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controllo impianto terra


ciccioilgrande

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ciccioilgrande

per un semplice controllo dell'impianto di terra di casa avevo pensato a questo circuito:una resistenza da 8,2 K 8W da collegare fra fase e terra,;inoltre in parallelo alla resistenza da 8,2K,collegarci una resistenza da 22K 3W con in serie ad essa un led ed un diodo 1n4007(ambedue collegati in serie e nello stesso senso naturalmente);in pratica se scatta il differenziale possiamo considerare l'impianto di terra efficiente, se il differenziale non scatta ma il led è acceso,questa segnalazione ci fa capire che il collegamento di terra c'è ma la resistenza di terra è superiore a quella consentita(es.ossidazione contatti,terreno dove sono conficcati i pali diventato secco ecc),per cui si puo provvedere inumidificando il terreno o a fare un controllo dei contatti e se sono ossidati ,farci una passata di disossidante;dopodiche si ripeterà la prova e se questa volta il rele salvavita scatta ,l'impianto di terra possiamo considerarlo buono;se non scatta il differenziale e il led non da alcuna minima luce,c'è sicuramente un'interruzione e bisogna agire subito controllando che non ci siano fili staccati,e se i collegamenti non sono interrotti ,far intervenire un tecnico;vorrei sapere da quelli più esperti di me se questa idea può andare ,per un controllo periodico ,giusto per toglierci il pensiero,in fondo è sempre meglio di niente......

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Vado a memoria ciccio..tanti anni fa , mi pare esistesse un dispositivo della beghelli , ma vado a memoria , che era una spina con un circuito interno simile a quello che descrivi

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Questi controlli servono a poco.

 

Facciamo 2 conti semplici e rapidi.

Il differenziale legale deve garantire l'intervento con una corrente differenziale <=30 mA.

 

La tensione fornita da Enel è garantita che debba essere entro 230 V +/- 10%. mentre per legge potrebbe essere 230 V +/-15%.

 

Anche cosiderando la sola tolleranza ENEL avremmovalori di tensione compresi tra 207 v e 253 V

Assumendo il valore nominale di 230 V, 30 mA corrispondono ad una resistenza verso terra di 7666.6 ohm.

Anche ammesso di avere un resistore tarato a questo preciso valore, se ci si trova con tensione vicina i valor minimi o massimi si possonio avere falsi positivi o falsi negativi. Usando poi un resistore commerciale da 8200 ohm con tolleranza +/- 10%, l'indicazione diventa ancora meno significativa.

 

Se si vuole fare una verifica abbastanza significativa della bontà del collegamento di terra della presa di corrente in esame. bisogna misurare la orrente acui si ha l'intevento del differenziale.

Per questo scopo si può usare un resistore variabile in serie ad un ressitore fisso e misurare la corrente sino alla soglia di intervento.

Se si è anche misurato, in contemporanea, la tensionetrafase e neutro alal presa,applicando la legge di ohm si può anche risalire con buona approssimazione alla effettiva resistenza di terra di quel punto.

Modificato: da Livio Orsini
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Vale sempre quanto ho esposto prima; se il resistore è al limite superiore di tolleranza e la tensione di rete è al limite inferiore di tolleranza, la corrente è di soli 27.67 mA, quindi probabile falsa segnalazione di guasto.

 

 

Modificato: da Livio Orsini
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Io al posto della 6k8 ci metto la suocera e poi premo il bottone.

Il differenziale è un Elettrocondutture del 1982 e funziona perfettamente, alla faccia di tutti quei menagrami che dicono che dopo un po' di anni si addormenta, reagisce in ritardo e bla bla bla...va cambiato.

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7 minuti fa, dott.cicala scrisse:

alla faccia di tutti quei menagrami che dicono

 

poi basterebbe adempiere a quanto prescritto dai costruttori di differenziali. Premere ogni 30 giorni circa il tasto test; in questo modo si evitano anche le problematiche meccaniche legata a possibili "incrostazioni".

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Chiedo scusa Livio!! Ho capito adesso....(pensavo non fosse partito il messaggio ieri).Comunque io ho realizzato quello identico postato da GiRock e per un controllo "a volo", cosi' come richiesto da ciccioilgrande, almeno per me, e' sufficiente..! Buona serata

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1 ora fa, dott.cicala scrisse:

che dopo un po' di anni si addormenta,

 

1 ora fa, Livio Orsini scrisse:

 

poi basterebbe adempiere a quanto prescritto dai costruttori di differenziali.

 

Ci credo , non è addormentato , è proprio in coma, che se lo apri trovi dentro due cucchiai di ruggine ed altri ossidi .....magari se l'avessero azionato come raccomandato .(non che io lo faccia , ma almeno non gli attribuisco la colpa )

Modificato: da gabri-z
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Un metodo che ti dà una misura affidabilissima della resistenza di terra senza ausilio di strumentazione dedicata è questo nel disegno allegato, sfruttando per la misura voltmetrica il conduttore positivo della line fissa telefonica che è messo rigidamente a terra in centrale, quindi sicuramente  lontano dal dispersore in esame. Funziona anche con linea fissa non contrattualmente attiva. Poi ci sono strumenti dal costo sotto i 200 euro che hanno le due funzioni prova terra e scatto differenziale con rilievo tempo e corrente.

 

 

 

Misura di terra_.jpg

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Non sono daccordo con quanto scritto da Livio Orsini.

Se bypasso il differenziale con un resistore ed un amperometro devo regolare un potenziometro affinchè scorra una corrente di 30 mA, questo indipendemente dalle tolleranze in gioco se non quello dello strumento, la falsa misura verrà poi determinata dall'induttore del differenziale  per cui mi ritroverò con poco meno di 30 mA.

Ricollegando il differenziale questi deve scattare. Potrò stabilire che il diffeenziale scatta alla giusta corrente (se la terra è buona) ma non potrò stabilire se l'intervento avviene nei canonici 30 msec, cosa importante quanto la corrente.

Occorre quindi un circuito che possa essere tarato sulla corrente di dispersione nominale ma che  possa anche rilevare l'inizio della semionda positiva (o negativa) e "chiudere" il circuito per 30 msec.

Neanche il tasto TEST garantisce il tempo di intervento ma c'è da presumere che tenendo attivo il dispositivo elettromeccanico interno premendo TEST questi rimanga efficiente per....per quanto?

 

Il circuito per il test del tempo di intervento potrebbe far uso di un SCR che si innesca quando la semionda positiva inizia il suo ciclo e che abbia come carico un circuito temporizzato di 30 msec...ma questo è un accodamento ad una discussione di altro genere.

 

Quote

l conduttore positivo della line fissa telefonica

Caspita...magari funziona,certamente funziona...ma impegolarsi con la società telefonica....in caso di guasto quelli hanno avvocati e periti  a tempo pieno

Modificato: da Nino1001-b
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Parto dalla ....coda .:smile:

4 minuti fa, Nino1001-b scrisse:

Il circuito per il test del tempo di intervento potrebbe far uso di un SCR che si innesca quando la semionda positiva inizia il suo ciclo e che abbia come carico un circuito temporizzato di 30 msec

Questo , per primo , non ci dice se nell'altra semionda funziona , ma si può migliorare .

Livio credo che si riferisse agli schemi proposti , già il Tuo suggerimento è un grande passo avanti , praticamente parli di una cosa che non si può fare con tre componenti , in freta e senza l'apparecchiatura e le conoscenze necessarie .

In teoria , le cose andrebbero fatte COME SI DEVE o NON fatte . Poi tutto l'altro , è un insieme di pressapoco ...

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12 ore fa, Nino1001-b scrisse:

Se bypasso il differenziale con un resistore ed un amperometro

 

Per prima cosa non bypassi alcunchè, altrimenti non puoi verificare il differenziale.

Aumenti la corrente sino a che il differenziale interviene e misuri la corrente. Se non riesci a raggiungere la soglia di intervento perchè la corrente rimane al di sotto dei 30mA, significa che la linea di terra ha una resistenza troppo elevata, se invece il differenziale non interviene al superamento dei 30mA significa che il differenziale è guasto.

Stando appena sotto la soglia di intervento, si fanno 2 misure di tensione: una tra fase e neutro ed una tra fase e terra. La differenza di otenziale trale 2 misure divisa per la corrente indica il valore della resistenza di terra.

Non è una misura valida per una certificazione ma da un'idea abbastanza precisa della resistenza di terra in quel punto.

 

By passandi il differenziale, ed usando valori di corrente maggiori come, ad esempio, 5A circa, si possono ottenere misure più precise del valore della resistenza di terra.

Anni fa controllai i dispersori di casa mia con il metodo volt amperometrico sopra descritto ed ottenti valori di resistenza di terra leggermete maggiori di quelli ottenuti successivamente con apposita strumentazione.

Questo perchè il neutro è connesso al centro stella del trasformatore di cabina, centro stella messo a terra in cabina. Con la misura V - A si inserisce in serie anche la resistenza della linea e della terra tra il punto di misura e e la terra del neutro.

Io, fortunatamente sono a circa 150 m dalla cabina e la linea elettrica ha una lunghezza titale di circa 200 m.

13 ore fa, Nino1001-b scrisse:

circuito per il test del tempo di intervento potrebbe far uso di un SCR che si innesca

 

Usando un SCR introduci un'errore maggiore del tempo di in tervento.

La verifica del tempo di intervento la si fa con strumentazione adatta e, decisa mente più precisa.

Lo scopo di queste verifiche casalinghe non è certo il controllo dei parametri dell'interruttore differenziale, ma una grossolana verifica della sua funzionalità.

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Quote

praticamente parli di una cosa che non si può fare con tre componenti

Era un'idea di massima, con tre componenti non realizzi nulla in ogni campo.

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x a321680 : il sistema era valido quando le linee erano tutte di tipo tradizionale, ora alcune sono completamente isolate.

d'accordo per gli strumenti sotti i 200 euro, se si usano   saltuariamente sono validi, con tutti i limiti del caso ovviamente.

 

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