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PLC Forum


Parametri Inverter ANTIFUMO


osvaldo1961

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Scusami Osvaldo, ma dalla tua risposta mi sembra di notare una certa esagerata suscettibilità ed insofferenza alle altrui opinioni.

 

Tu hai un problema ed hai chiesto aiuto al forum. Il forum ti sta dando risposte.

Non puoi prentendere che ad ogni parere venga aggiunta una dimostrazione del perchè e su quali basi si esprime il parere.

Se i miei pareri ti paiono un po' troppo assolutisti non c'è problema, eviterò di perder tempo per darti le mie risposte.

 

Un'ultima cosa.

Se, come hai scritto, l'inverter lo hai acquistato da circa un mese non credo sia necessario il "rodaggio" dei condensatori, non credo proprio che tengano componenti e merce in magazziono per anni; con la filosofia del "just in time" che oramai è applicata da tutte le aziende, il magazzino si misura in giorni.

Io credo che quei condensatori siano inadeguati all'applicazione.

Daltro canto se un inverter costa meno della metà di un inverter di una casa come Mitsubishi, che ne produce alcune miglia al mese, con produzione quasi completamente automatizzata, il risparmio è fatto sulla qualità.

 

Sempre sulla qualità dell'inverter.

Un inverter moderno, degno di questo nome, ha tutte le protezioni immaginabili. Non solo, ma anche se l'utente sbaglaiasse la parametrizzazione, i danni eventualisi riperquoterebbero solo all'esterno dell'inverter; ad esempio il limite massimo di corrente impostabile equivarrebbe al valore di massima corrente continuativa erogabile dall'inverter. Raggiunto questo limite l'inverter va in protezione senza danneggiarsi, anche se c'è un corto franco ai morsetti di uscita.

Idem con il valore di massima tensione di dc bus.Se si ammettono 400V si può raggiungere questo valore senza avere danni di sorta.

 

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Marco Fornaciari

Io e altri qui dentro, abbiamo esperienze ormai di oltre 40 anni di esercizio della professione, e dalle risposte che ho sempre letto, vedo che la maggioranza lavora più per passione e piacere che per denaro, io per primo (diversmante ora sarei già in pensione da responsabile della manutenzione con una classica pensione d'oro).

Il fatto è che le teorie, e i progetti a tavolino, sono validi finche la casistica sugli impianti non la smentisce, e questo succede praticamente nel 95 % delle applicazioni, in questi casi occorre si la teoria ma serve soprattutto molta esperienza, e l'esprienza ti insegna che contano solo i fatti: con la sola teoria le apparecchiature elettriche spesso si autodistruggono.

Uno stupido esempio, per segliere i ricambi da mettere a magazzino nei primi anni '80 si presero tre contattori da 12 A componibili (su motore da 3 A) si installarono su tre macchine che facevano lo stesso gravoso lavoro allo stesso modo, con tre contacolpi si verificò la rispondenza alle caratteristiche dichiarate: uno superò brillantemente, uno si ruppe al 15% delle manovere dichiarate, quello della marca più blasonata in assoluto arrivò a poco più del 50%, rifatta la prova stesso risultato.

Da queste cose nascono le risposte che rapidamente si possono scrivere su un forum. Diversamente bisogna essere dove c'è il problema.

 

In tema di inverter le risposte del progettista citato le ho in ogni caso avute anche dai tecnici di altri marchi ben più blasonati di quello citato (il nome non l'ho fatto anche perchè oggi si fa fare gli inverter da un più che valido produttore asiatico).

Per usare gli inverter (o gli azionamenti per CC) la prima cosa da conoscere sono i motori (nelle vacanze estive della scuola li riavvolgevo), poi i riduttori, poi la macchina dove sono installati.

I tecnici dei produttori oggi sanno tutto in laboratorio, ma quando gli esponi un problema serio e rognoso spariscono, o ti rispondono vieni ai corsi. Ho impiegato due giorni in cantiere in Germania e varie telefonate, anche roventi con le burocratiche segretarie, per trovarmi la soluzione da solo al telefono con i tecnici del più blasonato PLC. Problema: in certe schede certi indirizzi non si usano come di solito: fermo restando che il sistema di sviluppo in automatico crea una configurazione errata che poi non funziona e non ci sono allarmi di sorta. Qui è solo questione di malizia, o se vogliamo malfidenza, nel forzare una configurazione decisamente errata, ma che ha generato l'errore che ha indicato la via della soluzione.

Anche ieri a causa di due * e tre / (messi volutamente dal programmatore anni fa in programma in C) un cliente-collega mi ha fatto fatturare 8 ore, ma il problema era che insisteva nel dire che conosceva quello cha aveva sottomano: poi stufo mi sono imposto e in 5 minuti ho risolto.

Modificato: da Marco Fornaciari
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7 ore fa, Marco Fornaciari scrisse:

Io e altri qui dentro, abbiamo esperienze ormai di oltre 40 anni di esercizio della professione, e dalle risposte che ho sempre letto, vedo che la maggioranza lavora più per passione e piacere che per denaro, io per primo (diversmante ora sarei già in pensione da responsabile della manutenzione con una classica pensione d'oro).

 

Scusa Marco, ma non vedo cosa tutto questo, e quello che segue, abbia a che vedere con l'argomento della discussione.

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Ciao Livio, Ciao Marco,

per colpa mia, il tema si è allontanato dall'iniziale, ma comunque a me va bene lo stesso ragionare anche su questi aspetti per così dire collaterali.

 

Livio, non c'è bisogno di scusarsi, tu hai sicuramente le tue ragioni ed io non di meno ho le mie, non me ne volere.

Però lasciami dire quanto a suscettibilità mi sembra che tu non ne sia proprio scevro.

Quanto ad insofferenza per le opinioni altrui credo di averla solo nei casi in cui ne traspare l'ottica dell 'è così perché lo dico io', oppure vi avverto una critica pesante ad una mia impostazione iniziale delle cose, dando per scontato di trovarsi davanti ad un ignorante totale; ma tale insofferenza ho cercato di moderala e nasconderla.

Alla fine ho solo espresso, credo con tutto il garbo del caso, la mia onesta opinione sul tipo di dialogo che si è instaurato e tu arrivi a dire che hai intenzione di ignorare eventuali miei prossimi post.

Con questa opinione non volevo avanzare ne diritti ne pretese, ci mancherebbe altro: il Forum a suo modo mi ha aiutato (parecchio) ed ho sempre ringraziato per questo.

Ma come dicevo a Marco, probabilmente il punto di partenza è diverso; tu hai evidentemente l'utilissima tendenza a dire quanto va fatto per risolvere il problema che ti viene posto, io principalmente l'intima necessità di capire cosa faccio anche subordinando a ciò la soluzione pratica che a te potrebbe apparire la più conveniente, ad esempio acquistare un Mitsubishi e chiamare un tecnico della casa per farlo installare.

Perciò, pur senza certo pretenderlo, non nego che se sforzandomi al massimo per essere logico e comprensibile, pongo una certa serie di domande/osservazioni mi fa piacere ricevere repliche (di qualsiasi tipo... esempi: studiati i circuiti in alternata!-non lo so-troppo lungo risponderti-o quant'altro) che seguano la medesima logica sequenziale.

Altrimenti, rischia di diventare il classico dialogo tra sordi.

Non ci vedo niente di male, a parte il fatto che costa tempo ed impegno non retribuiti.

Ad alcuni, me compreso negli ambiti in cui sono in grado di farlo, da il piacere di trasmettere la propria cultura.

 

Marco,

 

a me fa piacere leggere delle tue esperienze passate e presenti, anche se effettivamente andiamo fuori tema e capisco bene che questo non deve/può piacere a chi sia deputato a mantenere ordine nel Forum.

Ciò nonostante io discuto volentieri anche di questo, sperando che Livio non se ne abbia a male e mi consenta per questa volta la visibilità (prometto che questo sarà il mio ultimo off-topic in questa discussione)

La vedo così: ciò che succede in pratica è semplicemente frutto delle leggi di natura. La teoria è il tentativo di dare una descrizione matematica di tali leggi. Ripeto, tentativo, in quanto siamo ancora ben lontani dall'aver capito nel dettaglio la logica del 'Creatore'. Le discrepanze tra ciò che ci si aspetterebbe che succeda e ciò che in realtà avviene credo siano frutto della nostra incapacità 'teorica'.

Io, nei miei ambiti, non ho mai avuto difficoltà a rapportarmi con i teorici veri, che conoscono i loro limiti, che cercano sempre di capire quanto si sono avvicinati alla realtà, non di meno rimuginano continuamente sul come modificare le teorie per raggiungere una migliore approssimazione e che amano diffondere il loro verbo.

Ho invece avuto infiniti scontri e delusioni con personaggi che si definiscono tecnici, ma lo possono fare solo perché il progressivo degenerare del linguaggio ha ampliato a dismisura il significato del termine. Tra questi ho trovato commerciali, contabili, ladri di stipendio, parassiti di ogni genere, geometri che non distinguono il manico dalla cazzuola, periti meccanici che non hanno idea di cosa sia il modulo di resistenza a flessione, periti elettrotecnici che non hanno la più pallida idea del significato fisico del Volt, ingegneri convinti che con la carrucola (a tiro semplice) si dimezzi lo sforzo e che fanno alle officine le richieste più assurde palesando completa ignoranza rispetto a ciò di cui discutono. Sono bravi solo a gettare fumo negli occhi degli incompetenti a riguardo delle loro capacità

Potrei continuare per lungo tempo.

In tutte le categorie che ho menzionato ho però anche trovato gente che reputo molto in gamba, il problema è che sono una minoranza.

 

Finisco sui cinesi, permettendomi di raccontare un aneddoto: negli anni '70 da studente adolescente lavoravo di pomeriggio in una fabbrica familiare di serramenti. Pur essendo stato tutto sommato un periodo felice l'anziano titolare era un 'mastino urlatore' incredibile e una delle sue minacce tipiche era '...arriveranno i cinesi!'.

Sottintendeva: rimarrete disoccupati perché arriveranno i cinesi che faticano a testa bassa e chiedono un pugno di riso come stipendio.

Aveva ragione, sono arrivati, ma si sbagliava; non stanno arrivando da schiavi, stanno arrivando da padroni e stiamo rischiando noi, imprenditori e dipendenti, di andare a lavorare per un pugno di riso.

Non ho la competenza per esprimere giudizi di un qualche valore sulle qualità degli inverter di varia provenienza, ma a naso sono convinto anch'io che i cinesi siano attualmente  nettamente inferiori.

Sono però certo che in tutti i campi la qualità cinese sta crescendo nettamente raggiungendo un rapporto qualità/prezzo che ci deve fare paura.

Forse al posto che sottolineare ad ogni post questa attuale inferiorità faremmo bene a preoccuparci di come reagire:

Imponiamo dazi perché fanno concorrenza sleale, sfruttando i lavoratori ed inquinando a più non posso?

Mandiamo gli eserciti e gli imponiamo il rispetto delle nostre leggi economiche?

Ci mettiamo a produrre in perdita?

Rinunciamo a prosciugare i consumatori attraverso tassazioni assurde ai produttori?

Chiediamo a questi di ridurre i loro margini di guadagno?

 

Io non lo so.

 

Ciao a tutti e nuovamente grazie

 

Modificato: da osvaldo1961
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9 minuti fa, osvaldo1961 scrisse:

Però lasciami dire quanto a suscettibilità mi sembra che tu non ne sia proprio scevro.

 

No, in questo caso è un mio preciso dovere, come moderatore, puntualizzare onde evitare l'inizio di polemiche e diatribe.

Ti invito, ancora una volta, a voler limitare i tuoi commenti alla sola parte tecnica.

Se non capisci qualche cosa chiedi spiegazioni, ma pretendere che ogni volta si parta dalla dimostrazione della legge di ohm, questo no.:smile:

 

13 minuti fa, osvaldo1961 scrisse:

Non ho la competenza per esprimere giudizi di un qualche valore sulle qualità degli inverter di varia provenienza, ma a naso sono convinto anch'io che i cinesi siano attualmente  nettamente inferiori.

 

Non è detto, e questo vale per tutti i prodotti cinesi.

Ci sono prodotti cinesi, progettati e fabbricati secondo le prescrizioni più aggiornate del controllo qualità, che nulla hanno da invidiare ai prodotti USA, Giapponesi, Koreani ed Europei.

Poi ci sono i prodotti mai progettati ma solo copiati con un "reverse engineering" volto solo al risparmio sulla componentistica, prodotti al risparmio totale e venduti ad un prezzo infimo. la qualità è sicuramente proporzionale al prezzo.

Questo vale anche per gli inverters.

L'industria cinese se produce secondo i più aggiornati standard di qualità riesce comunque a far costare un po' meno i prodotti. Questo perchè lil costo totale della mano d'opera è ancora inferiore, non c'è costo ambientale e non c'è, o quasi, costo della burocrazia pubblica. Però il risparmio non supera il 15% - 20% medio.

L'esempio lampante lo abbiamo con i telefoni e con i PC. I prodotti sono ottimi, ai più alti livelli di tecnologia. Però i prezzi sono perfettamente allineati con i loro concorrenti.

 

22 minuti fa, osvaldo1961 scrisse:

Forse al posto che sottolineare ad ogni post questa attuale inferiorità faremmo bene a preoccuparci di come reagire:

 

No.Si sottolinea solo quando la qualità del prodotto oggetto della discussione, come in questo caso, ha un evidente deficit della qualità.

L'occuparsi di come reagire esula dagli argomenti di questo forum. E un argomento sociologico e/o di politica economica.

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Ok Livio, grazie delle info con cui hai corretto i miei commenti sullo stile cinese e sul precedente commento riguardo al reforming dei condensatori. Sul resto come promesso interrompo. Magari riceverò altri imput, ma comunque sia vi informerò su quanto riuscirò ad ottenere con la riparazione e l'eventuale reinstallazione. 

Cordialmente, Osvaldo 

 

 

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Sandro Calligaro

A proposito di riparazione...

Non si può dare per scontato che qualche altro componente (oltre ai condensatori) non si sia danneggiato.

Spero di no, ovviamente, e apparentemente non ci sono ragioni perché questo debba essere accaduto.

I condensatori, infatti, sembrano l'elemento più debole dell'insieme, quanto a sovra-tensione, e ci si aspetta che, cedendo, abbiano abbassato la tensione.

Questo se l'ipotesi di partenza (cioè che i condensatori "deboli" fossero l'unica causa del problema) è vera.

 

In ogni caso, allo momento dello scoppio dei condensatori potrebbe esserci stata qualche corrente molto alta (ed impulsiva), che potrebbe, anche inducendo tensioni su altre parti del sistema, aver prodotto danni ad altri componenti. Ricordo bene la disperazione nel vedere la scheda azionamento (a bassa tensione), sulla quale da novizio (durante la tesi), accidentalmente causai un corto con l'oscilloscopio, danneggiando praticamente tutti gli integrati.

Considerando gli isolamenti che normalmente si adottano tra scheda di potenza e di controllo, è probabile che non ci siano grossi danni nel tuo caso, ma non lo si può dare per scontato. Ad esempio, alcuni componenti di segnale che di solito si trovano sulla scheda di potenza potrebbero aver subito qualche danno.

 

Non volevo fare il pessimista, solo metterti in guardia dal prendere sottogamba la riparazione e le prove successive.

Prima di tutto, assicurati che sulle varie alimentazioni (dal bus DC "in giù", le puoi identificare più o meno con i vari condensatori) non ci siano corto-circuiti o resistenze troppo basse (almeno verificandoli con il multimetro). Anche l'integrità degli IGBT è bene verificarla, non si sa mai (devono essere aperti in un senso e diodo dall'altro).
Se al primo tentativo di riaccensione (che sarebbe meglio fare con un alimentatore DC o un variac) l'assorbimento è anomalo o il differenziale scatta, meglio non provare a ripetere la prova

 

Infine, sarà superfluo dirlo, ma fai attenzione alle tensioni in gioco, ci vuole poco per farsi male, con le schede "nude"! Un trasformatore di isolamento e una mano in tasca (per averne solo una libera di "sbagliare") non sarebbe male.

Modificato: da Sandro Calligaro
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29 minuti fa, Sandro Calligaro scrisse:

Se al primo tentativo di riaccensione (che sarebbe meglio fare con un alimentatore DC o un variac) l'assorbimento è anomalo o il differenziale scatta, meglio non provare a ripetere la prova

 

Alla prima accensione a vuoto, non disponendo di variac si può provare a mettere in serie una lampadina ad incandescenza 230V 100W; se fa una luce abbastanza brillante, meglio indagare perchè sicuramente c'è un corto circuito. La lampada in serie serve a limitare la corrente di corto circuito. E un vecchio trucco che usava anche mio padre, elettrecista, per ricercare i corti.

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5 ore fa, Sandro Calligaro scrisse:

A proposito di riparazione...

Ciao Sandro e Livio

 

non ne volevo parlare, per scaramanzia, ma l'idea che il condensatore possa non essere il solo danno mi era ben presente.

Non perché conosca a sufficienza l'apparato e la sua tecnologia, ma siccome usualmente i guai arrivano almeno a coppie....

Per non essere troppo pessimista io ho potuto finora basarmi semplicemente su due cose: non appaiono palesi segni di sofferenza termica sui restanti componenti e la macchina è ripartita anche dopo la fumatona. (naturalmente non ho insistito per vedere se lo fa bene o lo fa male).

In ogni caso sono ovviamente cosciente che tutto ciò è tutt'altro che probante.

Ti ringrazio per i controlli che mi consigli; ti dico la verità: adesso come adesso ho una comprensione piuttosto vaga di quanto mi dici, ma mentre aspetto il condensatore provo a cercare di documentarmi.

Stante quanto sopra non credo che ci siano corti 'conclamati', ma in ogni caso per la prima messa in tensione avrei intenzione di usare alcune lampadine in serie all'alimentazione, da cortocircuitare poi una alla volta in un certo lasso di tempo rendendo omaggio (usufruendone!) sia all'approccio, geniale nella sua semplicità, usato dal padre di Livio, sia al tuo suggerimento che potrebbe potenzialmente essere utile 'rodare' il nuovo condensatore.

Vi prego di correggermi se questo modo di fornire una tensione crescente a gradini sia una balordaggine.

Farò anche attenzione a non finire sbruciacchiato, o peggio.

 

Grazie, Ciao.

 

Osvaldo

 

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Come promesso fornisco il resoconto della riparazione

Ho sostituito il condensatore esploso con uno di uguali caratteristiche salvo che per la temperatura max, 105C° a fronte degli originali 85.

Non sono riuscito ad identificare i punti che Sandro mi aveva consigliato di verrificare per cui ho dovuto rinunciare ai controlli preliminari.

Ho alimentato inizialmente l'inverter attraverso due lampade ad incandescenza in serie, rimuovendole poi una alla volta.

L'ho mantenuto in tensione per 5 min con ognuna delle tre configurazioni ed ho poi iniziato i controlli. Non si sono verificate particolari anomalie.

A livello di display purtroppo il valore E, che credo sia la tensione in uscita dal bus, è rimasto ai precedenti circa 55 V.

Il valore A, che credo indichi la corrente di fase (?), a motore in moto, marca costantemente 0.

In sostanza tutto come dopo il guasto.

Nonostante ciò sono passato a delle prove di funzionamento.

Ho settato inizialmente la rampa di accelerazione ad 1 Hz/sec, l'overvoltage non dava la possibilità di scendere sotto i 380 V contrariamente al fatto che dovrebbe poter scendere fino 220 V. Successivamente, cambiando il tastierino si è messo a funzionare e questo anche tornando all'originale; ho potuto perciò scendere a 350 V.

Corrente max a 10 A, arresto inerziale.

Settanto l'undervoltage sotto i 48 V si azionava il blocco (scatto metallico; probabilmente è quello che indicai come anomalia nel mio post iniziale).

La macchina funzionava apparentemente in maniera normale, buon avviamento e mettendola sotto sforzo buona coppia un po' a tutte le frequenze.

Non contento, ho provato nuovamente l'arresto in rampa ad 1 Hz/sec.

Tutto bene, tenendo il display su E si visualizzavano valori non superiori ai 65 V.

Sono perciò passato a 2 Hz/sec ottenendo un arresto ben più rapido e raggiungendo valori di E intorno ai 75 V.

Dopo 4/5 arresti in tale modalità, distanti circa 1 min uno dall'altro, è arrivata una nuova fumata, senza evidentemente l'intervento di nessun blocco.

Il condensatore nuovo è partito, ma ho notato anche che il più piccolo dei tre condensatori ha un rigonfiamento alla base, pur non palesando nessuna fuga di elettrolita.

Riguardando le foto dopo il primo guasto sembra che in effetti questo rigonfiamento fosse già presente, almeno in buona parte; purtroppo mi era sfuggito.

Ho comunque richiuso l'inverter e ricollegato il tutto, tornando all'arresto inerziale

La macchina funziona abbastanza decentemente; rispetto a prima ha un avviamento parecchio più lento, inizia a muoversi solo quando la rampa raggiunge circa 12 Hz, ha sicuramente meno coppia alle basse frequenze, ma sopra i 40 Hz sembra avere tutta la coppia necessaria.

Addirittura  a 50 Hz mi ha dato l'impressione di aver aumentato oltre misura la velocità tanto da farmi sorgere dubbi sulla veridicità dei 50 Hz letti a dispay.

Ho prudenzialmente staccato le cinghie ed ho verificato la velocità a vuoto del motore con un contagiri; tutto in ordine, poco meno di 1500 g/m.

Per non tenere il motore, all'avviamento, praticamente fermo troppo tempo mentre sale la frequenza di rampa l'ho portata a 2 Hz/sec.

Sembra andare tutto accettabilmente.

Certo non riesco a capacitarmi (?) di come con una tensione indicata di bus tanto bassa riesca a tagliare agevolmente spessori di 25 cm, sia pur di legno non particolarmente ostico.

 

Raccontato tutto ciò, in relazione al quale sarebbero ben gradite vs eventuali ipotesi, il problema principale che doveva risolvermi l'inverter su questa macchina era poterla avviare (e ovviamente usare) con il 220 V monofase.

Fino al prossimo guasto di inverter, o di motore, sembra esserci riuscito nonostante tutto e quindi non mi resta che utilizzarlo così.

A meno che diventi un elettronico tanto bravo da riuscire a spiegarmi il tutto, ma vedo scarse probabilità in tal senso.

 

Cordiali Saluti

 

Osvaldo

 

Modificato: da osvaldo1961
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2 ore fa, osvaldo1961 scrisse:

Certo non riesco a capacitarmi (?) di come con una tensione indicata di bus tanto bassa riesca a tagliare agevolmente spessori di 25 cm, sia pur di legno non particolarmente ostico.

 

Ma hai misurato direttamente con un buon voltmetro in cc la tensione sul dc bus? (a vuoto e con carico)

L'hai osservata con un oscilloscopio?

Se i condensataro del dc bus sono danneggiati potresti avere un piedistallo in continua molto basso (60 V p. e.) a cui si sovrappone una notevole ondulazione.L'inverter "choppera" questa tensione e apparentemente il motore riesce a funzionare in modo accettabile.

 

Comunque con i condensatori danneggiati, e dopo fumate, non è certo il caso di insistere se non per ricercare la causa del guasto.

Non sto a ripetermi sulla pessima qualità dell'oggetto.

Comunque avresti dovuto pretendere una sostituzione o, almeno, una riparazione in garanzia visto che l'oggetto era nuovo. Ora, dopo che ci hai lavorato, è un po' difficile pretendere il rispetto della garanzia di fabbrica.

 

Il condensatore nuovo che hai usato come ricambio di che tipo è ? E del tipo specifico per commutazione?

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22 ore fa, Livio Orsini scrisse:

Ma hai misurato direttamente con un buon voltmetro in cc la tensione sul dc bus? (a vuoto e con carico)

Non sono riuscito ad acquisire la conoscenze adeguate sui circuiti stampati ed i loro componenti per cui non sono riuscito a capire a quali capi misurare la tensione (terminali dei condensatori 'grossi' ?) e perciò mio malgrado non mi sono arrischiato per evitare di danneggiare il tester.

 

22 ore fa, Livio Orsini scrisse:

L'hai osservata con un oscilloscopio?

Non ce l'ho, e per la verità dovrei anche prima capire come si usa.

 

22 ore fa, Livio Orsini scrisse:

Se i condensataro del dc bus sono danneggiati potresti avere un piedistallo in continua molto basso (60 V p. e.) a cui si sovrappone una notevole ondulazione.L'inverter "choppera" questa tensione e apparentemente il motore riesce a funzionare in modo accettabile.

Cioè il voltmetro integrato misura solo la componente continua che va all'invertitore, ma a questa è sovrapposta un onda che passa 'inosservata' ma che è in grado di dare al motore la corrente necessaria ad avere la coppia, notevole, che palesa?

 

22 ore fa, Livio Orsini scrisse:

Comunque avresti dovuto pretendere una sostituzione o, almeno, una riparazione in garanzia visto che l'oggetto era nuovo. Ora, dopo che ci hai lavorato, è un po' difficile pretendere il rispetto della garanzia di fabbrica.

Più per la curiosità di vedere il comportamento del venditore/piattaforma, che per altro, avevo avanzato una richiesta di rimborso parziale di 30 €, su 125 totali.

E' stata accettata e mi è stata offerta l'ulteriore opzione del rimborso totale a fronte però di restituzione, a mio carico, dell'inverter negli imballi originali ecc.

Per svariate ragioni ho preferito il rimborso parziale e tenermi l'inverter.

 

22 ore fa, Livio Orsini scrisse:

Il condensatore nuovo che hai usato come ricambio di che tipo è ? E del tipo specifico per commutazione?

Il condensatore nuovo (ex) è quello in foto. La descrizione é: Elettrolitici Condensatore 820µF 400V 105°C ; EKMR401VSN821MA45S ; 820uF .

Non so se è del tipo per commutazione. Da cosa si distinguono? Teoricamente sarebbe possibile installare all'esterno un piccolo banco di condensatori collegati via cavo con la scheda, di capacita ad esempio tripla?

 

Cordiali Saluti

 

Osvaldo

 

Condensatore.jpg.e8318c459955b50fd80910de08f1137a.jpg

P.S. Ho misurato con il tester la tensione tra fase e fase e tra fasi e terra, durante la rampa di accelerazione da 0 a 50 Hz.

Mi pare di aver letto da qualche parte che hai scritto che i tester usuali sono inadatti a dare il valore RMS delle forme d'onda in uscita dagli Inverter.

In effetti nel primo caso ho letto valori crescenti, abbastanza ben relazionati con le frequenze, tra 0 e (1.3.0) cioè il display del tester mostrava un puntino dopo ogni cifra. Non ho il manuale del tester e non ho idea del significato.

Invece tra fasi e terra si leggono valori, sempre con i puntini, sempre più terribilmente oscillanti al crescere della frequenza, tra 0 e (1.9.0).

 

Modificato: da osvaldo1961
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1 ora fa, osvaldo1961 scrisse:

Cioè il voltmetro integrato misura solo la componente continua che va all'invertitore, ma a questa è sovrapposta un onda che passa 'inosservata' ma che è in grado di dare al motore la corrente necessaria ad avere la coppia, notevole, che palesa?

 

Il problema grosso che ti mancano proprio le basi, i concetti fondamentali di elettrotecnica, elettronicae di come funziona l'inverter.

 

Cerco di riassumerteli in modo semplice e banale.

La tensione di rete, tramite un ponte di diodi viene resa pulsante unidirezionale; in altri termini vedresti all'oscilloscopio una serie di semisinusoidi con periodo pari a 10ms. Il valore di picco nominale è (230V * 1.41) - 1.4V = 324.7V - 1.4V = 323.3V.

I condensatori di spianamento che seguono integrano queste semisinusoidi che, a vuoto, diventano una tensione continua pari al valore di picco. Acarico nominale, ovvero quando si drenano circa 10A in questo caso, la tensione sarà una base di continua con sovrapposto un ripple simil dente di segna. L'ampiezza del ripple, se il progetto ed il dimensionamento sono corretti, sarà di circa 20Vpp.

Se i condensatori sono danneggiati questa ondulazione sale a valori enormi, in pratica non effettuano più la funziuone di integrare la tensione pulsante. Se misuri con un voltmetro a vero valore efficace ti ritrovi circa 230V, ma se misuri in continua leggi un valore di fantasia.

L'inverter campiona questa tensione con una frequenza che potrebbe essere di 5kHz, ovvero campiona ogni 200µs. L'ampiezza della "fettina" varia con legge sinusoidale, perchè è questo il modo per ricreare la sinusoide.

Se la tensione di partenza non è continua, ma ha una fortissima conponente ripplata, l'uscita intrgrata dell'inverter non sarà una sinusoide, ma sarà un qulche cosa di vagamente sinusoidale molto distorto.

Il motore bene o male, anzi più male che bene, riesce a lavorare egualmente e, ad un'analisi grossolana, sembraanche che funzioni decentemente.

2 ore fa, osvaldo1961 scrisse:

. Da cosa si distinguono?

 

Per prima cosa bisognerebbe leggere il foglio tecnico del costruttore. Poi prova a leggere questo tutorial sui condensatori.

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22 ore fa, Livio Orsini scrisse:

Cerco di riassumerteli in modo semplice e banale.

Concettualmente credo di aver capito interamente ciò che dici, Grazie.

 

22 ore fa, Livio Orsini scrisse:

Per prima cosa bisognerebbe leggere il foglio tecnico del costruttore. Poi prova a leggere questo tutorial sui condensatori.

Molto interessante! il 95% delle osservazioni mi erano sconosciute.

 

Grazie nuovamente, Osvaldo

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Ciao Osvaldo, sperando che tu abbia risolto in maniera definitiva il problema all'inverter, a volte mi chiedo se vi sia la consapevolezza del fatto che ne sia valsa la pena o meno di affidarsi a Amazon o Alibaba, per queste elettroniche. Ormai sul web, trovi marche coreane, taiwanesi, che hanno anche un loro circuito di distribuzione ufficiale o no, che possono considerarsi "industriali" anche da noi del settore (15:20 anni fa, avevano la medesima considerazione di un elettronica casalinga quasi ...). 

 

Per potenze da 4 kW, una rigenerazione, non può portare al guasto, se parliamo di un prodotto industriale. Se cosi non fosse, avrei quantomeno fatto fuori, nell'arco di questi anni quasi 1 MW di inverter, tra ventilatori e macchine con grandi masse rotanti.

 

Ho cercato di leggere un po' tutta la discussione e chiedo scusa se forse ho perso qualche punto, ripetendomi con le mie due indicazioni, ma le considerazioni che vengono fatte da coloro che scrivono con più o meno continuità nei post, sono spesso frutto di esperienza che cercano di trasmettere, proprio per evitare errori in cui a volte si è incappati.

 

Buona giornata, Ennio

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12 minuti fa, ETR scrisse:

a volte mi chiedo se vi sia la consapevolezza del fatto che ne sia valsa la pena o meno di affidarsi a Amazon o Alibaba, per queste elettroniche

 

E la considerazione che ho fatto io.

Un paio di anni fa un'azienda mi chiese una piccola consulenza perchè aveva problemi di rumore (il motore fischiava) con un inverter di classe .. scadente.

Feci acquistare un Mitsubishi di potenza equivalente (mono trifase da circa 1kW). Non solo si eliminò il fischio del motore, ma la spesa risultò inferiore!

 

Basti pensare ai volumi di produzione di Mitsubishi per capire che è molto difficile produrre ameno ed avere una qualità simile.

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