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Alimentazione 6L6 Single Ended Parallelo


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Siamo un po' oltre i limiti se i 18W sono per singolo canale; solo per la potenza dei finali siamo ad oltre 72W. A mio parere sarebbe necessario avere un trasformatore che eroghi almeno 100W.

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Immaginavo...che dispiacere!

Devo comprare un trasformatore e sostituirlo? Andrà bene tutto quello che c'è dopo (raddrizzatore-condensatori-resistenze) ?

 

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Presumo di si, che basti mettere un trasfo più potente.

Però prima di operare io ti consiglierei di esaminare bene la documentazione, visto che disponi dello schema dovresti avere anche l'elenco dei materiali. Poi sarebbe consigliabile chiedere lumi al costruttore.

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Immaginavo...che dispiacere!

Devo comprare un trasformatore e sostituirlo? Andrà bene tutto quello che c'è dopo (raddrizzatore-condensatori-resistenze) ?

 

Sul trasformatore non dice nulla... 

Ora decido il da farsi... Nel frattempo ho costruito una ventola, molto silenziosa, che all'occorrenza accendo 

Grazie Livio

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carlovittorio

Io non toccherei il trafo ma lo lascerei per l'alimentazione anodica e comprerei un trafo 220/ 6V  8/10 A

Sgravando il trafo principale di una trentina di Watt 

Comunque non hai misurato seriamente la temperatura vera.

Modificato: da carlovittorio
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1 ora fa, carlovittorio ha scritto:

Sgravando il trafo principale di una trentina di Watt 

 

Dunque le 6L6 consumano 0.9A sui filamenti, sono 4 quindi 3.6A; le 6SL7 consumano, 0.3A per i filamenti,sono 2 quindi si devono aggiungere 0.6 A.

Corrente totale per alimentare i filamenti: 4.2 A che fanno ben 26.4 W a 6.3V

Quindi la mia stima di 100W è leggermente sottostimata. Vediamo di essere un po' più precisi

75 W per le anodiche dei finali, altri 5 per lo stadio di ingresso, più i filamenti, siamo a a circa 107W più le perdite del trasfo siamo a 110 W.

Sgravandolo degli oltre 26W dei filamenti, l'attuale trasfo sarebbe appena leggermente sottodimensionato.

Ovviamente sempre se le misure della sezione del nuvleo sono corrette.

Modificato: da Livio Orsini
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Non l’ho misurata perché non ho attrezzatura giusta. Comunque il tuo suggerimento mi piace. Ora deciderò bene cosa fare

Vi terrò aggiornati

Grazie, siete gentili 😊

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Ad occhio direi che quelle non sono delle 6L6  ma le russe 6n3C.

Suonano bene anche se hanno bisogno di un segnale di pilotaggio un po' più alto e hanno un filamento che assorbe 1,1A abbondanti.

Anche le 6SL7 non sono 6SL7 ma le russe 6N8S oppure 6H8c.

 

 

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6 (pi greco) xx

La pi nel loro codice significa pentodo - l'equivalente della L occidentale. 

Modificato: da gabri-z
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2 ore fa, gabri-z ha scritto:

l'equivalente della L occidentale

 

Gabri dai ricordi di gioventù la sigla L indica il pentodo per le valvole della serie europea, quelle che iniziano con una lettera identificativa della serie, seguita dalle lettere indicative della funzione e poi da una o più cifre identificative del modello.

Ad esempio EL86 è un pentodo "finale" della serie tutto vetro noval (9 piedini), ECL86 è un triodo - pentodo della stessa serie.

La 6L6, come la meno potente 6V6, non sono dei pentodi, ma dei tetrodi a fascio.

Il tetrodo ha 2 griglie: la griglia controllo e la griglia schermo; la griglia schermo causa un tratto di resistenza interna negativa, difatti la curva anodica ha un tratto discendente. Per ovviare questo difetto venne aggiunta una terza griglia, griglia di soppressione, e nacque il pentodo.

Poi si scoperse che mettendo 2 placchette ausiliarie, collegate internamente al catodo e poste fisicamente in prossimità della placca o anodo, si eliminava il difetto del tetrodo e si aumentava l'efficienza del tubo.

La caratteristica anodica è del tutto simile a quella del pentodo e venivano usate come stadio finale della parte di audio.

La 6V6 era la classica valvola finale dei 5 valvole con serie americana (quella con le sigle che iniziano con i n umeri). Lo zoccolo è di tipo Octal, fatto di materiale simil bachelite.

La radio 5 valvole con serie europea avevan come finale una PCLxx

 

 

Ho approfittato per rinvangare un po' di storia della mia adolescenza.

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23 minuti fa, Livio Orsini ha scritto:

 

Gabri dai ricordi di gioventù la sigla L indica il pentodo per le valvole della serie europea, quelle che iniziano con una lettera identificativa della serie, seguita dalle lettere indicative della funzione e poi da una o più cifre identificative del modello.

Ad esempio EL86 è un pentodo "finale" della serie tutto vetro noval (9 piedini), ECL86 è un triodo - pentodo della stessa serie.

La 6L6, come la meno potente 6V6, non sono dei pentodi, ma dei tetrodi a fascio.

Il tetrodo ha 2 griglie: la griglia controllo e la griglia schermo; la griglia schermo causa un tratto di resistenza interna negativa, difatti la curva anodica ha un tratto discendente. Per ovviare questo difetto venne aggiunta una terza griglia, griglia di soppressione, e nacque il pentodo.

Poi si scoperse che mettendo 2 placchette ausiliarie, collegate internamente al catodo e poste fisicamente in prossimità della placca o anodo, si eliminava il difetto del tetrodo e si aumentava l'efficienza del tubo.

La caratteristica anodica è del tutto simile a quella del pentodo e venivano usate come stadio finale della parte di audio.

La 6V6 era la classica valvola finale dei 5 valvole con serie americana (quella con le sigle che iniziano con i n umeri). Lo zoccolo è di tipo Octal, fatto di materiale simil bachelite.

La radio 5 valvole con serie europea avevan come finale una PCLxx

 

 

Ho approfittato per rinvangare un po' di storia della mia adolescenza.

complimenti

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Avevo 15 anni nel 1959, quando studiai i tubi termoionici. A quei tempi era facile quando conoscevi il funzionamento dei 4 tubi fondamentali, conoscevi tutti i componenti attivi di uso comune, se poi aggiungevi klystron e magnetron avevi fatto tutto.

Sono trascorsi 61 anni, ma la memoria è sempre vispa, ogni tanto dimentico dove ho messo gli occhiali, per poi scoprire che li ho sul naso, ma per le cose importanti la mia memeoria è come un diodo: le informazioni che entrano nel cervello non tornanano più indietro.

Però non sempre è un vantaggio.

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4 ore fa, Livio Orsini ha scritto:

serie europea

Si, per me l'Europa era il prossimo occidente. 

Il più vicino orientale, nominato dal dott", usava la "pi greca" per il pentodo. 

Sempre dai ricordi, la prima lettera rappresentava il tipo di alimentazione filamento :E parallelo 6,3 V /P serie 0,3A. Ad esempio nel mio televisore avevo finale audio la PCL82, introvabile, a differenza della ECL82, per cui ho modificato, avevo appena 15 anni scarsi... 

È stata l'ultima riparazione di quel televisore.... Haha... 

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37 minuti fa, Riccardo Ottaviucci ha scritto:

ne ho buttate a scatoloni :(

Al epoca non c'erano la possibilità di studiare tutti i mercati , ne di trasferimento merci /denaro con la facilità d'oggi .Poi , nessuno le avrebbe potuto comperare da te , uno perché la valuta estera dovevi dimostrarle la provenienza e due , il commercio non era un'attività consentita alla persona , soltanto lo stato lo poteva fare.....

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carlovittorio
20 ore fa, Livio Orsini ha scritto:

La radio 5 valvole con serie europea avevan come finale una PCLxx

 

A mio ricordo le valvole tipo PCLXX o ECLXX erano usate sui TV in quanto dovendo demodulare solo la FM si usavano diodi prima al germanio poi al silicio e si aveva la necessità di amplificare i segnali demodulati si usavano valvole contenenti pentodie triodi ( minor ingombro totale)

Nelle radio dovendo demodulare anche AM si mettevano i diodi dentro un contenitore con in più un triodo tipo EABC80 per cui era necessario un pentodo finale tipoEL41 o la sostituta successiva EL84

 

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Che confusione!

Facciamo un po' di chiarezza, anche se non ha niente a che vedere col trasformatore sottodimensionato che scalda.

 

Nelle radio, ovviamente venute prima della televisione, di tipo europeo le sigle delle valvole iniziavano sempre con delle lettere le quali indicavano sia il tipo di filamento che la funzione svolta.

 

Prima che si sviluppasse la produzione europea anche negli apparecchi  europei venivano impiegate valvole americane che hanno codifica numerica.

A quei tempi gli apparecchi erano alimentati con grosse pile per via delle correnti necessarie all'accensione dei filamenti la cui tensione era di 2,5v. La tensione anodica veniva ricavata anch'essa da una batteria anodica e in genere era di 90v.

 

Lo sviluppo della tecnica e la diffusione della rete elettrica portò alla "luce", in Europa, la prima serie in assoluto detta A , per l'alimentazione da trasformatore.

Era caratterizzata da tensione costante e i filamenti necessitavano di 4v per la loro accensione.

 

Al fine di ridurre le correnti di accensione e di conseguenza il volume dei trasformatori,  venne prodotta la serie E, sempre a tensione costante, il cui filamento si accende a 6,3v.

 

Successivamente per risparmiare sul trasformatore, sostituendolo con un autotrasformatore, nacque la serie U a corrente costante.

Ogni filamento non è più caratterizzato dalla sua tensione ma dalla corrente che nella serie U è pari a 100mA e negli apparecchi le valvole hanno il filamento in serie.

Questo tipo di valvole ebbe grande diffusione negli apparecchi economici e tutti quelli dell'Europa Est (Tesla ecc)

 

La prima valvola multipla (moderna) fu prodotta dalla Telefunken e fu la ECL11. Inglobava un triodo preamplificatore e un pentodo finale. Ci furono vari sviluppi che portarono alla ECL82 e alla ECLL800 usate sempre in apparecchi radio. 

 

La serie P è l'unica nata specificamente e adottata nelle TV.

Simile alla serie U dove i filamenti sono collegati in serie e quindi a corrente costante, il cui valore è però di 300mA.

Questo perché nei tv le valvole erano molte di più che in un apparecchio radio e i 100mA non erano sufficienti per le finali di riga e altre di potenza molto maggiore di quelle usate negli apparecchi radio e onde ridurre le dimensioni e i costi di un trasformatore di alimentazione già voluminoso, si optò per questo tipo di valvole. Gli switching dovevano ancora venire.

 

In poche parole, 40 anni di valvole...ma la storia continua.

Modificato: da dott.cicala
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4 ore fa, carlovittorio ha scritto:

per cui era necessario un pentodo finale tipoEL41 o la sostituta successiva EL84

 

Dipende dalla serie di valvole.

Quelle eran della serie noval tutto vetro ed eran moderne, sui ricevitori AM/FM, i più costosi, le hanno usate negli anni '60; è stato un po' il canto del cigno del 5 valvole tradizionale, cominciavano già a subire la concorrenza dei "transistor" giapponesi.

Quelle fine anni 50 avevano la 6V6 come finale.

Quelle economiche della seconda metà anni 60 usavano valvole delle serie Pxx o 12xx con filamenti a 12V o anche le versioni 24xx con filamenti a 24V. Mettevano i filamenti in serie, ci aggiungevano un resistore stufetta e alimentavano il tutto in diretta da rete 220V, così risparmiavano il trasfo di rete. Ne ho vista una tirata all'osso dove usavano un altoparlante ad alta impedenza così da evitare anche il trasfo di uscita.

Son stati gli ultimi guizzi commerciali delle radio riceventi a valvole.

Ci fu una certa rinascita delle valvole su apparecchi economici per i TV BN degli anni 70; alcuni cantinari italici producevano vecchi telei BN a valvole in fabbriche "lagher" locate a Malta. Li gli stipendi li stabiiva per legge il governo, se non eran concorrenziali li abbassava. Così alcune nostre aziende, anche di un certo nome, avevano delocalizzato il BN a Malta.

Poi con le emittenti private che trasmettevano a colore, anche la RAI fu autorizzata finalmente a trasmettere a colori, e quelle porcate in BN sparirono.

Modificato: da Livio Orsini
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5 ore fa, Livio Orsini ha scritto:

Ne ho vista una tirata all'osso dove usavano un altoparlante ad alta impedenza così da evitare anche il trasfo di uscita.

Io l'ho vista per un bel po , avevano creato un altoparlante da 750 Ohm , diventato standard per TUTTI i televisori prodotti '' in casa '' , 10-15 modelli.

E' stata una delle piccole tante trovate con le quali  lo ''scemo '' nostro ha rimborsato , prima della scadenza ,  il prestito offerto su piatti d'argento dal benevole(:angry:  ) FMI che aveva tentato di comandare a casa nostra ...non spendeva un dollaro se non veramente necessario, ma gli faceva....e morto da CREDITORE , ucciso dai co...ni che lui sognava di sollevare dal fango....Scusate l'OT, ma so quel che vi è stato '' servito '' , sullo stesso piatto d'argento , non ha niente dall'essenza delle realtà , è stata la verità incompleta che se non completa diventa menzogna....tanto la gente ci casca.....noi da lì , voi da qui....

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8 ore fa, gabri-z ha scritto:

che se non completa diventa menzogna....tanto la gente ci casca.....noi da lì , voi da qui....

 

la storia la scrivon sempre i vincitori, quindi le verità son sempre, se va bene, solo mezze verità. Rimane il fatto che quella persona non era certo una brava persona.

Però qui si va a rasentare un terreno che è pericolosamente vicino al proibito dal regolamento del forum.

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