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PLC Forum


Collegamento VFD alla rete


osvaldo1961

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Buongiorno, 
avrei bisogno di aiuto per la seguente questioni
Possidedo una vecchia bindella da 800 con motore trifase 2,6 kW, un grosso tornio da legno monofase 1,8 Cv e un piccolo tornio da metallo monofase da 1 Cv. 
L'impianto elettrico è 220 monofase. 
Particolarmente perchè la bindella collegata in monofase con condensatore non riesce assolutamente a spuntare, mi sono deciso ad ordinare 2 inverter 220 V: uno mono/trifase da 4 kW e l'altro monofase/monofase da 1,5 kW. 
In attesa che arrivino, stavo riflettendo un po' sui collegamenti elettrici:

1) Consultando altri forum mi è stato detto che per l'uso in remoto necessito di un 'circuito ausiliario di comando' con start/stop, Fw/Rev, eventualmente emergenza, con tanto di trasformatore a 24 V. Da profano non riesco a capire perché visto che posso usare il Keyboard estraibile con il suo cavo di prolunga; credo che siano errore, mi sbaglio?
2) Ragionando di mio, credo che la connessione alla rete domestica monofase dell'input dei VFD possa essere correttamente realizzata con un teleruttore a tre contatti NA (fase, neutro, autoritenuta), con bobina a 220 V ac, innescato da un pulsante. Sul circuito dell'autoritenuta metterei in serie un 'fungo' di emergenza NC.
In caso di mancanza e successivo ritorno della corrente o di azionamento/rilascio dell'emergenza la macchina dovrebbe spegnersi e tale rimanere fino a riattivare l'alimentazione del VDF con il pulsante di cui sopra ed all'avvio del motore con lo start sul Keyboard. E' tutto corretto?
3) Mentre mi è chiaro che è da assolutamente evitarsi di interrompere il collegamento VFD/motore mentre questi è in moto, mi chiedo se arrestare la macchina tagliando la corrente in entrata al VFD possa causare danni; si/no?
4) Disconnettere il motore dopo averlo spento da Keyboard lasciando il VFD alimentato non dovrebbe essere dannoso, oppure si?
5) Alcuni mi dicono che a quanto al punto 2 bisogna aggiungere un Differenziale e un Magnetermico/fusibili. Mi sfugge la ragione di tanta complicazione: il Differenziale c'è già in ingresso al laboratorio ed credo che se VFD assorbisse in ingresso un eccesso di corrente significherebbe che già è da buttare; sbaglio?
6) Da ultimo, immagino che la protezione 'termica' del motore venga gestita dal VFD attraverso la misurazione della corrente assorbita, non già dalla misurazione effettiva della temperatura degli avvolgimenti. 
Questo per dire che se si impiega il motore a bassa velocità con corrente normale il VFD non può proteggere il motore per il surriscaldamento dovuto alla carenza di ventilazione. Giusto? 
A parte servoventilare, è ragionevole pensare ad una delle 'vecchie' pastiglie termiche da integrare nel sistema, inserendola in serie nel circuito di autoritenuta assieme all'emergenza? 

Cordiali Saluti

Osvaldo

 

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1 ora fa, osvaldo1961 scrisse:

Consultando altri forum mi è stato detto che per l'uso in remoto necessito di un 'circuito ausiliario di comando' con start/stop, Fw/Rev, eventualmente emergenza, con tanto di trasformatore a 24 V. Da profano non riesco a capire perché visto che posso usare il Keyboard estraibile con il suo cavo di prolunga; credo che siano errore, mi sbaglio?

 

Ti sbagli, è corretto quanto ti hanno suggerito.

Soprattutto, vista la pericolosità della macchina, è indispensabile il fungo rosso in campo giallo per arresto di emergenza.

Anzi, visto il tipo di macchina, sarebbe consigliabile anche un freno meccanico.

 

Io sconsiglio sempre l'uso del tastierino remotato come organo di comando di una macchina. Questo dispositivo ha funzione prevalente di terminale di programmazione, monitoraggio e test. Può essere usato anche come organo di comando in caso di uso dell'inverter in montaggio "on wall", ma senza remotaggio.

 

1 ora fa, osvaldo1961 scrisse:

credo che la connessione alla rete domestica monofase dell'input dei VFD possa essere correttamente realizzata con un teleruttore a tre contatti NA (fase, neutro, autoritenuta), con bobina a 220 V ac, innescato da un pulsante. Sul circuito dell'autoritenuta metterei in serie un 'fungo' di emergenza NC.

 

Meglio un bipolare con contatto ausiliario. In serie all'ausiliario per autoritenuta, oltre allo NC dell'emergenza, deve esserci anche il contatto di OK alla marcia dell'inverter o altro contatto con simili funzioni.

La marcia e l'arresto non devono avvenire agendo sul contattore di linea; questo deve essere sempre aperto, tramite in caso di emergenza, a frequenza zero.

Io ti sconsiglio di inventarti configurazioni di uso e inserzione.

Studia il manuale di installazione, uso e manutenzione dell'inverter e collegalo esattamente come indicato dal manuale!

 

1 ora fa, osvaldo1961 scrisse:

Alcuni mi dicono che a quanto al punto 2 bisogna aggiungere un Differenziale e un Magnetermico/fusibili. Mi sfugge la ragione di tanta complicazione:

 

Il magnetotermico o i fusibili sono da mettere a monte della linea di alimentazione dell'inverter e servono a proteggere la linea. Oltre al buon senso è previsto dalle normative.

Ci deve essere anche un interruttore differenziale di tipo "B" perchè risulta immune ai disturbi in HF e, soprattutto, è l'unico tipo di differenziale funzionante anche in caso di correnti continue verso terra, guasto che, nel caso di inverter, è tutt'altro che inprobabile.

Sempre le normative EMC prescrivono che ci siano filtri antidisturbo dal lato rete e dal lato motore, che i collegamenti inverter motore avvengano con cavo schermato tripolare e conduttore PE esterno allo schermo, oppure con cavo schermato quadripolare specifico per inverters che ha il conduttore di PE centrale e la terna dei cavi di potenza avvolta ad elica ottorno ad  esso.

 

Ti ripeto non fare l'impianto per sentito dire o in base a tue elucubrazioni; segui esattamente le prescrizioni e gli schemidel manuale di installazione, uso e manutenzione dell'inverter.

Modificato: da Livio Orsini
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Grazie Livio,

vista la relativa complessità dell'argomento è evidentemente preferibile che mi rivolga ad un elettricista esperto nell'installazione dei VFD, ammesso di trovarlo nella mia zona.

Di 'orecchiante' ci sono già io e no vorrei trovarne un'altro.

In tutti i casi, se hai tempo e voglia, ti pregerei di togliermi qualche dubbio ancora dubbio:

 

45 minuti fa, Livio Orsini scrisse:

Io sconsiglio sempre l'uso del tastierino remotato come organo di comando di una macchina. Questo dispositivo ha funzione prevalente di terminale di programmazione, monitoraggio e test. Può essere usato anche come organo di comando in caso di uso dell'inverter in montaggio "on wall", ma senza remotaggio.

 

Devo dedurre che quello che mi ha detto via mail il produttore e la fornitura del cavo di estensione siano in realtà più una sorta di commerciale 'specchietto per le allodole', con non una concreta possibilità?

 

49 minuti fa, Livio Orsini scrisse:

La marcia e l'arresto non devono avvenire agendo sul contattore di linea; questo deve essere sempre aperto, tramite in caso di emergenza, a frequenza zero.

 

In caso di emergenza,dovrei quindi portare prima la frequenza a zero con il potenziometro e poi premere il fungo? Non si rischia di arrivare tardi?

 

53 minuti fa, Livio Orsini scrisse:

Studia il manuale di installazione, uso e manutenzione dell'inverter e collegalo esattamente come indicato dal manuale!

 

Purtroppo il manuale indica semplicemente un collegamento alla linea tramite un 'breaker' a due contatti; il resto è tutto dedicato alla programmazione.

 

59 minuti fa, Livio Orsini scrisse:

Il magnetotermico o i fusibili sono da mettere a monte della linea di alimentazione dell'inverter e servono a proteggere la linea. Oltre al buon senso è previsto dalle normative

 

Ok per le normative, ma tecnicamente il magnetotermico da 3 kW installato in entrata al locale dove sono le macchine non ha la stessa funzione?

 

1 ora fa, Livio Orsini scrisse:

Ci deve essere anche un interruttore differenziale di tipo "B" perchè risulta immune ai disturbi in HF e, soprattutto, è l'unico tipo di differenziale funzionante anche in caso di correnti continue verso terra, guasto che, nel caso di inverter, è tutt'altro che inprobabile.

 

Sempre in entrata al locale c'è un differenziale, non credo, ma ammesso che fosse di tipo B, non sarebbe sufficiente?

 

1 ora fa, Livio Orsini scrisse:

Ti ripeto non fare l'impianto per sentito dire o in base a tue elucubrazioni; segui esattamente le prescrizioni e gli schemidel manuale di installazione, uso e manutenzione dell'inverter.

 

Ovviamente ti ringrazio per la prudenza che mi consigli e ti assicuro che terrò ben presente.

 

Grazie mille,

 

Osvaldo

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Se non hai ordinato ancora gli inverter ti suggerisco di ordinare quelli con ingresso STO che ti evitano quantomeno la parte elettromeccanica del contattore. Puoi quindi remotare la tastiera (di solito i costruttori hanno la tastiera remotabile come accessorio) e connettere il pulsante di emergenza con l'ingresso STO dell'inverter. 

Questo a grandi linee. Se invece vuoi essere ortodosso devi fare una valutazione del rischio macchina e decidere che tipo di emergenza hai bisogno per come è strutturata la macchina stessa e per il tipo di protezioni implicite che presenta.

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55 minuti fa, osvaldo1961 scrisse:

In caso di emergenza,dovrei quindi portare prima la frequenza a zero con il potenziometro e poi premere il fungo? Non si rischia di arrivare tardi?

 

No c'è un mio errore  di dattilografiia; la frase ".. questo deve essere sempre aperto, tramite in caso di emergenza, a frequenza zero. " è da intendersi come "... questo deve essere sempre aperto, tranne in caso di emergenza, a frequenza zero. "

La norma chiede che ci sia sempre almeno un arresto di emergenza di tipo "0". Questo arresto prevede la fermata per inerzia ottenuta togliendo l'alimentazione ai motori.

In pratica è il mino sindacale.

La sega a nastro è una macchina pericolosa e, volendo lavorare in sicurezza, bisognerebbe usare un motore autofrenante o un freno meccanico.

Usando un inverter per alimentare il motore si potrebbe usare la funzione di freno tramite iniezione di corrente continua, funzione che è prevista dalla maggior parte degli inverter.

 

1 ora fa, osvaldo1961 scrisse:

Devo dedurre che quello che mi ha detto via mail il produttore e la fornitura del cavo di estensione siano in realtà più una sorta di commerciale 'specchietto per le allodole', con non una concreta possibilità?

 

No, non proprio.

L'uso di questo dispositivo, specialmente per chi deve usare l'inverter come un elettrodomestico, è a mio avviso sconsigliabile; personalmente trovo che questo dispositivo HMI sia da usarsi solo nell'applicazione che ho descritto prima e solo da persona che non debba consultare il manuale ogni volta che, accidentalmente, preme il tasto sbagliato.

Ci sono persone che per professione si occupano di istallazione, uso e progettazione di impianti con inverter che, conoscendo a memoria certi dispositivi, possono lavarare tranquillamente e facilmente con questa interfaccia.

Per tutti gli altri io consiglio sempre un bel pulsante di marcia, uno di arresto ed un potenzionmetro per impostare la velocità ion manuale. La sequenza di automazione provvede a portare la frequenza a 0 ogni volta che si preme il pulsante di arresto.

In fenere questo tipo di inserzione è anche esplicitato da uno schema del manuale di installazione, uso e manutenzione.

 

Sezionare la linea di alimentazione alla partenza è un obbligo. Inoltre se nel quadro dove installi gli inverternon c'è un interruttore generale è praticamente obbligatorio mettere un organo di sezionamento. Gli inverters con ingresso STO ti garantiscono il sezionamento a valle dell'inverter, però se non sezioni l'alimentazione questo sarà sempre e comunque sotto tensione.

 

1 ora fa, osvaldo1961 scrisse:

Ok per le normative, ma tecnicamente il magnetotermico da 3 kW installato in entrata al locale dove sono le macchine non ha la stessa funzione?

 

Considerando anche la massima potenza usufruibile per un tempo limitato (20') dovresti avere tutte le linee dimensionate per portare, in modo continuativo, una corrente >=20 A, oppure dimensianre lo MGT per una corrente termica adeguata alla sezione minima della linea che protegge.

L'inverter poi non è comunque proteggibile se non dovessero funzuionare le protezioni interne. Al limite un coppia di fusibili extrarapidi all'ingresso potrebbe proteggere il ponte raddrizzatore da un eventuale corto circuito a valle. Però il rapporto costo - benefici sconsiglia questa soluzione.

 

1 ora fa, osvaldo1961 scrisse:

Sempre in entrata al locale c'è un differenziale, non credo, ma ammesso che fosse di tipo B, non sarebbe sufficiente? 

 

No non va bene. Oltre a poter avere interventi impropri, non funziona in caso guasto con componente continua verso terra.

 

1 ora fa, osvaldo1961 scrisse:

è evidentemente preferibile che mi rivolga ad un elettricista esperto nell'installazione dei VFD, ammesso di trovarlo nella mia zona.

 

Nel tuo caso non credo che un elettricista sia adeguato. Devi installare 2 inverters e dovresti rivolgerti ad uno specialista di applicazioni di inverters.

 

Da ultimo ma non ultimo.

 

3 ore fa, osvaldo1961 scrisse:

ordinare 2 inverter 220 V: uno mono/trifase da 4 kW e l'altro monofase/monofase da 1,5 kW. 

 

Con 3 kW di potenza installata contrattuale l'inverter da 4kW lo ptrai usare, a piena potenza, se lavora da solo senza alcun altro carico sulla linea e solo per pochi minuti.

Forse era meglio usufruire di un contratto trifase da 6 kW, lavoravi più tranquillamente, l'impianto era più affidabile e, forse alla fin fine spendevi anche parecchio meno.

per curiosità che inverters hai ordinato?

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Grazie ad entrambi,

 

20 ore fa, Livio Orsini scrisse:

per curiosità che inverters hai ordinato?

Come sicuramente ti aspetti, vista la mia scarsa competenza e la tendenza al risparmio impiegando dove possibile il 'fai da te', ho ordinato due inverter cinesi di poco prezzo; per l'esattezza:

https://www.aliexpress.com/snapshot/0.html?spm=a2g0s.9042647.0.0.7fd74c4dj0ldrL&orderId=99690394832906&productId=32964058074

https://www.aliexpress.com/snapshot/0.html?spm=a2g0s.9042647.0.0.62484c4ddxG0EQ&orderId=99690394822906&productId=32322370364

Allego una foto tastierino e tre pagine del manuale.

 

20 ore fa, Livio Orsini scrisse:

L'uso di questo dispositivo, specialmente per chi deve usare l'inverter come un elettrodomestico, è a mio avviso sconsigliabile; personalmente trovo che questo dispositivo HMI sia da usarsi solo nell'applicazione che ho descritto prima e solo da persona che non debba consultare il manuale ogni volta che, accidentalmente, preme il tasto sbagliato.

 

Sono ignorante nella materia, ma non a livello di una generica casalinga; se mi confermi che non esistono problemi tecnici relativi a danneggiamenti del VDF usando costantemente il tastierino originale, credo proprio che eviterò le spese inerenti alla costruzione di un pannellino esterno.

Come si può vedere dalla foto non sembra così ostico da usare.

 

20 ore fa, Livio Orsini scrisse:

Considerando anche la massima potenza usufruibile per un tempo limitato (20') dovresti avere tutte le linee dimensionate per portare, in modo continuativo, una corrente >=20 A, oppure dimensianre lo MGT per una corrente termica adeguata alla sezione minima della linea che protegge.

 

Tutte le linea di potenza (prese 16 A nominali) del locale sono dimensionate per la potenza massima erogabile con il contratto da 3 kW e non posso credere che possano verificarsi problemi prima che scatti il termico dedicato.

 

20 ore fa, Livio Orsini scrisse:

La sega a nastro è una macchina pericolosa e, volendo lavorare in sicurezza, bisognerebbe usare un motore autofrenante o un freno meccanico.

Usando un inverter per alimentare il motore si potrebbe usare la funzione di freno tramite iniezione di corrente continua, funzione che è prevista dalla maggior parte degli inverter.

 

Le ragioni per cui ho deciso di applicare il VFD mono/tri 4 kW alla nastro da 2.6 kW  sono quelle di 

1) rendere possibile l'avviamento (spunto) sfruttando la rampa di accelerazione.

2) l'impiego del motore in trifase.

3) poter usufruire della frenatura con corrente continua.

4) difficilmente, sulla nastro, mi tornerà utile come variatore di velocità.

 

20 ore fa, Livio Orsini scrisse:

Con 3 kW di potenza installata contrattuale l'inverter da 4kW lo ptrai usare, a piena potenza, se lavora da solo senza alcun altro carico sulla linea e solo per pochi minuti.

Forse era meglio usufruire di un contratto trifase da 6 kW, lavoravi più tranquillamente, l'impianto era più affidabile e, forse alla fin fine spendevi anche parecchio meno.

Non mi serve usare l'inverter da 4kW a piena potenza, ma solo per i 2.6 kW nominali della nastro e generalmente con pochissimo carico ulteriore.

Purtroppo per varie ragioni non mi è possibile installare il trifase 6 kW.

Avrebbe brillantemente risolto il problema di spunto della nastro.

Aggiungo però che da solo non avrebbe aggiunto la frenatura e soprattutto non avrei avuto la possibilità di regolare la velocità dei 2 torni, costringendomi cioè come minimo all'acquisto di un inverter e di un motore autofrenante per la nastro.

Non credo che sarebbe stato conveniente.

 

Lucky67, Grazie

 

21 ore fa, Lucky67 scrisse:

Se non hai ordinato ancora gli inverter ti suggerisco di ordinare quelli con ingresso STO che ti evitano quantomeno la parte elettromeccanica del contattore. Puoi quindi remotare la tastiera (di solito i costruttori hanno la tastiera remotabile come accessorio) e connettere il pulsante di emergenza con l'ingresso STO dell'inverter. 

Li ho già ordinati, non so bene se hanno il detto ingresso STO.

Più sopra c'è cosa ho ordinato allegando qualche info; se puoi dai un occhiata e fammi sapere.

Grazie in anticipo.

 

Di mio aggiungerei che tagliando l'alimentazione all'entrata dell'inverter con la sicurezza perderei la frenatura, vanificando in parte la ragione dell'intervento.

Inoltre non ho ancora capito se tagliando in tale modo l'alimentazione con il motore lanciato si hanno danni all'inverter, ne se posso disconnettere elettricamente il motore dopo averlo arrestato con il normale STOP, lasciando tensione in entrata all'inverter.

 

Qualcuno mi sa rispondere anche a queste due cose?

 

Grazie mille nuovamente a tutti e Cordiali Saluti.

 

Osvaldo

 

Frequency-Converter-VFD-1-5KW-2-2KW-4KW-CoolClassic-inverter-ZW-AT1-3P-220V-output-need.jpg

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12 minuti fa, osvaldo1961 scrisse:

Come si può vedere dalla foto non sembra così ostico da usare.

 

Questo è un tastierino molto semplificato, anzi è solo un terminale d'uso. Se non soffre di problemi di EMC sul cavo, non dovrebbe darti problemi, però in pratica devi avere l'inverter a bordo macchina, vista la lunghezza del cavo

14 minuti fa, osvaldo1961 scrisse:

Di mio aggiungerei che tagliando l'alimentazione all'entrata dell'inverter con la sicurezza perderei la frenatura, vanificando in parte la ragione dell'intervento.

 

Se invece di realizzare un arresto di tipo zero, sconsigliabile oer questa macchina realizzi un arresto di tipo 1, freni e a velocità zero apri il contattore. Devi anche avere un temporizzatore che entro un tempo ragionevole taglia comunque l'alimentazione.

17 minuti fa, osvaldo1961 scrisse:

Inoltre non ho ancora capito se tagliando in tale modo l'alimentazione con il motore lanciato si hanno danni all'inverter, ne se posso disconnettere elettricamente il motore dopo averlo arrestato con il normale STOP, lasciando tensione in entrata all'inverter.

 

L'inverter va disalimentato solo a motore fermo; è solo in caso di emergenza che non ha importanza se il motore è fermo o no perchè la sicurezza è prioritaria su eventuali guasti all'inverter.

 

Se non devi lavorare sul motore o metter le mani sugli utensili (nastro, punte, etc.) è meglio che l'inverter rimanga alimentato. Altrimenti se vuoi disalimentarlo sempre per tua sicurezza, sarebbe il caso di bloccare il riavvio per un tempo minimo. questo per dar tempo al dc bus di scaricarsi completamente. Se si rialimenta troppo presto può succedere che il valore di tensione del DC bus sia appena al di sopra della soglia d'isteresi del limitatore di corrente di carica, con conseguente corrente di carica troppo elevata e danneggiammento dei circuiti di ingresso.

 

Questi inverter non credo hanno ingresi di Blocco in sicurezza certificato (STO), quindi è giusto che ci sia il contattoredi linea.

Spero che sul manuale ci sia almeno unom schema di inserzione completo, perchè quelli che hai pubblicato non sono schemi di inserzione.

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3 ore fa, osvaldo1961 scrisse:

perderei la frenatura

 

Adesso parli di frenatura...sperando che tu non la confonda con la decelerazione. La fermata col tasto di stop, di solito, può essere selezionata come inerziale (il motore si ferma come se fosse stato disalimentato) o in rampa (cioè con una rampa di decelrazione che è subordinata a un parametro che è modificabile nell'inverter). Se il tuo sistema ha una forte inerzia e un grosso carico meccanico devi stare attento che il tempo di decelrazione non sia troppo corto pena il fault dell'inverter.

Se invece parli di frenatura vera e propria apri un altro campo. In questo caso la fermata può essere realmente frenata adottando un iniezione modulata di corrente continua o attraverso una resistenza (detta appunto di frenatura) appositamente installata.

Se invece la tua valutazione del rischio presuppone che in caso di emergenza il motore debba essere bloccato in maniera quasi istantanea, devi valutare un apposito freno meccanico separato che blocchi il motore in caso di disalimentazione dell'inverter....qui però la discussione si fa un pò più intricata.

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Ciao Lucky,

 

si, forse non sto usando la terminologia adeguata e probabilmente qualche chiarimento non mi farebbe male.

 

Mi è chiaro che l'arresto per inerzia corrisponde semplicemente a togliere tensione con un interruttore.

Immagino, ma non sono sicuro, che corrisponda al caso di disalimentare l'inverter con un teleruttore a monte azionato dall'emergenza.

Attraverso il normale pulsante di stop mi è chiaro che l'arresto può essere selezionato almeno in due modi: o inerziale come sopra, oppure con una decellerazione controllata imponendo una certa velocità di diminuzione della frequenza di alimentazione.

In effetti, ragionandoci ora, salta all'occhio che togliendo l'alimentazione la frequenza va istantaneamente a zero, mentre decellerandone la discesa il tempo in cui scende a zero si allunga, ergo ottengo l'effetto opposto di allungare i tempi di arresto fisico della macchina. Capisco bene?

Una terza impostazione dello stop, sperabilmente presente anche nei miei inverter, prevede l'impiego di corrente continua oppure il collegamento ad un resistore esterno.

Nei miei inverter, giudicando dallo schemino fornitomi, non mi sembra esserci quest'ultima possibilità del resistore.

Anche in questo terzo modo, immagino che la frequenza vada immediatamente a zero, ma viene poi impartito un vero effetto di frenatura riducendo effettivamente i tempi di arresto fisico della macchina. Dico giusto?

Se così fosse è di questo che mi accontenterei e se fattibile vorrei che questa possibilità fosse attivata dal fungo di emergenza. E' possibile?

 

Per la frenatura meccanica credo che la sola cosa ragionevole sarebbe quella di sostituire i motori con quelli dotati di freno meccanico a sgancio elettromagnetico tipo quelli in uso sugli argani di sollevamento. Corretto?

 

Mi stai realmente aiutando a 'schiarirmi' le idee, grazie.

 

Saluti Osvaldo

 

 

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Ciao Lucky 67,

 

probabilmente devo parzialmente rettificare quanto sopra nel senso che, al comando di stop in rampa, diminuendo con continuità la frequenza di alimentazione del motore lanciato ci si trova costantemente nella situazione di scorrimento negativo e suppongo che questo generi una forza resistente che rallenta il rotore più rapidamente che non semplicemente togliendo l'alimentazione.

In tal caso non trovo però particolarmente scorretto parlare di frenatura (che genera una decellerazione regolabile), sia pur realizzata diversamente dall'iniettare corrente continua od azionare un freno meccanico.

 

Questa é una visione più chiara?

 

Cordialmente, Osvaldo

 

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