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PLC Forum


Quale differenziale per gli inverter dell'autoclave?


giovanni1946

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Da quando abbiamo messo l'autoclave ad inverter, con i temporali è un continuo staccare del differenziale dell'autoclave. Attualmente c'è un differenziale magnetotermico Gerin vigi C60 da 16A 30mA. Da dire che con le pompe a velocità fissa, in 25 anni mai staccato una volta detto differenziale.  Quindi ora stiamo cecando di trovare una soluzione al problema.  Nel primo negozio interpellato mi hanno consigliato un diff. di classe A;  la ditta produttrice degli inverter mi ha consigliato un diff. di classe B; altri mi consigliano l'istallazione di un filtro di protezione contro i disturbi atmosferici prima del differenziale.

E evidente che per adesso l'idea è quella di seguire il consiglio della casa costruttrice e mettere un diff. di classe B, però vorrei chiedere un parere anche degli addetti ai lavori del forum.

Grazie

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5 ore fa, giovanni1946 scrisse:

a ditta produttrice degli inverter mi ha consigliato un diff. di classe B; altri mi consigliano l'istallazione di un filtro di protezione contro i disturbi atmosferici prima del differenziale.

 

L'azienda produttrice ti ha consigliato correttamente.

Mettere un filtro, immediatamente prima dell'inverter, è cosa buona e giusta indipendentemente dai disturbi atmosferici. Segue le direttive EMC per la protezine dai disturbi condotti da e pverso l'inverter.

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14 ore fa, Livio Orsini scrisse:

Mettere un filtro, immediatamente prima dell'inverter, è cosa buona e giusta indipendentemente dai disturbi atmosferici. Segue le direttive EMC per la protezine dai disturbi condotti da e pverso l'inverter.

Quindi vuoi dire che potrei anche lasciare il differenziale attuale e mettere solo il filtro?  Ah, prima mi ero dimenticato di enumerare fra le possibili soluzioni l'istallazione di un differenziale a riarmo automatico... che ne dici? Però mi pare di aver letto nel manuale degli inverter che dopo 10 stacchi di corrente vada in allarme... quindi l'ideale sarebbe 

che il differenziale proprio non intervenisse mai; per cui questo esclude il differenziale a riarmo automatico. 

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10 ore fa, giovanni1946 scrisse:

l'istallazione di un differenziale a riarmo automatico... che ne dici?

 

Personalmente sono contrario, salvo casi molto particolari, all'uso di protezioni con riarmo automatico. A mio parere il riarmo di una protezione deve essere sempre un atto volontario.

 

10 ore fa, giovanni1946 scrisse:

Quindi vuoi dire che potrei anche lasciare il differenziale attuale e mettere solo il filtro? 

 

NO.

Il filtro serve per evitare che dall'inverter fuoriescano disturbi ed arminche che si riverserebbero in rete, disturbando le altre apparecchiature.

Il produttore dell'inverter raramente incorpora un filtro di rete nell'inverter, cosa piuttosto rara perchè il filtro stesso ha un incombro che simile a quello dell'inverter, oltre adun costo non trascurabile. Se non incorpora il filtro di rete, il produttore scriverà nel manuale di installazione, uso e manutenzione che, per rispettare le normative IEC, l'apparato deve essere preceduto da un filtro di rete e seguto da un filtro di uscita. Solitamente lo scrivono con poca evidenza nelle note d'installazione.

 

Semplificando i concetti.

L'interruttore automatico differenziale lavora sullo squilbrio della carrente circolante tra le fasi, nel caso di un sistema multifase, o tra fa e neutro, nel caso di un sistema monofase. Lo squilibrio, nel caso di un sistema monofase quel credo sia il tuo, è dovuto al fatto che tutta la corrente che fluisce nel conduttore di fase, non torna nel conduttore di neutro, ma si riversa a terra attraverso un altro percorso.

Nel caso di inverter possono verivicarsi squilibri transitori, di brevissima durata ma sufficienti a far intervenire un differenziale di "normale" uso domestico.

Gli interruttori differenziali di "curva B" sono specifici per la protezione di circuiti che alimentano inverters.

Questo tipo di protettore è in grado di rilevare l'insorgere di correnti di guasto continue e correnti alternate ad alta frequenza, che un normale interruttore differenziale tipo A non è in grado di rilevare. Inoltre questo tipo di protettore ha un elevato grado di insensibilità alle elevate correnti di dispersione nello spettro di frequenze del convertitore.

 

Se monti un filtro di rete ti adegui alla normativa ECM; se aggiungi un differenziale di tipo B riduci o elimini gli interventi intempestivi del protettore.

 

 

 

Modificato: da Livio Orsini
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8 ore fa, Livio Orsini scrisse:

 

Personalmente sono contrario, salvo casi molto particolari, all'uso di protezioni con riarmo automatico. A mio parere il riarmo di una protezione deve essere sempre un atto volontario.

 

 

NO.

Il filtro serve per evitare che dall'inverter fuoriescano disturbi ed arminche che si riverserebbero in rete, disturbando le altre apparecchiature.

Il produttore dell'inverter raramente incorpora un filtro di rete nell'inverter, cosa piuttosto rara perchè il filtro stesso ha un incombro che simile a quello dell'inverter, oltre adun costo non trascurabile. Se non incorpora il filtro di rete, il produttore scriverà nel manuale di installazione, uso e manutenzione che, per rispettare le normative IEC, l'apparato deve essere preceduto da un filtro di rete e seguto da un filtro di uscita. Solitamente lo scrivono con poca evidenza nelle note d'installazione.

 

Semplificando i concetti.

L'interruttore automatico differenziale lavora sullo squilbrio della carrente circolante tra le fasi, nel caso di un sistema multifase, o tra fa e neutro, nel caso di un sistema monofase. Lo squilibrio, nel caso di un sistema monofase quel credo sia il tuo, è dovuto al fatto che tutta la corrente che fluisce nel conduttore di fase, non torna nel conduttore di neutro, ma si riversa a terra attraverso un altro percorso.

Nel caso di inverter possono verivicarsi squilibri transitori, di brevissima durata ma sufficienti a far intervenire un differenziale di "normale" uso domestico.

Gli interruttori differenziali di "curva B" sono specifici per la protezione di circuiti che alimentano inverters.

Questo tipo di protettore è in grado di rilevare l'insorgere di correnti di guasto continue e correnti alternate ad alta frequenza, che un normale interruttore differenziale tipo A non è in grado di rilevare. Inoltre questo tipo di protettore ha un elevato grado di insensibilità alle elevate correnti di dispersione nello spettro di frequenze del convertitore.

 

Se monti un filtro di rete ti adegui alla normativa ECM; se aggiungi un differenziale di tipo B riduci o elimini gli interventi intempestivi del protettore.

 

Grazie infinite, ora le cose sono più chiare. Ah, dimenticavo, gli inverter sono per due motori da 380V 2,2 Hp trifasi.

8 ore fa, Livio Orsini scrisse:

 

 

 

 

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15 ore fa, giovanni1946 scrisse:

Ah, dimenticavo, gli inverter sono per due motori da 380V 2,2 Hp trifasi.

 

Quindi hai una rete trifase a 400V?

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i differenziali a protezione di inverter devono essere di tipo F, che protegge da correnti differenziali a diversa frequenza, purtroppo i commercianti hanno interesse a vendere e molto spesso non sono così tecnicamente preparati e propinano soluzioni spesso sbagliate e pericolose. Chiusa parentesi a loro volta i differenziali di qualsiasi tipo possono essere più o meno resistenti alle sovratensioni atmosferiche, quelli F che ho montato io non mi hanno dato problemi

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1 ora fa, Gianzap scrisse:

i differenziali a protezione di inverter devono essere di tipo F,

Vale sicuramente per gli inverter monofase. Per quelli trifase ritengo sia meglio il tipo B.

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7 ore fa, Gianzap scrisse:

i differenziali a protezione di inverter devono essere di tipo F,

 

Cito me stesso

 

il 26/6/2021 at 07:05 , Livio Orsini scrisse:

Gli interruttori differenziali di "curva B" sono specifici per la protezione di circuiti che alimentano inverters.

Questo tipo di protettore è in grado di rilevare l'insorgere di correnti di guasto continue e correnti alternate ad alta frequenza,

 

Mentre questa è la specifica di un differenziale tipo B di un noto produttore di questi interruttori. (quello che inventò il nome "salvavita").

 

"I Salvavita di Tipo F introdotti dalla recente normativa di prodotto CEI EN 62423, garantiscono un’efficace protezione contro i contatti indiretti in presenza di carichi dotati di convertitori di frequenza monofase.
Essi si posizionano, dal punto di vista tecnico e prestazionale, tra gli interruttori differenziali di Tipo A e B."

 

La nuova edizione della CEI EN 62423 arricchisce ulteriormente l’insieme delle forme d’onda della corrente differenziale con le quali devono essere provati gli interruttori di tipo B.

Queste sono: alternata, unidirezionale pulsante, unidirezionale pulsante con parzializzazione di fase, alternata sovrapposta alla corrente continua, unidirezionale pulsante sovrapposta alla corrente continua, multifrequenza, raddrizzata bifase, continua senza ondulazione, alternata con frequenza sino a 1kHz

Gli interruttori differenziali di tipo B sono adatti ad un utilizzo in presenza di circuiti non lineari in grado di generare corrente di guasto a terra con elevata componente continua (oltre 6 mA) e/o ad alta frequenza.

Sono quindi specifici in caso di alimentazione di:

  • raddrizzatori trifase o bifase in genere
  • raddrizzatori a semionda con elevata capacità di livellamento
  • raddrizzatori con correzione attiva del fattore di potenza
  • generatori di tensione continua permanentemente connessi senza separazione galvanica a reti in corrente alternata (es. pannelli fotovoltaici)
  • inverter a frequenza variabile

Tra i principali apparecchi utilizzatori che contengono tali configurazioni circuitali troviamo:

  • sistemi statici di trasferimento (STS) e sistemi statici di continuità (UPS)
  • sistemi di ricarica per veicoli elettrici alimentati in corrente alternata
  • azionamenti per motori a frequenza variabile con alimentazione trifase
  • impianti fotovoltaici
  • azionamenti in corrente continua;
  • convertitori di frequenza.

Come si vede l'interruttore differenziale di tipo "B" è specifico per proteggere linee di alimentazione di inverters di qaulsiasi tipo, mentre il tipo "F" può essere impiegato per protezione di inverters monofasi

Modificato: da Livio Orsini
evidenziato particolare importante
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3 ore fa, Livio Orsini scrisse:

Come si vede l'interruttore differenziale di tipo "B" è specifico per proteggere linee di alimentazione di inverters di qaulsiasi tipo, mentre il tipo "F" può essere impiegato per protezione di inverters monofasi

Ok, allora visto che nel mio caso si tratta di due inverters trifasi, non ci sono dubbi: quello giusto è il tipo "B".

 

Grazie di nuovo a tutti. 

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