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Protezione sezionatore


del_user_212017

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Sai quante volte il generale è da 32A e le linee hanno i 32A tantissimo con un contratto da 15Kwh?

Pensa ad una officina che ha i quadri con prese da 32A e se l'artigiano è solo quindi salda o taglia al plasma o tornisce o spiega il carro ponte.

Questo si chiama fattore di contemporaneità.

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del_user_212017
Il 6/7/2020 alle 15:03 , hfdax ha scritto:

 un sezionatore che alimenti più magnetotermici risulta protetto se la somma delle correnti nominali dei magnetotermici alimentati è uguale o inferiore alla corrente nominale del sezionatore.

 

max.bocca lo so e capisco. Io mi riferivo a quanto scritto da Dario qui sopra.

Sbaglio io?

 

Comunque alla fine sceglierò tra queste due soluzioni:

1) MT 63A, 10 kA economico (a  meno prezzo non c'è niente, un ABB costa il triplo) Per esempio questo

https://www.lovatoelectric.it/-INTERRUTTORE-MAGNETOTERMICO,-4P--10KA.-4-MODULI,-CARATTERISTICA-C,-63A/P1MB4PC63/snp

in questo caso non c'è santo che tenga e rispetto la norma e proteggo tutto, meglio non potrei

 

oppure

 

2) sezionatore della medesima marca, che... mi piace un sacco (con aggiunta di polo di neutro)

https://www.lovatoelectric.it/-INTERRUTTORE-SEZIONATORE-TRIPOLARE,-ESECUZIONE-COMANDO-DIRETTO,-63A/GA063SA/snp

in questo caso la protezione da sovraccarico sarebbe data di MT a valle, ma quella da corto non ci sarebbe, ma ho capito che sarebbe tollerabile, visto che il sezionatore è adiacente ai MT a valle (pochi cm di cavo dentro al quadretto).

 

 

Modificato: da stef70
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5 ore fa, max.bocca ha scritto:

Sai quante volte il generale è da 32A e le linee hanno i 32A tantissimo con un contratto da 15Kwh?

Pensa ad una officina che ha i quadri con prese da 32A e se l'artigiano è solo quindi salda o taglia al plasma o tornisce o spiega il carro ponte.

Questo si chiama fattore di contemporaneità.

 

4 ore fa, stef70 ha scritto:
Il 6/7/2020 alle 15:03 , hfdax ha scritto:

un sezionatore che alimenti più magnetotermici risulta protetto se la somma delle correnti nominali dei magnetotermici alimentati è uguale o inferiore alla corrente nominale del sezionatore.

max.bocca lo so e capisco. Io mi riferivo a quanto scritto da Dario qui sopra.

 

Attenzione ragazzi. Non confondiamo le cose. Quì si parla di norme. Poi va da se che nel mondo reale e in condizioni normali e in virtù del coefficiente di contemporaneità e pippo e pluto e paperino ecc...quasi mai se non proprio mai accardà che tutti gli interruttori a valle siano attraversati dalla propria corrente nominale nello stesso momento. Per non parlare del limite imposto dalla potenza contrattuale. La norma però se ne frega del mondo reale e considera che in un caso su un milione ciò possa accadere, magari per effetto di guasti contemporanei su più linee, magari nel mondo di Harry Potter ma tant'è. La norma presctive quanto sopra, punto.

Va però detto anche che le norme CEI sono norme non leggi, rispettarle o meno è facoltativo. Un impianto può essere a regola d'arte - come prescriva la legge (non la norma) - pur non rispettando la norma o rispettando una norma diversa dalla CEI ma equivalente ai fini della sicurezza.

Aggiungo che da un punto di vista tecnico a mio avviso non c'è alcuna ragione per ritenere che 4 o 5 DG implichino un rischio, in termini di sicurezza, sensibilmente superiore a 3 DG e le ragioni che hanno spinto il normatore ad istituire questo vincolo mi sono tuttora ignote. Ad esempio ritengo molto più rischioso, benchè di fatto anche questo sia un rischio limitato, consentire i 3m di conduttore non protetto a valle del contatore.:senzasperanza:.

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del_user_212017

Ciao

ultima domanda che vi pongo: nel caso di utilizzo di SEZIONATORE come interruttore generale del quadro con a valle un certo numero di MT, supposto che la taglia del sezionatore sia coordinata con quella dei MT a valle (protezione da sovraccarico OK), quali sono gli accorgimenti da seguire (se esistono a livello normativo e/o pratico) al fine di ridurre al minimo il rischio di corto circuito tra il sezionatore e i MT a valle?

 

Ricordo che il tutto starebbe dentro un unico quadretto e che il sezionatore sarebbe adiacente ai MT a valle.

 

Grazie.

 

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17 minuti fa, stef70 ha scritto:

quali sono gli accorgimenti da seguire (se esistono a livello normativo e/o pratico) al fine di ridurre al minimo il rischio di corto circuito tra il sezionatore e i MT a valle?

Scegliere componenti con prestazioni adeguate.

utilizzare conduttori di sezione adeguata (anzi leggermente sovradimensionati) per evitare che possano surriscaldarsi, anche in caso di guasto, prima che intervenga la protezione;

fissare per bene i conduttori cosi che non possano muoversi;

nei limiti del possibile) evitare che i conduttori di fase si tocchino con quelli di neutro (o con quelli di altre fasi nel caso di impianto trifase);

Assicurarsi che i conduttori siano ben serrati nei morsetti;

assicurarsi che l'aria all'interno del quadro possa circolare onde evitare surriscaldamenti e quindi evitare quei cablaggi che spesso vediamo in cui si sfrutta tutto lo spazio disponibile riempiendo il quadro come un uovo.

In sostanza tutti accorgimenti che un buon quadrista adotta nella realizzazione di un quadro.

 

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Metti un sezionatore da 63A così viene protetto dal magnetotermico del contatore. Assicurati però che il contatore abbia a bordo un magnetotermico e non un sezionatore!

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1 ora fa, techno99 ha scritto:

Assicurati però che il contatore abbia a bordo un magnetotermico e non un sezionatore!

È proprio quello il problema. Spesso i GEM open meter attuali non ce l'hanno. E se anche l'avessero ma fosse difettoso l'Ente erogatore non si assume alcuna resonsabilità. In caso di danno ti paghi il tuo e pure il loro.

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del_user_212017

Si ricorda che i requisiti della sezione 434.3.2 della Norma CEI 64-8 potrebbero non essere soddisfatti in presenza dei gruppi di misura di tipo elettronico e che il Distributore può adeguare i propri gruppi di misura in conseguenza di innovazioni tecnologiche e normative. In particolare, previa comunicazione, il Distributore potrebbe sostituire l’interruttore automatico in un contatore esistente con altro dispositivo atto alla limitazione di potenza prelevata.

 

quanto sopra nella CEI 0-21

Sempre la CEI 0-21 dice che la protezione a MONTE può essere omessa se: il cavo è meno di 3 metri & il rischio di corto è ridotto al minimo & il luogo non è marcio

In questo caso dice che la sezione del cavo va coordinata con quella del MT (se presente) del contatore.

 

Ora io trovo la cosa contradditoria perchè la risolve con un " sono cavoli tuoi".

nel vano contatori da me, i contatori sono tutti stipati uno contro l'altro. quando mi hanno cambiato il contatore da mono a tri-fase, non volevano sostituire il vecchio col nuovo, ma lasciare il vecchio e piazzare il nuovo da un altra parte cosi che per raggiungere il mio quadretto dovevo fare il giro del mondo. e chi avrebbe protetto quel cavo visto che sotto al contatore non ci stava manco uno spillo? Mi sono impuntato e dopo ampia discussione, hanno rimosso il vecchio, cablato una nuova piastra e messo il nuovo che almeno è adiacente al quadretto.

comunque ho capito che qualche rischio occorre prenderlo... chi protegge il cavo che va dal contatore al quadretto?

 

Comunque visto che la sezione di tale cavo va coordinata con quella del MT di ENEL (se presente), che si deve fare?

La potenza contrattuale è 6 kW, il MT del contatore è da 63A,

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Maurizio Colombi
Il 6/7/2020 alle 21:38 , Maurizio Colombi ha scritto:

 

:blink:  Mammamia!

 

...tanti "se" e tanti "ma", tali da annegare in un bicchiere d'acqua...

Come al solito.

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DavideDaSerra

Montante coordinato col 63A -> 25mm^2. 63A è il massimo che il contatore possa erogare.

Un po' sovradimensionato ma se è corto sei certo di reggere tranquillamente la massima corrente.

Modificato: da DavideDaSerra
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del_user_212017

Scusa 25 mmq????

Ma parliamo di corto circuito. 63A è la corrente massima che il MT del contatore regge in regime permanente.

Se non erro per fare questo calcolo occorre verificare che l'energia passante dal MT del contatore sia inferiore a quella regge il cavo. In regime adiabatico.

 

o no?

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del_user_212017

mi pare di ricordare che le norme prevedano che le sovracorrenti di breve durata, tipiche di una condizione di corto circuito, vadano a riscaldare il cavo in regime adiabatico ovvero nel breve transitorio il cavo si riscalda e non cede calore all'ambiente dove è posato.

Tant'è che per il calcolo della sezione dei cavi in regime normale si considera il tipo di posa che contribuisce in più o in meno al raffreddamento del cavo, dissipando il calore generato. Nel breve transitorio invece il calore ceduto all'ambiente è irrisorio rispetto a quello prodotto e quindi si ragiona in regime adiabatico.

 

 

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del_user_212017

CEI 64-8

paragrafo 434.3.2

 

434.3.2 La formula indicata suppone che il riscaldamento dei conduttori, durante il passaggio
della corrente di cortocircuito, sia adiabatico.

 

Comunque "adiabatico" o no, mi pareva di ricordare che il dimensionamento si dovesse fare sulla base della corrente di corto circuito massima e non sulla base della taglia del MT dell'ENEL...

Modificato: da stef70
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DavideDaSerra
On 7/14/2020 at 3:19 PM, stef70 said:

Scusa 25 mmq????

Ma parliamo di corto circuito. 63A è la corrente massima che il MT del contatore regge in regime permanente.

Se non erro per fare questo calcolo occorre verificare che l'energia passante dal MT del contatore sia inferiore a quella regge il cavo. In regime adiabatico.

 

o no?

Se metti un sezionatore, i cavi che devono reggere l'impianto a pieno carico. Poichè il contatore ENEL sicuramente stacca a 63A, il montante deve essere in grado di reggere costantemente la massima corrente che il contatore può fornire (oppure la somma di tutti i MT e fusibili a valle del sezionatore se quest'ultima è minore). In sintesi il montante deve reggere in regime permanente la massima corrente che l'impianto può gestire. Questa può essere limitata a valle da circuiti la cui somma delle protezioni è bassa (es: se ho sezionatori e 4 MT da 10A dimensionerò il montante per 40A perchè oltre quello non andrò). Ma ho 4 MT da 25A avrei 100A di magnetotermici, in questo caso il MT a bordo del contatore (63A) è inferiore, quindi potrei limitare il montante a 63A. Ma iio metterei comunque un sezionatore a fusibili per 63A così danon dipendere da apparecchi che non controllo direttamente.

 

NOTA: il limite del contatore è il limite 'fisico' (la portata massima che è scritta anche sul contatore), non la potenza contrattualmente impiegata.

Modificato: da DavideDaSerra
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Il 14/7/2020 alle 22:57 , stef70 ha scritto:

434.3.2 La formula indicata suppone che il riscaldamento dei conduttori, durante il passaggio
della corrente di cortocircuito, sia adiabatico.

 

Adoro le perle di questo forum

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del_user_212017
12 ore fa, DavideDaSerra ha scritto:

Se metti un sezionatore, i cavi che devono reggere l'impianto a pieno carico.

 

 la potenza contrattuale è 6 kW

sotto al contatore c'è MT da 40A che protegge il montante da 6 mmq da corto

a valle del montante c'è MT da 32A che funge da generale e che protegge da sovraccarico il montante

 

questo quanto previsto 3 anni fa circa dal progettista. l'impianto lo ha poi fatto un elettricista.

 

quindi io dovrei non dimensionare il cablaggio da contatore a quadro principale per 63A ma per 32A quindi 6 mmq dovrebbero bastare (che sono quelli che ci sono oggi) e verificare che questi 6 mmq bastino anche per reggere eventuale corto circuito dal contatore al primo MT da 40  ovvero il tratto sprotetto.

 

nella mia ignoranza, mi pare di aver capito che per distanze brevi (fino a 12 metri? ma io ne ho molti molti meno) questa condizione è sempre soddisfatta con cavi da 6 mmq.

 

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