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condensatore come resistenza su alimentazione elettrovalvola


geronimo73

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Ciao come da titolo vorrei abbassare da 28,5 v ac, a circa 24 cv ac l'alimentazione di un elettrovalvola da giardino, utilizzando un condesatore, vorrei sapere se ciò è fattibile oppure lo si puo fare solamente con carichi resistivi, o se bisogna tenere in considerazione qualcos'altro.

 

L'elettrovalvola 24 v ac e corrente 250 mA, alimetazione 28v ac: 

4,5 v di caduta quindi  resistenza equivalenza 18 ohm

capacita condensatore 1/314*18=176 uF e tensione 50v

 

puo funzionare?

 

grazie

Modificato: da geronimo73
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15 minuti fa, geronimo73 scrisse:

176 uF e tensione 50v

il condensatore dovrebbe essere non polarizzato, pertanto penso che non lo trovi in commercio, la resistenza la trovi ovunque

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che debba essere non polarizzato lo sapevo, ma dici che il problema sia il valore?Se non ricordo male, dai tempi della scuola, si possono anche mettere due condensatori "in serie in contro fase" giusto? tipo due elettrolitici da 330......correggimi se sbaglio ed ottenerne cosi uno da 175 non polarizzato

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Scusa, ma dato che una resistenza in serie da 18ohm dissiperebbe circa 1,125W, mettine una da 2-3W costa un sacco meno e ingombra ancora meno... Per cadute così basse i condensatori non meritano.

Inoltre 50V non basterebbero sei al limite, almeno 100V, e il condensatore polarizzato direttamente in ogni semionda dissiperebbe calore, quindi campa poco e scalda come la resistenza...

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Poiche non ho mai usato condensatori in questo ambito, volevo iniziare ad usarle e capire...certo la resistenza è una soluzione semplice e sbrigativa.....potresti spiegarmi, se ti va, perchè dovrebbe essere da 100V? credevo che con 24 v , 50 volt potessero essere più che sufficienti in quanto la V max della semionda è minore..e perchè scalderebbe? è una reattanza e non una resistenza?

Modificato: da geronimo73
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Ragioniamo al limite. Quando c'è la semionda positiva, il condensatore si carica positivamente su un lato, negativamente sull'altro. Quando si inverte la semionda, la tensione si somma alla carica della semionda precedente nel condensatore, per cui in linea teorica 28.5x2=57Vac che superano i 50V nominali. Poi gli elettrolitici è bene non farli mai lavorare vicino alla tensione nominale, si danneggia il dielettrico, per cui per stare sicuri, almeno 100V. Altra cosa: gli elettrolitici indicano la tensione di lavoro continua, paragonabile alla tensione di cresta dell'alternata (di cui viene dato il valore efficace) che si calcola come Veff*1.41 (1.41 è la radice di 2), quindi 28.5x1.41=40,18V, ecco quindi che devi stare su valori ben più elevati.

Per il riscaldamento, è dovuto a due fattori: primo, i condensatori che si comprano NON sono ideali, pertanto presentano sempre una componente resistiva (oltre una induttiva...), più il condensatore è di qualità, minori sono le perdite (calore).

Secondo, dato che dovresti mettere due elettrolitici in controserie, per ogni semionda uno sarebbe polarizzato "direttamente" (correttamente), l'altro "inversamente" (rovescio). Quando si fa passare la corrente a rovescio in un elettrolitico, questo si comporta praticamente come una resistenza, per cui dissipa un certo calore per effetto Joule. Scaldare è una cosa piuttosto brutta per gli elettrolitici (e i componenti in genere) e inoltre si possono avere dei fenomeni di dissociazione elettrolitica del dielettrico che sviluppa gas all'interno del condensatore. Il rischio di prenderli in faccia esiste. Infatti i condensatori in antiserie si montano generalmente sui segnali, con correnti bassissime che provocano basse perdite. I condensatori per motori, per esempio, sono speciali, fatti apposta per lavorare con tensioni alternate.

Non è una trattazione rigorosa, ma dovrebbe rendere l'idea.

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ok adesso è molto più chiaro, non avevo preso in considerazione alcuni fattori, ossia la somma delle due tensioni ma solo il valore di cresta 40,18 v e che quindi 50 v fossero sufficienti...

Ma tornando a noi, commercialmente esiste qualcosa da poter utilizzare, intendo condensatori, per il mio scopo?...altrimenti ripiego tanqullamente sulle resistenze...e metterò nel cassetto, pronto ad essere usata, questa lezione..👍

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C'è un'altra condizione che sembra tu non abbia considerato. Nei tuoi conti hai eguagliato la Xc al valore di resitenza di caduta ed hai ricavato il condensatore.

Non è esatto perchè devi fare il calcolo in modo vettoriale, hai un'induttanza (quella della bobina dell'elettrovalvola), in serie ad una resistenza (quella della bobina vche non è trascurabile) in serie ad una capacità. Da qui devi partire per effettuare il calcolo, in modalità vettoriale, della cpacità che darà come risultante i 24 V sulla bobina della elettrovalvola. se esegui correttamente i calcoli, vedrai che la capacità risultante sarà differente dal valore che hai calcolato in modo scalare.

 

Comunque concordo con Ctec, metti una bel resistore da 18 ohm con capacità di dissipazione da 5W e sei tranquillo e sicuro.

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Ciao Livio apprezzo il tuo commento, c'è sempre da imparare.... almeno per
me; nel mio primo post avevo premesso se il mio ragionamento era valido
solo per carichi resistivi, infatti sapendo che la bobina è un induttanza
non sapevo come si sarebbe comportato il tutto.... Il calcolo che mi hai
detto non lo so fare.... Anche se, sarei curioso di vedere di quanto si
discosterebbe il valore del condensatore dal mio teorico. Comunque ho
risolto con resistenza 18 ohm 7w...aveva solo quella!!!


Il mio focus era... Tutte le strade portano a Roma, ma il panorama durante
il percorso cambia..

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16 minuti fa, geronimo73 scrisse:

risolto con resistenza 18 ohm 7w...

 

:thumb_yello:

 

17 minuti fa, geronimo73 scrisse:

Il calcolo che mi hai detto non lo so fare.... Anche se, sarei curioso di vedere di quanto si discosterebbe il valore del condensatore dal mio teorico.

 

Se ho un po' di tempo, e voglia soprattutto, magari la faccio la verifica così tanto per.... un ritorno agli anni giovanili; poi ti aggiorno.

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