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PLC Forum


Richiesta supporto per impianto fotovoltaico 12 v.


Did

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Salve a tutti e grazie a chi vorrà supportarmi nel tentativo di risolvere un busillis relativo ad un impianto fotovoltaico a 12 volt.

La situazione che si vorrebbe raggiungere è quella di caricare due batterie che in questo momento operano una per i servizi generali ed una per il motore. Gli accumulatori non sono in parallelo e vengono caricati dal motore tramite un partitore di corrente per far si che la batteria motore non venga mai cionvolta da eventuali cali di tensione dovuti al consumo dei servizi generali.

Eseguiti i dovuti calcoli in questo momento ho a disposizione un pannello solare da 120w corredato di centralina per il carico.

Purtroppo ho verificato che collegare il pannello solare al partitore per caricare le due batterie in maniera indipendente, questo non è possibile (suppongo che il circuito elettronico del partitore di corrente riconosca la differenza tra corrente continua e corrente raddrizzata e quindi impedisca alla corrente continua proveniente dal pannello solare di poter alimentare il circuito.

Con le premesse cui sopra la domanda è quindi: come caricare con l'energia proveniente dall'impianto fotovoltaico i 2 accumulatori senza che questi siano messi in parallelo e senza che il circuito fotovoltaico sia danneggiato quando metto in moto il motore?

Grazie per l'attenzione e per l'eventuale supporto.

 

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Dalla tua descrizione non si capisce molto.

 

Il 10/7/2020 alle 18:27 , Did ha scritto:

Gli accumulatori non sono in parallelo

dunque sono in serie?

 

Il 10/7/2020 alle 18:27 , Did ha scritto:

e vengono caricati dal motore

quindi il generatore fornisce 24V?

 

Il 10/7/2020 alle 18:27 , Did ha scritto:

tramite un partitore di corrente

Cosa intendi esattamente con "partitore di corrente" ?

 

Il 10/7/2020 alle 18:27 , Did ha scritto:

per far si che la batteria motore non venga mai cionvolta da eventuali cali di tensione dovuti al consumo dei servizi generali.

per ottenere che una delle due batterie non si scarichi mai sull'altra è sufficiente collegarle in parallelo e inserire un diodo sul ramo di quella da "proteggere".

 

 

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Ciao Dario e grazie per la replica; ti chiarisco:

- i due accumulatori sono separati e lavorano 1 in circuito motore  e 1 in circuito aux.

- l'alternatore carica 12 V  

- la possibilità di caricare separatamente dallo stesso alternatore i due accumulatori pur di diversa capacità è appunto data da un partitore di corrente ( aggeggio dai nomi vari...anche ripartitore di carica). Quello attuale in particolare è: "Ripartitore di carica 2 x 100 Riferimento GA0592 Consente di ricaricare più batterie nello stesso momento. In fase di ricarica sarà data priorità alla batteria più scarica."

il ripartitore si collega a valle dell'alternatore e successivamente tramite due cablaggi "ripartisce"  la carica senza che le due batterie si "travasino"  e mantenendo i circuiti separati.

Purtroppo speravo che alimentando con il pannello fotovoltaico il ripartitore, questo continuasse a fare il suo mestiere; purtroppo però non è così perchè (FORSE) il circuito elettronico non accetta corrente continua da foto ma solo raddrizzata da alternatore.... chi lo sa ??? 

Grazie per l'attenzione

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Ho capito di cosa parli. Ho visto il manuale del dispositivo.

2 ore fa, Did ha scritto:

(FORSE) il circuito elettronico non accetta corrente continua

Possibile, non posso ne confermare ne smentire.

È anche possibile che semplicemente la tensione erogata dal pannello sia troppo bassa per il partitore.

L'alternatore per definizione ha una tensione in uscita che aumenta all'aumentare dei giri. Infatti tra l'alternatore e la batteria c'è sempre un raddrizzatore / regolatore che mantiene la continua in uscita a 13-14V ma la tensione in ingresso deve per forza essere più alta, anche di poco. Ne consegue che la carica avviene solo al di sopra di una certa velocità. Pertanto se entri con 12V la corrente "non passa" essendo inferiore al valore minimo accettabile. Ma bisogna sapere con che tensione esce il pannello, considerando anche che aumenta e diminuisce secondo l'intensità della luce. Questa naturalmente è una mia ipotesi.

Si può provare a "scavalcare" il partitore collegando il pannello direttamente alle 2 batterie utilizzando due diodi antiritorno che impediscano da un lato alle batterie di scaricarsi una sull'altra e dall'altro alla corrente erogata dal caricabatteria di scaricarsi sui pannelli. Chiaro che la caduta sul diodo (qualche centinaio di mV) riduce la tensione in arrivo alla batteria che quindi potrebbe non caricarsi mai al massimo, perciò anche in questo caso dipende dalla tensione che esce dal pannello. Poi si tratta anche di vedere se la tensione generata dal pannello possa dar fastidio al partitore giungendo ai suoi morsetti di uscita, ma questo te lo possono dire solo quelli della SIC. Una soluzione a quest'ultimo problema sarebbe quella di collegare le batterie o al partitore o al pannello tramite un dispositivo che commuti tra i due (selettore manuale o relè).

Modificato: da hfdax
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1 ora fa, hfdax ha scritto:

L'alternatore per definizione ha una tensione in uscita che aumenta all'aumentare dei giri.

 

Piccolo OT

Scusa Dario, ma l'alternatore, per definizione, con l'aumentare della velocità di rotazione aumenta la frequenza, la tensione generata è (quasi) indipendente dalla velocità; quando nelle autovetture si è sostituita la dinamo con l'alternatore, si è avuto come primo evidente vantaggio la ricarica della batteria con motore al minimo di giri. Quelli vecchi come me ricordano perfettamente la spia rossa che indicava che la dinamo non caricava la batteria, spia che si spegneva intorno ai 1000 giri (misurati ad orecchio perchè solo le auto sprtive disponenvano di contagiri).

 

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55 minuti fa, Livio Orsini ha scritto:

Scusa Dario,

Figurati. Ci mancherebbe. :smile:

 

55 minuti fa, Livio Orsini ha scritto:

l'alternatore, per definizione, con l'aumentare della velocità di rotazione aumenta la frequenza

giustamente

 

55 minuti fa, Livio Orsini ha scritto:

la tensione generata è (quasi) indipendente dalla velocità;

Ecco, qui ero convinto del contrario. Oltretutto ricordo che una volta, misurando la tensione in uscita dall'alternatore della mia moto a monte del regolatore ,avevo notato un aumento nell'ampiezza della sinusoide. Non ricordo se la misura era a vuoto o con un carico (mi sembra la seconda). Forse quel quasi è la discriminante.

In ogni caso, mi inchino di fronte all'esperienza :worthy::lol:

Modificato: da hfdax
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Infatti ho scritto è (quasi) indipendente.

La stabilità dipende anche da altri fattori come, ad esempio, l'eccitazione.

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  • 2 weeks later...

Grazie per il supporto, nel frattempo ho trovato in commercio un regolatore di carica fotovoltaica con due uscite indipendenti e con la possibilità di scegliere la priorità di carico. Penso che adotterò tale soluzione che prima non avevo visto.

 

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Il 20/7/2020 alle 17:16 , Livio Orsini ha scritto:

con l'aumentare della velocità di rotazione aumenta la frequenza, la tensione generata è (quasi) indipendente dalla velocità

Aumentando la frequenza non aumenta di conseguenza la tensione efficace?

 

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4 ore fa, Cialtrone ha scritto:

Aumentando la frequenza non aumenta di conseguenza la tensione efficace?

 

No la tensione efficace è indipendente dalla frequenza, questo per definizione, basta osservare la formula per il calcolo della tensione efficace.

 

Con l'aumentare della freqeunza, se raddrizzi e filtri la tensione hai un apparente innalzamento della tensione che misuri con un voltmentro in continua, perchè migliora il fattore di forma per la diminuzione del ripple.

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