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PLC Forum


Domande e dubbi sugli alimentatori switching


Cibachrome

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Buonasera a tutti :)

 

Apro questa discussione perchè ho delle domande/dubbi ed anche perchè sono una persona curiosa.

Immaginiamo di avere: degli alimentatori switching 1ph AC/DC, due abitazioni in due zone diverse della città, due diverse cabine MT/BT, due contatori elettronici 1a gen. identici, stessa potenza contrattuale e stesso fornitore della luce.

A) Il contatore A, dell' abitazione A, è collegato ad un cabina MT/BT che in uscita ha la trifase 230v (sono curioso di sapere come hanno fatto ad aumentare la tensione da 220 e a 230v). Al contatore A arrivano due fasi. Tra la fase e la massa c'è 129 volt circa.

B) Il contatore B, dell' abitazione B, è collegato ad una cabina MT/BT che in uscita ha trifase 400v. Al contatore B arrivano F+N la tensione ed ipotizziamo che la tensiano sia di circa 230v.

 

Nel primario di un alimentatore switching (stessa marca, modello etc...) cosa cambia tra le due situazioni? Mi riferisco ai componenti passivi ed ai semiconduttori.

 

Poi :se nella parte primaria, dopo il ponte di diodi, ci sono due condensatori in serie da 200v (l' uno) cosa cambia tra le due situazioni? Ai due condensatori arriva la corrente continua proveniente dal ponte di diodi.. Ad es, nel secondo caso si avrà una tensione ad es. di 365 volt circa però nel primo caso non lo so.

 

Nel caso di condensatori 85° e di quelli 105°, cosa cambia tra le due situazioni?

 

 

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sono curioso di sapere come hanno fatto ad aumentare la tensione da 220 e a 230v

In una cabina dalla quale esce la 220V trifase, come hai detto, hai una tensione di circa 127 Volt fra la fase e il neutro (che nelle case non viene distribuito) e 220 Volta fra una fase e l'altra. Alle abitazioni comuni arrivano due fasi, quindi i carichi funzionano con una tensione di 220V.

In una cabina "moderna" dalla quale esce la 400V trifase, hai una tensione di 400V fra fase e fase e 230V fra fase e neutro. In questo caso le case vengono alimentate a 230V fra una fase e il neutro.

Per aumentare la tensione è sufficiente cambiare il trasformatore posizionato in cabina oppure il modo con cui questo è collegato. Il problema nell'operazione sta nel dover risistemare tutte le utenze che sono attaccate a quella cabina (perché se aggiorni la cabina a 400V trifase e non modifichi i collegamenti delle abitazioni ti ritrovi tutte le abitazioni alimentate con fase-fase a 400V).

 

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Nel primario di un alimentatore switching (stessa marca, modello etc...) cosa cambia tra le due situazioni? Mi riferisco ai componenti passivi ed ai semiconduttori.

Non cambia molto... la tensione in ingresso è sempre la stessa (una variazione di 10 Volt è trascurabile). L'unica cosa che cambia è che, avendo una tensione verso terra minore, i condensatori di filtro in ingresso connessi tra fase e terra disperderanno una corrente minore. L'effetto è trascurabile, anche perché la corrente di dispersione del filtro è minima anche con tensioni di 230V (con abbondanti margini).

 

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Poi :se nella parte primaria, dopo il ponte di diodi, ci sono due condensatori in serie da 200v (l' uno) cosa cambia tra le due situazioni? Ai due condensatori arriva la corrente continua proveniente dal ponte di diodi.. Ad es, nel secondo caso si avrà una tensione ad es. di 365 volt circa però nel primo caso non lo so.

La tensione presente sui condensatori a valle del ponte sarà sempre la stessa poiché la tensione raddrizzata è sempre pari a 220V o 230V. La tensione livellata sarà sempre pari a circa 320V. PS. Mi sembra strano che i due condensatori siano connessi in serie. Capisco che il collegamento sia stato fatto per dividere la tensione di lavoro su due componenti, ma (personalmente) non ho mai trovato un collegamento del genere in nessun alimentatore commerciale (non escludo che alcuni alimentatori possano essere costruiti così). Non sono connessi in parallelo oppure, più semplicemente, su parti differenti del circuito?

 

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Nel caso di condensatori 85° e di quelli 105°, cosa cambia tra le due situazioni?

Dovrebbe essere la loro temperatura massima di funzionamento. Quelli da 105° C potranno funzionare a temperature più alte e, a parità di temperatura, avranno sicuramente una vita più lunga di quelli da 85° (anche se la temperatura di funzionamento è sotto il limite massimo di entrambi)

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4 ore fa, Daniele Orisio scrisse:

Capisco che il collegamento sia stato fatto per dividere la tensione di lavoro su due componenti, ma (personalmente) non ho mai trovato un collegamento del genere in nessun alimentatore commerciale

 

guarda qualche schema di alimentatore da pc, specie quelli con il cambiatensione... usano tutti i due condensatori in serie

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Per quanto riguarda il Pfc dell' alimentatore switching, cosa cambia tra il caso A ed il caso B?

Se al primario, il produttore non ha montato la parte filtrante (per risparmiare :() cosa cambia tra il caso A e quello B?

 

Date due ciabatte 1ph+n identiche, una per la casa A ed una per la casa B e dati 2 alimentatori switching identici, se si collega l' alimentatore alla ciabatta cosa cambia tra i due casi sia quando spengo l' interruttore e sia quando lo accendo?

 

In entrambi i casi i condensatori (forse solo quelli elettrolitici?) possono rimanere ancora carichi.

Nel caso A uno o più componenti, il cui piedino  è collegato alla seconda fase, rimarranno sotto-tensione. Poi chissà cose succederà ai condensatori passando del tempo o/e dopo aver provato ad accendere l' alimentatore quando nella ciabatta la prima fase è interrotta.

 

Mi viene in mente anche il caso in cui l' interruttore della ciabatta interrompa invece la seconda fase (F+F) oppure il neutro (F+N) e pure sono curioso di sapere cosa cambia.

 

Se ad es. al primario manca la parte filtrante cosa cambia tra il caso A (F+F) ed quello B (F+N)?

 

L' ideale sarebbe avere un uscilloscopio con 2 sonde differenziale in modo da fare i due segnali AC 😊

12 ore fa, Daniele Orisio scrisse:

n una cabina dalla quale esce la 220V trifase, come hai detto, hai una tensione di circa 127 Volt fra la fase e il neutro (che nelle case non viene distribuito) e 220 Volta fra una fase e l'altra. Alle abitazioni comuni arrivano due fasi, quindi i carichi funzionano con una tensione di 220V.

In una cabina "moderna" dalla quale esce la 400V trifase, hai una tensione di 400V fra fase e fase e 230V fra fase e neutro. In questo caso le case vengono alimentate a 230V fra una fase e il neutro.

Per aumentare la tensione è sufficiente cambiare il trasformatore posizionato in cabina oppure il modo con cui questo è collegato. Il problema nell'operazione sta nel dover risistemare tutte le utenze che sono attaccate a quella cabina (perché se aggiorni la cabina a 400V trifase e non modifichi i collegamenti delle abitazioni ti ritrovi tutte le abitazioni alimentate con fase-fase a 400V).

 

Mi riferivo alla cabina MT/BT del caso A senza passare alla trifase 380/400v.

13 ore fa, Daniele Orisio scrisse:

Non cambia molto... la tensione in ingresso è sempre la stessa (una variazione di 10 Volt è trascurabile). L'unica cosa che cambia è che, avendo una tensione verso terra minore, i condensatori di filtro in ingresso connessi tra fase e terra disperderanno una corrente minore. L'effetto è trascurabile, anche perché la corrente di dispersione del filtro è minima anche con tensioni di 230V (con abbondanti margini).

 

In un alimentatore switching, a parità di tensione (tra i 2 buchi della presa), nel caso A si avrà sul contatto della fase (dell' alimentatore) una tensione di 129v anzichè 230v. Mentre sul contatto del neutro si avrà una tensione di 129v anzichè 0v/3v.

Qualcosa cambierà, tra i due casi a parità di tensione, per quanto riguarda tutti quei componenti al primario, che sono collegati alla tensione di rete. Es. termistore, varistori, condensatori non-elettrolitici, induttanze, diodi etc...

Vorrei saperne di più a riguardo, per favore ^^

 

17 ore fa, Daniele Orisio scrisse:

La tensione presente sui condensatori a valle del ponte sarà sempre la stessa poiché la tensione raddrizzata è sempre pari a 220V o 230V. La tensione livellata sarà sempre pari a circa 320V. PS. Mi sembra strano che i due condensatori siano connessi in serie. Capisco che il collegamento sia stato fatto per dividere la tensione di lavoro su due componenti, ma (personalmente) non ho mai trovato un collegamento del genere in nessun alimentatore commerciale (non escludo che alcuni alimentatori possano essere costruiti così). Non sono connessi in parallelo oppure, più semplicemente, su parti differenti del circuito?


A parità di tensione AC in ingresso, io avevo l' idea che la tensione livellata/tensione ai capi dei condensatori elettrolici al primario, fosse diversa tra F+F ed F+N.

 

Vengono messi 2 condensatori in serie da 200v 85* (l' uno) per risparmiare. Essi ovviamente hanno più capacità e dovrebbe essere comportare uno svantaggio. Questa capacità può essere al limite oppure sotto-dimensionata, sempre il discorso del risparmio :( Stessa cosa vale per la scelta dell' OEM del condensatore.


La cosa che trovo ancora strana è che uno dei miei alimentatori, che è AT ed è di un pc del 1988, ha al primario due condensatori HEC (come OEM dovrebbe essere ok) in serie da 200v volt 85* l' uno ed al secondario ha come minimo 2 condensatori, che sono giapponesi.

 

 

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1 ora fa, Cibachrome scrisse:

Vengono messi 2 condensatori in serie da 200v 85* (l' uno) per risparmiare.

No, come ti ha già detto Darlington, la cosa ha a che fare con il cambia tensione 110/220 V, vedi es :

 

atxps.png

 

Ciao, Ale.

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15 ore fa, ilguargua scrisse:

No, come ti ha già detto Darlington, la cosa ha a che fare con il cambia tensione 110/220 V,

 

Secondo la mia esperienza non posso che confermare questa ipotesi.

 

Tra l'altro mettere 2 condensatori in serie costerebbe più di un solo condensatore, oltre ad avere una necessità di spazio maggiore.

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  • 3 weeks later...
il 20/9/2019 at 16:19 , ilguargua scrisse:

No, come ti ha già detto Darlington, la cosa ha a che fare con il cambia tensione 110/220 V, vedi es :

 

atxps.png

 

Ciao, Ale.

 

Z1 cos'è?
Se ad es. si volesse metterne 1 solo basta non connettere nessuno dei due terminali (del condensatore) al polo centrale?

 

il 21/9/2019 at 07:50 , Livio Orsini scrisse:

 

Secondo la mia esperienza non posso che confermare questa ipotesi.

 

Tra l'altro mettere 2 condensatori in serie costerebbe più di un solo condensatore, oltre ad avere una necessità di spazio maggiore.

 
Vale anche per i condensatori brand cinese da 85° l' uno?

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per quanto riguarda l'alimentatore DI QUALSIASI  tipo l'importante e' la tensione  tra  i due poli di alimentazione, se poi in cabina si usa un trafo con uscita 400v o 220v trifase 

per i  carichi alimentati non cambia nulla in quanto ricevono  sempre E SOLO  220/230V.

i condensatori di filtro hanno una capacita' troppo bassa per influenzare in qualsiasi caso la carica dei condensatori di filtraggio in uscita dal ( o dai) ponte raddrizzatore.

PER CUI NON CAMBIA NULLA  in entrambi i casi.

l'unico utilizzatore che puo' avere problemi se alimentato in bifase e' la caldaia a causa  del rivelatore di fiamma.

in tutti gli altri casi un qualsiasi malfunzionamento puo'  aver luogo per sole 2 cause

1) e' una ciofeca 

2) ha un guasto interno

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