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Strana misura sui Darlington


Sonicdn

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Salve a tutti gli amici del forum 

 

ho un piccolo problemino con dei TIP142 - TIP147,  forse qualcuno di voi

 

può darmi una mano:

 

Stavo misurando il guadagno di questi darlington complementari di potenza, stò utilizzando per questa prova il 

 

"classico" prova transistor di nuova elettronica, (classico non per la diffusione, ma per l'eta .. forse avrei dovuto dire mitico..no nemmeno.. ci sono ... venerabile..:P) che ha sempre funzionato egregiamente (mai provato però con i darlington)

 

il problema è che per ottenere la misura devo impostare su "pnp" il tester quando  il TIP142 è un npn

 

e vice versa devo impostare su "npn" per ottenere la misura del TIP147 che è pnp.. :blink:

 

Del tipo sono sicuro perchè ho ricontrollato più volte con i datasheet, (a volte non stessi sognando :huh:)

 

 i collegamenti sono giusti bce, idem come sopra...

 

che sia un bug del tester??? errore nel datasheet? ..

 

nota a parte: se la misura è corretta e non ho sbagliato qualcosa le differenze di guadagno tra pnp e npn sono praticamente nulle

 

cioè segnano tutti lo stessso hfe, delle coppie perfettamente complementari.. possibile?

 

 

 

IMG_20190205_120736.jpg

Modificato: da Sonicdn
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quasi sicuramente stai misurando il diodo in antiparallelo...

il fatto che il prova transistor non funzioni come dovrebbe può esser dovuto alla tensione che viene fornita alla base per la misura, se a un transistor normalmente per condurre bastano 0.6 - 0.7 V a un darlington ne servono almeno il doppio... sarebbe opportuno sapere il numero LX di nuova elettronica o la rivista in modo da ragionarci sopra

Modificato: da tesla88
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ciccioilgrande

se vuoi provare i darlington,non usare i classici provatransistor poiche questi vanno bene per provare un solo transistor,mentre nei darlington ce ne sono 2,oltre ad una rete di resistenze e al diodo in antiparallelo;io i darlington ero costretto a provarli realizzando un semplice circuito amplificatore,mettendo alla base una resistenza ed un potenziometro collegati in serie e sul collettore mettevo un diodo led con una resistenza in serie;quindi davo tensione;manovrando il potenziomtro,la luminosita del led varia e da cio desumevo che il componente era ancora buono

Modificato: da ciccioilgrande
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Innanzitutto vi ringrazio per la pronta risposta,

 

si in effetti dopo, ragionandoci su, anche io credo che cambiando polarità l'unica misura che poteva venir fuori era quella del diodo, tra l'altro nella foto la batteria (9v) era un pò scarica , sostituendola l'ago schizzava a fondo scala,

 

e questo che in un primo momento mi ha fatto credere che quella che stavo osservando fosse una misurazione, 

 

il numero del kit è: LX5014 apparso sul numero 190 del maggio/giugno 1997, e può leggere sino ad un hfe di 1000.

 

Andando a guardare la rivista, la corrente di prova sulla base è di circa 10 microamper , insufficienti credo ad attivarli ,

 

per cui se voglio ricavarmi il beta di questi gingilli, come suggerisce "ciccioilgrande" mi tocca usare un circuito attivo più massiccio,

 

a tal scopo dovrei avere da qualche parte un aggeggio che fà al caso mio, molto rudimentale, ma efficace

 

un paio di voltmetri, un paio di amperometri, alimentazione switching stabilizzata,

 

calcolatrice alla mano, birrone gelato, rutto libero... :ninja:

 

 

 

 

 

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Si fa come da manuale:

  • limentazione fissa batteria o alimentatore stabile
  • resistore variavbile in base con in serie un muon mA metro
  • Resistore variabile in serie al collettore con mA (amperometro) e voltmetro  tra collettore ed emettitore.

Si varia la corrente di base da un minimo a cui la corrente di collettore è prossima allo zero (praticamente transistore interdetto), sino a che il transitore è praticamente saturo.

Si riportano le misure delle coppie delle correnti di base e di collettore e la corrispondente VCE. Si ottiene così una curva per quel valore di resistenza di carico.

Se si vuole si ripete la serie di misure con vari valori di Rc, ottenedo un famiglia di curve

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il 7/2/2019 at 08:37 , Livio Orsini scrisse:

Si fa come da manuale:

  • limentazione fissa batteria o alimentatore stabile
  • resistore variavbile in base con in serie un muon mA metro
  • Resistore variabile in serie al collettore con mA (amperometro) e voltmetro  tra collettore ed emettitore.

Si varia la corrente di base da un minimo a cui la corrente di collettore è prossima allo zero (praticamente transistore interdetto), sino a che il transitore è praticamente saturo.

Si riportano le misure delle coppie delle correnti di base e di collettore e la corrispondente VCE. Si ottiene così una curva per quel valore di resistenza di carico.

Se si vuole si ripete la serie di misure con vari valori di Rc, ottenedo un famiglia di curve

Mmm.. un pò macchinoso :wacko: , ma se non c'è altro modo

 

Al limite, (lo scopo è sempre fare delle coppie il più simili possibile per una riparazione) , lascio fissa la Rc, e cerco di accoppiarli facendo una sola misura per ognuno,  facendoli funzionare più o meno a metà della potenza alla quale si presume debbano lavorare, tra l'altro se non ho capito male, sono più "duretti" da pilotare rispetto a dei normali finali, devo costruire qualcosa di specifico per loro.

 

devo fare misure veloci, perchè altrimenti con la deriva termica non ne esco più <_<

 

Piccola nota: Stò constatando che i semiconduttori di potenza moderni sono veramente fatti bene, pensavo fosse solamente una diceria, ma in effetti se il lotto di produzione e lo stesso, le differenze tra vari esemplari è veramente minima, per cui, proverò probabilmente a montarli almeno per prova, scegliendoli a caso dal lotto (metodo a membro di segugio :thumb_yello: come dici tu Livio) 

 

 

 

 

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I produttori guardano bene dove vendono i prodotti, per qui è facile che il gemello del tuo transistor comperato in Italia si venda in Brasile... Altrimenti come potrebbero chiedere 10-20 volte il prezzo per gli "accoppiati"? 

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12 ore fa, Sonicdn scrisse:

Mmm.. un pò macchinoso :wacko: , ma se non c'è altro modo

 

O hai un traccia curve adatto anche per i darlington, oppure lo devi fare a mano.

Quando ero molto giovane lo facevo ed anche per le valvole termoioniche.

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14 minuti fa, Livio Orsini scrisse:

lo facevo ed anche per le valvole termoioniche

e si le caratteristiche : mutua ed anodica, le ho fatte anchio a suo tempo, 😅😪😥

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  • 4 weeks later...
il 15/2/2019 at 00:02 , gabri-z scrisse:

I produttori guardano bene dove vendono i prodotti, per qui è facile che il gemello del tuo transistor comperato in Italia si venda in Brasile... Altrimenti come potrebbero chiedere 10-20 volte il prezzo per gli "accoppiati"? 

Ma dai, :huh: .. non ci credo che si mettano a perdere tempo e soldi per "deselezionare" in fabbrica e spedire in nazioni diverse, ma sei sicuro?

 

.. e poi.. ma chi si mette più a vendere coppie selezionate, si trovassero, vorrebbe dire che ci sarebbe da fare business, ed invece... , se non ci fossero quelli della "vecchia scuola" che tengono vivo l'interesse, i ragazzi di oggi non vanno di certo con i soldi risparmiati a comprare il kit di "nuova elettronica"  .. bei tempi passati :rolleyes: 

 

Io penso che oggi chi fà grossi numeri negli acquisti di questa roba, sono solamente le aziende che producono alimentatori,inverter, amplificatori, diffusori attivi etc.. , non certo i privati, un tempo sicuramente anche gli amanti dell'elettronica e gli hobbisti facevano la loro parte,

 

Prova ad immaginare oggi, in piena era globale .. (caliamo un velo pietoso) .. 

una delle tante aziende-fungo  che costrisce chissa quanti finali al giorno, sempre li a trovare il modo di risparmiare 3 centesimi su quello 4 centesimi sull'altro, che fanno il conteggio dei grammi di materiale di plastica dello chassis di un diffusore attivo ad esempio, che perde  tempo a selezionare i finali... :ninja: quelli prendono e montano, e bisogna ringraziare se controllano che funzioni tutto prima di venderli...:roflmao: sempre secondo me.. magari mi sbaglio,

 

comunque io sin'ora mi sono trovato benissimo, l'importante e che abbiano la stessa data di produzione e che siano originali :whistling:

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il 15/2/2019 at 09:00 , Livio Orsini scrisse:

 

O hai un traccia curve adatto anche per i darlington, oppure lo devi fare a mano.

Quando ero molto giovane lo facevo ed anche per le valvole termoioniche.

Ottima idea Livio .. se hai un tracciacurve.. :D tempo per la soluzione numero 2.. praticamente nullo..:wacko: ,

Ho usato la terza soluzione "prendi e monta" .. l'ampli in questione per ora funziona benissimo , (semiconduttori dello stesso lotto e originalissimi)

 

 

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11 minuti fa, Sonicdn scrisse:

 non ci credo che si mettano a perdere tempo e soldi per "deselezionare"

 

I componenti di ogni lotto di produzione hanno caratteristiche molto simili, quindi basta dividere i lottti fra vari paesi.

 

I produttori offrono, per determinati componenti, coppie selezionate con caratteristiche molto simili; la selezione è automatica all'uscita dei lotti a costo zero.

I maggiori costi sono dati dalla gestione, perchè sono componenti particolari che devono essere trattati differentemente ed il cui mercato è molto ridotto.

Un grande produttore consumer, se non produce direttemente lui i semiconduttori, ha volumi tali che se necessita di coppie selezionate il fornitore le fornisce senza aggravi di costi.

Un produttore di nicchia, dove la qualità assoluta fa premio sul prezzo di vendita, può permettersi di spendere molto di più per la componentistica selezionata, tanto i maggiori costi vengono ribaltati sul cliente finale, cliente che è ben disponibile a pagare per questo prezzo per un prodotto che considera superiuore.

 

Se compri una Rolls o una Ferrari, non badi al prezzo, ma vuoi un prodotto di elevatissima qualità, senza compromessi per contenere i costi.

 

16 minuti fa, Sonicdn scrisse:

comunque io sin'ora mi sono trovato benissimo, l'importante e che abbiano la stessa data di produzione e che siano originali

 

Dipende dalle prestazioni che vuoi ottenere.

Chi ricerca prestazioni limite considera anche quel plus prestazionale dato da un'esatta copia delle caratteristiche dei 2 dispositivi.

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il 14/3/2019 at 11:14 , Livio Orsini scrisse:

I componenti di ogni lotto di produzione hanno caratteristiche molto simili, quindi basta dividere i lottti fra vari paesi.

 

Ok detta così forse ha più senso , quindi non è escluso che acquistando una stecca qui in italia,  non si possa trovare un "buon lotto" a meno che non ci si mettano loro a "deselezionare apposta" :)

 

il 14/3/2019 at 11:14 , Livio Orsini scrisse:

I componenti di ogni lotto di produzione hanno caratteristiche molto simili, quindi basta dividere i lottti fra vari paesi.

 

Si Infatti, ultimamente mi stò trovando molto bene,

 

Quando acquisto delle stecche, come mia consuetudine, misuro i vari guadagni con cura, in condizioni il più possibile controllate, (specie la temperatura :angry:) e li scrivo col pennarello indelebile dietro ogni transistor, e mi rendo conto che le differenze sono davvero minime, e comunque più che accettabili per una riparazione, insomma, voglio dire che la qualità dei semiconduttori di alcuni produttori è veramente ammirevole.

Parlo di semiconduttori tutti PNP o tutti NPN.

 

Se parliamo di coppie complementari allora, le differenze ci sono, a volte anche molto marcate, ma ripeto, per quello che mi passa tra le mani, vanno bene. :whistling:

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1 ora fa, Sonicdn scrisse:

Se parliamo di coppie complementari

In realtà parlavo di questo.....anche se ho scritto '' gemelli '' .

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  • 3 weeks later...
il 18/3/2019 at 20:37 , gabri-z scrisse:

In realtà parlavo di questo.....anche se ho scritto '' gemelli '' .

Ok, scusami avevo capito male io :thumb_yello:

 

 

 

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