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Prima del Differenziale


giocom

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Salve, buona sera a tutti. 

Da un po’ mi chiedo cosa si usasse prima dell’invenzione del differenziale “salvavita”.

Vorrei che rispondeste in molti, mi piacerebbe sapere anche le origini di questo strumento indispensabile.

Grazie tante in anticipo.

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Maurizio Colombi

Allora:

partiamo dal presupposto che "differenziale" è una cosa e "salvavita" è l'insieme di un interruttore differenziale unito elettricamente e meccanicamente ad un interruttore magnetotermico.

Detto questo, Elettrocondutture ha introdotto il differenziale in Italia a metà degli anni 50, BTicino ha brevettato il termine "salvavita" dieci anni dopo. In Germania era già abbastanza diffuso almeno 20/30 anni prima, prodotto da Stotz.

Prima dell'invenzione del differenziale non c'era nulla che proteggeva dai contatti fase-terra, addirittura al giorno d'oggi abbiamo parecchi impianti ancora sprovvisti di interruttore differenziale.

In ogni caso, la domanda che ti sei posto se la era già posta qualcuno uno decina di anni fa.

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Carlo Albinoni

Cosa si faceva?

 

Isolamento, soprattutto.

 

Poi si ricorreva alla messa a terra, almeno per gli impianti fatti bene, con impianto TN (messa al neutro) o quasi TN (cioè TT con resistenza di terra la più bassa possibile).

Lo scopo era fare sì che in caso di guasto a massa prima o poi intervenisse la protezione da sovracorrente.

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Maurizio Colombi
32 minuti fa, Carlo Albinoni scrisse:

Lo scopo era fare sì che in caso di guasto a massa prima o poi intervenisse la protezione da sovracorrente.

I vecchi elettricisti sapevano queste cose, i nuovi elettricisti sanno vendere le placche di pelle, sanno accendere la luce a Milano anche da Pechino, sanno usare la pinza per dispersioni, ma queste belle cose non le sanno più... purtroppo!

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E' vero quanto scritto da Carlo e Maurizio , il vecchio valore dei fatidici 20 ohm dell'impianto di terra era stato creato appositamente ,anche se poi in realtà per avere una corrente di guasto a terra tale da far intervenire la protezione magnetotermica ,tale valore doveva essere molto ma molto inferiore,cosa che in ambito civile era alquanto difficile da ottenere.

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Grazie a tutti per le risposte, è un onore avere risposte da “Luminari” come voi (passatemi il termine), siete sempre molto utili...vorrei aggiungere un aneddoto proveniente da non so ne da chi ne da dove; che per avere un impianto di terra con resistenza pari o quasi 0, era sufficiente collegare la terra passante per ogni punto della casa nel muro o pavimento con un chiodo, e poi stuccato, a quanto pare, tralasciando un minimo di errore, dovrebbe instaurarsi, in caso di dispersione (per esempio in lavatrici o altri utilizzatori) una corrente di guasto sufficiente per far intervenire la protezione magnetotermica (o anche del caro e vecchio comune sezionatore a fusibile), a quanto pare era una cosa che facevano in pochissimi, in quanto gli elettricisti, fino a metà degli anni 60 (anche fino agli anni 70 in molti casi) se non richiesto dai clienti, non la installavano neanche la terra, oppure, era solito collegare la terra sui tubi dell’acqua 🤦🏻‍♂️. Sono cose che già sapete sicuramente, ma credo sia piacevole ricordare cose risalenti a 50-60 anni fa. Vorrei (so di chiedere troppo) sapere anche i nomi dei primi differenziali (tralasciando il “salvavita” Bticino l’Elettrostop della Elettrocodutture).

Aspetto tante altre vostre risposte in merito all’argomento, grazie ancora a tutti.

 

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18 ore fa, Maurizio Colombi scrisse:

addirittura al giorno d'oggi abbiamo parecchi impianti ancora sprovvisti di interruttore differenziale.

 

Questi sono fuorilegge perchè c'è una legge apposita, 46/1990  che prescrive l'obbligatorietà dell'interruttore differenziale anche per gli impianti elettrici installati ante 13 marzo 1990

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10 minuti fa, giocom scrisse:

 che per avere un impianto di terra con resistenza pari o quasi 0, era sufficiente collegare la terra passante per ogni punto della casa nel muro o pavimento con un chiodo, e poi stuccato,

 

Io,negli anni '60 riparavo elettrodomesti; mi capitò di vedere il bulloncino di massa di una lavatrice collegato ad una piattina 2x0.25, l'altra estremità della piattina, spellata, era arrotolata ad un grosso chiodo conficcato nella terradi un vaso di fiori.

Alla mia perplessità, l'elettricista che aveva venduto e installato la lavatrice, rispose testualmente: "Il libretto di istruzioni dice di collegare questo bullone a terra"

Modificato: da Livio Orsini
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Maurizio Colombi
10 minuti fa, Livio Orsini scrisse:

Questi sono fuorilegge

Livio, hai perfettamente ragione!

Purtroppo, fuorilegge o no, la situazione è questa. Zone rurali o appartamenti vecchissimi in alcuni centri storici, hanno "pecche" impiantistiche da paura! Finché non ci sarà nessuno che verifica questi impianti, con provvedimenti esemplari, vivremo in queste condizioni.

Per gli impianti gas, invece, questi controlli ci sono... e si applicano le sanzioni immediatamente.

P.S. Anche Vallanzasca è un fuorilegge! Ma è incappato in diversi controlli. ah ah ah 

 

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2 ore fa, giocom scrisse:

siete sempre molto utili...vorrei aggiungere un aneddoto proveniente da non so ne da chi ne da dove; che per avere un impianto di terra con resistenza pari o quasi 0, era sufficiente collegare la terra passante per ogni punto della casa nel muro o pavimento con un chiodo, e poi stuccato, a quanto pare, tralasciando un minimo di errore, dovrebbe instaurarsi, in caso di dispersione (per esempio in lavatrici o altri utilizzatori) una corrente di guasto sufficiente per far intervenire la protezione magnetotermica (o anche del caro e vecchio comune sezionatore a fusibile),

questa mi sa tanto di leggenda metropolitana😃!

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Purtroppo anche in case di pregio anni 60, si trovano impianti privi di terra ma dotato dall'origine con il salvavita bTicino  peccato che quest'ultimo aveva un selettore per poterlo escluderlo.(e qualche volta sono esclusi)

 

Si usava tantissimo fare il ponte nelle prese tra il polo di terra e il neutro, peccato che i conduttori di fase e neutro erano dello stesso colore così se negli anni è stato rifatta qualche giunta invertendo fase e neutro si trova l'alveolo di terra a potenziale di fase.

Il problema di questa soluzione TN è che il differenziale potrebbe intervenire se nella presa è collegato per esempio un elettrodomestico che ha anche una connessione ad un altro impianto di terra (magari tramite le tubature metalliche) quindi il consiglio è sempre di adeguare l'impianto ....

A casa mia c'è stata un inversione FN fortunatamente quelle prese, erano utilizzate da apparecchiature che avevano la spina a 2 poli e così non è mai capitato nessun incidente. 

Un'altra anomalia che si è trovato negli anni è l'installazione di magnetico termico 1+N peccato che la fase era solo interrotta ma non protetta.

 

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in realta' negli anni 60 l'unica vera messa terra  efficace   erano i tubi idrici pubblici  realizzati solo in metallo.

i contatori erano in maggior parte da 3.3kw   com MT  da 16A. la RT  quindi era in grado di far intervenire il magnetico  come fosse un corto.

MA  in seguito i limiti del sistema si sono presto visti, anche perche' si diffusero i tubi in  materiale isolante, rendendo RT  dove esistevano ancora tratti metallici troppo grande per far intervenire i magnetotermici.

alla fine chi si vantava di realizzare un impianto di terra ottimo usava questo come dispersore principale, ANCHE perche'  realizzare una RT valida a quei tempi, almeno nell'ambito residenziale, avrebbe avuto un costo pari se non superiore all'impianto elettrico.

quindi, anche se in ritardo, si decisero a rendere obbligatorio il differenziale , l'unico a rendere abbastanza sicuro  un impianto avente una messa terra mediocre.

Modificato: da ivano65
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Dipende da cosa si intende per prima. Nel 1982 nella mia frazione erano numerose le abitazioni con la classica piattina, ed erano ancora in vendita con i relativi chiodini inseriti in un supporto isolante il tutto inchiodato in belle,vecchissime e stagionatissime travi. Mai sentito dire che una casa prese fuoco o che qualcuno fosse finito all'ospedale per colpa della corrente. Ma è anche vero che erano abitate da vecchi anzioni (mia nonna era del 1900) e l'unico elettrodomestico era la radio (da mia nonna) e la televisione in altre case. Qualcuno aveva anche il frigorifero. Fine della storia.

Il contesto sociale era quello del mondo contadino, ultraconservatore.

Nella Svizzera del 1980 era sconosciuto. Le prese erano, e suppongo siano, a senso obbligato e la terra collegata al neutro. Sul pianerottolo la cassetta dei fusibili protetta da uno sportello metallico, un fusibile per stanza.

 

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Grazie ancora a tutti. La realtà purtroppo é questa, anche case degli anni 90 con impianto elettrico fatto da una persona che ha lavorato una vita con la corrente ma non del settore, mette su un impianto nel complesso accettabile, ma senza il differenziale, al massimo si installa un interruttore a fusibili o raramente un magnetotermico. Ne é l’esempio il mio caro nonno, che ha l’arte di costruire impianti in due secondi, abbastanza funzionali, ma ovviamente senza differenziale, al massimo un comune sezionatore a fusibili a filo  (Bticino 302) o il caro 642 che dovrebbe essere a fusibili ma che, aperto e non vedendo niente tra i morsetti, ha unito con fili normali, non calcolando i fusibili in dotazione sul vetrino... purtroppo questo é solo un caso ‘lieve’, ho visto impianti con i fili che entrano nella vecchissima tabacchiera o addirittura senza alcun interruttore nel mezzo... tralasciando le piattine nel muro che escono magicamente da non si sa dove per poi scomparire di nuovo.. o addirittura i fori con all’interno le prese da esterno anni 50 con placca sopra, o peggio ancora la presa del bagno collegata con fili da 0.75mm, non proseguo per non farvi annoiare, grazie mille a tutti, aspetto altre risposte da tutti voi 

 

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Non vorrei dire corbellerie ma:

20 ohm erano pochi anche per allora (127V / 20Ohm  = 6,4 A) Quindi una terra 'TT' da 20 ohm era comunque inutile.

20 ohm a 230V danno 11,5A -> insufficienti a far intervenire la protezione (sia da 10 che da 16A in un tempo utile).

 

20 ohm potevano/possono avere senso giusto per portare ad avere un potenziale 'di contatto indiretto' a valori di 50V, non per far intervenire un MT.

 

 

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6 ore fa, DavideDaSerra scrisse:

Non vorrei dire corbellerie ma:

20 ohm erano pochi anche per allora (127V / 20Ohm  = 6,4 A) Quindi una terra 'TT' da 20 ohm era comunque inutile.

20 ohm a 230V danno 11,5A -> insufficienti a far intervenire la protezione (sia da 10 che da 16A in un tempo utile).

 

20 ohm potevano/possono avere senso giusto per portare ad avere un potenziale 'di contatto indiretto' a valori di 50V, non per far intervenire un MT.

 

Infatti ho scritto che per far intervenire un mt o un fusibile occorre n valore molto inferiore.

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Bene, dalle mie parti prima ...prima... si usava la piattina e basta! Due fili, interruttori a levetta o rotativi in ceramica, fili ricoperti con stoffa e basta!

Parliamo di impianti su delle case abbandonate già negli anni 60 quindi impianti risalenti al dopoguerra o giù di lì!

Classico magnetotermico con pulsantone rosso e nero...poche spine, anzi forse non ne ho vista nessuna, ma d'altronde  l'energia elettrica serviva solo per illuminare! Se ho tempo in questi giorni, visto che stiamo allestendo un presepe vivente in queste case farò qualche foto e la posterò: storia della distribuzione dell'energia elettrica!!!

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il 11/12/2018 at 08:25 , omaccio scrisse:

Due fili, interruttori a levetta o rotativi in ceramica, fili ricoperti con stoffa e basta!

Mi hai riportato ala mia infanzia:smile:. A casa della mia bisnonna l'impianto era proprio così!

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Anche io stesso quando rileggo questi miti mi viene in mente l’immagine di me bambino davanti al contatore con accanto il classico tripolare Zeus senza protezioni, solo tre-quattro filetti di rame come fusibili e i fili di corda rigidi.. anche alla casa al mare era così, ovunque c’erano (e ancora ci sono) bipolari Bticino in bachelite e le classiche prese bianche su bellissime e piccolissime scatole tonde; poi arrivai io e installai differenziali e magnetotermici, finale alquanto orrendo, ma non potevo certo lasciare la situazione come era!

Ultima cosa: Buon Natale a tutti voi!

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