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Certificazione impianto elettrico ed aggiornamento schemi elettrici


kysersose

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Buonasera. Ho un dubbio che vorrei esporre. La società di mio padre affitta immobili di sua proprietà e tra questi vi è un immobile industriale di circa 1500mq. circa 400mq di questo locale è costituito da una loggia chiusa. Nel 2002 circa (se ricordo bene) mio padre prima di concedere in locazione tale immobile ha fatto mettere a norma tutto l'impianto elettrico e per quanto riguarda tale loggiato (facente parte del progetto totale) è stato realizzato schema indicante blido centrale con 6 neon e due prese elettriche vicino all'entrate. Purtroppo l'azienda che vi è entrata dopo una decina di anni ha chiuso malamente e comunque, per questa loggia non aveva apportato se ben ricordi nessuna variazione all'impianto. Purtroppo non conosco la relativa normativa e tanto meno mio padre, quindi anche se passati dieci  anni abbiamo fittato di nuovo l'immobie ad una nuova società che adesso (7 anni dopo) ci viene a richiederlo in quanto non consegnato al momento della stipula del contratto. Il loro tecnico ci dice che la documentazione in nostro possesso è carta straccia in quanto sono passati dieci anni dalla stesura del progetto e quindi dopo tale tempo questo doveva essere certificato di nuovo o aggiornato dall'impresa precedente (cosa purtroppo che non è stata fatta) . Ci siamo rivolti al ns. perito, (il figlio in realtà del tecnico originario) e anch'egli ha confermato tale tesi ma anche aggiunto che se comunque il conduttore avesse effettuato modifiche all'impianto ricevuto anche se ricertificato da noi , sarebbe stato carta straccia in quanto non veritiero. Adesso domando : se succedesse o fosse successo qualcosa , tipo infortunio od incendio riconducibile alla conformità dell'impianto la responsabilitò sarebbe ricaduta sulla società di mio padre e quindi su di lui, non avendo aggiornato o perlomeno ricertificato l'impianto? cercando su internet (chiedo a priori scusa se tiro uno sfondone) ho trovato questo:

 

Obbligo certificazione impianti: quando non è obbligatorio?

La certificazione per impianto elettrico esistente non è obbligatoria se l’installazione è avvenuta tra l’entrata in vigore della normativa del 2008 e la legge 46/90 del 1990. Se il certificato rilasciato all’epoca non è disponibile, è sufficiente sostituirlo con una dichiarazione di rispondenza (DiRi), ovvero una descrizione dell’installazione eseguita da un tecnico abilitato.

IMPORTANTE: l'impianto rimane a norma fino a quando non ci interveniamo sopra senza certificarlo e tutto si mantiene integro!!

E comunque adesso come dobbiamo comportarci secondo voi, rifare d'accapo tutta la certificazione a carico ns?. La paura di mio padre è che ci vada di mezzo lui in caso di incendio o infortunio dovuto all'impianto mentre stiamo qui a parlarne. grazie anticipatamente

Modificato: da Maurizio Colombi
Unificata la formattazione del testo.
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Maurizio Colombi

Che tipo di dichiarazione avete in vostro possesso?

Anche a quell'epoca (2002) era obbligatorio un progetto redatto da tecnico abilitato, l'avete?

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Certamente. Abbiamo un progetto redatto da un perito incaricato dalla ditta di impiantistica e insieme a questo schema di tutto l'immobile, c'è anche la certificazione di un quadro elettrico che alimentava loggiato , magazzino e un quadretto per dei piccoli uffici. A tale prorposito la stessa cosa o molto simile si è riproposta anche per l'altro affittuario del magazzino e uffici dello stesso immobile ma stavolta il conduttore pur richiedendoci la copia dell'impianto elettrico, da noi celermente fornita, non ci dice che è carta straccia ma che non è coincidente con quello, diciamo, attuale, visto che sono passati 7 anni da inizio locazione durante i quali sono state apportate varie modifiche all'impianto anche se di lieve entità (controssoffitti con plafoniere a scomparsa, spli vari,. faretti , spostamento di prese,etc). Riconosco comunque che alcune modifiche effettivamente sono state apportate dall'affittuario precedente come lo spostamento di un quadro negli uffici e di questo il conduttore vuole la certificazione , ma purtroppo tale modifica è stata fatta senza comunicarlo e a noi ci è scappata. Purtroppo, deduco che se l'inquilino precedente non ce la fornirà la patata bollente passerà nelle ns. mani penso. Grazie per adesso

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Maurizio Colombi

Effettivamente, cominciano a rischiararsi un po' le vedute.

 

9 ore fa, kysersose ha scritto:

sono passati 7 anni da inizio locazione durante i quali sono state apportate varie modifiche all'impianto

Che qualche operatore abilitato avrà eseguito, e di cui "avrebbe" dovuto fornire regolare dichiarazione di conformità.

 

Se per questo si potrebbe chiudere un occhio,

9 ore fa, kysersose ha scritto:

(controssoffitti con plafoniere a scomparsa, spli vari,. faretti , spostamento di prese,etc)

Per questo assolutamente no

9 ore fa, kysersose ha scritto:

lo spostamento di un quadro negli uffici

in quanto si presume che per far ciò si sia dovuto mettere mano alle linee in arrivo ed in partenza, sconvolgendo (anche se di qualche metro) il progetto originale.

 

A questo punto:

9 ore fa, kysersose ha scritto:

se l'inquilino precedente non ce la fornirà

come hai giustamente riportato, saranno cavoli vostri.

Dovrete far intervenire un tecnico abilitato, il quale si rivolgerà ad un progettista ed insieme controlleranno l'impianto, se le condizioni attuali dell'impianto soddisferanno le richieste del progettista, questo redigerà un progetto allo stato di fatto a cui farà seguito il rilascio della dichiarazione di rispondenza.

Ma se le condizioni attuali dell'impianto non soddisferanno le richieste del progettista, questo redigerà un progetto per la messa a norma dell'impianto, il tecnico opererà le modifiche, redigerà una dichiarazione di rispondenza per quella parte di impianto che non ha subito adeguamenti, ed una dichiarazione di conformità per le nuove parti di impianto realizzate.

Io la vedo così ed ho operato diverse volte in questo modo, se qualcuno la vede diversamente... parli ora o taccia per sempre! :lol:

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Grazie mille per i chiarimenti. Un dubbio mi rimane. L'ex inquilino con cui sono rimasto in buoni rapporti per adesso cade dalle nuovole sullo spostamento del quadro (soprattutto sulla certificazione) ma riconosce che vi sono fatture di variazione dell'impianto elettrico. Visto che tali variazione riguardano l'immobile di mio padre e mi è stato comunicato il nome dell'elettricista che ha effettuato tali modifiche in qualità di proprietario dell'immobile mio padre non può in alcun modo richiederle direttamente alla impresa?. mi sembrerebbe un suo diritto. Il nostro tecnico, interpellato, ci suggerisce quantomeno di farci dare la copia della fattura perchè, forse, con quella, anche lui stesso come incaricato potrebbe richiedere la certificazione inerente tale prestazione dovendo ricertificare il quadro. E' un tentativo. Come ipotesi mi sembra un pò traballante ma non conosco l'argomento.

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Maurizio Colombi
1 ora fa, kysersose ha scritto:

in qualità di proprietario dell'immobile mio padre non può in alcun modo richiederle direttamente alla impresa?.

Certamente, anche e soprattutto perchè la dichiarazione di conformità si rilascia al proprietario dell'immobile e segue le sorti dell'immobile.

 

P.S.

Non chiamiamola "certificazione", non si certifica un bel niente.

Chiamiamola dichiarazione, infatti si dichiara che qualcosa è stato realizzato seguendo certe regole.

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E' una buona notizia, sicuramente per quel che possa valere continuerò ancora a chiederla all'ex inquilino e poi in estremis passerò all'impresa esecutrice ma, come si dice, in via di cortesia, perchè se non si ricevesse risposta da quest'ultimi e si dovesse minimamente accennare le vie legali, per esperienza personale ci si complica la vita. Grazie comunque della preziosa informazione

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Maurizio Colombi
Il 21/11/2019 alle 08:55 , kysersose ha scritto:

si dovesse minimamente accennare le vie legali,

Personalmente, sconsiglierei questo passaggio.

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Il 19/11/2019 alle 18:53 , kysersose ha scritto:

Adesso domando : se succedesse o fosse successo qualcosa , tipo infortunio od incendio riconducibile alla conformità dell'impianto la responsabilitò sarebbe ricaduta sulla società di mio padre e quindi su di lui, non avendo aggiornato o perlomeno ricertificato l'impianto?

 

La responsabilità è SEMPRE del datore di lavoro, il quale poi si puo' rivalere sulla catena.

Semprechè dimostri che quanto accaduto non era da lui rilevabile.Ma in questo caso è un'ipotesi non plausibile in quanto se avesse affidato la manutenzione a personale qualificato questo avrebbe sicuramente segnalato per iscritto il tutto al primo intervento.

Tra l'altro il datore di lavoro avrebbero dovuto far eseguire (in genere ogni 5 anni) i controlli previsti del 462 ed eseguire la manutenzione ordinaria, come previsto anche dal D.Lgs 81 (sicurezza del lavoro) e che prevede pure ulteriori controlli sememstrali e annuali (ad esempio verifica illuminazione di sicurezza)

Chi gestisce la sicurezza (RSPP) doveva accorgersi immediatamente e segnalare per iscritto il tutto e se è il caso inibirne l'uso.

 

In ambito commerciale generalmente l'impianto elettrico è a carico dell'inquilino in quanto dipende dal tipo di attività, a meno che sul contratto di affitto non è stato indicato lo specifico uso (magazzino, uffici, asilo nido, ecct)..

Un impianto per un magazzino è diverso da quello per una falegnameria, per un'esposizione, per un deposito liquidi infiammabili, ecct.

 

A fare i "cattivi" si potrebbe benissimo sostenere che a distanza di 7 anni (non ieri) tu hai consegnato l'impianto come da carte allegate, nessuna obiezione è stata fatta in quel momento e nei due anni successivi (periodo che avrebbe permesso senza problema l'evidenziazione delle anomalie)  e che quanto riscontrato non puo' essere addebitato a te in quanto non potevi neppure accedere ai locali e nessuna richiesta di manutenzione straodinaria a tuo carico è mai stata inoltrata (dal punto di vista documentale è una tesi che sta sicuramente in piedi, anche se completamente scorretta).

 

Prova a vedere se riesci a risolvere il tutto in via bonaria prima di mettere di mezzo i legali, come giustamente consiglia anche Maurizio

 

 

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Il 29/11/2019 alle 11:57 , Microchip1967 ha scritto:

A fare i "cattivi" si potrebbe benissimo sostenere che a distanza di 7 anni (non ieri) tu hai consegnato l'impianto come da carte allegate, nessuna obiezione è stata fatta in quel momento e nei due anni successivi (periodo che avrebbe permesso senza problema l'evidenziazione delle anomalie)  e che quanto riscontrato non puo' essere addebitato a te in quanto non potevi neppure accedere ai locali e nessuna richiesta di manutenzione straodinaria a tuo carico è mai stata inoltrata (dal punto di vista documentale è una tesi che sta sicuramente in piedi, anche se completamente scorretta).

Grazie per l'ulteriore delucidazione in materia, che va a chiarirmi sempre più tutto il quadro della situazione. Quanto detto da te è pressapoco quanto riferitomi dal mio perito. Cioè, se si vuol collaborare e ragionare, si arriva in termini ragionevoli ad una soluzione ma se l'inquilino pretende in tempi brevi una soluzione da mio padre, esigendo che ,in qualche modo, lo schema aggiornato salti fuori, in sette anni qualcun altro (cioè lui) doveva essersi accorto che qualcosa era cambiato e che in tutti questi anni nessuno ha mai aggiornato un bel niente, pur sapendo come funzionava, l'impresa elettrica del conduttore. Quindi, la soluzione va trovata!! ma il locatore pur sostenendo che lo schema non era stato rilasciato al momento del contratto e che a tutt'oggi non è stato ancora fornito nonostante le continue richieste, mi sembra che le pec ricevute siano assolutamente inutili. Primo perchè, se si vuol ricambiare pan per focaccia non c'è niente di scritto in merito, tradotto la sua parola contro la nostra e secondo:  mi sembra proprio che maggiormente in difetto ci sia proprio lui, che aveva un responsabile della sicurezza che doveva appurare la situaizione dopo l'insediamento. Comunque, volevo aggiornare la situazione dicendo che l'ex inquilino si è dimostrato volenteroso nel voler risolvere la situazione fornendomi la fattura dei lavori dell'epoca e ripetendomi che è solo questione di tempo (trattandosi di quasi dieci anni) ma i fogli salteranno fuori e tutto si sitemerà. Ipotizzando invece il contrario (bisogna sempre pensare al peggio) la ditta di mio padre potrebbe richiedere, in maniera più incisiva, tale documentazione direttamente alla ditta di impiantistica senza arrivare alle vie legali? IL nostro perito tecnico sentito in merito, ci riferisce che se non salterà fuori una certificazione per tali lavori a fronte di una fattura seppur di quasi 10 anni addietro , di importo rilevante (più di 10.000 euro) tale ditta su nostra richiesta potrebbe andare in contro a qualche grattracapo non da poco, ma su questo non è stato moltoi preciso, ha solo rammentato qualcosa l'obbligo di deposito delle documentazioni presso un ente. Cosa ne pensate in merito

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  • 2 weeks later...

Buongiorno, questa storia sembra non avere mai fine, infatti sono qui a scrivere di nuovo perchè la famigerata certificazione anzi dichiarazione di conformità, finalmente è saltata fuori."veramente non ci speravo più". Ho prontamente comunicato il tutto all'affittuario attuale e parlato solo telefonicamente con la sua impresa elettrica per finalmente chiudere la questione, ma mi sa che manca qualcosa e anche se materialmente non è ancora stata visionata dal tecnico della controparte, il dubbio, anche se ignorante in materia, è forte. La certificazione (inviata a mezzo mail,quindi non in originale) è del 2010, riporta fleggata la casella manutenzione straordinaria, schema di impianto realizzato, relazione con tipologie di materiali utilizzati e come oggetto ha "realizzazione di impianti elettrici in locali adibiti ad uffici". Una delle pagine si intitola "schema(descrizione )di impianto realizzato" , nel cetro riporta la ditta........esecutrice dell'impianto elettrico sito in via.....  inteso come manutenzione straordinaria.   segnala : (fleggato) Impianto con obbligo di progetto e quindi che l'impianto essendo al di sopra dei limiti .....etc etc ... per la descrizione dell'opera come eseguita si fa riferimento al progetto :  (quadrettino fleggato) Già consegnato (in fase di richiestà di abiltabilità/agibilità). Il documento poi prosegue con visura cam.commercio, dettaglio materiale e libretto uso e manutenzione. Scusate l'ignoranza ma il progettino (elaborato grafico come si vuol chiamare) ci doveva essere?, perchè la risposta dell'ex inquilino è stata "ecco tutta la documentazione". Nel caso lo schema dovesse essere allegato (forse anche variato da loro) visto che adesso la dichiarazione di conformità c'è l'ho, posso esigerlo? grazie

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