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Regolazione impianto a pavimento con Immergas Victrix Tera 24 + DIM 2 zone ErP


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Ciao a tutti!

 

Anzitutto mi presento siccome sono nuovo del forum, mi chiamo Gennaro e abito nella provincia di Parma.

 

Sto (quasi) disperatamente cercando di capire come regolare al meglio (ed eventualmente espandere) l'impianto di riscaldamento a pavimento che mi sono ritrovato nella nuova casa.

Ho cercato di documentarmi il più possibile a riguardo leggendo altri threads su questo forum e su altri, ma dal poco che ho compreso mi sembra come dire che ogni impianto sia un pochino "una storia a se".... qualcuno ha i termostati in ogni stanza e le elettrovalvole al collettore, qualcuno ha le teste termostatiche (usate non so bene come), qualcuno non ha nemmeno un termostato ambiente e usa solo la sonda esterna.... e qua mi fermo 😁

 

Provo a descrivere al meglio com'è composto il mio impianto.

 

- La partenza di tutto è la caldaia, una Victrix Tera 24.

- Appena sotto alla caldaia è installato un DIM (disgiuntore idrico multi-impianti) ErP immergas. Il modello esatto nel mio caso è "DIM 2 zone ErP" il che significa che è la versione di DIM adatta a realizzare 2 zone in BT, poste rispettivamente una a piano terra e una a piano primo. La mandata dell'acqua calda della caldaia è collegata all'ingresso del DIM.

- All'interno del DIM si trovano due pompe circolatrici (Taco ES2) che in ingresso hanno la mandata dell'acqua della caldaia e in uscita (a una certa distanza) ciascuna il proprio collettore di zona (Dynergy in ottone a 8 uscite, termometro di mandata, termometro di ritorno, flussimetri (o debimetri) su tutte le uscite, valvole di intercettazione su cui sono montate delle manopole che ho trovato tutte aperte). Le pompe sono impostate in modalità di funzionamento P2 (pressione proporzionale)

- Sempre all'interno del DIM c'è una scheda elettronica collegata alla caldaia tramite IMG BUS (bus di comunicazione immergas) a cui sono collegati due termostati di zona (BPT Came TA-350) e a cui sono collegate le pompe di circolazione. Questa scheda fa funzionare, in modo non ben comprensibile, il tutto.

- Nessuna sonda di temperatura esterna

- Dimenticavo, i pavimenti sono con massetto, tubi Dynergy PEX-A 17x2, gres porcellanato come piastrella sopra.

 

Le domande da fare a riguardo sarebbero purtroppo tantissime.... 😥 provo a farne alcune:

 

- secondo voi l'impianto è sufficiente a livello di dotazione hardware, o per avere un comfort/efficienza energetica migliori ci sarebbe bisogno di altro? Per esempio, avere un solo termostato di zona è positivo o sarebbe meglio avere un termostato per ogni stanza + elettrovalvole ai collettori? O forse andrebbe tolto del tutto il termostato?

- il bilanciamento dei circuiti è una cosa per me ancora totalmente oscura.... anche per l'idraulico, credo.... sia i flussimetri che le valvole di intercettazione sono stati lasciati tutti aperti, di conseguenza le portate sui circuiti sono "casuali" (o forse si bilancia da solo con le pompe in modalità proporzionale?), all'incirca tutte pari a 2 L/min se la pompa è in modalità P2. Calano invece a circa 1 L/min cambiando la modalità di funzionamento delle pompe in P1. Ho provato a fare un calcolo spannometrico delle portate usando il regolo calcolatore che ho trovato su questo sito https://www.bekotec-therm.it/regolo-calcolatore-circuiti.aspx e per le lunghezze dei circuiti che ho io, comprese tra i 50 e i 90 metri di lunghezza, selezionando un tubo 16x2 con passo 7,5cm risultano portate dell'ordine degli 0,7-0,8 L/min.... molto più basse di quelle che mi trovo io....

- ho sperimentato un po' con la temperatura di mandata dell'acqua calda, impostata inizialmente dall'idraulico in caldaia a 40°C. Con la mandata alta succede che il pavimento si scalda, dopodichè quando l'ambiente raggiunge il setpoint impostato nel termostato la zona viene spenta ma il pavimento continua a scaldare e la temperatura sale di circa 1,5°C oltre il setpoint impostato, dopodichè il pavimento si raffredda e scende anche la temperatura ambiente che va al di sotto del setpoint e il ciclo riparte.... il problema è che questi cicli sono moooolto lenti, quindi secondo me anche se ho impostato il differenziale dei termostati a 0.1°C il pavimento lavora in modo troppo intermittente con conseguente scomfort e credo anche aggravio dei consumi. Con la mandata bassa diventa tutto più gestibile, il problema è che devo inseguire a mano la temperatura esterna, tipo quando fa molto freddo alzarla a 30°C e quando fa meno freddo abbassarla anche a 26°C....

 

Scusate se mi sono dilungato, ringrazio chiunque avrà la pazienza di rispondermi.... 😂

Se mi è sfuggito qualche thread o sito interessante che mi possa aiutare a capire come muovermi vi prego di segnalarmelo, grazie mille!

 

Un saluto a tutti! 👋

 

 

Modificato: da Alessio Menditto
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Monkey.Buildings

Ho dimenticato di inserire una foto dei collettori di zona, non sono esattamente questi ma sono fatti più o meno così.... giusto per evidenziare che non ci sono bypass (che forse sono indispensabili se si vogliono montare le elettrovalvole?)

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Alessio Menditto

Il problema della regolazione “a portata di liquido”, ossia fornire la stessa quantità di acqua in proporzione alla lunghezza dei tubi, sarebbe una cosa talmente facile che sarebbe troppo bella.

Il fatto è che non tiene conto del “calore” richiesto da ogni stanza, che può essere diverso una dall’altra indipendentemente dalla lunghezza dei tubi, oltretutto nel tuo caso sei su due piani, suppongo un piano terra e un primo piano, e il piano terra richiede più calore del primo, a parità di metri.

 

Detto questo, lascio la parola ai colleghi perché da come hai descritto l’impianto è troppo complicato per la semplicità disarmante che richiede il riscaldamento a pavimento, io solo sentire tutte le cose (per me inutili) che hanno messo, ho già il mal di mare, e rimango sempre con la domanda che non trova risposta dopo tanti anni, sul perché i geni che fanno tutte queste cose non vengono loro a settarle.

Per me non le settano perché non hanno la minima idea di come si fa.

Modificato: da Alessio Menditto
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Secondo me dovresti installare la sonda esterna e il controllo remoto caldaia e togliere i due termostati ambiente. Così regoli la temperarura in automatico con la curva climatica. 

 

Ciao

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Monkey.Buildings

Grazie mille ragazzi per la pazienza 😁

 

@Alessio Menditto che dire.... se sono arrivato al punto di chiedere aiuto a voi qua sul forum è proprio perché sono pienamente d'accordo con il tuo punto di vista, ovvero che chi ha fatto l'impianto si sia limitato a mettere assieme parti secondo una ricetta preconfezionata senza però poi avere una reale consapevolezza di come funzioni il tutto.... quando il sistema è stato messo in funzione mi è stato detto: "Ho controllato tutto, l'impianto tiene la pressione, non ci sono perdite, tutto a posto." quindi l'approccio è proprio quello del non perde, la caldaia si accende, le pompe girano, il pavimento si scalda, allora funziona.

 

@marco1278 sono anch'io della stessa idea anche se dall'altro lato l'approccio del termostato per ogni ambiente e teste termostatiche elettriche devo dire che mi piacerebbe molto (per non sudare in camera e avere il bagno bello caldo per la doccia) anche se credo sia poco realistico dal momento che le pareti interne non isolano bene e le porte si tende a lasciarle sempre semiaperte.... credi che si potrebbe ottenere col tuo approccio regolando in modo diverso le portate delle varie stanze? E poi resta sempre il dubbio principale, come diamine andranno impostate quelle maledette portate? Che poi con l'accuratezza dei flussimetri mi sembra un terno al lotto beccare quella giusta.... Ho anche letto del bilanciamento delle temperature dei ritorni anche se onestamente non ho capito il perché se le temperature di ritorno di ogni circuito sono uguali tra loro allora è bilanciato, se qualcuno sapesse spiegarmelo....

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Alessio Menditto

Si sì non era una osservazione per te, è una constatazione generale, perché spesso mi si è fatto notare che dico di togliere i termostati nelle stanze (che si usano di più), e io per tutta risposta dico: hai messo i termostati e tutte le regolazioni possibili? Bene, però le devi far funzionare, altrimenti facciamo solo del cinema .

 

Per quello che riguarda il bilanciamento in temperatura, gli anelli sono bilanciati uno rispetto all’altro quando forniscono la stessa quantità di calore.

Nell’esempio dei due piani, è ovvio che il piano terra richiede più calore che il primo piano, facendo finta di avere gli stessi metri di tubi nei due piani (per semplificare) se i rubinetti che alimentano i due piani fossero aperti uguali (perché i metri sono gli stessi) avresti più caldo al primo piano che al piano terra, perché il piano terra richiede più calore.

Allora devi aprire più di più il piano terra e meno il primo piano fino a quando le temperature di ritorno saranno identiche.

La difficoltà è che ogni stanza dell’anello di ogni piano richiederà a sua volta probabilmente diverso calore.

Quando tutte le temperature saranno identiche avrai ottenuto un buon risultato, il problema è che questa regolazione, a contrario dei flussimetri, richiede tanto tempo, e un idraulico di solito non ha tutto questo tempo per tornare più volte, è per questo che l’idraulico tende a scappare e trovare le scuse per non accollarsi questa rogna.

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L'impianto sarà stato progettato da un termotecnico che avrà calcolato le portate teoriche. Cerca di capire se esistono in qualche documento.

 

La camera la devi tenere sempre più fredda del resto della casa, per cui metterai meno portata.

 

In alcuni inpianti i termostati di zona hanno una sorta di PID con un ciclo. Questo funzionamento però stresserebbe le pompe per o continui on/off

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Monkey.Buildings

@Alessio Menditto ad essere sincero anch'io sono un appassionato di termostati 😁 un po' perché il controllo in anello aperto (sonda esterna) mi spaventa, e un po' perché è bello avere sotto controllo l'impianto in qualche modo.... e poi i termostati di oggi giorno sono decisamente cinematografici, guarda il nest!!!! 😂

 

La regolazione delle temperature di ritorno potrei farla io, posso comprare dei termometri (uno per ogni circuito di ritorno nel collettore, quindi 16 in totale per i due piani) e lasciarli sempre montati in cassetta, escludo i termostati mettendo il setpoint al massimo e verifico che tutti i ritorni siano alla stessa temperatura.... corretto? Dici quindi inoltre che dovrei equalizzare i ritorni di entrambi i piani tra loro, quindi i 16 termometri dei ritorni (8 per piano) devono misurare la stessa temp? E poi mi sfugge la cosa più importante.... che temperatura dovrebbero visualizzare? Tot gradi in meno di quella di mandata, e se si quanti? 🤯

 

Grazie mille....

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Monkey.Buildings

@marco1278 esattamente, i miei termostati pur essendo molto basic hanno la possibilità di funzionare in modo differenziale (impostabile fino a un minimo di 0.0°C) o in modo proporzionale (vado a ricordo, dovrebbero essere slot da 2 minuti in un arco di 20 minuti, quindi accende minimo 2 minuti ogni 20 e massimo 20 ogni 20.... una roba del genere) però onestamente non credo che sia quello che può fare la magia, inoltre ho letto anch'il in giro che continuare ad accendere e spegnere non fa bene ai circolatori quindi mi sono spaventato e sono tornato in modalità differenziale con isteresi di 0.1°C.

 

Il progetto al momento non lo ho e ho addirittura paura che non esista visto che le lunghezze dei circuiti sono state scritte a pennarello sui collettori, comunque provo a chiedere all'impresa che ha costruito, mi sembra un buon consiglio.... 😉

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Monkey.Buildings

Buongiorno a tutti 😊

scusate se rompo di nuovo ma stamattina mi sono svegliato con ulteriori dubbi....

 

@Alessio Menditto Mi dicevi che equalizzando le temperature di ritorno di ciascun anello ottengo il bilanciamento dell'impianto, ma.... perdona la mia ignoranza, se la temperatura di mandata è pressochè la stessa per tutti i circuiti (siccome arriva dalla mandata caldaia), supponiamo 30°C, e le temperature di ritorno degli anelli sono le stesse per tutti i circuiti, supponiamo 20°C, vuol dire che ho avuto una caduta di 10°C su un anello di 50 metri così come ho avuto la stessa caduta su un anello da 100 metri, questo non significa che l'anello di 50 metri ha trasferito lo stesso calore di quello da 100 metri? Se così fosse vorrebbe dire che sto scaldando con lo stesso numero di calorie la stanza piccola (quella con l'anello corto) e quella grande (quella con l'anello lungo)....

 

@marco1278 Utilizzando la sonda esterna e facendo lavorare la caldaia in climatica, ha senso secondo te scegliere una curva climatica che mandi acqua calda a temperatura appena un po' più alta del necessario e mantenere comunque i termostati come "regolazione fine" della temperatura interna? O sarebbe una cavolata? Nell'ipotesi che abbia senso e che vada bene utilizzare i termostati in modalità differenziale e non proporzionale integrale, dici che ha senso mettere un differenziale (isteresi) di 0.0°C / 0.1°C o è meglio tenerlo a 0.5°C o addirittura 1°C?

 

Grazie mille ad entrambi! 🥳

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Alessio Menditto

L’equivoco è trattare il pavimento radiante come i termosifoni, il termostato dovrebbe staccare ad una temperatura ambiente CHE POTREBBE NON CORRISPONDERE alla sensazione di benessere.

Detto ciò, partendo da 40 di mandata, che è uguale per tutti gli anelli, come fai a dire 

37 minuti fa, Monkey.Buildings ha scritto:

le temperature di ritorno degli anelli sono le stesse per tutti i circuiti

 

È proprio questo che è diverso, come può ad esempio (a parità di lunghezza) un anello che parte a 40 gradi (che è posto in un ambiente ad esempio a 5 gradi di un seminterrato), tornare alla stessa temperatura di un anello posto in un primo piano a 20 gradi?

 

Non puoi sapere prima quanto calore è richiesto, è questo il punto, per quello si bilancia in temperatura, puoi sapere con i flussimetri QUANTA ACQUA richiedono i tubi, ma il calore richiesto no.

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Monkey.Buildings

Alessio perdonami, evidentemente mi sono espresso male....

Quello che intendevo dire è: una volta effettuato il bilanciamento in temperatura, che consiste nell'equalizzazione delle temperature di ritorno di tutti gli anelli, mi ritroverei con tutti i ritorni alla stessa temperatura, quindi indipendentemente da dove sono posti gli anelli (seminterrato a 5°C, primo piano a 17°C). Allego link a un video di quello che ho inteso io come bilanciamento in temperatura, correggimi se sbaglio:

 

Detto questo mi chiedevo, come mai bilanciare in temperatura è la cosa giusta da fare? Per due ambienti diversi, uno con circuito più lungo dell'altro, se mi ritrovo con lo stesso delta T tra mandata e ritorno non vuol dire che sto dando meno calore alla stanza col circuito più lungo? 🤔

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Alessio Menditto

Tu confondi CALORE con TEMPERATURA, non sono la stessa cosa, finché non le distingui si parla a vuoto.

La temperatura è la conseguenza del calore, la fiamma di una candela sono centinaia e centinaia di gradi, ma non ci scaldi una camera, con un termosifone a 60 gradi si, e lo stesso lo scaldi con il pavimento radiante a 30 gradi.

Ma cosa te ne frega qual’è il circuito più lungo o corto??

Se i ritorni sono alla stessa temperatura vuol dire che scaldano allo stesso modo!!

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impostare i tuoi termostati con differenziale stretto è un errore se ben ricordo i tuoi termostati hanno anche la regolazione in banda proporzionale con la possibilità pure di scegliere ma larghezza

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Monkey.Buildings

Ciao @Erikle e grazie del tuo intervento 😊, si come dicevo sopra i termostati TA-350 della BPT hanno anche la regolazione proporzionale integrale, di seguito le possibilità di impostazione dal manuale utente:

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Ho provato il programma P3 e poi sono tornato al programma differenziale perchè come diceva sopra @marco1278 accende e spegne frequentemente le pompe di circolazione (ogni 20 minuti come vedi dalla tabella) il che mi ha fatto pensare male in termini di stress delle stesse.... dici che ho pensato male?

 

@Alessio Menditto Siccome si parlava del fatto che il fabbisogno calorico delle stanze è diverso per via di N diversi fattori, e proprio perchè non confondo calore con temperatura, ho chiesto quale fosse la relazione tra le due quantità e come mai un delta T costante assicuri un corretto apporto calorico a stanze con differenti fabbisogni. Questo unicamente allo scopo di capire come funziona l'impianto, se capisco come funziona riesco a regolarlo, se non capisco come funziona vado a caso o per sentito dire.

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Alessio Menditto

Facciamo finta hai 100 metri di tubo in una stanza sopra la cucina di un ristorante, e hai 50 metri nel solito seminterrato a 5 gradi.

 

Io non capisco a quale Delta T costante ti riferisci, i termometri al ritorno dicono semplicemente, (se i due rubinetti dei due circuiti fossero aperti uguali!!!) che vedrai la temperatura di ritorno del circuito in seminterrato molto probabilmente più bassa di quello sopra la cucina, o forse quasi uguale perché pur dovendo cedere calore ma avendo la metà di acqua dell’altro sarà lo stesso.

Peró a te non importa, se dai ore e ore per fare andare a regime l’impianto, anche se non sai nulla dei due circuiti, se ne vedi uno più caldo e uno più freddo, chiudi leggermente quello PIÙ CALDO (non potendo aprire di più quello più freddo perché già aperto al massimo!!!!!), quindi dopo ancora ore e ore e ore di assestamento vedrai quello che prima era più caldo, arrivare alla stessa temperatura di quello più freddo.

Questo vuol dire che hai dosato la quantità di acqua giusta per le sue diverse  richieste di calore degli ambienti.

Se tu ripeti questa lunga regolazione in tutti i circuiti, non avrai nessun Delta T, avrai solo la stessa temperatura di ritorno dell’acqua.

La difficoltà è che devi partire da una condizione di Tutto Aperto, perché già i tubi in totale sono lunghissimi, se poi parti già in strozzatura la povera pompa non ce la fa.

Modificato: da Alessio Menditto
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Monkey.Buildings

@Alessio Menditto Per delta T costante intendo, una volta bilanciato l'impianto, la differenza tra la temperatura di mandata di un anello e la temperatura di ritorno dello stesso anello, per un qualsiasi anello visto che una volta bilanciato in temperatura la differenza è uguale per uno o per l'altro anello indifferentemente.

 

Ragionando per unità di lunghezza dei tubi del pannello, a logica mi ero autoconvinto che per avere uno scambio di calore uniforme si dovesse perdere lo stesso numero di calorie, e quindi siccome su un'unità di lunghezza il volume di fluido è costante (dipende solo dal diametro interno del tubo) mi veniva da pensare che perdere lo stesso numero di calorie sullo stesso volume di fluido si traducesse in un calo di temperatura costante per unità di lunghezza, che quindi poi moltiplicato per la lunghezza comportasse un delta T tra mandata e ritorno diverso per ciascun anello.

 

Spero di essermi spiegato bene 😊

 

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Alessio Menditto

Si ti sei spiegato, il fatto è che tu dai già per scontato che il tuo impianto sia GIÀ bilanciato!

Io invece non lo do scontato, però faccio fatica a seguirti mi spiace.

Prima devi bilanciare gli anelli poi ti puoi dedicare a tutte le regolazioni che vuoi, il tuo comprensibile ragionamento sui metri di tubo ecc ecc va benissimo, hai già quello che ti serve, allora non fare la regolazione in temperatura.

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Monkey.Buildings

Stavo solamente facendo dei ragionamenti nell'ipotesi di impianto bilanciato in temperatura, non sto dando per scontato che il mio sia bilanciato, altrimenti starei chiedendo informazioni solamente per il gusto di chiedere e/o far perdere tempo a voi.... 😓

 

Mi sono convinto che il bilanciamento in temperatura sia la cosa giusta da fare guardando delle immagini di pavimenti radianti fatte con la termocamera.

In pratica, nel caso in cui il ritorno sia a temperatura molto più bassa della mandata è come se si avessero alternati nel pavimento (in caso di posa a chiocciola) un tubo caldo, poi uno freddo, poi uno caldo, etc, per non parlare del caso drammatico di posa a serpente in cui uno si troverebbe metà stanza col pavimento caldo e l'altra metà col pavimento freddo.

 

Detto questo per avere uniformità di riscaldamento del pavimento è corretto ammettere di avere la temperatura di ritorno un po' più bassa di quella di mandata ma non troppo, per non sentire appunto la disomogeneità, e questo credo dipenda dalla portata del fluido. Di conseguenza bilanciando in temperatura è come dire trovare la portata giusta per avere un pavimento con temperatura omogenea, indipendentemente dalle dimensioni.

 

Non so se mi sono spiegato bene ma a me è molto chiaro ora! 😃🥳 Grazie @Alessio Menditto

 

Detto questo, i termostati allora li elimino? 😢 E io che già pensavo di comprare quelli wireless wifi cloud bluetooth.... 😪

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Alessio Menditto

Figurati niente perdita di tempo, però non capisco ancora alcune cose che dici, non ti devi preoccupare molto della disomogeneità di temperatura a patto di avere un adeguato spessore di pavimento, il fastidio maggiore c’è quando passi da una camera più calda a una più fredda.

Accorgersi che nella stessa camera ch siano 30 cm più freddo degli altri 30 accanto è molto difficile.

Anche perché il pavimento radiante scalda TUTTO quello che c’è sopra, mobili, divani, armadi, sedie, tutto contribuisce alla fine a riscaldare.

 

Poi i termostati sono un argomento delicato, io li ho tolti perché regolo a monte, col termostatato della caldaia: ci pensa l’acqua di ritorno se c’è piu freddo a tenerla accesa di più, ad esempio con mandata a 40 gradi adesso sta accesa di più che quando c’erano 15 gradi, e non ho neanche la sonda esterna.

Ognuno però fa come gli sembra meglio, ripeto, chi ti ha fatto l’impianto LO DEVE far funzionare, non esiste che tu devi chiedere!!!

Non che non ti si voglia aiutare intendimi, ma è una cosa assurda, o meglio alla luce del tempo che hai capito ci vuole per tarare tutto, si spiega.

Se tu non fossi su due piani sarebbe molto più semplice, ma si può tarare anche con i flussimetri, ognuno fa quello che gli sembra meglio.

 

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La sensazione di benessere del riscaldamento a pavimento è diversa da quella che hai con i termosifoni. 

Il pavimento deve essere sempre acceso e regolato in temperatura dalla caldaia con sonda esterna. I termostati interni non servono. Lasciali pure impostati a 22 gradi in modo che siano sempre in chiamata. 

 

Poi devo vedere tu variando la portata sugli anelli il comfort. Ciao

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come hai già sperimentato non è facile regolare quel tipo di impianti a causa della enorme inerzia termica e dello sfasamento fra una azione e i suoi effetti

 

Fra l'altro il tuo impianto è pure costato una bella cifra il DIM ha fatto lievitare il costo

 

Ora cosa fare..prima cosa far aggiungere la sonda esterna alla caldaia...costa molto poco e ti permette di avere la mandata a temperatura scorrevole in base alla temperatura esterna altra cosa che puoi fare fin da subito è impostare i termostati alti in modo che per ora non stacchino mai e poi abbassi la caldaia gradualmente fino a scendere a una temperatura della'cqua tale da avere circa la temperatura giusta in casa..poi vai a vedere nei vari locali dove si sta bene dove invece c'è freddo e dove caldo

a questo punto inizi a regolare il flusso cominciando col chiudere un poco per i locali in cui c'è più caldo arriverai magari a un punto in cui si sta bene ovunque ma in qualche locale c'è fresco allora alzi un pochino la mandata della caldaia e ricominci il  giro parzializzando dove c'è caldo fino ad avere una ragionevole uniformità e le temperature desiderati magari più calde nei bagni

 

Fatto tutto questo nel frattempo sono venuti a montarti la sonda esterna e allora dovrai sperimentare di trovare la curva giusta che risponde meglio per la tua abitazione..si possono regolare pendenze off set temperature minime e massime

 

Per ultimo alla fine della fiera hai già i termostati migliori per il tuo caso e puoi provare come affinamento ulteriore a usare il programma libero P4 anche quì adattandolo al meglio perchè la sonda esterna non è un campione di precisione nel leggere le temperature esterne e comunque anche una regolazione solo in base alla sonda esterna non è ovviamente esatta non avendo un feedback di cosa succede

 

Un altro strumento utile sarebbe il comando amico remoto della immergas per la tua caldaia che può appunto funzionare da ulteriore scorrimento della temperatura in base stavolta alla temperatura esterna però tu hai due zone e la cosa si complica un pochetto 

 

Se si pretende dai termostati di gestire tutto con mandate alte della caldaia non ci riuscirai mai

Modificato: da Erikle
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Alessio Menditto

Parole sante quelle di Erikle, volevo giusto puntualizzare che i termostati non è che non servono, non mi permetterei di mettere in discussione impianti fatti da esperti ci mancherebbe, ma che il loro abbinarli con un sistema a così grande inerzia è veramente difficile.

Io vorrei vedere, e lo dico alla nausea e senza polemica, uno di quegli esperti tarare sul campo il loro impianto, perché è comodo passare la patata bollente al povero idraulico, che già non può assolutamente tararlo IN TEMPERATURA in giornata.

Certo lo può tarare in portata con i flussimetri, basta che il cliente sia contento però.

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Monkey.Buildings

😊Ragazzi buongiorno a tutti e grazie infinite a tutti per i tanti suggerimenti, cerco di rispondere sperando di non fare troppa confusione.... 😥

 

Questione deltaT tra mandata e ritorno di ciascun anello e bilanciamento in temperatura:

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Nel tentativo di illustrare la giustificazione intuitiva al bilanciamento in temperatura che ho dato a me stesso (magari è sbagliata eh!) faccio riferimento all'immagine sopra in cui sono raffigurati due esempi di pannelli radianti a spirale e a serpente. Siccome lavoro nel mondo dell'elettronica (ecco svelato il perchè mi gustava tanto il discorso termostati 😁) quello che ho fatto è stata la seguente analogia con una resistenza elettrica.

 

Se quella serpentina fosse una resistenza elettrica altro non avrei che una certo valore di resistenza per unità di lunghezza. Quella resistenza, percorsa da corrente, innalzerà la propria temperatura per effetto Joule, e siccome sarà costante la corrente lungo tutta la resistenza la temperatura sarà la stessa identica lungo l'intera serpentina. In altre parole non ci sarà una parte di serpentina rossa e una parte blu, ma la resistenza sarà tutta rossa allo stesso modo, alla medesima temperatura in ogni punto. Se la serpentina per una stanza fosse più lunga o più corta quello che cambierebbe sarebbe la resistenza del circuito di quella stanza, e quindi per avere la stessa temperatura del pavimento in ogni stanza (ovvero la stessa corrente) dovrei bilanciare le correnti andando a cambiare le tensioni di alimentazione, o in alternativa dovrei alimentare ogni stanza con un generatore di corrente dedicato.

 

Per analogia, in un impianto ad acqua mi immagino che si voglia ottenere lo stesso effetto.... cioè non credo che si voglia una serpentina metà blu e metà rossa perchè vorrebbe dire che starebbe lavorando al 50%, ma il più possibile tutta rossa. In altre parole, quello che credo che non si voglia è un deltaT eccessivo tra mandata e ritorno. Ok, siamo d'accordo che in termini di effetto finale il massetto aiuta a non percepire la differenza tra le zone blu e quelle rosse, però in linea di principio è sarebbe meglio se questa differenza non fosse eccessiva.

Quando la portata tende a zero il tubo tende al rosso solo vicino al collettore, mentre il resto del tubo rimane blu.... e quindi non sto scaldando per niente. Viceversa, se la portata tende ad infinito la temperatura di ritorno tenderà ad essere identica a quella di mandata, quindi la serpentina sarà completamente rossa e starò scaldando al massimo possibile, in relazione al livello di temperatura di mandata ovviamente.

Non avendo però a disposizione portata infinita 😅 quello che si cercherà di fare immagino che sia quindi prenderne tristemente atto ☹️ ed accettare un certo deltaT tra mandata e ritorno che ci consenta comunque di dire che quella serpentina è approssimativamente "completamente accesa", inoltre quello che si desidererà sarà avere le serpentine di tutte le stanze "tutte accese allo stesso modo": avendo un'unica temperatura di mandata questo "tutte accese allo stesso modo" si traduce in uguali temperature di ritorno per tutti i circuiti ---> bilanciamento in temperatura.

 

Questione termostato:

Tutto è partito dal fatto che mi piacerebbe riuscire a cronotermostatare le due zone, parlo di abbassare la temperatura di massimo un paio di gradi quando siamo fuori casa e alzarla di nuovo quando siamo a casa, non parlo di spegnere completamente o cose del genere.

Chi mi ha montato l'impianto sostiene che se si ha il riscaldamento a pavimento non si può avere la funzionalità crono, e coerentemente mi ha montato dei termostati non-crono. Alcuni conoscenti/colleghi sostengono di avere a casa il riscaldamento a pavimento controllato dal famoso NEST e che, grazie alle sue funzionalità di autoapprendimento delle inerzie e tutto, sia in grado di controllare correttamente anche la funzionalità crono.

 

Il nocciolo della questione è che, secondo me, per un impianto del genere è un po' sbagliata la gestione delle temperature con termostati on/off.... quello che ci vorrebbe sarebbe forse un termostato in grado di modulare la temperatura di mandata in funzione della temperatura esterna, di quella interna e del setpoint richiesto (esempio, se fuori ci sono 0°C e il setpoint è 15°C magari basta una mandata a 29°C per arrivarci e a 28°C per mantenerlo, se il setpoint è 20°C invece magari mi serve una mandata a 32°C per arrivarci e a 30°C per mantenerlo, e così via).

@Erikle dici quindi che il CAR della Immergas ha questa prerogativa? 😲😲😲 Però anche se la avesse credo che ne potrei installare uno solo, quindi sarebbe impossibile controllare le due zone ☹️ corretto? comunque mi conforta il fatto che tu dica che i miei termostati sono già quello che di meglio si può avere nel mio caso.

 

P.S. Non ho dimenticato i vostri consigli, la sonda di temperatura l'ho già comprata ma devo trovare il modo di fissarla in esterno, ho solo tubi già occupati da cavi percorsi da corrente 😓 e che peraltro non escono su pareti esterne rivolte a nord quindi devo trovare il modo di uscire in qualche modo.... spaccando il muro o non so ancora bene come 😓 Inoltre ho pianificato l'acquisto di una pistola termica ad ultrasuoni per il bilanciamento in temperatura, vi aggiorno quando riuscirò a mettere in pratica il tutto!

 

 

 

 

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