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Una interessante petizione


Carlo Albinoni

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il 19/11/2018 at 14:32 , hfdax scrisse:

Basterebbe obbligare i venditori e i siti di vendita online italiani.

Allora, ammesso che ciò sia legale, i venditori on line italiani sarebbero obbligati a vendere prodotto ad hoc per il mercato italiano, mercato piccolo, minore scelta, costi maggiori. In.barba alla libera circolazione dei prodotti. Invece il venditore on line spagnolo o svedese potrebbe vendere i prodotti che vuole idonei per in mercato infinitamente maggiore.

Bella come idea.

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4 ore fa, Marcus2 scrisse:

 

Riguardo al cambiare la spina e decadenza garanzia, i rischi dipendono molto dall'elettronica che c'è nel carico. 

 

Anche se molto particolari, esistono spine con sensore di temperatura integrato (ovviamente... nei formati più diffusi in Europa!).

Si può immaginare la sensazione di aver danneggiato irrimediabilmente l'apparecchio dopo... aver tagliato via la spina originale perché non ci garbava.

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Ho sottomano il catalogo Vimar. E' ricco di prodotti destinati alle nostre cassette portafrutti (503,504....) questo grazie alla nostra modularità. Possiamo soddisfare tutte le richieste del cliente, per alcuni articoli c'è da aspettare un bel pò perchè non essendo frequentemente richieste non sono in nessun scaffale di rivenditori elettrici.

Noi possiamo anche fare un impianto elettrico specifico per un signore inglese o francese (non ho calcalato quanti standard produce la Vimar) perchè così desidera.

Che cosa non posso mettere, con apposito separatore, in una 503? Un modulo led a 12 V per la luce di emergenza centralizzata? Un infrarosso per allarme? Un termostato ambiente? Il volume dell'impianto radio centralizzato?

Quanti altri paesi possono vantare una simile possibilità?

Semmai sono gli altri che dovrebbero, con nessuna spesa, adattarsi a noi. Mettono una 503 e montano i frutti del loro paese, spesso doppio modulo.

Per i sig. viaggiatori se non sono capaci di usare un adattore che se ne stiano a casa, oppure che si facciano mettere un chip sottopelle con nr di matricola.

 

E per i rivenditori italiani se devono cambiare presa o mettere una presa italiana perchè l'elettrodmestico ne è privo?

Ma per favore! Imporre al rivenditore o al cliente di chiamare un elettrecista per mettere o cambiare una spina, ma non che come tecnici ci stiamo montando la testa?

 

Quindi:

1) La sostituzione della spina dell'apparecchio non comporta decadenza della garanzia.

2) Togliere l'eventuale obbligo, solo teorico perchè impossibile da controllare, oltre che stupido, di dover chiamare un elettrecista abilitato ai sensi del articolo comma per la sostituzione di una spina....ancora un pò ed esisterà la figura specifica dell'elettrecista abilitato al cambio della spina, solo quello, e del tecnico regolarmente escitto all'albo e specializzato nel controllo del campio spina, solo quello.

 

 

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Ma infatti non ho niente contro il sistema modulare italiano di fissaggio dei frutti. Dovrebbero usare tutti un sistema simile. Io parlo solo della presa in sé. 

In sostanza, un sistema spina/presa domestico deve assolvere 3 funzioni:

 

1) Compattezza
2) Stabilità: I contatti non si devono sfilare parzialmente o totalmente con un niente.
3) Robustezza: La spina o presa non si deve rompere o danneggiare facilmente con urti o spinte laterali, e la forza non si deve scaricare direttamente sui contatti interni della presa.

 

La spina italiana assolve solo il primo compito. La schuko gli altri due, tecnicamente più importanti. Su questo penso che possiamo essere tutti d'accordo. Ovviamente se abbinata alla sua presa giusta.

Io come piccolo aneddoto posso raccontare che l'unico elettrodomestico che mi sono portato dall'Italia, è una macchinetta per fare pop corn della Princess, credo sui 1000W, che avevo comprato in Italia in un negozio fisico, alcuni anni prima della partenza. Portata a casa non gli avevo tagliato via subito la schuko, solo perché il cavo era già fin troppo corto! Arrivato qui mi sono detto, menomale che l'ho lasciata al suo posto. L'unica che non avevo tagliato.

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5 ore fa, Marcus2 scrisse:

In sostanza, un sistema spina/presa domestico deve assolvere 3 funzioni:

 

1) Compattezza
2) Stabilità: I contatti non si devono sfilare parzialmente o totalmente con un niente.
3) Robustezza: La spina o presa non si deve rompere o danneggiare facilmente con urti o spinte laterali, e la forza non si deve scaricare direttamente sui contatti interni della presa.

 

La spina italiana assolve solo il primo compito. La schuko gli altri due, tecnicamente più importanti. Su questo penso che possiamo essere tutti d'accordo. Ovviamente se abbinata alla sua presa giusta.

Concordo, ma la colpa non è della spina bensì della presa così come nel caso delle schuko il merito non è della spina ma della presa. Perchè le prese schuko sono incassate di quel cm o due. Questo incasso è ciò che conferisce all'insieme presa/spina stabilità e robustezza. Basterebbe che i costruttori italiani facessero le prese incassate anch'esse e il problema sarebbe risolto. Siffatte prese occuperebbero più spazio nella scatola portafrutto in profondità (infatti è così per le schuko che però ci stanno comodamente). Il sistema italiano così assolverebbe egregiamente a tutti e tre i compiti.

Modificato: da hfdax
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1 ora fa, hfdax scrisse:

Basterebbe che i costruttori italiani facessero le prese incassate anch'esse e il problema sarebbe risolto. 

Noooo. Certe dimensioni non sono quotate e vanno lasciate non quotate. Altrimenti qualche spina oggi a orma finisce fuori norma.

In effetti qualche spina italiana particolare non entra in certe prese italiane. Per esempio qualche esecuzione di spina a pipa sottile.

Non mi sembra comunque il caso di inventare nuove varianti. Ne abbiamo fin troppe.

Poi, aggiungo, a molti le prese incassate non garbano. Sono brutte e difficili da pulire (strano che non sia ancora venuto fuori, è un argomento classico).

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1 ora fa, hfdax scrisse:

Concordo, ma la colpa non è della spina bensì della presa così come nel caso delle schuko il merito non è della spina ma della presa. 

Sono un tutt'uno. Zoccolo e colletto hanno una forma ben specifica apposta per accoppiarsi.

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Per rendere a incasso la presa italiana bisognerebbe cambiare il disegno e le quote della spina, che deve appunto combaciare in tutto il colletto incassato, e i  blocchetti attuali sono troppo piccoli per ricavarci un incasso. La sagoma della spina è lunga quasi come tutto il blocchetto e in quella da 16A i contatti sono già quasi fuori dal bordo. Praticamente diventerebbe tipo la spina svizzera, e non sarebbe più compatibile con le spine a 90° a raso. 

 

Riguardo all'estetica e alla polvere, bisogna dire che in tutti i paesi esteri, addirittura in Svizzera, si dà molto meno peso a certi dettagli estetici e si bada più alla sostanza. Si passa sopra cose molto più lampanti che l'incasso di una presa e quella poca polvere che ci si può depositare (e che se proprio dà fastidio si toglie facilmente). Non ho mai sentito lamentele a riguardo. Chi è abituato alla stabilità delle prese incassate non credo che apprezzi il passaggio a una presa ballerina, con inserimento a raso.

 

Non sapevo che il sistema Vimar fosse in vendita anche in Germania. Online si trova in molti negozi. Questo è un grosso rivenditore online:
https://www.elektroland24.de/Schalter-Steckdosen/Vimar/

 

Nelle case però non l'ho ho mai visto, nonostante il prezzo non sembri alto, almeno per le serie più semplici. Ho sempre visto il sistema solito con i moduli ingombranti, soprattutto delle marche "Busch-Jaeger" e "Berker", che trovate nella lista sulla sinistra.

Credo che il motivo sia che per gli elettricisti, gli incavi per le scatole dei moduli alla tedesca sono molto più veloci da fare. La cava è rotonda e non bisogna scalpellare. Si usa l'apposita punta a tazza e con un colpo solo di scalpello viene via il cilindro centrale. In pochi secondi la cava è pronta. Come in Italia, i moduli ospitano anche termostati, prese TV, LAN, ecc... Ci sono anche frutti per prese straniere.

 

Certo io preferirei il sistema compatto a blocchetti, ma evidentemente qui ci fanno meno caso. Gli elettricisti probabilmente non hanno convenienza a proporlo, in quanto in Germania tutte le tracce, le sedi per le scatole sono fatte dagli elettricisti, non dai muratori. Quando ci sono 2 o 3 moduli, sono messi quasi sempre in verticale, per occupare meno spazio in larghezza sul muro.

Modificato: da Marcus2
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41 minuti fa, Marcus2 scrisse:

Riguardo all'estetica e alla polvere, bisogna dire che in tutti i paesi esteri, addirittura in Svizzera, si dà molto meno peso a certi dettagli estetici e si bada più alla sostanza. Si passa sopra cose molto più lampanti che l'incasso di una presa e quella poca polvere che ci si può depositare (e che se proprio dà fastidio si toglie facilmente). Non ho mai sentito lamentele a riguardo.

 

Oh, io sì, ho sentito molti lamentarsi per le schuko che proprio non si riescono a pulire.

Per fortuna che esistono gli appositi spazzolini.

https://www.conrad.it/p/sauba-0070-pulisci-prese-elettriche-blu-grigio-1417515

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1 ora fa, Marcus2 scrisse:

Per rendere a incasso la presa italiana bisognerebbe cambiare il disegno e le quote della spina, che deve appunto combaciare in tutto il colletto incassato, e i  blocchetti attuali sono troppo piccoli per ricavarci un incasso. La sagoma della spina è lunga quasi come tutto il blocchetto e in quella da 16A i contatti sono già quasi fuori dal bordo. Praticamente diventerebbe tipo la spina svizzera, e non sarebbe più compatibile con le spine a 90° a raso. 

Mah....:unsure:

a guardare quì a me sembra che gli spazi ci siano https://www.4box.it/it/side/

Modificato: da hfdax
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30 minuti fa, hfdax scrisse:

a guardare quì a me sembra che gli spazi ci siano

A parte il fatto che questa non è a norma CEI 23-50 (soddisfa alcuni requisiti ma non tutti come i disegni dimensionali), questo tipo di presa non ha il famoso colletto (che ad alcuni piace e ad altri no) che calza sullo zoccolo della spina per tenerla in asse senza sforzare sui pin (quello che hanno Schuko, francese, alcune svizzere ma non tutte....).

Per ma va benissimo anche questa, mi sembra un buon prodotto, ma non serve a dare più stabilità e sicurezza alle spine italiane tramite l'incasso come si diceva qualche intervento fa.

 

Modificato: da Carlo Albinoni
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Colletto sì, colletto no?

Le prese italiane tradizionali sono a filo muro, senza colletto.
A molti piacciono proprio per questo. 
Gli spinotti negli alveoli devono sia garantire il contatto elettrico, sia il sostegno meccanico.
Questo, però, ha dato molta libertà al design della spina o degli adattatori che senza zoccolo possono essere a filo.

Però, le diverse prese multi formato (come la P30 o la P40), per forza devono avere un po’ di colletto a incasso per la spina schuko.
L’apertura è abbastanza ampia ma alcune spine non ci entrano. Pazienza!

Per esempio questa spina

https://www.bazarelettrico.it/store/8671-thickbox_default/00207b-spina-piatta-a-squadra-2pt-16a-bianco-vimar-.jpg

non entra in questa presa

https://www.bricoman.it/media/foto_articoli/2015/11/10001197_LR_PRO_V01_2015_11_16_130031.JPG .

La cosa curiosa è che sono tutti prese e spine conformi alla norma italiana, che a volte si accoppiano e a volte no (ma in caso di necessità con un adattatore passa la paura!).

 

Ora, se si volesse disegnare una “nuova presa italiana” (che ovviamente si userebbe solo in Italia) con colletto a incasso per dare più robustezza (come la schuko ma più piccola) anche le spine andrebbero tutte rifatte per conformarsi alla sagoma del colletto. 

Per quanto il colletto sia abbondante (ma non troppo perché se no tanto vale usare la schuko), tutte le spine italiane esistenti oltre una certa dimensione non entrerebbero più nella nuova presa italiana creando ulteriori problemi di compatibilità!

Ahhhh, abbiamo creato il business per una nuova serie di adattatori!

Quanti pasticci, quanti problemi che ci facciamo!
E se si facesse come in Spagna? in Francia?, in Russia, in Grecia, in Slovenia o in Norvegia? (paesi presi a caso tra i tanti che hanno scelto un unico tipo di presa e spina)
 

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:senzasperanza:

Ciò che intendevo dire è che se si vuole il sistema italiano (parlo della forma, dell'ingombro e della modularità) con la sicurezza dell'incasso è possibile farlo. Non è vero che non ci sono gli spazi. Tutto quì.

Poi Va da se che, volendolo fare, si dovrebbero definire disposizioni più restrittive di quelle attuali per la forma e le dimensioni dei prodotti, e si avrebbero le incompatibilità cui hai accennato, come le abbiamo già tra i vari modelli di prese e spine ITA  shuko e viceversa che ci costringono già all'uso degli adattatori. È implicito che quanto meno imponi restrizioni dimensionali e di conformazione all'uniformità di un qualsiasi prodotto tanto più è probabile che sul mercato appaiano esemplari di quel prodotto incompatibili fra loro.

Per quanto mi riguarda la mancanza di rigidità dell'accoppiamento spina / presa italiana non ho mai trovato che fosse sto gran problema (quando mi serve rigidità, ingombro, limitato e stabilità meccanica le ottengo proprio con le spine a pipa simili a quella che hai indicato che oltretutto sporgono meno di una shucko).

Poi se a qualcuno piacciono le schuko che le usi pure, chi glie lo impedisce?

 

il 20/11/2018 at 21:19 , Marcus2 scrisse:

Anch'io in Italia odiavo la schuko, ma da quando la conosco in abbinamento alla sua presa corretta, non tornerei mai alla spina Italiana solo perché è più piccola

Senza offesa ma non fai testo. Tu vivi in Germania, in casa hai solo prese schuko e se fossi al tuo posto vorrei avere anchi'io gli eletttrodomestici con spina schuko, e quando un giorno dovessi trasferirmi lì me ne innamorerò anch'io. Ma vivo in Italia, in casa ho più o meno una 40a di prese e non ho nessuna voglia di spendere 150 o 200 € (solo di materiale) per sostituirle con le schuko dovendo anche ridurle a poco più di 15 per via del maggiore ingombro. E credo che almeno il 90% delle case italiane sia nella stessa condizione, comprese molte case di costruzione recente che al massimo avranno 2 o 3 schuko in cucina. Dunque la maggioranza degli italiani, che avendo in casa impianti con prese italiane (e quindi si troverebbero meglio con spine italiane) sono costretti all'uso degli adattatori o a cambiare le proprie prese per la gioia di una ristrettissima minoranza che ha in casa le prese shuko.

Ma quello che mi fa specie è che la colpa di tutto questo è proprio di quella maggioranza che subisce una situazione scomoda a vantaggio di una minoranza. Borbottando, lamentandosi ma sostanzialmente adeguandosi supinamente. E quindi che dire? Ci sta bene addosso!

Modificato: da hfdax
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5 ore fa, Carlo Albinoni scrisse:

 

Oh, io sì, ho sentito molti lamentarsi per le schuko che proprio non si riescono a pulire.

Per fortuna che esistono gli appositi spazzolini.

https://www.conrad.it/p/sauba-0070-pulisci-prese-elettriche-blu-grigio-1417515

 

Intendevo in Germania. Non mi stupisce che in Italia ci sia chi fa anche di questo un problema determinante. Lo schuko-spazzolino non lo conosco, ma è uno di quei tanti gadget superflui. Due dita nello straccio vanno bene lo stesso. Nessuna difficoltá. Semmai nella spina svizzera e IEC 60906-1 può essere più comodo passarci con un normale pennello. Ma queste sono quisquiglie.

 

Una spina/presa per essere robusta deve avere un colletto che si opponga alle sollecitazioni, e bello profondo, come quello della spina svizzera o schuko. Quello della IEC 60906-1, profondo solo 1cm, già mi convince meno.

Posso dire di conoscere bene sia le spine italiane che le schuko, da quando sto qui. E se tornassi in Italia, non sarei contento di tornare in toto a quelle spine. Se stai in un ambiente appena un po' movimentato te ne accorgi eccome di come siano poco stabili le spine italiane. Non mi sorprende che non siano state adottate da altri paesi in modo significativo.


Guardando la cartina nella pagina di prima, è l'Italia in minoranza su tutti gli altri. Cosa c'entrano quei pochi italiani che hanno qualche schuko in casa?
Non vado matto per la schuko. Ho già parlato di con che tipo di spina la cambierei, ma fra la stabilità e solidità di quella ed il solo minore ingombro di quella italiana, oggi preferisco la shuko. Non perché qui non ho bisogno di adattatori.

Nessuno è obbligato a cambiare prese in casa, ma se l'Italia oggi è in minoranza schiacciante, l'unica è usare adattatori volanti, o una soluzione tipo adattatore svizzero, se non si vuole rischiare di escludere troppi costruttori. Ma l'adattatore fisso non credo lo regalino. In qualche modo lo faranno pagare, soprattutto sui piccoli aggeggi.

Non si può neanche aspettarsi che quasi tutta Europa cambi spina solo perché la schuko non è gradita in Italia. Dev'essere una necessità sentita da tutti.

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1 ora fa, hfdax scrisse:

Ma vivo in Italia, in casa ho più o meno una 40a di prese e non ho nessuna voglia di spendere 150 o 200 € (solo di materiale) per sostituirle con le schuko dovendo anche ridurle a poco più di 15 per via del maggiore ingombro.

 

Ma penso nessuno voglia cambiare o far cambiare le prese negli impianti esistenti. Si va avanti così: tanto le spine Schuko sono già a norma in Italia e sugli apparecchi si usano ugualmente da tanto tempo.

Chi vuole continua a usare l'adattatore, oppure cambia la spina, oppure cambia la presa. Non cambia assolutamente nulla rispetto ad oggi

C'è chi in Italia ha ancora le Magic Magic. Chi in UK ha le "vecchie british" (quelle con i pin tondi), chi in Spagna le vecchie prese spagnole. Nessuno dice a loro di cambiarle.

 

Tuttavia sugli impianti nuovi o rifatti, ove si mettono le placche all'ultima moda, sarebbe il caso di convergere verso la presa unica così come gli altri paesi. E non mantenere in vita a tempo indeterminato formati diversi in buona parte incompatibili (ricordo nella 64-/8 cap 37 c'è solo una vaga "raccomandazione" a mettere qualche presa che accetta la Schuko).

 

 

2 ore fa, hfdax scrisse:

E credo che almeno il 90% delle case italiane sia nella stessa condizione, comprese molte case di costruzione recente che al massimo avranno 2 o 3 schuko in cucina. 

 

Non ho statistiche. C'è chi mi dice che ormai le prese Schuko si mettono abbastanza diffusamente, altri mi dicono che non se ne mette alcuna. Probabilmente dipende dalla zona o dai singoli installatori (anche tra questi ci sono quelli "ah, io la schuko mai!").

Conosco molti utenti, però, che continuano ad abusare degli adattatori, che trapano le bipasso per infilarci la schuko ecc (tra l'altro vidi fare così su un battello della Navigazione Lago Maggiore e scrissi una letteraccia....).

 

2 ore fa, hfdax scrisse:

Poi se a qualcuno piacciono le schuko che le usi pure, chi glie lo impedisce?

Il problema è sempre il solito.L'impianto te lo trovi già fatto così come ha deciso qualcun altro (l'elettricista, il precedente proprietario, il geometra...). Te lo trovi così e buonanotte.

Ho anche sentito "ahhh che peccato, mi sono dimenticato di far mettere le schuko ed ora devo usare tutti questi adattatori, ma non poteva pensarci l'installatore? almeno chiederlo".

 

2 ore fa, hfdax scrisse:

Dunque la maggioranza degli italiani, che avendo in casa impianti con prese italiane (e quindi si troverebbero meglio con spine italiane) sono costretti all'uso degli adattatori o a cambiare le proprie prese per la gioia di una ristrettissima minoranza che ha in casa le prese shuko.

 

Questa è la situazione di oggi. Non ho capito quale sarebbe la soluzione.

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Io penso che la maggioranza dei consumatori italiani trovi decisamente fastidiosa la schuko per le ragioni che ho ampiamente esposto, quindi per rispondere alla tua domanda:

56 minuti fa, Carlo Albinoni scrisse:

Non ho capito quale sarebbe la soluzione.

Semplice.

Se ho ragione basterebbe che il consumatore italiano vincesse la sua proverbiale pigrizia (o timidezza) e dovendo acquisto un eletttrodomestico si sforzasse di cercare il prodotto dotato di spina ita, magari rinunciando a comprare in un punto vendita che non ce l'ha. Poi allo stato attuale l'acquirente sarebbe spesso costretto alla fine, dopo aver girato 3 o 4 punti vendita, ad accettare la schuko. Ma stai sicuro che tra tutti quei negozianti che hanno visto il cliente andarsene qualcuno comincerebbe fare pressione presso i grossisti, che farebbero pressione presso i produttori e nel giro di breve tempo cominceremmo a trovare in commercio dovunque elettrodomestici con spina ITA premontata. Costerebbero qualche euro in più che sarebbe compensato dal non dover acquistare un adattatore. Quindi la colpa, come ho già detto, non è dei costruttori, non è dei normatori, non è manco dei legislatori. La colpa è dei consumatori.

Se invece ho torto è giusto che le cose vadano come vanno, con buona pace mia e dei pochi che con me sono d'accordo.

Modificato: da hfdax
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Come strategia potrebbe funzionare, ma oggi non so fino a che punto. Tanto più se la schuko é ammessa dalle norme italiane. Era più capibile e praticabile molti decenni fa, quando c'erano pochi costruttori, pochi pezzi di elettrodomestici in giro per l'EU e più tipi di spine. Oggi ci sono tanti costruttori, tanti elettrodomestici che girano e meno tipi di spine. Vincolare oggi la scelta di un elettrodomestico in base alla spina, mi sembra comunque assurdo.

 

Oggi la soluzione più logica e razionale è affiancare alle prese italiane le schuko (sarebbero meglio non le multistandard). Almeno nei nuovi impianti. 
Avere 2 prese in una scatoletta anzichè 3, non è alla fine una grossa rinuncia. Raramente si sfruttano 3 prese appiccicate, senza ricorrere alle ciabatte.
Nelle prese native, le schuko aderiscono lungo tutto il perimetro e quelle a pipa sporgono di pochissimo, con l'incasso corretto sui 2cm.

 

Per confronto, le misure assurde su scala italiana, dei moduli tedeschi (misure totali della cornice) di: 8x8cm (da 1 frutto), 8x15 (in gruppo da 2), 8x22 (da 3), 8x29 (da 4). I gruppi più usati sono da 1 a 3 frutti. Come detto sono messi quasi sempre in verticale e rubano quindi poco spazio ai mobili.

Unico vantaggio per l'utente di questi moduli è che quando ci sono 2-3 prese in orizzontale, le spine non si danno fastidio neanche se incorporano grossi alimentatori.

 

Io dato che in Italia mi ritrovavo sempre con prese insufficienti e mai dove servivano, qui ne ho fatte montare in abbondanza dappertutto. Il risultato è che molte sono inutilizzate, mentre negli angoli TV, stereo, PC, hobby e varie ci sono ugualmente le ciabatte, perché 3 o 4 prese non bastano comunque, o sono più comode sul tavolo. A monte delle ciabatte per TV, decoder vari, PC e stereo (componibile) ho messo una ciabatta con protezione sovratensioni, così ora ho addirittura 3 schuko inutilizzate sul muro.
La ciabatta costosa spero almeno che protegga le altre da uno sbandamento a 400V. Tutto insieme acceso non arriverà a 350W. 

Il fatto che qui usino quasi sempre un modulo per un solo interruttore luce, quando potrebbero usare i frutti da 2 interruttori, indica che non lo ritengono uno spazio eccessivo, o un qualcosa di brutto. Probabilmente per questo, pochi sono interessati a spendere di più per installare il sistema compatto tipo Vimar. 

Modificato: da Marcus2
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il 22/11/2018 at 18:12 , hfdax scrisse:

Se ho ragione basterebbe che il consumatore italiano vincesse la sua proverbiale pigrizia (o timidezza) e dovendo acquisto un eletttrodomestico si sforzasse di cercare il prodotto dotato di spina ita, magari rinunciando a comprare in un punto vendita che non ce l'ha. Poi allo stato attuale l'acquirente sarebbe spesso

costretto alla fine, dopo aver girato 3 o 4 punti vendita, ad accettare la schuko. Ma stai sicuro che tra tutti quei negozianti che hanno visto il cliente andarsene qualcuno comincerebbe fare pressione presso i grossisti, che farebbero pressione presso i produttori e nel giro di breve tempo cominceremmo a trovare in commercio dovunque elettrodomestici con spina ITA premontata. Costerebbero qualche euro in più che sarebbe compensato dal non dover acquistare un adattatore.

 

Ma scherzi o dici sul serio?
Prova a dire al negoziante (magari Amazon) che non vuoi la lavatrice con la Schuko, magari ti regala l’adattatore.

 

Non solo la spina Schuko è a norma in Italia da parecchi anni, ma soprattutto (assieme alla Europlug) è la presa standard in tutta Europa continentale, compresa l’Europa dell’est e diversi paesi non europei. Un mercato enorme.

 

Di fatto anche in Svizzera perché con l'escamotage dell'adattatore permanente vengono venduti tranquillamente apparecchi con la spina Schuko. Ecco, magari si potrebbe fare così anche in Italia, no? vuoi la lavatrice con la spina "italiana" ? dammi 20 secondi e ti trasformo la Schuko in italiana. Click e il gioco è fatto.

 

Ti pare che negoziante, grossista e fabbricante (italiano o estero) farebbero solo per l’Italia un apparecchio diverso? un codice diverso?

Anziché avere 100 modelli e 100 fornitori, dovrei cercare solo tra quelli che mi fanno il prodotto speciale?

 

L’unica eccezione sono gli apparecchi con cavo staccabile (connettori IEC 60320), come i computer, previsti dall’inizio per avere spine diverse. Tuttavia anche questi spesso in Italia li trovi solo con spina Schuko (o Europlug). Se vuoi cambiare la spina non devi fare altro che procurarti tu il cavo (Amazon), semplice no?

 

11 ore fa, Marcus2 scrisse:

Come strategia potrebbe funzionare, ma oggi non so fino a che punto. Tanto più se la schuko é ammessa dalle norme italiane. Era più capibile e praticabile molti decenni fa, quando c'erano pochi costruttori, pochi pezzi di elettrodomestici in giro per l'EU e più tipi di spine. Oggi ci sono tanti costruttori, tanti elettrodomestici che girano e meno tipi di spine. Vincolare oggi la scelta di un elettrodomestico in base alla spina, mi sembra comunque assurdo

 

Abbiamo l'esempio della Danimarca. Sono stati i consumatore a spingere per accettare la Schuko perché non era il caso di essere vincolati a una spina strana che si usava solo da loro: meno reperibilità, meno scelta, meno concorrenza.

 

il 22/11/2018 at 18:12 , hfdax scrisse:

Io penso che la maggioranza dei consumatori italiani trovi decisamente fastidiosa la schuko per le ragioni che ho ampiamente esposto

 

Non hanno motivo di trovare fastidiosa la Schuko, esattamente come non la trovano fastidiosa i turchi, i bulgari, i finlandesi, i francesi, i portoghesi, gli svedesi, gli islandesi, i belgi, gli algerini, gli iraniani, ecc.

Quello che trovano fastidioso gli italiani è avere prese e spine di formato diverso, dover usare adattatori o accrocchi per far accoppiare prese che sono tutte a norma in Italia, o addirittura cambiare le spine degli apparecchi appena acquistati.

Se gli italiani oltre alle spine Schuko avessero anche le prese Schuko le userebbero senza fastidi.

 


 

Modificato: da Carlo Albinoni
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12 ore fa, Carlo Albinoni scrisse:

Ma scherzi o dici sul serio?
Prova a dire al negoziante (magari Amazon) che non vuoi la lavatrice con la Schuko,...

Finché sono solo io per forza.

Modificato: da hfdax
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3 ore fa, hfdax scrisse:

Finché sono solo io per forza.

Se foste in tanti sai cosa succederebbe? Adattatore permanente come in Svizzera. Poi ci si lamenterebbe perché quella spina benché italiana ha una forma strana....

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7 ore fa, hfdax scrisse:

Finché sono solo io per forza.

Siamo già in 2 Dario, se vuoi il mio sostegno te lo do volentieri, sinceramente non ho più risposto a questa discussione perché mi anticipavi tu (NON che mi dia fastidio assolutamente, anzi, anche perché ti spieghi meglio di come lo farei io, quindi...........:smile:).

Piuttosto mi meraviglia che "una spina" sia argomento da circa 120 post ed un mese di scritture varie, sia chiaro che non voglio fare polemiche, permettetemi solo un po' di stupore, tutto qui.

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Evidentemente questa discussione suscita interesse, perché in Italia il gazzabuglio di 3 prese è ancora irrisolto, con le problematiche che comporta e poco è cambiato negli ultimi decenni, mentre il resto d'Europa si uniformava intorno a un quasi standard.

In Italia avevo un bel phon di fine anni 80 della Braun da 1200 o 1600W dotato di spina italiana senza terra, stampata. Mi ricordo che dopo un po' ho avuto la spina con i colletti isolanti fusi, uno era semi-bruciacchiato, mentre i contatti erano ok.

 

Ma una domanda. Perché gli adattatori volanti che di fatto vanno da una presa da 16A ad un'altra da 16A sono limitati a 1500W, mentre una ciabatta che fa la stessa cosa, regge fino a 3,5-3,6kW?

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3 minuti fa, Marcus2 scrisse:

Ma una domanda. Perché gli adattatori volanti che di fatto vanno da una presa da 16A ad un'altra da 16A sono limitati a 1500W, mentre una ciabatta che fa la stessa cosa, regge fino a 3,5-3,6kW?

Suppongo che sia dovuto al fatto che in una ciabatta i 3,6KW si suppone siano ripartiti tra più prese.

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4 ore fa, Marcus2 scrisse:

Ma una domanda. Perché gli adattatori volanti che di fatto vanno da una presa da 16A ad un'altra da 16A sono limitati a 1500W, mentre una ciabatta che fa la stessa cosa, regge fino a 3,5-3,6kW?

 

 

Gli adattatori monoblocco danno diversi problemi. Avere due resistenze di contatto in serie a breve distanza senza un cavo intermedio che dissipa calore, sono una fonte di riscaldamento localizzato. Anche la leva meccanica aumentata contribuisce a ridurre la pressione di contatto.

 

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4 ore fa, Marcus2 scrisse:

Evidentemente questa discussione suscita interesse, perché in Italia il gazzabuglio di 3 prese è ancora irrisolto, con le problematiche che comporta e poco è cambiato negli ultimi decenni, mentre il resto d'Europa si uniformava intorno a un quasi standard.

Vero. Abbiamo standard europei su tutto. Le direttive, i regolamenti, le norme armonizzate di prodotto EN, abbiamo una moneta comune, abbiamo le regole sulle banane e sull’olio di oliva. Abbiamo standard comuni per la televisione (una volta non era così), per i cellulari, per le reti informatiche. Abbiamo anche le prese USB comuni.

 

Per le prese e le spine domestiche… no. Per queste no!

Eppure è l’oggetto elettrico più comune, che si maneggia tutti i giorni. Quello che permette di alimentare abat-jour, frigoriferi e computer. Oggi molti viaggiano, a volte si trasferiscono almeno per un certo periodo della vita. Soprattutto viaggiano gli apparecchi, si costruiscono in Italia, si fa magazzino in Spagna e si vendono in Germania (paesi presi a caso). Molti acquistano direttamente on line da venditori internazionali.

Tuttavia una presa comune non esiste! Esiste solo la Europlug che tuttavia non copre tutte le applicazioni.

 

In realtà, ove non ci ha pensato l’Unione Europea, ci ha pensato il buon senso, il mercato, i comitati elettrotecnici nazionali che negli anni si sono di fatto uniformati a uno standard comune, o comunque compatibile, in tutta l’Europa continentale.

 

In Italia no. Coesistono diversi formati di prese e spine, tutti mantenuti in vita a tempo indeterminato. Alcuni compatibili, altri no. L’installazione è lasciata ai “gusti” personali, anche estetici, di solito dell’elettricista. Il risultato è che la maggior parte delle prese che sono installate non sono compatibili con la maggior parte delle spine presenti sugli apparecchi. Ma sono tutti conformi alla norma italiana!

 

Si devono usare in abbondanza gli adattatori (anche questi a norma) e se uno non basta anche due o tre in serie, come a volte si vede per ottenere la giusta combinazione tra spina, presa, prolunga….

Modificato: da Carlo Albinoni
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