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Riscaldamento H24 su almeno due livelli ditemperatura


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La questione: è a norma il condominio che mantiene acceso il riscaldamento nelle 24 ore pur regolando la mandata su almeno 2 livelli di temperatura (normale nelle ore consentite dalla zona, ridotta nelle restanti ore)?


L'argomento dovrebbe essere regolamentato dal  DPR 16 aprile /13 n 74:
art. 3:   Valori massimi della temperatura ambiente
1.  Durante  il  funzionamento  dell'impianto  di   climatizzazione invernale, la media ponderata delle temperature  dell'aria,  misurate nei singoli ambienti riscaldati di ciascuna unita'  immobiliare,  non deve superare:
a) 18°C + 2°C di tolleranza per gli edifici adibiti ad  attivita' industriali, artigianali e assimilabili;
b) 20°C + 2°C di tolleranza per tutti gli altri edifici. 
art. 4.2: definisce zone, orari , mesi di accensione
art. 4.5:  Le disposizioni di cui ai commi 2, 3 e 4 non si applicano:
...
 e) impianti  termici  al  servizio  di  piu'  unita'  immobiliari residenziali e assimilate dotati di gruppo  termoregolatore  pilotato da  una  sonda  di  rilevamento   della   temperatura   esterna   con programmatore che consenta la regolazione almeno su due livelli della temperatura ambiente nell'arco delle 24 ore; questi impianti  possono essere  condotti  in  esercizio  continuo  purche'  il  programmatore giornaliero venga tarato e sigillato per  il  raggiungimento  di  una temperatura degli ambienti pari a 16°C + 2°C di tolleranza nelle  ore al di fuori della durata giornaliera di attivazione di cui al comma 2 del presente articolo.

 

Anche su questo argomento esistono differenti interpretazioni, da quelle più restrittive a quelle più comunemente applicate:
1- restrittive: interpretano l'art.3 e il 4.5 nella frase "almeno su due livelli della temperatura ambiente " come obbligo di avere la precisa rilevazione della temperatura interna di ogni singola u.i. e pertanto l'irregolarità non a norma della totalità degli impianti condominiali centralizzati che gestiscono la riduzione tramite la centralina in CT senza termostati ad essa collegati nelle singole u.i.
2- comune applicazione: l'impianto, a norma in tutte le prescrizioni, valvole termostatiche e ripartitori compresi, ha una centralina elettronica che in CT, con sonde esterne e interne su mandata e ritorno, regola il funzionamento di valvola miscelatrice e pompe su due o più livelli di temperatura (esempio: 20° nelle ore consentite, 15° nelle ore extra), cosicché il riscaldamento nelle ore extra si riattiva qualora la temperatura ambiente scenda sotto livelli accettabili (i 15-17°gradi canonici).


Questa tipologia impiantistica (credo sia quella più normale e comune) e relativa gestione  (in vigore sotto la responsabilità del gestore/3° responsabile) si può considerare a norma?
Grazie.
 

 

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Se le temperature di mandata sono solo due allora non è in regola, se invece è presente una sonda climatica (regolazione continua), in quel caso l'impianto di riscaldamento può funzionare H24. Da come hai descritto nonè in regola: la caldaia dovrebbe essere fermata fuori dalle ore consentite.

 

Per termostato 'a due livelli' si intende nel singolo appartamento

 

 

 

 

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Preciso, dopo conferma da parte del gestore e 3° responsabile, che l'impianto utilizza una sonda esterna e 2 interne (mandata e ritorno) e la centralina elettronica (Coster) è tarata per erogare 21° (ore 6-8 e 12-22) 15° (8-12) 10° (22-6), praticamente, oltre le 12 ore  canoniche, è al minimo  e sostanzialmente spento la notte, salvo eccessivi abbassamenti  delle temperature esterne.

Poi, non riesco a comprendere come si possa immaginare il termostato a due livelli nei singoli appartamenti in un condominio con riscaldamento centralizzato: puoi spiegarmi meglio? esistono condominii così attrezzati (oltre valvole termostatiche e ripartitori)?

Grazie.

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Certo: se la distriuzione è orizzontale (un collettore per ogni appartamento) e non a colonne ogni appartamento può avere il suo termostato e il suo contacalorie che controlla la valvola sul collettore di appartamento.

 

Se invece la distribuzione è a colonne non si può fare se non con valvole (anche a comando elettrico) sui singoli termo.

 In ogni caso è possibile effettuare il controllo con entrambi i tipi di impianto (sebbene con l'impianto a colonne sia un po' meno agevole)

 

La domanda è: i termo quando 'scaldano' hanno una temperatura dell'acqua che varia secondo l'ambiente esterno oppure la temperatura la cambiate a mano / in base all'orario? Perchè da questo si capisce se l'impianto è 'in climatica' oppure controllato in modo tradizionale.

 

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La distribuzione è a colonne, la centralina è Coster XTC 638 (con ottimizzatore climatico), riporto dal manuale:

image.thumb.png.f4747cc9000946338413b334c02eb370.png

 

mi pare che comprenda una regolazione "ottimale" per soddisfare le regole, effettivamente i termosifoni (anche regolando la valvola su 5) si abbassano/alzano in funzione delle temperature esterne e nelle ore "extra" sono normalmente spenti salvo condizioni climatiche particolarmente rigide.

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  • 3 months later...
il ‎06‎/‎11‎/‎2018 at 15:05 , DavideDaSerra scrisse:

Per termostato 'a due livelli' si intende nel singolo appartamento

Anche se è trascorso qualche mese, dopo un interpello all' Ufficio Comunale "controllo impianti termici", il responsabile a domanda risponde via mail:
"con riferimento al D.P.R. 74/2013 che recita:
<<
art.4 c.4 - La durata giornaliera di attivazione degli impianti non ubicati nella zona F è compresa tra le ore 5 e le ore 23 di ciascun giorno;
art.4 c.6 - Le disposizioni di cui ai commi 2, 3 e 4, limitatamente alla sola durata giornaliera di attivazione, non si applicano nei seguenti casi: 
e) impianti termici al servizio di più unità immobiliari residenziali e assimilate dotati di gruppo termoregolatore pilotato da una sonda di rilevamento della temperatura esterna con programmatore che consenta la regolazione almeno su due livelli della temperatura ambiente nell'arco delle 24 ore; questi impianti possono essere condotti in esercizio continuo purché il programmatore giornaliero venga tarato e sigillato per il raggiungimento di una temperatura degli ambienti pari a 16°C + 2°C di tolleranza nelle ore al di fuori della durata giornaliera di attivazione di cui al comma 2 del presente articolo;
>> 
Nelle singole unità immobiliari devono solo essere installati sistemi di contabilizzazione e regolazione e non di programmazione individuali in quanto la regolazione della temperatura di mandata impianto avviene tramite i comandi della centralina climatica/sonda esterna installata nella centrale termica, per il mantenimento delle due fasce di temperatura.
Dagli elementi emersi l'impianto risulta a norma per quanto concerne l'installazione dei sistemi di contabilizzazione e di regolazione della temperatura all'interno delle singole unità immobiliari.".

 

Tanto, a titolo di informazione, grazie comunque.

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