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Compressori Aria vite: come eseguire la regolazione automatica


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Buongiorno,

 

nostro cliente possiede 3 compressori aria compressa a vite con inverter: i primi due da 50kw ed il terzo (di backup) da 35kw.

Ad oggi, i primi due lavorano inseguendo delle soglie di pressioni digitali tarate in modo dubbio: il risultato finale è che parte solo il compressore preferenziale (es. il numero 1),

quando questo arriva al 100% (o a volte oltre con conseguente surriscaldamento) parte anche il secondario. Quello di backup viene fatto partire manualmente in caso di bisogno,

sempre che non sia fermo da troppo tempo e quindi non parta proprio ....

 

Ci chiedono di fornire un q.e. per automatizzare le partenze e gestirle ... meglio. Banalmente pensavo di far partire sempre i due compressori primari e farli girare a basso numero di giri;

quindi tramite funzione PID inseguire la pressione dell'aria richiesta. Nel caso in cui uno dei due vada in blocco, farò partire in automatico il compressore di backup.

Il compressore di backup lo farei partire tutte le notti (spegnendo i due primari considerando l'esigua portata di aria richiesta) per verificare che quando effettivamente serva, sia funzionante.

 

Il cliente mi conferma la logica del compressore di backup; per i restanti due (principali) mi chiede invece di procedere come segue:

- partenza di entrambe le unità a basso regime;

- in base ad uno schedulatore offerto dal sistema che andremo a proporre (plc + scada) uno dei due sarà il compressore master, cioè quello che in caso di forte richiesta raggiungerà anche

  il pieno carico prima di far si che lo "slave" (compressore secondario) incrementi la sua produzione di aria.

 

Gentilmente chiedo vostri consigli in merito su logica di regolazione in base magari ad esperienze dirette.

 

Grazie in anticipo per qualsiasi informazione; saluti.

 

 

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La richiesta del cliente mi sembra corretta.

Si potrebbe alternare la funzione master tra i due in base alla statistica di lavoro a maggior carico,in modo da tenere i due apparati bilanciati nell'usura.

 

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la funzione PID penso tu debba farla eseguire sempre ad un unico compressore per volta, non penso sia funzionale farla lavorare contemporaneamente a due compressori, probabilmente il sistema non sarebbe stabile, fai lavorare fino ad una certa portata il compressore Master, al raggiungimento della portata massima impostata per un compressore visto che il primo compressore non ce la fa più a incrementare la portata interviene il secondo compressore al quale viene poi passata la regolazione PID fino al raggiungimento della massima portata data dai due compressori attivi. L'alternanza di funzionzmento puoi farla come vuoi ma forse meglio se la fai fare quando in serata viene interrotta la produzione, il giorno successivi inverti il compressore Master alternando così il compressore attivo come primo. In normale lavoro al calare della portata passi la regolazione PID da un compressore all'altro in funzione del fatto se viene raggiunta la massima portata di un compressore

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3 ore fa, leleviola scrisse:

la funzione PID penso tu debba farla eseguire sempre ad un unico compressore per volta,

 

Certamente uno dei due deve lavorare a velocità fissa.

E una metodologia consolidata negli acquedotti. Si regola una pompa sino a quando raggiunge i 50Hz, la si passa ad alimentazione da rete, si avvia una seconda pompa sotto inverter, con la quale si effettua la regolazione di pressione; eventualmente si ripete l'operazione con una terza pompa.

A scendere si ripete in modo inverso l'operazione; l'elemento critico sta nella discesa, quando l'inverter deve farsi carico di un motore che sta già ruotando a 50Hz.

Oggi che il costo degli inverters è diminuito drasticamente, si usano tutte motopompe sotto inverter, così da facilitare la parte in discesa. Poi si tiene il conto delle ore di funzionamento di ciascuna pompa per equilibrarne l'usura.

 

Probabilmente la richiesta di partire con entrambi i motocompressori a velocità bassa è data dalla conoscenza dei fabbisogni di aria. fabbisogni che non scendono sotto una certa soglia.

 

Avendo 2 dispositivi gemelli è facile tenere il conto di quale dei due lavora di più in un giorno, enei girni successivi ottimizzare l'usura caricandio maggiormente l'altro, per poi ripetere il processo.

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