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Carica Batteria Auto


Efaidate

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3 ore fa, Darlington scrisse:

Lo penso anche io, il doppia semionda con presa centrale è un po' un classico dei caricabatterie, forse per risparmiare due diodi (che se di potenza hanno un bel costo)

No , il motivo è il...trasformatore / rame .Questa configurazione permette di utilizzare un avvolgimento di sezione minore (anche se di doppia lunghezza ) che riempie meglio lo spazio nella '' finestra '' del nucleo .

 

 

Collegalo !:thumb_yello:

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domani provvedo a fare foto. migliori per adesso grazie a tutti per il tempo dedicato. a domani buonanotte a tutti

 

☺️

Modificato: da Efaidate
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1 ora fa, gabri-z scrisse:

No , il motivo è il...trasformatore / rame .Questa configurazione permette di utilizzare un avvolgimento di sezione minore (anche se di doppia lunghezza ) che riempie meglio lo spazio nella '' finestra '' del nucleo

Mi devo rimangiare le parole ! :wallbash:

Avevo fatto confusione con il duplicatore di tensione .

Resta solo il vantaggio dei 0,7V di cdt sui diodi che a basse tensioni e/o alte correnti torna utile .

Modificato: da gabri-z
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17 ore fa, Darlington scrisse:

 

Di solito non ci sono condensatori nei caricabatterie auto, a meno che non siano quelli elettronici con varie funzioni e regolazioni... non ci sono né su quelli da brico da 20€ né su quelli professionali da 200, non servono, è la batteria stessa che fa da filtro

 

Quelli erano caricabatterie di quando portavo i calzono corti e, spesso, i raddrizzatori erano al selenio.

 

Oggi un caricabatteria che sia degno del nome ha un minimo di elettronica di regolazione.

 

9 ore fa, Efaidate scrisse:

e poi di nuovo misurare la tensione ai capi? 

 

La prima cosa che devi misurare, senon lo hai ancora fatto, è misurare con il tester in portata corrente alternata, cosa esce dal trasformatore.

Gia li, se le tensioni non sono corrette è inutile andare avanti.

Poi, a mio parere, sarebbe meglio non usare simili arnesi per caricare le batterie perchè si rischia di rovinarle.

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Ciao Efaidate

 

Nel mio ultimo intervento avevo detto di non poter dire nulla di più !

 

In realtà, ora, vedendo l'andamento preso dalla discussione potrei dire ancora una cosa.......

 

Se riesci a tirarti giù uno schema (fallo come ti riesce ma deve avere il percorso dei fili giusto) forse sarà possibile che qualcuno ti aiuti realmente.

Altrimenti, salvo imprevedibili colpi di fortuna, si continuerà sicuramente a girare a vuoto.

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Non c'è molto da schematizzare... è un trasformatore con 3 secondari con un capo in comune che va a due diodi in parallelo all'amperometro e a un disgiuntore termico. Ce l'ho uguale (il modello con il max e il min con interruttore separato, questo ha due primari e selettore con accensione su un unico interruttore doppio)

3 ore fa, Livio Orsini scrisse:

La prima cosa che devi misurare, senon lo hai ancora fatto, è misurare con il tester in portata corrente alternata, cosa esce dal trasformatore.

Esatto, prima dei diodi sul filo nero con ognuno dei terminali "negativi".

Vedrai che leggerai una tensione corretta.

3 ore fa, Livio Orsini scrisse:

Poi, a mio parere, sarebbe meglio non usare simili arnesi per caricare le batterie perchè si rischia di rovinarle.

Può darsi, lo deve aver comprato mio papà sicuramente più di 30 anni fa l'ha sempre utilizzato e lo utilizziamo ancora quando i nuovi caricabatterie si rifiutano di caricare batterie troppo scariche.

Modificato: da simuffa
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9 minuti fa, simuffa scrisse:

e lo utilizziamo ancora quando i nuovi caricabatterie si rifiutano di caricare batterie troppo scariche.

 

Sicuramente in questo caso la batteria ha già subito danni.

I vecchi accumulatori non eran costruiti al risparmio e anche maltrattandoli un po' non subuvano gravi danni;quelli attuali sono talmente "tirati" che basta esagerare un po' con la massima corrente di carica che si rischia di fondere i ponti tra gli elementi.

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Ciao Efaidate

 

Magari anche una foto del frontale esterno, dove si vedono i dispositivi dal punto di vista dell'utilizzatore, non guasterebbe per nulla ed eviterebbe altre elucubrazioni più o meno fantasiose........

 

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6 ore fa, Livio Orsini scrisse:

Oggi un caricabatteria che sia degno del nome ha un minimo di elettronica di regolazione.

 

Insomma, dipende, ci sono parecchi caricabatterie elettronici, ma ancora rimangono a catalogo e vengono venduti quelli classici con mega trasformatore, diodi, amperometro, resistenze di limitazione e timer (meccanico) per la carica veloce, specie quelli carrellati da officina che fanno anche da starter.. anzi, quando sono andato da un rivenditore Deca per informarmi sull'acquisto di un caricabatterie e mi ha mostrato il catalogo si può dire che (tra modelli piccoli e grandi) solo 1/3 era elettronico, i tradizionali rimanevano la maggioranza..

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17 ore fa, Darlington scrisse:

specie quelli carrellati da officina che fanno anche da starter..

 

Se degradano la batteria a loro poco importa, anzi meglio presto avranno una batteria da sostituire.

 

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8 minuti fa, Livio Orsini scrisse:

Se degradano la batteria a loro poco importa, anzi meglio presto avranno una batteria da sostituire.

Tanto queste a piombo non prendono fuoco , nessuno denuncia , tutti pensano che la batteria ha fatto la sua vita ....

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il 23/12/2018 at 08:30 , Livio Orsini scrisse:

 

 

La prima cosa che devi misurare, senon lo hai ancora fatto, è misurare con il tester in portata corrente alternata, cosa esce dal trasformatore.

Buongiorno a tutti!!! allora controllato come richiesto, filo nero prima dei diodi, e vari negativi, in corrente alternata, ed in effetti misura correttamente... quindi trasformatore è ok.. 

 

deduzioni o passo successivo? 

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13 minuti fa, Efaidate scrisse:

ed in effetti misura correttamente... quindi trasformatore è ok.. 

 

 

Che valori hai letto?

 

Dopo di quello ci sono solo i diodi, se anche i diodi sono efficienti o hai sbagliato le misure o il tester è da buttare.

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13 minuti fa, Livio Orsini scrisse:

 

Che valori hai letto?

 

Dopo di quello ci sono solo i diodi, se anche i diodi sono efficienti o hai sbagliato le misure o il tester è da buttare.

il 23/12/2018 at 08:30 , Livio Orsini scrisse:

 

 qualcosa in più di 6 di 12 e di 24 in Ca

 

dopo i diodi a 24v misuro sempre sia su di uno che sull altro circa 10.8v

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1 ora fa, Efaidate scrisse:

 

dopo i diodi a 24v misuro sempre sia su di uno che sull altro circa 10.8v

ovvio, sono in parallelo..
Collegaci un condensatore come diceva patatino59 e vedrai che misuri giusto...

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12 minuti fa, simuffa scrisse:

Collegaci un condensatore come diceva patatino59 e vedrai che misuri giusto...

Che condensatore , la batteria !:superlol::thumb_yello:

Auguri , BUON NATALE !

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5 ore fa, Livio Orsini scrisse:

 

Che valori hai letto?

 

Dopo di quello ci sono solo i diodi, se anche i diodi sono efficienti o hai sbagliato le misure o il tester è da buttare.

Ciao Livio

allora i valori in corrente alternata sono 6,3v 12,4 v e 24,1v  misurati  con uscite rispettive a 6 12 e 24 v

valori che rilevo anche se utilizzo il positivo in uscita dal cb e le rispettive uscite di cui sopra. in continua rilevo la metà. quindi dai discorsi fatti in cc mi rileva la media della semionda di cui si parlava qualche post fa? quindi fuinziona tutto? devo solo collegarlo alla batteria, ma se lo faccio non rilevo i valori in cc della batteria stessa? 

Modificato: da Efaidate
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4 ore fa, simuffa scrisse:

ovvio, sono in parallelo..
Collegaci un condensatore come diceva patatino59 e vedrai che misuri giusto...

quindi mi pare di caèire sia tutto ok

 

intanto faccio a tutti gli auguri di buon natale!!!!!

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19 ore fa, Livio Orsini scrisse:

 

Se degradano la batteria a loro poco importa, anzi meglio presto avranno una batteria da sostituire.

 

 

18 ore fa, gabri-z scrisse:

Tanto queste a piombo non prendono fuoco , nessuno denuncia , tutti pensano che la batteria ha fatto la sua vita ....

 

Come se invece i regolatori di carica a bordo degli alternatori, non dico di trent'anni fa ma anche solo di una decina di anni fa, o pure moderne di primo prezzo, fossero 'sto prodigio di tecnica e fornissero chissà quale ricarica sofisticata...

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dall'alternatore esce solo una bella tensione continua stabilizzata, e non di più.

 

Caricando la batteria con un sistema minimo, costituito da un trasformatore e ponte di diodi, se il trasformatore è ben dimensionato, si ha un semplice sistema di regolazione automatica di carica.

A batteria scarica la differenza di tensione è elevata, e lacircolazione di corrente tra alimentatore e batteria è limitata solo dalle caratteristiche del trasformatore. L'effetto è una diminuzionedella tensione disponibile; l'alimentatore in effetti è un generatore di tensione con resistenza interna abbastanza elevata.

Man mano che la batteria si carica cresce la tensione della batteria stessa; il valore di corrente circolante tenderebbe a diminuire. In pratica può anche rimanere costante sino a quando non sia stata recuperata completamente la "cedevolezza" dell'alimentatore. Oltre questo punto la corrente comincia a diminuire perchè la tensione dell'alimentatore non può più aumentare.

Il ciclo di carica con questo sistema si può approssimare ad un primo tratto a corrente costante, ed un ultimo tratto a tensione costante. Questo è molto simile al ciclo ideale di carica di un accumulatore al Pb

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3 ore fa, sx3me scrisse:

se il trasformatore è ben dimensionato, si ha un semplice sistema di regolazione automatica di carica.

 

Sempre se, altrimenti o non carica o carica troppo.

Quindi un trasformatore può essere dimensionato per una gamma abbastanza ristretta di batterie, a meno di usare trasformatori come quelli delle saldatrici, con traferro variabile.

Modificato: da Livio Orsini
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1 ora fa, Livio Orsini scrisse:

 

Sempre se, altrimenti o non carica o carica troppo.

Quindi un trasformatore può essere dimensionato per una gamma abbastanza ristretta di batterie, a meno di usare trasformatori come quelli delle saldatrici, con traferro variabile.

È incredibile come un attrezzo da 3 componenti abbia innescato un thread così interessante ed istruttivo. meraviglioso.siete unici. 

 

quindi il caricabatterie funziona secondo voi? 

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la miglior misura è la corrente di carica, inserendo in serie con polarità esatte il tester con una portata adeguata (10 o 5 Amp), la tensione ai capi della batteria variano in funzione inversa della corrente di carica, a causa della caduta di tensione sull'avvolgimento e sul diodo

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Data la mancanza di qualsiasi limitazione di corrente è pericoloso inserire un amperometro direttamente , in certi casi la corrente può superare facilmente i 10 A. Io di solito metto in serie una lampadina tipo auto , la sua accensione riflette abbastanza bene la corrente di carica .Solo se non si accende a piena luce metterei l'amperometro .

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