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PLC Forum


Collegamento modbus RTU


micgiul

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Buongiorno,

 

devo collegare tramite il modulo CM1241.

 

I moduli che devo collegare sono tutti uguali ed hanno la trasmissione così configurata:

- Half duplex

- Address 1;

- Baudrate 9600

- Parity None

- Spot bits 1

 

Volevo sapere:

- quali pin del modulo CM1241 devo collegare il 3 per D+, 8 per D- 5 come CND

- devo mettere resistenze di fine linea e se si di che valore?

- qualsiasi altra cosa per un buon collegamento.

 

Saluti

Michele

 

 

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Sicuramente i moduli ogniuno avrà il suo indirizzo, consiglio di utilizzare cavo idoneo per bus 485 tipo quello Siemens Viola, il bus va polarizzato è terminato con le resistenza di chiusura ambo le terminazioni.

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Buongiorno,

 

ringrazio per la sollecita risposta.

 

Ma volevo anche chiedere conferma della piedinatura dei fili e della dimensione della resistenza di fine linea.

 

Grazie

Michele

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2 ore fa, micgiul ha scritto:

Ma volevo anche chiedere conferma della piedinatura dei fili e della dimensione della resistenza di fine linea.

Perché non guardare sul manuale?

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Buongiorno,

 

prima di arrivare al forum, ho letto i manuali e cercato su internet, ricavandone delle info contrastanti.

Ma ancora non sono arrivato al punto ed ho utilizzato il forum come ultima risorsa.

 

Se il mio post non è ritenuto interessante può essere tranquillamente rimosso.

 

Saluti

Michele

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2 ore fa, micgiul ha scritto:

Se il mio post non è ritenuto interessante può essere tranquillamente rimosso.

Non volevo certo dire questo.
Però, per rispondere alla tua domanda sui collegamenti, dato che non me li ricordo a memoria, dovrei consultare il manuale. Non c'è altro modo.
Per le resistenze, una rete 485 va sempre terminata alle estremità. Tipicamente, si usano resistenze da 120 Ohm ma, anche in questo caso, sono dati che dovresti trovare sul manuale.
Dipende poi anche dai dispositivi. Alcuni hanno degli switch che servono per terminare la rete. Anche queste sono informazioni che solo il manuale del tuo dispositivo ti può dare.

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25 minuti fa, NoNickName ha scritto:

Non sempre va terminata, ci sono eccezioni, e non sempre è neppure necessaria.

 

Concordo. Per tratte corte ad esempio (io arrivo anche 10 15 metri con 10 stazioni) io non la uso mai e non ho problemi. Tra parentesi in teoria, se le si utilizza andrebbero anche calcolate in funzione della distanza, e dell'induttanza dei conduttori...(anche se è uno studio molto teorico e normalmente, e c'è bisogno, la normale terminazione a 120 ohm va più che bene).

 

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Che nei tratti corti funzioni anche senza terminazioni non significa che sia corretto.
Anche io, quando provo apparecchiature al banco, con pochi metri di cavo, non vado tanto per il sottile, tanto so che funziona.
Qualche volta, non disponendo all'istante di cavo e connettori Profibus, ho anche collegato dispositivi MPI usando normalissimi connettori a vaschetta DB9 e due fili unipolari.
In ufficio, e per pochi metri, funziona lo stesso.
Ci saranno poi anche le eccezioni. Personalmente, non mi è mai capitato di trovare documentazione di una 485 dove indicassero di non terminare la rete.
Comunque, tornando al discorso, sono tutte informazioni che si devono cercare nei manuali.
Questa non è una risposta evasiva per Micgiul, è solo l'unico modo corretto di procedere.

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Condivido. Però andrebbe posto molto più l'accento sulla presenza del GND, che non quella del terminatore. Molti sono portati a pensare che l'RS485 sia un bus due fili. E' vero: 2 fili + GND

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9 minuti fa, batta ha scritto:

Sbaglierò ma, per quanto ne so io, 485 è a due fili. Di solito il morsetto GND nemmeno c'è.

 

 

Essendo un bus differenziale il GND non è previsto.

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2 ore fa, batta ha scritto:

Che nei tratti corti funzioni anche senza terminazioni non significa che sia corretto

 

Non sono molto d'accordo, tant'è che nelle apparecchiature master più serie c'è un contraves che permette di inserire o meno la resistenza di terminazione già inclusa nellì hardware del master stesso...

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7 minuti fa, Lucky67 ha scritto:

tant'è che nelle apparecchiature master più serie c'è un contraves che permette di inserire o meno la resistenza di terminazione già inclusa nellì hardware

Appunto! Terminare la rete non significa per forza aggiungere fisicamente le resistenze. Se le resistenze sono già presenti nell'hardware, basta inserirle con i dip switch o con i jumper. Ma compiere questa operazione significa esattamente "inserire i terminatori di rete".

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ahiahiahia.... se non aveste il gnd, due dispositivi flottanti fra loro potrebbero sfondare l'isolamento del transceiver (se non è galvanicamente isolato, e i moduli RS485/USB cinesi che trovate in commercio si sfondano solo a guardarli). Il fatto che non ci sia il morsetto non è un buon motivo. Di solito se non c'è si collega lo zero dell'alimentazione in maniera che le due apparecchiature siano equipotenziali.

TAMHAN-Diagram.png

Modificato: da NoNickName
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5 ore fa, NoNickName ha scritto:

Non sempre va terminata, ci sono eccezioni, e non sempre è neppure necessaria

Il protocollo RS485 prevede espressamente la terminazione agli estremi della linea tramite 2 resistori da 120 ohm.

 

Poi magari apparentemente funziona anche senza terminazioni, salvo magari avere dei guasti o delle "cadute" di comunicazione saltuariamente

Modificato: da Livio Orsini
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1 ora fa, batta ha scritto:

Appunto! Terminare la rete non significa per forza aggiungere fisicamente le resistenze. Se le resistenze sono già presenti nell'hardware, basta inserirle con i dip switch o con i jumper. Ma compiere questa operazione significa esattamente "inserire i terminatori di rete".

 

Da documento Maxim Semiconductor:

Characteristic Impedance of Twisted-Pair Wire

Depending on the geometry of the cable and the materials used in the insulation, twisted-pair wire will have a "characteristic impedance" associated with it that is usually specified by its manufacturer. The RS-485 specification recommends, but does not specifically dictate, that this characteristic impedance be 120Ω. Recommending this impedance is necessary to calculate worst-case loading and common-mode voltage ranges given in the RS-485 specification. The specification probably does not dictate this impedance in the interest of flexibility. If for some reason 120Ω cable cannot be used, it is recommended that the worst-case loading (the number of transmitters and receivers that can be used) and worst-case common-mode voltage ranges be recalculated to make sure that the system under design will work. The industry-standard publication TSB89, Application Guidelines for TIA-EIA-485-A,¹ has a section specifically devoted to those calculations.

 

 

Il dip switch di inserimento/disinserimento della resistenza è sul master e quindi "ad inizio linea" e quindi con la possibilità di disinserirlo se non ritenuto necessario

 

Modificato: da Lucky67
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1 ora fa, NoNickName ha scritto:

ahiahiahia.... se non aveste il gnd, due dispositivi flottanti fra loro potrebbero sfondare l'isolamento del transceiver (se non è galvanicamente isolato

Questo riguarda eventuali problemi di differenze di potenziale, non lo standard 485. Poi, specialmente per apparecchiature lontane e collegate a fonti di alimentazioni diverse, la soluzione migliore è avere l'isolamento galvanico.
Prima di collegare gli zeri delle alimentazioni di apparecchiature di quadri diversi, bisogna prestare molta attenzione. Potresti anche generare un corto.

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1 ora fa, NoNickName ha scritto:

ahiahiahia.... se non aveste il gnd, due dispositivi flottanti fra loro potrebbero sfondare l'isolamento del transceiver (se non è galvanicamente isolato, e i moduli RS485/USB cinesi

 

La linea 485 non c'entra nulla con il convertitore USB/485. I capi di una linea differenziale sono floating rispetto al ground per definizione....poi se invece parli di usare un cavo schermato con calza a terra è un'altra cosa...

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5 ore fa, Lucky67 ha scritto:

 

 I capi di una linea differenziale sono floating rispetto al ground per definizione...

poi se invece parli di usare un cavo schermato con calza a terra è un'altra cosa...

 

Proprio perchè sono floating, il loro potenziale rispetto al gnd non deve eccedere la rigidità del transceiver. Se non fossero floating, e cioè avessero un potenziale noto, il problema neanche si porrebbe.

 

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5 ore fa, batta ha scritto:

Prima di collegare gli zeri delle alimentazioni di apparecchiature di quadri diversi, bisogna prestare molta attenzione. Potresti anche generare un corto.

 

Certo, lo metto apposta il gnd per fare "corto" tra i riferimenti dei quadri. Così sono tutti equipotenziali.

Tanto i secondari dei trasformatori di isolamento sono già a terra per obbligo di Legge.

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Se sono tutti quadri che hai realizzato tu, e se hai la certezza che le terre siano realizzate a regola d'arte.
In ogni caso, non si tratta di collegare i GND di due porte 485 tra di loro, magari con un AWG22, ma di mettere in comune gli zeri delle alimentazioni, con un cavo di seziona adatta.
Comunque, due apparecchiature 485 potrebbero anche essere in quadri alimentati da cabine MT diverse. Difficile garantire l'assoluta equipotenzialità delle terre.
Collegare insieme i comuni di due quadri richiede sempre una certa attenzione. Con dispositivi 485 con separazione galvanica, il problema non si pone.

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Quote

mettere in comune gli zeri delle alimentazioni

 

Qui bisognerebbe entrare nel merito se il riferimento della RS485 è lo zero dell'alimentazione.

 

Quote

Difficile garantire l'assoluta equipotenzialità delle terre.

 

Il riferimento di GND non è necessariamente la terra del quadro elettrico, anzi sarebbe meglio che non lo fosse per ridurre l'incidenza dei disturbi di modo comune.

 

Quote

Con dispositivi 485 con separazione galvanica, il problema non si pone.

 

Difficile sapere se un produttore ha costruito il circuito con separazione galvanica. Anzi nella stragrande maggiorpare dei casi non è così, sulle apparecchiature più economiche. Ad esempio gli uart converter con chip FTDI, e tutti gli shield per arduino, raspberry pi, ecc. con convertitori MAXIM non lo sono. Invece i più cari ADVANTECH sono isolati a 3000Vdc, ed infatti in quel caso la comunicazione può avvenire con coppia semplice differenziale, ma costano da 10 a 20 volte di più della roba cinese che si trova su amazon e ebay.

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54 minuti fa, batta ha scritto:

Con dispositivi 485 con separazione galvanica, il problema non si pone.

 

Quando non si hanno certezze sulla equipotenzialità degli zeri è l'unica soluzione che ti garantisca da brutte sorprese e da morie improvvise.

Inambiente industriale, se non si ha la certeza assoluta della equipotenzialità degli zeri, meglio mettere un separatore galvanico; ne esistono tipi integrati con il connettore.

Modificato: da Livio Orsini
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