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Potere interruzione magnetotermici e fusibili


giocom

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Salve, da tempo mi chiedo, se un magnetotermico 4,5KA é adeguato per un impianto domestico 3,3kw. Approfondendo la questione, ho letto che in un impianto domestico, in caso di cortocircuito si possono instaurare correnti ben superiori a 4.5KA, di conseguenza il mt farà più fatica ad interrompere il flusso di corrente. Quindi, sui famosi fusibili a cartuccia, che venivano installati sui sezionatori di una volta, il valore di 100KA era un ottimo potere di interruzione. Come per esempio, un magnetotermico da frutto 3kA non ha un buon potere di interruzione. 

Di conseguenza credo che un mt curva B abbia una curva di intervento piu rapida di un curva C,D,K...

Correggetemi se sbaglio, non ho le idee molto chiare. Grazie 

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Il potere di interruzione va selezionato sulla corrente di corto circuito, misurando l'impedenza del circuito di terra.

4.5kA potrebbero essere sufficienti, nel caso la resistenza del circuito di guasto non sia superiore a 0.05ohm (230V/0.05ohm = ~4600Ampere)

Di solito non si mette niente sotto i 10kA.

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4 ore fa, giocom scrisse:

di conseguenza il mt farà più fatica ad interrompere il flusso di corrente.

 

Non è che fa più o meno fatica.

Se è caratterizaato per correnti di c.c. pari a 4500A, con correnti superiori i contatti potrebbero saldarsi quindi l'interruttore non apre prioprio, vanificando la sua funzione.

In genere i fusibili hanno potere di interruzione maggiore dei MGT, costano molto meno, ma hanno solo l'inconveniente che vanno sostituiti dopo il loro intervento.

 

interporre un cotattore tra inverter e motore annulla gli effeti schermanti del cavo, almeno all'interno del quadro.

Modificato: da Livio Orsini
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per utenze monofasi si mette un MT  o MTD   avente potere di interruzione di 6Ka subito a valle del punto di consegna.

quelli successivi possono essere anche da 4.5Ka, in quanto con le sezioni abitualmente usati nel residenziale la ICC decade dopo pochi metri .

nessuno vieta di metterne con valori superiori, ma oltre che non essere necessario , hanno un costo molto elevato

x nikname: cosa c'entra la impedenza dell'impianto di terra in un sistema TT?

forse ti confondi con l'impedenza di guasto  nei circuiti industriali di tipo TN

 

Modificato: da ivano65
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e poi penso possa anche dipendere dalla corrente di guasto derivante da quanto sia vicina la cabina elettrica, se sei molto vicino alla cabina elettrica può anche non bastare un 10KA se sei lontano anche 100mt un 6kA può andare. Aggiungo che per mia ignoranza non so come si stabisca tale questione e come normativamente si agisca e se c'è una norma ben precisa che ne regola la questione, forse basta l'intervento di qualcuno più informato, vediamo se qualcuno può aiutarti

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le Icc per le linee di distribuzione in BT  ( sistema TT)  devono avere , nel caso di consegna monofase una Icc massima di 6 Ka  al punto di consegna.

per realizzare cio' enel o altri distributori usano nelle cabine secondarie trasformatori MT/BT   aventi una taglia massima di 630KVA.

generalmente usano taglie  inferiori.

nel caso la Icc al punto di consegna  fosse superiore il distributore e' tenuto a comunicarlo al cliente.

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del_user_237282

Il potere di interruzione di un interruttore dipende dalla corrente di cortocircuito prevista nel luogo in cui questo viene installato.

Nei pressi del punto di consegna di un impianto monofase, se non diversamente comunicato dal fornitore dell'energia elettrica, il valore della corrente massima di cortocircuito è pari a 6 kA. Questo significa che il magnetotermico sotto al contatore deve avere un potere di interruzione pari o maggiore di 6 kA.

 

Successivamente, a mano a mano che ci si allontana dal contatore, la resistenza dei cavi fa si che la corrente di cortocircuito si abbassi. Solitamente, lontano dal contatore (es. nel centralino di casa), si possono installare interruttori con potere di interruzione pari a 4,5 kA. Per quanto riguarda impianti "fuori-standard" (es. impianti industriali con potenze molto più alte) è compito del progettista calcolare con precisione la corrente di cortocircuito in ogni punto dell'impianto per scegliere adeguatamente i dispositivi di protezione.

 

Infine, spesso i produttori di interruttori ammettono l'installazione di interruttori con potere di interruzione minore della corrente di corto, ma soltanto nel caso in cui a monte ci sia un interruttore con potere di interruzione sufficiente (backup): in caso di corrente di corto elevata si aprirà sia l'interruttore a valle che quello a monte. Per capire quali interruttori si possono montare sono disponibili delle tabelle.

 

Quote

Come per esempio, un magnetotermico da frutto 3kA non ha un buon potere di interruzione. 

 

Dipende da dove viene installato... certamente non è adatto ad essere installato sotto al contatore (oltre al fatto che, essendo da frutto, non è il più comodo da installare in un quadretto), ma potrebbe andare bene al termine di una linea lunga che riduce la corrente di corto. Utilizzo il condizionale perché bisogna valutare caso per caso, in base alla lunghezza e alla sezione dei cavi.

 

Quote

Di conseguenza credo che un mt curva B abbia una curva di intervento piu rapida di un curva C,D,K...

 

Esatto, ma questo ha poco a vedere con il potere di interruzione. Si sceglie la curva di intervento in base alla tipologia del carico (è un'apparecchiatura elettronica? Non avrà correnti di spunto. Può andare bene anche un interruttore in curva B. E' un motore? Da prevedere un ritardo sull'intervento a causa dello spunto iniziale. Preferibile curva D).

Da notare che cambiando la curva di intervento cambia anche la soglia di intervento magnetico (sgancio immediato dell'interruttore per cortocircuito): un interruttore in curva C da 16 ampere interviene istantaneamente con una corrente pari ad almeno 160A, mentre un interruttore analogo in curva B interviene istantaneamente con una corrente di almeno 80A.

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Grazie mille per le risposte più che chiare. 

Spiego meglio la situazione a casa dai miei nonni: appena sotto il contatore con MT curva D 63A, c’è un differenziale puro e nello stesso centralino c’è un MT Chint 4.5ka 16A (ho deciso di installare un 16A perchè l’impianto è vecchio quindi linea unica e le sezioni sono dai 2.5mmq ai 0.75mmq, misto fra prese e luci) con cavi in entrata ed uscita dal contatore al centralino da 4mmq, poi c’è un tratto fino alla prima cassetta di derivazione di cavo rigido ‘cordato’ da 2.5mmq/1.5mmq.  Poi i cavi sono rigidi guainanti abbastanza grossi. L’imoiamto è stato un alcuni punti modificato rispetto all’origine (1961). La mia paura è che in caso di sovraccarico i conduttori fondano...

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Basta avere una copia della norma CEI 0-21 e li il dubbio si chiarisce.. anche se sinteticamente è già stato spiegato...  se fosse possibile meglio ripartire dal gruppo di misura e cambiare sia sezione che tipologia di cavo 

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