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PLC Forum


Interruttori linea e carico, sono collegati?


FabrizioR

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Buon giorno a tutti. Prendo spunto da una osservazione che mi è stata fatta da diversi utenti, relativamente al fatto che, indubbiamente, un interruttore magnetotermico protegge la linea che serve, non il carico. Detto questo, che sembra ineccepibile, vi domando se la terna interruttore-linea-carico è un trittico indivisibile (progettualmente) , oppure davvero, nel progettare un impianto elettrico, posso ignorare il carico, visto che l'interruttore protegge la linea. Grazie in anticipo a chi vorrà rispondere. 

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Io penso che si debba proteggere dalla linea alla presa (o quel che sia). Come si diceva nell'altro post, non puoi mai sapere chi attaccherà cosa e a quale presa.

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21 minuti fa, Enzo Ascione ha scritto:

Io penso che si debba proteggere dalla linea alla presa (o quel che sia). Come si diceva nell'altro post, non puoi mai sapere chi attaccherà cosa e a quale presa.

Grazie per la risposta. Chiedo a voi esperti se potrebbe essere una buona tecnica quella di prevedere un MT dimensionato in misura del limite del carico che vogliamo imporre a quella linea? In altre parole : è buona pratica quella di proteggere una linea con un MT da 16A/10A e stop, oppure, in fase di progettazione, è buona norma anche limitare il carico prevedibile, installando un MT di tolleranza inferiore ? 

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Io non sono per niente un esperto. Per quel poco che so, ti posso dire questo: Non devi pensare al carico. Devi pensare a proteggere quello che metti subito dopo il MT (cavi) fino alla presa. Il carico è protetto di suo, secondo ciò che prevede il costruttore per quel prodotto. Anche perché in fase di progettazione magari quella presa verrà assegnata a qualcosa che dopo in funzione di una ristrutturazione potrà essere usata per altro. Il tuo ragionamento ( a parer mio, per quel poco che vale) ha senso ad esempio per una linea luci, dove difficilmente farai cambiamenti drastici e puoi pensare di proteggere ( per quanto possibile) anche il carico.

Aspettiamo sempre i pareri di altri che sicuramente ne sanno molto più di me.

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Ma scusa a parte che stai aprendo 80 post per chiedere sempre la stessa cosa, ma se hai di queste curiosità perchè non ti leggi le norme tecniche? (o almeno le risposte già date)
Eppure sembra semplice in linea di massima:

Fai una stima del carico che devi alimentare e dimensioni la linea per quello massimo (possibilmente, maggiorando leggermente). Hai dimensionato la linea--> dimensioni la protezione della linea

 

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9 minuti fa, boip ha scritto:

Ma scusa a parte che stai aprendo 80 post per chiedere sempre la stessa cosa, ma se hai di queste curiosità perchè non ti leggi le norme tecniche? (o almeno le risposte già date)
Eppure sembra semplice in linea di massima:

Fai una stima del carico che devi alimentare e dimensioni la linea per quello massimo (possibilmente, maggiorando leggermente). Hai dimensionato la linea--> dimensioni la protezione della linea

 

 

Mi scuso con te e con tutti per l'eccessiva apertura di post, ma ero convinto che gli argomenti fossero differenti. Come da te proposto, anche a me, che non sono un elettricista, viene da pensare che il carico ipotetico determina quale MT e quale sezione dei cavi scegliere per realizzare quella linea. Supponendo ovviamente di conoscere il carico che verrà collegato. Nel caso di esempio il carico è ben noto, un frigorifero e vi domandavo se fosse adeguata la protezione e la sezione per un carico cosi. Tra gli intervenuti , qualcuno mi ha detto , cosi ho capito io, che il carico non viene protetto dall'interruttore , ma solo la linea. Da qui nasce questo post. Se è ineccepibile affermare che l'interruttore protegge la linea, come si può prescindere dal carico nella sua scelta (nella scelta del MT) ? 

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Ti è stato spiegato: nel tuo caso la linea è stata dimensionata male nel senso che è molto più di quanto servirebbe. Dal punto di vista tecnico non è un problema, è solo uno spreco.

Le protezioni automatiche limitano la corrente circolante ad un dato valore. Ha senso limitarla quando la linea non può più sopportarla.
Es: la tua linea è una grù che strutturalmente può sollevare 15 ton (lasciamo perdere gli sbracci). Le sue protezioni le fanno sollevare al massimo 10 ton, in maniera che possa lavorare in sicurezza. Quello che tu vuoi fare è fargli sollevare massimo 2 ton.

Ha senso?

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10 ore fa, boip ha scritto:

Es: la tua linea è una grù che strutturalmente può sollevare 15 ton (lasciamo perdere gli sbracci). Le sue protezioni le fanno sollevare al massimo 10 ton, in maniera che possa lavorare in sicurezza. Quello che tu vuoi fare è fargli sollevare massimo 2 ton.
Ha senso?

 

In ottica conservativa non ha senso, ma potrei domandarmi se per sollevare 2 ton ha senso usare una gru da 15 limitata a 10.  In ambito civile, il classico centralino è costituito da 2 MT per separare luci e prese, tanto vale fare tutto uguale, cavi ed MT da 16A.

Modificato: da FabrizioR
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In questo momento, FabrizioR ha scritto:

 

In ottica conservativa non ha senso, ma potrei domandarmi se per sollevare 2 ton ha senso usare una gru da 15 limitata a 10.  In ambito civile, il classico centralino è costituito da 2 MT per separare luci e prese, tanto vale fare tutto uguale, cavi ed MT da 16A.

Buongiorno. Non ha senso perche' a livello protezione dei cavi e' teoricamente fattibile, ma siccome si devono proteggere anche gli apparecchi di comando ( interruttoti pulsanti ecc) che normalmente reggono fino a 10A ecco il perche dei circuiti luce con MT da 10A

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30 minuti fa, Adolfo62 ha scritto:

si devono proteggere anche gli apparecchi di comando ( interruttoti pulsanti ecc) che normalmente reggono fino a 10A ecco il perche dei circuiti luce con MT da 10A

 

Capisco 

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Il problema di FR si risolve in maniera 'semplice' :

- si legge il manuale tecnico del frigo dal quale si ricavano le specifiche (casualmente il modello proposto da FR non riporta in alcun manuale la potenza, la corrente assorbita, l'eventuale protezione necessaria a garantire lo spunto all'accensione - direi che è un prodotto adeguato a FR che confonde kw con kwh, che riscontra sovrassorbimento dovuto a sovratensione, che dice di avere cavi da 6 mm2 quando, da quello che si può intuire da una foto sono probabilmente da 2.5 mm2 ... ) ;

- si taglia la spina del frigo (chissà come si gestisce poi la garanzia)  e si fa una connessione fissa all'impianto;

- si dimensiona la linea per la corrente prevista dal carico (che non conosciamo ma presumiamo essere di 1A);

- si dimensiona la protezione della linea e del carico (che è diventato solidale con l'impianto);

 

Altra soluzione (quella che FR non vuole assolutamente capire/accettare) :

- si dimensiona (e si protegge) la linea in funzione della presa (l'elemento terminale dell'impianto) che può essere da 10A o da 16A (o 10/16A), non credo esistano prese con portata più bassa;

- quindi nel caso di presa da 16A si mette un MT da 16A perché si LASCIA all'utilizzatore la possibilità di collegare qualsiasi carico fino a 16A e si utilizza una sezione adeguata del cavo (presumibilmente 2.5 mm2)

- siccome l'utilizzatore NON è tenuto a conoscere le normative, se ha una presa da 16A DEVE (se lo vuole) poter collegare un carico che assorbe fino a 16A senza che scatti alcuna protezione;

- la protezione da 16A è sovradimensionata per un carico da 1A? Ovviamente sì!  E quindi ? La linea è adeguatamente protetta quindi NON ci sono infrangimenti alle normative.

 

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4 ore fa, max.riservo ha scritto:

Il problema di FR si risolve in maniera 'semplice' :

- si legge il manuale tecnico del frigo dal quale si ricavano le specifiche (casualmente il modello proposto da FR non riporta in alcun manuale la potenza, la corrente assorbita, l'eventuale protezione necessaria a garantire lo spunto all'accensione - direi che è un prodotto adeguato a FR che confonde kw con kwh, che riscontra sovrassorbimento dovuto a sovratensione, che dice di avere cavi da 6 mm2 quando, da quello che si può intuire da una foto sono probabilmente da 2.5 mm2 ... ) ;

- si taglia la spina del frigo (chissà come si gestisce poi la garanzia)  e si fa una connessione fissa all'impianto;

- si dimensiona la linea per la corrente prevista dal carico (che non conosciamo ma presumiamo essere di 1A);

- si dimensiona la protezione della linea e del carico (che è diventato solidale con l'impianto);

 

Altra soluzione (quella che FR non vuole assolutamente capire/accettare) :

- si dimensiona (e si protegge) la linea in funzione della presa (l'elemento terminale dell'impianto) che può essere da 10A o da 16A (o 10/16A), non credo esistano prese con portata più bassa;

- quindi nel caso di presa da 16A si mette un MT da 16A perché si LASCIA all'utilizzatore la possibilità di collegare qualsiasi carico fino a 16A e si utilizza una sezione adeguata del cavo (presumibilmente 2.5 mm2)

- siccome l'utilizzatore NON è tenuto a conoscere le normative, se ha una presa da 16A DEVE (se lo vuole) poter collegare un carico che assorbe fino a 16A senza che scatti alcuna protezione;

- la protezione da 16A è sovradimensionata per un carico da 1A? Ovviamente sì!  E quindi ? La linea è adeguatamente protetta quindi NON ci sono infrangimenti alle normative.

 

 

Scusami ma non è questo il post coerente per replicare, secondo me. Se scrivi nel post giusto ti rispondo, puntualmente 

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3 minuti fa, FabrizioR ha scritto:

 

Scusami ma non è questo il post coerente per replicare, secondo me. Se scrivi nel post giusto ti rispondo, puntualmente 

Lascia perdere .... ho già perso fin troppo tempo.

Comunque insisti a non comprendere che NON devi quotare tutto un messaggio. Eviterò di risponderti in futuro : tanto o non capisci , o non vuoi capire o chissà che altro.

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10 minuti fa, max.riservo ha scritto:

Lascia perdere .... ho già perso fin troppo tempo.

Comunque insisti a non comprendere che NON devi quotare tutto un messaggio. Eviterò di risponderti in futuro : tanto o non capisci , o non vuoi capire o chissà che altro.

 

Io ti ringrazio per le risposte, e ti invito a scrivere nel post corretto, ti risponderò su tutti punti 

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Maurizio Colombi
6 ore fa, FabrizioR ha scritto:

ti invito a scrivere nel post corretto, ti risponderò su tutti punti 

Non dirmi che questa discussione non è la copia esatta di quella del frigorifero!

Ma dai!!!! :superlol:

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32 minuti fa, Maurizio Colombi ha scritto:

Non dirmi che questa discussione non è la copia esatta di quella del frigorifero!

Ma dai!!!! :superlol:

 

Ad essere precisi, non lo è, dal mio punto di vista. E personalmente non trovo corretto, tematicamente, trattare l'argomento del frigo qui. Questo post affronta il tema molto più in generale. 

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Roberto Garoscio

Normalmente gli unici carichi che vengono protetti al valore del proprio assorbimento sono i motori, per i quali dopo il magnetotermico di linea viene inserito il salvamotore per evitare che, in caso di blocco della rotazione con conseguente aumento della corrente assorbita si bruci l’avvolgimento.

Tutti gli altri carichi normalmente non vengono mai protetti sulla linea di alimentazione.

Modificato: da Roberto Garoscio
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4 ore fa, Roberto Garoscio ha scritto:

Tutti gli altri carichi normalmente non vengono mai protetti sulla linea di alimentazione.

 

Grazie per la risposta. Mi scuso se non sono stato chiaro, aggiungo un dettaglio importante che ho omesso e la cui assenza porta fuori strada la casa è la mia. Sono io che decido, per x motivi, che voglio controllare quel x carico con un interruttore. Il tema quindi è : in fase di progettazione MT/linea/carico sono tre parametri relazionati o il carico lo escludo sempre? La risposta può anche essere, quindi, che in ambito civile si usano solo e sempre, per legge, per convenzione, per obblighi, sempre MT da 10 o da 16 quindi qualsiasi altra soluzione è da escludere per x motivi. 

Modificato: da FabrizioR
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