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PLC Forum


Corrente di spunto trasformatore


gian68

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Ciao a tutti,

Spero innanzitutto di aver azzeccato il forum in cui porre la mia domanda...

La mia questione è la seguente - Ho una centralina di irrigazione Orbit 94026 di cui non riesco più a trovare le specifiche elettriche in rete in quanto credo sia troppo vecchia
Ho la necessità di collegare due elettrovalvole in parallelo sull'uscita di una stazione ma non so la centralina lo sopporti.
Le elettrovalvole sono della Naandanjain con corrente di spunto da 0,4A e assorbimento da 0,2A. 
Sulla centralina è riportato come output 26Vac - 600mA ma non so se sopporti uno spunto maggiore (tipo 0,8 A) oppure no...

Un trasformatore ha una corrente di spunto ? Se si si può calcolare ?

 

Grazie

Gian

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Sicuramente un trasformatore ha un transitorio iniziale in cui la corrente è maggiior. Migliore è il trasformatore, minore è questa maggior corrente.

Nel caso di trasformatori di una certa potenza, diciamo da >= 50 kVA, esistono delle tabelle, allegate alla norma CEI 11-35, che ti permettono di rissalire al valore di corrente di spunto ad alla durata del transitorio; questo è un dato importante per poter dimensionare le protezioni.

nel caso di piccoli trasformatori non credo esistano tabelle simili.

In teoria il valore iniziale di picco della corrente priomaria è un multiplo del valore RMS della corrente primaria; il fattore K di moltiplicazione dipende dalle caratteristiche del trasformatore stesso.

Ad esempio, per un trasformatore da 50 kVA si assume k = 15 per un tempo di 0.1s.Ad esempuio se il trasformatore fosse alimebtato con rete 400 V, la sua corrente a pieno carico sarebbe di 125 A; all'atto dell'inserzione e per la durata di 0.1", questo valore sarebbe di 1875 A.

Se hai fisicamente il trasformatore la cosa migliore è misurare la corrente istantanea,

 

Però non capisco cosa c'entri con il tuo problema.

Hai 2 elettrovalvolae, di cui ti viene dato il valore della corrente di spunto.

La somma di di queste 2 correnti eccede il limite del tuo dispositivo.

C'è un modo sicuro per pilotare le 2 elettrovalvole senza rischi intermoni un relè, il tuo dispositivo dovrà erogare solo il valore di corrente necessario alla bobina del relè, valroe che è sicuramente molto inferiore al limite che hai dichairato.

Modificato: da Livio Orsini
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carlovittorio

Se monti un relè dovrai comunque alimentare le due elettrovalvole con un alimentatore esterno che porti 26 Volt almeno 1A

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Ciao  gian68

 

Certe risposte con citazione di trasformatori da 50 kVA (per fare paragoni con un minitrasformatore da 600 mA) mi riescono di difficile comprensione !

Fare la "misura istantanea" (di picco, mi sembra di capire) per una persona qualsiasi che ha un banale problema di giardinaggio ? Mah....

 

Comunque mi è già stato detto più volte che sono di comprendonio molto limitato e il concetto verrà senz'altro ribadito anche questa volta. Ci ho fatto il callo !

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La tua centralina (dici da 26 Vac - 600 mA , che farebbero 0,6 A) dentro alla quale ci sarà il trasformatore del quale ti preoccupi, dovrebbe farcela dato che "a regime" le 2 valvole assorbono 0,2 + 0,2 = 0,4 A. 

 

Comunque io non mi preoccuperei particolarmente.

 

Per fare la prova dovrai avere allacciate le Valvole ai tubi acqua dato che, solitamente, si tratta di Valvole che sono costruite in modo da sfruttare la pressione dell'acqua stessa per facilitarne l'apertura.

 

Fai semplicemente la prova prima con una sola Valvola e poi con due, possibilmente usa la pinza amperometrica o il tester per verificare il reale assorbimento che si crea a regime (ad inserzione Valvola/Valvole avvenuta).

Se non hai nessuno strumento di misura fa lo stesso. Tu prova !

Mal che ti vada, quando le Valvole sono 2, non "attaccheranno" e tu spegnerai subito tutto.

 

Se le 2 Valvole attaccano, e se puoi farlo, mantienile inserite per un certo tempo (almeno 1/2 ora) e controlla la temperatura che assume il trasformatore palpandolo con le dita.

Il tuo buon senso ti dirà come stanno andando le cose !

 

Fai la prova con i fili  delle Valvole possibilmente corti (Valvole a ridosso della Centralina). Con fili molto lunghi e magari sottili potresti avere dei problemi ad azionare le valvole.....

 

Comunque, se si tratta di corrente che proviene direttamente dal minitrasformatore, non  potrà succedere nulla che lo rovini.

Al massimo, se vi fosse un fusibile di protezione molto "basso " e rapido, allora lo brucerai.

------------------------------------------

 

Se e quando farai la prova suggerita facci sapere il risultato. Grazie..........

 

 

 

 

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Grazie a tutti per le risposte.

Per quanto riguarda il relè (o contattore) ci avevo pensato ma vorrebbe dire complicare non di poco la situazione.

Ho 6 elettrovalvole e, per esigenze di portata della pompa che le alimenta, devo aprirne contemporaneamente due; se la stazione ce la fa risolvo semplicemente

il problema collegando in parallelo a due a due le elettropompe.

In alternativa devo : acquistare un trasformatore 24Vac da almeno 20 VA (800 mA), tre contattori, un quadro in cui metter il tutto e tirare un po' di cavi.

 

@Semplice 1 : Proverò a fare quanto mi hai detto e vediamo come va.

Su un altro modello di centralina Orbit ho letto che si possono azionare in contemporanea due elettrovalvole però è un modello più recente (la mia ha 12 anni) e non riesco a trovare le specifiche elettriche per la mia che è una 94026

 

Ancora grazie a tutti per i consigli...vi farò sapere se tutto ok o se ho abbrustolito qualcosa...:-)

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4 ore fa, Semplice 1 scrisse:

Comunque mi è già stato detto più volte che sono di comprendonio molto limitato e il concetto verrà senz'altro ribadito anche questa volta. Ci ho fatto il callo !

 

Sembra proprio di si.

O non comprendi la lingua italiana, o non leggi per intero il messaggio, o fingi di non capire per cercare un pretesto, abbastanza sciocco, per innescare la tua solita inutile polemica fine a se stessa.

Affermi di aver superato, come età anagrafica, i 70 anni ma, da come ti comporti, sembrerebbe che tu sia ancora all'età dell'asilo infantile.

 

Io ho scritto:

7 ore fa, Livio Orsini scrisse:

nel caso di piccoli trasformatori non credo esistano tabelle simili.

 

Quindi è chiaro che l'esempio iniziale non si adatta alla richiesta, serve solo a dare un'idea generale del problema ed ad illustrare i casi in cui il problema è rilevante.

 

4 ore fa, Semplice 1 scrisse:

Fare la "misura istantanea" (di picco, mi sembra di capire) per una persona qualsiasi che ha un banale problema di giardinaggio ? Mah....

 

se vuoi sapere il reale valore della corrente di "attacco" non hai altro modo, ed è anche un metodo abbastanza semplice se sai come fare.

 

Poi ho scritto:

7 ore fa, Livio Orsini scrisse:

Hai 2 elettrovalvolae, di cui ti viene dato il valore della corrente di spunto.

 

Quindi il problema non è conoscere la corrente di attacco del trasformatore ma, sapere se la centralina può reggere o meno queste 2 elettrovalvalvole contemporaneamente, per cui ho consigliato l'eventuale uso di un relè di ripetizione per comandare le elettrovalvole

 

4 ore fa, Semplice 1 scrisse:

Se e quando farai la prova suggerita facci sapere il risultato.

 

Magari, facendo prove con metodo "membro di segugio", potrebbe anche levarsi un fil di fumo:lol::smilie_nono:

 

 

Modificato: da Livio Orsini
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gian68 ma il tuo problema quale è? pilotare 2o più elettrovalvole o capire se la centralina è in grado di sostenerle?

Tu hai scritto:

18 ore fa, gian68 scrisse:

Un trasformatore ha una corrente di spunto ? Se si si può calcolare ?

Questo mi ha tratto in inganno, perchè ho capito che ti interessava la corrente di attacco, o di inrush, del trasformatore.

 

Da quello che scrivi, facendo la somma dei 2 messaggi, il problema è un po' differente.

Non si tratta della corrente di spunto di un trasformatore, ma della sovracorrente istantanea che il trasformatore è in grado di erogare.

Teoricamente un trasformatore potrebbe/dovvrebbe erogare sino a 1.5 * In per 30" ogni 300". Ma questa è una regola pratica.

Il tutto dipende dalla capacità del trasformatore di smaltire il calore accumulato.

 

Io ti suggerirei di evitare di provare per vedere se funziona o si rompe, non è un buon metodo.

Soprattutto è poco affidabile. Rischi di ritrovarti, magari tra qualche mese, con la centralina guasta.

I lavori, se si fanno seriamente, si effettuano analizzando sempre per il caso pessimo ed agendo di conseguenza.

Per prima cosa verifica cosa fornisce quei 26 V.

Se questa è la tensione di comando dell'elettrovalvola ci sarà un dispositivo che apre e chiude il circuito, dispositivo che potrebbe essere l'anello debole del sistema. Se fosse un semiconduttore la cui corrente massima ammessa è di 600mA, richiedendone 800mA, anche per 0.1", rischi di romperlo.

Se usi un relè ed una sorgente esterna di alimentazione, invece sei tranquillo.

Non ti serve un contattore, basta un anche un mini relè qualsiasi; 600 mA in AC3 li tengono praticamente tutti i relè.

 

Modificato: da Livio Orsini
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Ciao  gian68

 

Vedi che solleticando il mio "maestro d'asilo" si possono ottenere anche dei risultati !!!

 

Ora sappiamo che :

55 minuti fa, Livio Orsini scrisse:

Teoricamente un trasformatore potrebbe/dovvrebbe erogare sino a 1.5 * In per 30" ogni 300". Ma questa è una regola pratica.

Il tutto dipende dalla capacità del trasformatore di smaltire il calore accumulato.

 

Dunque puoi attaccare tranquillamente le tue 2 Elettrovalvole dato che al momento della loro inserzione ti assorbiranno nel complesso  800 mA mentre il trasformatore ne potrebbe dare 600 x 1,5 = 900 mA.

 

Poi lasciamo perdere lo spauracchio (da arrampicata sugli specchi) :

1 ora fa, Livio Orsini scrisse:

Se fosse un semiconduttore la cui corrente massima ammessa è di 600mA, richiedendone 800mA, anche per 0.1", rischi di romperlo.

Direi che solo un progetto fatto da un deficiente totale potrebbe prevedere di impiegare un componente con caratteristiche così basse rispetto alla corrente nominale in uscita dal Trasformatore (600 mA).

------------------------------------------------

 

Comunque chiudo qui e non ritornerò in questa discussione ! 

Se per caso farai come ho suggerito io poi potrai farlo sapere (ma anche se avrai fatto diversamente)........

 

 

 

 

 

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5 ore fa, Semplice 1 scrisse:

Direi che solo un progetto fatto da un deficiente totale potrebbe prevedere di impiegare un componente con caratteristiche così basse rispetto alla corrente nominale in uscita dal Trasformatore (600 mA).

 

Io, invece, affermo che solo un ignorante totale può scrivere una simile ..... asinata.

Per prima cosa sappianmo solo che questi 600 mA sono il limite di corrente dichiarato dal produttore.

Non sappiamo quale sia il componente che ha questo limite.

Non sappiamo alcunchè in ordine al tipo interruttore usato.

Sappiamo solo che il produttore dichiara che la massima corrente ammessa in uscita del suo dispositivo è 600 mA

 

Un tecnico serio e professionale si basa sui dati dichiarati dal produttore.

Se il produttore ha fissato un limite massimo, questo limite va rispettato.

Superando questo limite e non di poco, perchè questi 200mA in più sono esattamente 33.33% in più, i rischi di deterioramento irreversibiel è più che probabile.

 

Per tornare allo specifico, come sempre tu o non leggi o leggi solo quello che ti fa comodo, oppure leggi tutto ma ti manca la cultura per capire quello che leggi.

Io ho scritto:

6 ore fa, Livio Orsini scrisse:

Teoricamente un trasformatore potrebbe/dovvrebbe erogare sino a 1.5 * In per 30" ogni 300". Ma questa è una regola pratica.

 

Nessuno può garantire che quel trasformatore regga 1.5 * In per 30"; non c'è una direttiva o una specifica dettata da una normativa.

Inoltre come ho scritto in precedenza, molto dipende dal ciclo di inserzioni delle elettrovalvole.

 

Io contesto sempre gli inviti a fare lavori secondo la filosofia "pene di molosso".

I lavori si fanno esclusivamente sulla base delle specifiche del produttore.

Andare oltre i limiti dichiarati, anche se apparentemente il tutto funziona regolarmente, ti mette nella condizione di avere in partenza un apparato inaffidabile.

Solo i "praticoni", che non hanno alcuna base teorica, possono affidarsi a queste metodologie.

 

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