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PLC Forum


Motore 3F trancia con freno elettromagnetico


VRI

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Buongiorno a tutti 😀

mi sono trovato davanti ad una trancia azionata da un motore elettrico (motore->volano->riduttore->biella->lama) le cui foto sono in allegato al post.

Ho un dubbio riguardo al collegamento di quello che sembra essere un freno elettromagnetico calettato sull'albero motore: vedendo quel raddrizzatore mi sarei aspettato che l'avvolgimento del freno funzionasse in corrente continua invece, per come è collegato non capisco come possa funzionare. Difatti, a detta del suo ultimo utilizzatore, il freno non funziona e la lama, una volta cessata l'alimentazione al motore, procede ancora un "po'" per inerzia. Lato quadro non vi posto neanche le foto perchè nonostante mi sia messo con gran calma per tirare fuori lo schema elettrico del quadro, mi sono perso negli enne tacconi di fili volanti, roba fissata senza guida din, blu con nero, nero con blu ecc. ecc. (morale della fragola il quadro è da rifare).

Che ne pensate? Chiedo lume ai motoristi più esperti di me!

Grazie 😁

 

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Domanda: hai misurato le tensioni sul raddrizzatore?

L'alimentazione al freno dovrebbe avvenire contemporaneamente all'alimentazione del motore, in modo da sbloccare le ganasce tenute pressate dalle molle. Disalimentando sia motore che freno, le molle bloccano le ganasce ed il motore è frenato.

I freni di sicurezza, come dovrebbe essere questo, lavorano in questo modo.

 

Così come è questa trancia è fuori legge!!

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Buonasera, grazie Livio per la risposta.

No, purtroppo non ho avuto la possibilità di misurare le tensioni sull'avvolgimento del freno (i due fili rossi che escono dal raddrizzatore) perchè il quadro della macchina era in uno stato pietoso, c'erano fili volanti che rischiavano di toccare la carcassa del quadro!!!

Concordo con il funzionamento, in passato ho pilotato motori con freno elettromagnetico e sì, in contemporanea o meglio prima, alimentare il freno e poi il motore.

Il raddrizzatore, come tale, ha 4 morsetti: 2 dell'ingresso in alternata e 2 dell'uscita in corrente continua, mi aspetterei che l'avvolgimento del freno faccia capo ai due morsetti della corrente continua. Quindi dovrebbe lavorare a 230V x 1.41=320V picco??? Attualmente invece è connesso tra un morsetto dell'ingresso in alternata e il morsetto del polo negativo.

Concordo con il fuorilegge e aggiungo pericolosa!

 

Quali prove potrei effettuare per scoprire la tensione di funzionamento del freno senza danneggiarlo? Posso sperare di trovare qualche indicazione andando a smontare il carter del freno? Penso che sia calettato sul retro del motore, in parallelo alla ventola del raffreddamento.

 

Grazie ancora!

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Su motori SEW-Eurodrive autofrenanti (avvolgimento del freno in c.c.) mi è capitato di trovare indicata sulla targa del motore il valore di tensione alternata (alimentazione raddrizzatore); quindi evidentemente per i costruttori di motori autofrenanti il "dispositivo di frenatura" è l'insieme del raddrizzatore (se presente) e del freno propriamente detto.

Ciao

 

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I moduli di frenatura sew sono formati da due diodi e una resistenza.

Come è collegato nei due fili neri che sono sullo stesso asse verticale ci colleghi 220Vac, quando non deve essere sbloccato il freno deve esserci continuità fa due estremi in modo da bypassare la resistenza che viene alimentata solamente durante la frenatura dalla fem cene rata dal freno.

Normalmente il contattore di alimentazione utilizza i tre contatti di potenza per alimentare il motore e i contatti aggiuntivi per alimentare il freno.

 

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On 12/16/2019 at 5:50 PM, VRI said:

Aggiornamento: sotto la potenza, la dicitura "BREMSE" vuol dire freno in italiano :) seguito da 220V suppongo siano in alternata....

buonasera,

È sicuramente a 220v cc Non  può essere in alternata , non avrebbe senso inserire un raddrizzatore .

 

1 hour ago, Marcello Mazzola said:

se i 2 fili più sottili arancio sono l'elettrofreno è collegato sbagliato...

Concordo con Marcello  il collegamento è errato.

Se il freno non funziona o e sempre alimentato o le canasce sono andate.

 

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Ciao a tutti,

riassumendo:

due contatti di potenza di un contattore che alimentato a 220V ca il raddrizzatore, le uscite + e - del raddrizzatore ai due fili rossi che, entrando dentro al motore, suppongo siano quelli dell'elettrofreno.

Quando voglio far partire il motore alimento il ponte

 raddrizzatore, quando voglio fermarlo tolgo tensione al motore e al ponte raddrizzatore.

 

 

 

Come è collegato nei due fili neri che sono sullo stesso asse verticale ci colleghi 220Vac, quando non deve essere sbloccato il freno deve esserci continuità fa due estremi in modo da bypassare la resistenza che viene alimentata solamente durante la frenatura dalla fem cene rata dal freno.

 

Scusami ma non ho capito :(

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Quando voglio far partire il motore alimento il ponte  raddrizzatore, quando voglio fermarlo tolgo tensione al motore e al ponte raddrizzatore.

 

 

Esatto.

Il 220Vac va colllegato ai morsetti della diagonale corta del rombo, mentre il freno va collegato ai morsetti della diagonale lunga.

Modificato: da Livio Orsini
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Grazie Livio :)

Ultima domanda: riguardo la polarità da applicare all'avvolgimento del freno?

A naso proverei a lasciare un capo collegato al negativo come è ora e l'altro, al positivo.

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Non mi Livio che sia cosi, diagonale corta alimentazione, ma il magnete non è la diagonale lunga, se misuri sul gruppo di frenatura misuri la resistenza di frenatura.

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Effettivamente la resistenza di frenatura è quella che si aggiunge sugli inverter, questa è attraversata da corrente nel momenti che viene aperto il contattore per aver una frenatura un po' più lenta.

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  • 2 weeks later...

Ciao a tutti, ancora grazie per il supporto!

Ho fatto le prove in campo e penso di aver risolto collegandolo come lo schema della foto.

Il contatto che cortocircuita la resistenza lo chiudo quando devo sbloccare il freno e far partire il motore mentre, ai morsetti L ed N c'è una 230V sempre presente, sia che il motore giri, sia che sia fermo.

Cosa ne pensate?

Grazie!

IMG_0213.JPG

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Non mi sembra molto corretto, perchè a resistenza inserita circola comunque corrente negli elettromagneti, quindi il freno non sarà mai perfettamente bloccato.

 

Da quello che ricordo io il ressitore in serie serve solo a limitare la corrente nell'elettromagnete e dovrebbe essere sempre inserito.

Il comando lo si da tagliando l'alimentazione, il contatto devrebbe essere in serioe al mafnete, non in parallelo al resistore.

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Ciao Livio, concordo con la tua risposta ed è la prima cosa che ho provato quando ho fatto girare il motore della macchina.

Attualmente, dando tensione ai morsetti L ed N, quindi teoricamente sbloccando il freno, il motore non riesce a partire. Presumo poiché la corrente è limitata dalla resistenza e non è sufficiente a sbloccare il freno. Invece, alimentando L ed N, e mantenendo in corto la R di limitazione, il motore gira liberamente. 

Con motore lanciato ed R inserita si sente secondo me un eccessivo rallentamento del motore che riesce comunque a girare.

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VRI 

Dopo aver visitato questo link mi è venuto qualche dubbio, ti chiedo di fare una test :

Alimenta i capi del ponte contrasegnati ~~ e verifica le tensioni sui terminali + e -  e facci sapere.

Lo schema riportato sul componente in foto riporta uno schema  che è simile al tuo e rispecchia il collegamento  della foto del motore che hai postato al inizio della discussione 

 

 

https://picclick.de/ABB-BBC-Semiconductor-Typ-VGF0136AB-177962-123749756558.html#&gid=1&pid=1

 

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Può essere che la forza dell'elettromagnete, con resistore inserito, non si asufficiente.

Comunque a motore fermo, l'elettromagnete non deve essere alimentato, se si vuole che il freno sviluppi tutta la sua forza.

 

Lo scopo del resistore potrebbe anche essere di taratura secondo tipo di freno. In questo modo hai il medesimo dispositivo di comando per 2 differenti tipi di freno.

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10 ore fa, Lcucinelli ha scritto:

Alimenta i capi del ponte contrasegnati ~~ e verifica le tensioni sui terminali + e -  e facci sapere.

 

Avevo già fatto questa prova ma non ne ero venuto a capo, non mi ricordo i risultati e le misure quindi la riproverò quando sarò di nuovo davanti alla macchina.

 

53 minuti fa, Livio Orsini ha scritto:

Comunque a motore fermo, l'elettromagnete non deve essere alimentato, se si vuole che il freno sviluppi tutta la sua forza.

Concordo, meglio che a motore fermo non ci sia tensione sui morsetti L ed N.

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