diretti, di protezione contro i contatti indiretti o protezione con interruttore differenziale avente corrente differenziale nominale non superiore a 30mA." 

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Avevo letto da qualche parte che la certificszione degli impianti non é  più obbligsroria nei passagi di proprieta. Se ho ben capito si rimanda tutto al certificato di agibilità se c é  quello significa che tutto é  a norma. É  all'atto del rilascio del certificato di abitabilità che si controllano le certificazioni degli impianti. 

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L'impianto risale al 1972. E' provvisto di impianto di terra, magneto termici e differenziali. Insomma è praticamente adeguato alla legislazione attuale, visto che a suo tempo lo avevo fatto secondo i principi di sicurezza senza limitarmi alle normative dell'epoca.

 

Però il problema nasce non per un'eventuale vendita, ma perchè avendo ristrutturato il bagno, cambiansolo sanitari e rivestimenti ceramici senza alcuna variazione dell'impanto elettrico, secondo il professionista che ha curato la parte normativa per il comune (CILA etc.) il comune potrebbe anche richiedere la dichiarazione di conformità dell'impianto elettrico.

A me sembra una richiesta non fondata su alcuna legge, però in questa nostra repubblica tutto è possibile; per questo motivo chiedo lumi a chi è in attività nel campo dell'impiantistica civile.

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secondo me, visto che ci sono già installate

le dovute protezioni, può bastare una DI.RI

redatta da un responsabile tecnico di impresa

o da un professionista abilitato

dopo aver controllato con strumenti appropriati

la resistenza di terra, l'intervento dei differenziali

sia come corrente di intervento che i tempi di intervento.

 

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Io vorrei sapere se effettivamente il comune mi può richiedere la dichiarazione di rispondenza, visto che non è stato fatto nessun lavoro sull'impianto elettrico.

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Maurizio Colombi

L'italianità di queste "scartoffie" è leggendaria!

Il Notaio o chi per esso, il tecnico comunale, l'agente immobiliare... sono persone senza causa e senza esperienza che si limitano a dettare leggi per "sentito dire", obbligando il proprietario dell'immobile a sperperare denari per "pezzi di carta" inutili!

Se i locali hanno uno straccio di documento che ne certifica l'abitabilità o, meglio ancora, se i locali sono attualmente abitati (o lo sono stati di recente) nessun documento è dovuto per nessuna transizione. A volte si rilasciano Dichiarazioni di rispondenza per la vendita di locali che, dopo qualche settimana, saranno interessati da imponenti opere di ristrutturazione, ma si sà in ItaGlia un pezzo di carta con un timbro ed una firma, fa ancora la sua porca figura!

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Per il momento il comune non ha ancora chiesto alcun documento, ma ......sono in attesa della chiusura della pratica. Io ho segnalato la fine lavori al comune che dovrebbe rispondermi entro 60 gg, così almeno mi ha detto il professionista che ha curato la pratica. A suo parere il comune potrebbe richiedere anche la documentazione di rispondenza o di conformità dell'impianto elettrico.

La cosa mi sembra talmente assurda che ho chiesto lumi al forum.

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11 ore fa, Livio Orsini scrisse:

...avendo ristrutturato il bagno, ...senza alcuna variazione dell'impanto elettrico...

In tal caso il comune non deve chiedere ne DiCo ne Diri che valgono secondo la legge per gli impianti realizzati dal 1990 in poi.

Poi magari la chiederà ugualmente perché la pratica è gestita da funzionari ignoranti, ma questa è un altra questione..

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13 ore fa, ilsolitario scrisse:

Se non mi sbaglio.. il solo sostituire le piastrelle e sanitari non rientra in edilizia libera??

 

Si se non richiedi la detrazione del 50%.

In questo caso sei in balia degli umori e delle idee del funzionario dell'agenia delle entrate che potrebbe controllare la tua pratica.

Nella mia zona è già successo che, dopo aver ususfruito delle detrazioni, qualche malcapitato avesse dovuto restituirle con maggiorazioni perchè, secondo il parere dell'agenzia, non c'era la CILA e tutti gli annessi e connessi.

Onde evitare questo problema, vista che la spesa per l'onorario del pèrofessionista era contenuta, ho optato per la documentazione al comune.

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Maurizio Colombi

Da "quel poco" che mi è capitato di vedere, non dovresti avere problemi, sia per la richiesta di documentazione aggiuntiva, sia per la detrazione del 50.

Nel caso, bisognerà essere in grado di controbattere alle richieste "dell'usciere" di turno.

Cercheremo di prepararci!

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Microchip1967

Se l'impianto non è stato oggetto di manutenzione straordinaria e la costruzione è di prima del 1990 puoi benissimo optare per una dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà , prevista dal DPR 392/94. Ovviamente la data dovrebbe essere anteriore l'entrata in vigore del DM37

Altrimenti adesso come adesso si puo' optare per una Dichiarazione di rispondenza

Ai tempi della 46/90, quando venivo chiamato per gli "adeguamenti", mi sono capitati casi in cui l'impianto era già a posto (conduttore di dispersione, differenziale, dimensionamento corretto delle protezioni)

In questo caso, non potendo emettere dichiarazione di conformità in quanto non avevo eseguito lavorazioni, facevo redarre dal proprietario la dichiarazione sostitutiva ed a essa allegavo, per ulteriore conferma, un rapporto di verifica dell'impianto

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