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Buongiorno a tutti, sono molto, molto confuso in merito ad una scelta lavorativa e vorrei gentilmente la più onesta opinione di chi ne ha viste e vissute più di me e mi più consigliare a riguardo. 

Ho 25 anni. Mi sono diplomato circa 6 anni fa. Ho subito iniziato a lavorare come manutentore elettromeccanico per un azienda per un anno, dopo ho cambiato in favore di una grossa multinazionale come manutentore elettrico e puramente elettrico (dalle cabine di media ai guasti sulle macchine, ad un po' di programmazione plc/hmi)  in questi 5 anni ho imparato tantissimo, il lavoro mi piace anche se si svolge su turni ed in produzione. In quest ultimo anno però sento di non essere cresciuto più di tanto, a me piacerebbe fare un minimo di carriera. Sono un ragazzo che non ha paura di prendersi delle responsabilità e di mettersi in gioco e di farsi il mazzo al lavoro. All'interno della mia azienda sono ben visto e sono consapevoli delle mie capacità, mi viene riconosciuto. tant'è che ho una paga di circa 2000euro al mese. Non vedo però la possibilità di diventare responsabile della manutenzione o del reparto o caposquadra o insomma di guadagnare delle responsabilità in più insomma e non vedo da parte dell azienda in interesse a farmi crescere.. Forse proprio perché essendo una multinazionale, sapete come gira. . Ho paura di passare troppi anni come manutentore ed arrivare tra 10 anni ad essere ancora un elettricista e non avere le possibilità di mettermi in gioco che ho ora. Ora mi è stato proposto da un altra azienda molto più piccola. Una 50 ina di dipendenti. Di entrare in ufficio tecnico come programmatore PLC. Mi formerebbero facendomi fare dei corsi per rendere le mie abilità di programmazione all altezza del ruolo. Dovrei fare un minimo di sviluppo/adattamento del sw alle nuove macchine, un po' di collaudo ed all occorrenza avviamenti. Non più di un mese anno di trasferte circa ed Una paga attorno ai 1850 euro al mese. Trasferte escluse ma che comunque pagano poco. Come elettricista sono bravo,autonomo, rispettato e molti colleghi si appoggiano a me,idem alcuni responsabili. Molto di più sulla parte di ricerca gusto, ed elettronica plc etc ma me la cavo bene con tutto, meccanicamente teoria e conoscenze buone, non ho invece una gran manualità, mi piace più la parte elettrica proprio per questo. Sono portato per l informatica che amo e la programmazione mi piace e mi sento di poter dare molto anche in quel senso. 

Cosa dovrei fare secondo voi? Se foste nella mia posizione e con i miei obiettivi come vi comportereste? 

Ringrazio tutti per ogni tipo di critica o parere, mi scuso se ho sbagliato sezione e prego i moderatori di spostare nel caso. 

Complimenti a tutti per la community! 

Giorgio L. 

Modificato: da ElectricMaintenance
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In una grossa azienda hai "forse" la sicurezza del posto, con un diploma è molto difficile in futuro che Tu diventa responsabile di manutenzione o altro, vi sono oggi giorno ingegneri diplomati che possono arrivare a quei livelli, su aziende più piccole potrai con più semplicità raggiungere i traguardi che Ti prefissi, il rischio del posto di lavoro è più alto, tutto dipende dal rischio che vuoi affrontare, e guardare molto attentamente in tutti i suoi aspetti l'azienda in cui vorrai fare la nuova avventura

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Roberto Gioachin

Io fossi in te, alla tua età, non ci penserei due volte. Se mi propongono di imparare e crescere scelgo questa strada. Poi una volta raggiunto un buon livello di preparazione posso scegliere se cercare un posto migliore oppure una partita IVA (ma anche no). I tecnici preparati vanno a ruba, quindi il tuo sarebbe un rischio calcolato.

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La scelta è chiaramente tua e credo che in cuor tuo tu l'abbia presa. Mi permetto solo di fare una riflessione: vedendo i "ritmi" all'interno delle multinazionali dove tutto " è un diritto" dove le ferie sono sacrosante, dove i permessi sono dati "senza batter ciglio", nelle realtà piccole troverai (di solito) un piccolo "inferno".  Preparati a essere sempre l'ultimo a mettere le mani sul progetto e preparati che tutti i ritardi degli altri saranno sulle tue spalle. Preparati a vedere mugugni se chiedi permessi anche se per tue gravi ragioni. Le ferie saranno sempre a uso e consumo della ditta o del customer (in simbiosi di solito). Come dice Batta adesso le trasferte saranno un mese..tra un pò un mese e mezzo e poi quando capirai che non sono proprio un mese all'anno sarai un ostruzionista. D'altro canto i vantaggi sono quellida te descritti..dipende da dove vuoi arrivare e come vuoi arrivarci.

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Marco Fornaciari

Non voglio spaventari ma raccontarti la realtà.

Come scrive Batta, le ditte che fanno trasferte per principio vogliono "tecnici" a basso costo (per molti 30 € oggi sono una enormità (che nel secolo scorso per uno come te poco più del minimo ) con sempre le valige in mano, e che se stanno a casa gli viene la febbre (avevo un socio così), cosa poi sa veramente fare il tecnico è secondario.

L'importante è che faccia quello che chiede il cliente finale e chiuda il cantiere più rapidamente possibile (prima la ditta è pagata). Che sappia sempre essere nel pieno delle energie anche dopo 5 giorni a 12 ore e magari una notte tra due diurni. (Nelle ricerche ormai scrivono anche "capacità di gestire lo stress". Ovviamente se ha anche fatto corsi di psicologia è un bon valore aggiunto ..., anni fa a me li hanno fatti fare).

Altro aspetto è che sappia sia scopare il cortile sia fare il super elettrico/elettronico, sia il super meccanico, ovviamente devi seper programmare anche tutti i processori passati, presenti e futuri.

Poi capita una ditta dove serve solo parte di questo, ma sono quasi mosche bianche, anche perchè i costruttori di macchine e impianti sono di nuovo nella fase esternalizzazione anche della polvere.

 

Personalmente, con il curriculum che hai esposto, oggi punterei a fare il responsabile (o anche solo il vice) della manutenzione in un altra ditta. Non è detto che tutti vadano cercando un ingegnere, almeno per la parte esecutiva e risolutiva.

Oggi il capo manutenzione in medie e grandi aziende, è di fatto una figura burocratica, che non ha neanche tempo di sapere cosa fanno realmente le macchine dello stabilimento, anzi spesso deve più proccuparsi dell'aria condizionata che disturba il/la tal impiegato/a, a seconda dell'ora del giorno, che dell'efficenza della produzione.

 

Per la partita IVA oggi è meglio evitare: i 2000 € netti al mese (magari 27.000 all'anno) con le arie che tirano c'è il serio rischio che te li scordi.

Consultati prima con: un commercila, un consulente del lavoro, un assicuratore, una banca, e ricordati che come lavoratore autonomo devi anticipare dei soldi che prenderai se va bene non prima di 75 giorni.

I tre personoggi di cui sopra devono anche sapere cosa sigifica legalmente lavorare all'estero: in certi paesi se non sei in regola se ti va bene di espellono come indesiderato: Svizzera, USA, Russia, Australia, quelli che so per certo. E non è detto di riuscire a recuperare tutti i costi necessari ad ottenee l'autorizzazione a lavorare lì.

Nel momento che diventi ditta, tutto quello che oggi non vedi e non sai, tocca a te, se non sei corazzato non duri un anno. Ma uscire da lì è può diventare quasi impossibile, o conque molto aleatorio.

 

Un'ultima cosa, se entri nel mondo delle trasferte, difficilmente riesci a rientrare nel mondo delle manutenzioni, di fatto sono due cose diverse, e le trasferte non sempre mettono in buona luce i potenziali manutentori.

 

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ElectricMaintenance

Intanto ringrazio tutti, per la loro opinione e consiglio. Ora infatti sono più confuso che prima. 😂

In realtà la via più semplice sarebbe rimanere dove sono, meno rischi, conosco l ambiente, amo il campo della manutenzione elettrica, lo stress c'è anche qua. Molti di voi sanno le urla dei vari direttori quando lo stabilimento è fermo per un guasto a macchinari importanti e tu non riesci a capire dove caspita sia il problema , ed anche se è una grossa fabbrica mi trovo bene. E sperare che in un futuro si liberi un posticino in qualche stabilimento e che io possa giocarmi le mie carte. È molto difficile però per quanto impegno uno ci metta, avere ruoli di responsabilità se non crescendo nella propria azienda. E di opportunità come questa per ora me ne capitano, ma poi.. Alcuni consigli però mi fanno particolarmente riflettere. Tipo che nel campo della programmazione PLC e affini è difficile evitare le trasferte che per motivi personali sopra i 2 mesi anno eviterei come la peste. Aggiungo anche che se l azienda fosse stata una media/grande azienda avrei già accettato. Ho conosciuto anche io persone che in piccole medie aziende sono entrati come programmatori per poi farlo 1 settimana al mese e per il resto improvvisarsi quadristi etc a seconda del lavoro in officina. 

Continuerò a pensarci. Prima o poi mi deciderò. 

Modificato: da ElectricMaintenance
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Nicola Carlotto

Ciao , se rimani dove sei , visto la tua giovane eta' , non rinunciare mai alla formazione personale.

Comprati un Plc , studia il profinet , comprati un azionamento + motore brushless , comprati motore passo passo su amazon + il suo azionamento, vai a vedere

le fiere di automazione ecc. ecc .

Ricordati che ogni azienda versa una piccola parte dedicata alla formazione per ogni dipendente ( fondo impresa) e se bene organizzato si possono

effettuare in azienda dei percorsi formativi dedicati ai manutentori con dei professionisti ecc ecc.

Approfitta di tutto cio' che ti puo' essere utile per la tua formazione , cosi' tra 10 anni sarai comunque cresciuto .

Ciao

Nicola

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Marco Fornaciari

Normalmente per diventare capo officina o ancora meglio di una parte della manutenzione occorrono almeno 10 anni di esperienza lavorativa, e avere avuto rapporti con i fornitori esterni, quindi considerando un perito, non prima dei 32-34 anni.

A parte essercene ormai troppi in giro, mettere un ingegnere neo laureato (magari pure iscritto all'albo) a capo di un servizio manutenzione significa sbolognargli tutta la burocrazia e i rapporti conflittuali con, e tra,  i manutentori, tanto lui si prendera per contratto tutte le colpe e la bassa paga. Poi a far funzionare lo stabilimento ci pensano i manutentori senza chiamare in causa il capo.

Farsi conoscere dai rappresentanti e dai fornitori esterni è il primo passo per migliorare la propria posizione, e ai corsi si conosce tanta gente.

Se si è un tecnico valido prima o poi si partecipa alle riunioni organizzative della manutenzione e si viene ascoltati, e se i capi capi ci vedono bene, fanno avere ragione ai tecnici e non ai capi del servizio.

 

Partecipare ai corsi per un lavoratore autonomo, costa al giorno mediamente quasi il doppio di quanto fattura ...

Un azienda che manda ai corsi 10 persone all'anno non spende così tanto, a volte a loro i corsi sono pure gratis, magari perchè coperti da sconti extra sulle forniture: la maggior parte dei corsi per essere riconusciuti devono prevedere un attestato di frequentazione o/e una fattura.

 

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Condivido quanto scritto fino adesso. Aggiungo un particolare riguardo le trasferte. Nel contratto si può e si deve inserire il tempo di trasferta annuale previsto. Così in caso di future controversie può essere un ottimo aiuto.

 

Ciao

 

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Fossi in te accetterei di corsa, anche se un domani diventassi resp. Manutenzione la tua vita sarebbe sempre li, la crescita professsionale la avresti anche, ma con il rischio che si limiterebbe alla realta aziendale (ho passato diversi anni in una multinazionale come manutentore e appena mi si presento l'opportunita di andare in una azienda di produzione machine packaging come programmatore e bordo macchina la accettai al volo, smenandoci economicamente ma professionalmente ci fu un salto non indifferente). Quindi il mio consiglio è accetta al volo, ovviamente devi calcolare tutti i pro ed eventuali contro 

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Ciao ElectricMaintenance

 

Condivido tutte le varie argomentazioni che sono state fin qui esposte e aggiungo solo un poco di mio.

 

Uno a 25 anni può anche sentirsi un Re Leone sottovalutato..............

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Anch'io quasi alla tua età (nel 1969 a 26 anni appena compiuti) mi sentivo da tempo sottovalutato, anzi con le ali tarpate senza speranza di prendere mai il volo.

 

Con moglie e 2 figli piccolissimi (2 e 3 anni) ho fatto le valige e mi sono sciroppato 2,5 anni  filati in una sperduta landa dell'IRAN centrale a circa 1600 mt di altitudine sullo sterminato Massiccio/Altopiano dei monti Zagros (vedere su carte geografiche il paese di DURUD o DOURUD o DOROUD secondo le diverse scritture) dove, ai tempi, la popolazione di circa 15000 abitanti "girava" tutta su due grosse Cementerie della Società Iraniana "Fars & Khuzestan Cement Corporation" e sul pascolo delle Pecore che non si capiva quale erba inesistente potevano mangiare.

 

Piccola avvertenza : se vai a vedere le foto del luogo, che si trovano su Internet con scopi di Pubblicità Turistica, sappi che non rispecchiano per nulla la realtà (nemmeno quella attuale che si suppone alquanto migliorata).

 

Io ed un mio collega più anziano ed esperto (lui aveva 33 anni) ci siamo montati due Impianti (roba italiana) per la produzione di tubi e lastre in CEMENTO-AMIANTO (dicasi Eternit), e non so se mi spiego............

 

Il numero degli stranieri presenti in loco variava intorno alle 6/7 unità compresi noi due italiani.

Si alloggiava in un "Villaggio Aziendale delle Cementerie" (appena dignitoso e nulla più, aria condizionata in sogno, temperature di 40/42° in estate e - 10° in inverno) costruito proprio alla confluenza dei due fiumi (Doroud vuol dire proprio Due (Do) Fiumi (Rud o Roud).

 

Era una porzione di terreno striminzito chiuso su due lati dalla confluenza dei due fiumi (più che altro fiumiciattoli) e sul terzo lato da un bel muraglione con cancellone e garitta per eventuale guardia armata (che non si sa mai....).

 

Gli Iraniani ci trattavano bene (e noi ci davamo anche parecchio da fare giorno e notte con ottimi risultati).

Li ricordo ancora con una certa simpatia e anche gratitudine per la possibilità professionale ed economica veramente straordinaria che mi avevano offerta......

 

Spesso mi chiedo se qualcuno di loro, passato lo Scià (Shah in Shah, ossia Re dei Re come loro dicevano) sia stato appeso per il collo a qualche gru..............

 

Solo il fatto di riuscire a mangiare qualcosa di decente era già di per se stesso un lavoro impegnativo e bisognava per forza poterci andare con una moglie qualsiasi, perché altrimenti eri un "uomo morto" (di fame o di disfunzioni organiche varie).

 

Poi, parecchi anni dopo che me ne ero andato (per fine Lavori e fine Contratto) proprio lì sono stati scoperti giacimenti di petrolio ed è iniziata una Nuova Storia, anche con bombardamenti da parte del non dimenticato Dittatore Iracheno Saddam.

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Ora, se  ti trovi discretamente dove sei, se a 25 anni ti porti a casa 2000 €/mese x 13 o forse 14, se tutto sommato la "Ditta" è grossa e qualche novità tecnica nel corso del tempo puoi ancora vederla, ecc... ecc... : Resta dove sei per i prossimi 5 anni che potrebbe anche succederti qualche fatto imprevisto e favorevole.

 

Altrimenti considera anche la mia storia e soprattutto che, di questi tempi più che mai, quando le Ditte Piccole cercano nuovo personale vuol dire che quello che se ne è andato veniva trattato malissimo, loro sono in un bagno di mXXXa, ma non sono disposti a scucire nulla dalla tasca di più di prima, anzi..........

 

Buone riflessioni, buone scelte e buona fortuna !

 

 

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Condivido l opinione di semplice 1. Uno stipendio da 2000 euro netti al mese è davvero buono per la tua età.   Quando si parla coi programmatori plc sembra che la media nazionale sia 1500-1800. Poi non so se "piangono il morto" o se è vero.

Andare in una azienda che promette "formazione " e nel contempo ti abbassa la paga,  la trovo una scelta illusoria e un po ingenua.  Con ottima probabilità i corsi che dicono di farti fare saranno rimandati "piu avanti". 

Io di lavori ne ho cambiati alcuni e mi è sempre stato offerto di piu rispetto a prima,  altrimenti è un segno di svalutazione.  Sopratutto considerando le tue capacità attuali  (non sei certo un pivellino).

Io fossi in te alzerei la posta. Fatti aumentare il ral di anche solo 1000 euro.  Se hanno intenzioni serie accetteranno. Se non accettano, rimani dove sei.

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9 minuti fa, Adr1 scrisse:

Io di lavori ne ho cambiati alcuni e mi è sempre stato offerto di piu rispetto a prima,  altrimenti è un segno di svalutazione.  Sopratutto considerando le tue capacità attuali  (non sei certo un pivellino).

 

Anch'io ho cambiato parecchi lavori, ma sempre migliorando; ho iniziato da operaio qualificato e ho terminato da dirigente.

 

Condivido le perplessità già espresse da altri; un'azienda che ti propone uno stipendio inferiore a quello attuale deve poterti dare in cambio benefici reali e valutabili facilmente, non vaghe promesse.

Meglio aspettare; hai un buon lavoro retribuito piuttosto bene, secondo gli standard attuali.

Meglio attendere e, nel frattempo, continuare a cercare alternative che si avvicinino di più ai tuoi desiderata.

 

Io volevo fare il progettista, ho atteso sino a quando ho "trovato" il lavoro e l'azienda giusta. A 27 anni sono stato assunto dall'Olivetti di Ivrea ed inserito nei laboratori di R&S. Ottima azienda (allora), ottimo lavoro (per i miei scopi), ottime prospettive di formazione professionale e stipendio migliore del precedente.

 

Accontentarsi di uno stipendio inferiore lo si può fare solo in condizioni di emergenza.

Lo stipendio non è solo il mezzo per campare, ma è anche la valutazione del tuo lavoro. Se ti pagano poco significa che valutano poco il tuo lavoro, oppure che gli interessa spendere poco, quale che sia il corrispettivo in professionalità.

 

Un'azienda seria non cerca di pagare il minimo possibile, ma cerca di pagare il giusto rispetto alle regole di mercato.

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Marco Fornaciari
4 ore fa, Livio Orsini scrisse:

...

Un'azienda seria non cerca di pagare il minimo possibile, ma cerca di pagare il giusto rispetto alle regole di mercato.

 

Ecco questo è il punto, oggi nonostante non si trovi personale capace, non si è disposti a investire in formazione e a pagare il giusto.

Ci sarebbe da scrivere e parlare per giorni per fare un minimo resoconto delle varie realtà, se a Miliamo sono 1500-1800 €, appena sotto il Po bisogna togliere 300 €: c'è chi considera 30€ ora per un trasfertista un costo eccessivo ...

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16 ore fa, Livio Orsini scrisse:

 

Anch'io ho cambiato parecchi lavori, ma sempre migliorando; ho iniziato da operaio qualificato e ho terminato da dirigente.

 

Condivido le perplessità già espresse da altri; un'azienda che ti propone uno stipendio inferiore a quello attuale deve poterti dare in cambio benefici reali e valutabili facilmente, non vaghe promesse.

Meglio aspettare; hai un buon lavoro retribuito piuttosto bene, secondo gli standard attuali.

Meglio attendere e, nel frattempo, continuare a cercare alternative che si avvicinino di più ai tuoi desiderata.

 

Io volevo fare il progettista, ho atteso sino a quando ho "trovato" il lavoro e l'azienda giusta. A 27 anni sono stato assunto dall'Olivetti di Ivrea ed inserito nei laboratori di R&S. Ottima azienda (allora), ottimo lavoro (per i miei scopi), ottime prospettive di formazione professionale e stipendio migliore del precedente.

 

Accontentarsi di uno stipendio inferiore lo si può fare solo in condizioni di emergenza.

Lo stipendio non è solo il mezzo per campare, ma è anche la valutazione del tuo lavoro. Se ti pagano poco significa che valutano poco il tuo lavoro, oppure che gli interessa spendere poco, quale che sia il corrispettivo in professionalità.

 

Un'azienda seria non cerca di pagare il minimo possibile, ma cerca di pagare il giusto rispetto alle regole di mercato.

 

Tante belle parole, forse valide in un mondo ideale, sicuramente non in Italia e non in questi anni (e prevedo che le cose andranno sempre a peggiorare).

Io al posto del ragazzo rimarrei dove sono, 2000 euro sono un signor stipendio, conosco progettisti laureati che non ci arrivano.

Per la crescita professionale ci sono tanti altri modi oltre ai corsi aziendali.

Oltretutto con la nuova crisi che si prevede all'orizzonte migrare verso una realtà più piccola e soprattutto ritrovarsi come l'ultimo (o uno degli ultimi assunti) potrebbe rivelarsi molto pericoloso.

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4 minuti fa, Mariuz scrisse:

Tante belle parole, forse valide in un mondo ideale, sicuramente non in Italia e non in questi anni (e prevedo che le cose andranno sempre a peggiorare).

 

Non per polemica, ma per curiosità; hai letto attentamente quello che io ho scritto e che tu hai quotato? Hai anche capito quello che ho scritto?

Modificato: da Livio Orsini
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ElectricMaintenance

Intanto ringrazio tutti per aver condiviso le proprie esperienze che indipendentemente dalla scelta che farò mi porterò dentro e penso che faranno lo stesso anche altri che leggeranno questo post. 

In molti indicate i corsi come percorso di crescita. Non credo però che nessun tecnico dopo aver fatto un corso di 3 5 o 10 giorni diventi programmatore. Sicuramente il corso ti fornisce tante nozioni su algoritmi e come programmare o come scrivere software. Ma senza tanto esercizio e formazione derivante dal confronto con i colleghi e dai riscontri di quello che va o non va in quello che fai non penso servano a molto.

Molti avete parlato anche di stipendio. A 26 anni, anche se sposato e con un mutuo, non rincorro e non dovrei rincorrere lo stipendio più alto. Ma il lavoro più interessante. Un operaio semplice su turni magari con la 3 media può arrivare ai 1800, un neo ingegnere fino ai 30 spesso non vede i 1400. Però l operaio rimarrà tutta la vita a svolgere un compito di cui non gliene frega nulla a 1800 euro finché l automazione non lo spodestera mentre l'ingegnere si potrà togliere soddisfazioni che ben conoscete e magari arrivare ad avere ruoli e retribuzioni importanti. Come anche magari rimanere a 1400. È anche vero che la mia ambizione non è diventare programmatore, mi permetterebbe solo di fare qualche passo in avanti.. Ma nella giusta direzione? Come detto dal sig. Livio non ci sono elementi che palesino un vantaggio o che facciano pendere l ago della bilancia in favore di un opzione o dell altra. Quindi penso che parlerò con l'azienda per metterli al corrente che mi è stata fatta questa proposta interessante e del mio desiderio di crescere. In base alla risposta prenderò una decisione ma direi proprio che rimarrò dove sono.

 

In ultima analisi, credete che nel futuro dell automazione. Sicuramente gli operai andranno a sparire. Cosa pensate succederà al lavoro del manutentore elettrico interno all azienda? Andrà crescendo per l aumentare dell automazione ed anche i reparti manutenzione cresceranno anche di competenze per essere al passo o sparirà per via dell esternalizzazione dell assistenza sui macchinari a favore delle ditte produttrici? 

 

Ps: complimenti Semplice 1 per il coraggio. Molti oggi preferirebbero il reddito di cittadinanza a quell esperienza. 

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Ciao ElectricMaintenance

 

 

9 minuti fa, ElectricMaintenance scrisse:

Quindi penso che parlerò con l'azienda per metterli al corrente che mi è stata fatta questa proposta interessante e del mio desiderio di crescere. In base alla risposta prenderò una decisione ma direi proprio che rimarrò dove sono.

 

Vedo ora il tuo "insano" proposito : Non farlo, non farlo mai !

 

La tua situazione, al giorno d'oggi, ma anche rispetto a molti anni fa, sembra molto buona (stando a quello che hai detto si qui).

 

Parlare con il tuo "datore di lavoro" nei termini di ricatto (altrimenti potrei andarmene.....) ti darà solo una risposta negativa.

Ti comprometterai il futuro di dove sei ora.

 

I lavori si lasciano e basta !

 

Poi, se ti viene chiesta una spiegazione dato che il tuo "datore di lavoro" magari non vede i motivi del tuo abbandono già deciso, allora gliela puoi anche dare in modo cordiale ed amichevole.

 

Può anche darsi che tu venga capito che il tuo abbandono venga compreso. Magari lasci un buon ricordo in qualcuno e poi, in seguito, dato che il mondo gira, non si sa mai che qualcuno si ricordi di te e ti possa proporre qualcosa di interessante.

 

Io ho passate diverse di queste situazioni ed è per questo che telo dico con una certa cognizione di causa........

 

Potrei farti almeno 3 esempi di storia vissuta in prima persona ma ora non penso sia il caso.

 

 

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Marco Fornaciari

Adesso metto volutamente una provocazione, che servire a riflettere.

Non è che la cresita professionale sia una giudtificazione per togliersi la tuta?

Qualora fosse così, nulla di più sbagliato.

 

Da quando sono lavoratore automono, 1994, la tuta ma la metto più di prima, anzi devo essere il primo a indossarla: ormai nelle aziende a modo tutti si devono mettre una tuta o comunque dei DPI, possibilmente con il logo aziendale, in pratica una divisa.

Se poi vai all'estero, questo è un obbligo, sia del cliente sia del fornitore l'impianto.

Questo per dire che nel nostro mestire l'abito da lavoro è una condizione imprescindibile.

Nella fabbrica di domani, ma anche in quella di oggi, ogni volta che si aggiunge un'automazione mediamente importante, si si tolgono operatori di conduzione, ma umentano quelli di manutenzione.

 

Da manutentore per crescere devi diventare progettista, se diventi installatore o avviatore d'impianti cala.La modifica a software scritto da altri non è mai una crescita.ma solo accontentare un cliente.

 

Quindi una cosa prettamente monetria, adesso hai un eccelso stipendio da una ditta che tutti i mesi paga regolarmente, e magari su queste basi hai ottenuto il mutuo per la casa, se passi a una ditta che paga di meno, magari non con cadenza regolare, e magari per le banche non un cliente primario, magari che pgni tanto ha difficoltà a incassre o rimanere nelle scadenze, anche la tua posizione in banca è influenzata: pensaci. Non stò scerzando nè provocando.

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Se il tuo stipendio di 2000 euro è il risultato di turni + ore straordinarie al sabato (come lo era il mio quando facevo il manutentore) non mi sembra una cifra spropositata, dovrebbero pagare meglio un buon tecnico, ma le grandi aziende lasciano andare via un tecnico che gli tiene in piedi metà della manutenzione elettrica piuttosto che sganciare (esperienza personale).

Le trasferte... una volta che ci sei dentro non ci sono più se o ma, se risolvi i problemi sei sempre su un aereo.

Io parlo per il mio percorso personale, ho fatto per anni le trasferte, poi mi sono dedicato alla manutenzione, quando mi sono sentito sottostimato ho cercato sempre nell'ambito manutenzione. Se sei disposto a sporcarti le mani, oltre che a programmare PLC e quant'altro, ci possono essere ottime occasioni.

Ricordati però di puntare ai soldi, perché le promesse in fase di contratto sono come quelle elettorali, mentre la RAL è scritta nero su bianco.

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3 ore fa, ElectricMaintenance scrisse:

Come detto dal sig. Livio non ci sono elementi che palesino un vantaggio o che facciano pendere l ago della bilancia in favore di un opzione o dell altra. Quindi penso che parlerò con l'azienda per metterli al corrente che mi è stata fatta questa proposta interessante e del mio desiderio di crescere. In base alla risposta prenderò una decisione ma direi proprio che rimarrò dove sono.

 

Veramente non ho scritto questo, anzi proprio il contrario.

Io ho scritto

21 ore fa, Livio Orsini scrisse:

Condivido le perplessità già espresse da altri; un'azienda che ti propone uno stipendio inferiore a quello attuale deve poterti dare in cambio benefici reali e valutabili facilmente, non vaghe promesse. 

Meglio aspettare; hai un buon lavoro retribuito piuttosto bene, secondo gli standard attuali.

Meglio attendere e, nel frattempo, continuare a cercare alternative che si avvicinino di più ai tuoi desiderata.

 

Assolutamente da non mettere al corrente l'azienda dell'alternativa possibile.

Questo si può fare con in mano una lettera di assunzione che assicuri un'alternativa valida.

Meglio verificare, sondare con cautela, se l'azienda prevede possibili sviluppi professionali per te.

Se sei un elemento valido, se l'azienda è seria e non vive alla giornata, ma programma il futuro, cercherà nei limiti del possibile di non perdere gli elementi di buon livello.

Se invece gli prospetti l'evenienza di un possibile cambio di lavoro, può essere inteso come un tentivo di "ricatto".

 

Puoi, eventualmente, prennunciare verbalmente le dimissioni pronto a formalizzarle.

In alcuni casi può essere apprezzato e, se l'azienda preferirebbe continuare ad annoverarti trai i dipendenti, può iniziare una serie di colloqui per capire le tue esigenze e verificare la possibilità di mantenerti in organico con altre prospettive.

E una situazione che ho vissuto parecchie volte.

 

4 ore fa, ElectricMaintenance scrisse:

Andrà crescendo per l aumentare dell automazione ed anche i reparti manutenzione cresceranno anche di competenze per essere al passo o sparirà per via dell esternalizzazione dell assistenza sui macchinari a favore delle ditte produttrici? 

 

Sicuramente dovrà crescere il livello di professionalità e competenze di fa manutenzione.

Quasi certamente si tenderà anche a differenziare il livello dei manutentori; ci sarà un primo livello con poca competenza che segue pedissequamente i percorsi diagnostici indicati dalla macchina stessa. Poi ci sarà un livello superiore di specialisti con competenze ben precise e piuttosto elevate, per risolvere problemi specifici.

Se queste figure saranno interne o esterno, oppure saranno interno solo i manutentori di livello base, dipende molto dalla strategia che adotteranno le aziende. Alla base delle scelte influirà moltissimo la necessità di disponibilità dell'impianto. Quando un fermo impianto anche di pochi minuti ha un costo notevole, l'azienda si preoccupa di avere in loco le risorse necessarie ad una rapida ripartenza.

 

 

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Ciao Marco Fornaciari

 

Appoggio, fortemente appoggio, fortissimamente appoggio le tue "riflessioni" ....................

 

Mi permetto anche di rincarare la dose citando una vecchia battuta irriverente che diceva : Chi sa fa. Chi non sa insegna.

 

Adattandola meglio ai nostri tempi attuali potrebbe suonare : Chi sa fa. Chi sa poco insegna. Chi non sa nulla dirige.

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