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PLC Forum


Un aiuto per progetto semplice circuito BJT


giorgio1963

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Salve a tutta la comunità. Vorrei realizzare questo semplice circuito con BJT (BC547B): si tratta di un circuito a singola alimentazione da 9V con resistore R1 tra la base del BJT e il +VCC (9V) ed un altro resistore RL per il diodo led verde (2.1V - 10mA) posto sul collettore del BJT. L'emettitore del BJT è collegato a massa. (Non riesco a mettere l'allegato JPG/PNG/GIF di 48kB perchè mi da errore 7).

Mi potete aiutare indicandomi come calcolare R1 e RL ?

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RL è semplice:

Vled meno Vbat diviso ILED (10ma) quindi 680 Ohm

R1 dipende dal guadagno del transistor, che al momento non ricordo, ma deve essere sufficientemente alta da far scorrere in base la sola corrente che permette al Led di accendersi.

Empiricamente puoi comunque provare con una resistenza da 10000 Ohm e un trimmer da 100000 in serie, e vedere il valore minimo, regolando il trimmer, col quale  il Led si accende.

 

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27 minuti fa, patatino59 ha scritto:

Empiricamente puoi comunque provare con una resistenza da 10000 Ohm e un trimmer da 100000 in serie, e vedere il valore minimo, regolando il trimmer, col quale  il Led si accende.

 

Dalla descrizione usa il transistor come interruttore sempre chiuso; questo transitor ha un hfe >50, la corrente di base sarà <= 10mA/50 = 0.2mA; quindi si avrà R = (9-0.7)/0.0002 = 41500 ohm, approssimando al valore commerciale più vicino si usa un 39kohm, ma anche una 47kohm può andar bene, non è un componente critico.

Modificato: da Livio Orsini
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Oltre ai validi suggerimenti che ti hanno dato sopra, te ne do un altro, anzi due :

 

  1. Elimina il transistor ed R1, il tutto funzionerà ugualmente nello stesso modo
  2. Per avere i valori esatti delle resistenze fai una media tra quello che ti hanno risposto sopra e quello che eventualmente ti risponderanno **** 🙂

 

Ciao, Ale.

 

****

Ale queste cose non si fanno!

Modificato: da Livio Orsini
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Grazie patatino59, Livio Orsini e ilguargua . A Livio: Il valore di hfe >50 da dove lo hai ricavato ? Io per esempio ho usato il simulatore Microcap12 per tracciare le caratteristiche di ingresso ed uscita del BC547B, in quanto non ne ho trovate come datasheet in internet. Da queste caratteristiche ho poi cercato la Ib adatta per una data Vce con dato Ic (10mA) dalla caratteristica di uscita e poi ho cercato la Vbe per quel Ib e Vce. I valori calcolati di R1, RL da questi dati si avvicinano abbastanza da quelli misurati implementando il circuito così dato.

 

Mi chiedevo se esisteva un altro approccio per definire R1 e RL senza usare le caratterstiche ricavate dal simulatore.

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Il datasheet lo trovi più o meno ovunque, per esempio qui. Nella seconda pagina si legge hFE min=125 max=900.

Forse non ho capito bene i collegamenti, ma con la base al positivo lo mandi in conduzione fissa, per cui condivido il punto 1 di ilguargua.

Se infatti il transistor ha una corrente di base sufficiente a mandarlo in saturazione, è un circuito chiuso (quasi) tra C ed E, per cui la corrente nel led dipenderà solamente dalla RL, e quindi vale il ragionamento di Patatino.

Se metti resistenza di base elevata, e ti capita un BC547B che guadagna poco, lo metti in area attiva, per cui dovrai considerare anche la caduta Vce in serie alla RL, e anche la dissipazione del transistor...

 

Se come penso volevi fare un generatore di corrente costante per il led, il circuito è leggermente diverso. Ti serve anche uno zener tra base e massa e la RL la devi spostare tra emettitore e massa (il led rimane tra Vcc e collettore). In questo caso la corrente di emettitore (e quindi anche quella del led, considerando trascurabile la corrente di base) diventa:

Ie=(Vz-Vbe)/RL,

dove Vz è la tensione dello zener, Vbe vale circa 0,65V (da datasheet tra 0.58 e 0.77V con Ic=10mA)

Modificato: da Ctec
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Miiii... Data la grafica, è da un libro/rivista fine anni '70...

Sembra un classico circuito per verificare come si comporta il transistor (dati tensione e corrente di base, vedere corrente e tensione di collettore).

In pratica, è uno schema di sperimentazione, che si faceva prima dell'uso dei simulatori...

Ma te che devi fare? Sperimentare? Se si, metti un trimmer connesso come resistenza variabile come R1, magari da 500k e multigiro, e variandone il valore vedrai come si comporta il circuito.

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3 ore fa, giorgio1963 ha scritto:

A Livio: Il valore di hfe >50 da dove lo hai ricavato ?

 

Perchè, anche nel caso pessimo, un transistor di quel tipo deve avere un hfe >50. Quel circuito non è critco è in pratica un interruttore sempre chiuso, quindi se la corrente di base è anche >> del necessario, fa solo bene. L'unico vero problema sarebbe avere una Ib minore del necessario: in questo caso il transistor non chiuderebbe, dissiperebbe molto ed il LED si illuminerebbe poco.

 

Nella pratica ci si deve mettere sempre dalla parte della ragione. in un circuito siffatto è sempre meglio sovrapilotare la base che sottopilotarla..

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1 ora fa, Ctec ha scritto:

si, metti un trimmer connesso come resistenza variabile come R1, magari da 500k e multigiro,

Cosi facendo , esattamente 42 anni fa , ho fuso tutti i transistor che avevo in casa , deve mettere in serie al trimmer una minima resistenza , almeno 4k7 per non andare alla IBE MAX .

Ho pianto due settimane....

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19 minuti fa, gabri-z ha scritto:

deve mettere in serie al trimmer una minima resistenza , almeno 4k7

E io che avevo detto ? 😄

 

Ricapitolando:

Se devi solo accendere il Led basta la resistenza da 680 Ohm in serie.

Il transistor serve solo se devi comandare l'accensione del Led con un segnale proveniente da un dispositivo esterno.

Come richiesto, dicci cosa ci devi fare esattamente.

 

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37 minuti fa, gabri-z ha scritto:

Cosi facendo , esattamente 42 anni fa , ho fuso tutti i transistor che avevo in casa , deve mettere in serie al trimmer una minima resistenza , almeno 4k7 per non andare alla IBE MAX .

Ho pianto due settimane....

Io l'ho fatto esattamente 40 anni fa. Erano dei bellissimi 2N1711. Tutti bruciati! 

Da allora, ogni Agosto rileggo l'articolo del multivibratore astabile su Elettronica Pratica Agosto 1981 😂

Modificato: da dott.cicala
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Grazie delle Vs risposte e dei vecchi ricordi 😂 , in particolare ringrazio Livio.

 

Per patatino59: è solo un circuito di studio, non ha altre finalità, mi basta solo accendere il led verde usando quel tipo particolare di circuito e quindi capire quale metodo usare per progettarlo (trovare i valori di R1 e RL).

 

Per dott.cicala: anche io avevo fatto quel multivibratore astabile con quel numero di Elettronica Pratica, era la mia rivista preferita, ma non ho mai bruciato i transistor, anche usandone di altro tipo.

 

Per gabri-z: sì, bravo bisogna sempre mettere una resistenza in serie al trimmer, pena distruzione transistor o altro.

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1 ora fa, dott.cicala ha scritto:

rileggo l'articolo del multivibratore astabile

Il mio era un ''amplificatore'' per comandare un tiristore di un gioco di luci ; chi sa perché , da una certa posizione del trimmer in poi , la lampada si accendeva sempre di più per lo stesso segnale in ingresso , ma poi ......si spegneva ....fino al successivo transistor .😪

 

 

Quote

Erano dei bellissimi 2N1711.

Quella era roba di lusso , non vendibile al '' pubblico ''  , i miei erano dei EFT 353 (SFT 353 ) , tre gelati grandi o un biglietto al cinema l'uno .Ne ho fatto fuori più di 15.... 

Modificato: da gabri-z
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1 ora fa, giorgio1963 ha scritto:

Per dott.cicala: anche io avevo fatto quel multivibratore astabile con quel numero di Elettronica Pratica, era la mia rivista preferita, ma non ho mai bruciato i transistor, anche usandone di altro tipo.

Male, molto male! Fatico a crederci.

Lo sperimentatore è animato dal "vediamo cosa succede" e questo lo porta per forza di cose ciclicamente dal successo all'inevitabile disastro a prescindere dall'esperienza.

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Per patatino59: questo è solo un circuito che stavo studiando e quindi sperimentando, volendo trovare un metodo di calcolo per R1 e RL. Il led verde è solo per verificare che il transistor fosse in zona attiva e non interdetto. Poteva esserci qualsiasi altro tipo di carico.

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Però per correttezza dovresti anche dire che la stessa richiesta copiaincollata l'hai fatta in altri luoghi e hai già ricevuto esaurienti risposte e pure le formule.

 

***

*****

 

ti manca questo

*******

 

******* N. d. M ******

Stefano avevo già tolto i primi 2 Link,  che aveva gia messo  "ilgargua", perchè non è bello fare pubblicità alla concorrenza, specialmente ad un forum che anni fa ha tentato un'azione molto scorretta nei nostri confronti. Poi a me sono veramente antipatici i forum che danno gradi militari, medaglie, stelline al merito, ed altre amenità del genere.

Non conoscevo il terzo link, approfondirò per curiosità.

 

Rimane il fatto che condivido con te l'indignazione per le richieste multiple, senza segnalareche si è posto la stesso quesito in più forum!

 

 

 

 

 

 

 

 

Modificato: da Livio Orsini
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Al di là delle considerazioni scritte come moderatore, colgo l'occasione per salutare 2 vecchi amici del forum e per associarmi a loro nel confermare che non ci si può definire sperimentatori, se non si mai fatto qualche piccol strage di componenti.

Questo accade specialmente quando si è curiosi per natura e non si hanno ancora le basi teoriche necessarie (ma anche dopo🤐).

Io son sempre stato un seguace del metodo: prova, sbaglia e impara.

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Sì Livio, condivido appieno la sperimentazione e la curiosità, di conseguenza capita che si brucino alcuni componenti. Questo mi è capitato quando da ragazzo ho iniziato con l'elettronica. Chiedo scusa alla comunità se lo stesso quesito l'ho posto anche ad altri forum (electro_you, Elettronica.cc), ma mi è servito per avere diversi pareri e consigli, che per uno sperimentatore sono preziosi e lo fanno crescere nel campo. Non immaginavo di fare uno sgarbo nè a Voi del forum e nè nei confronti degli altri forum a cui ho posto la richiesta. Ad ogni modo le cose si possono dire senza urlare, è una questione di civiltà. Detto ciò, mi scuso ulteriormente a Voi tutti.

Modificato: da giorgio1963
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E' molto semplice:

 

- Potevi dirlo prima e nessuno avrebbe obiettato.

- Se le risposte non ti convincono o non le capisci, chiedi lumi a chi gentilmente e gratuitamente ti ha dedicato il proprio tempo, che sia di qua o di là.

- Se avessi voluto urlare avrei scritto in maiuscolo, ma non si fa.

 

Passo e chiudo.

 

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1 ora fa, giorgio1963 ha scritto:

Ad ogni modo le cose si possono dire senza urlare, è una questione di civiltà.

 

 

Rispondo esclusivamente come moderatore.

 

Nessuno ha urlato! Nessuno dei participanti alla discussione è una persona incivile!

Quando si intende strillare sui forum, si scrive a TUTTE MAIUSCOLE (esempio indicativo di quando si alza la voce).

Porre la stessa domanda a più persone lo considero un sgarbo. Quando mi capitavano colleghi che si comportavano in questo modo, perchè capita anche negli uffici e sugli impianti, alla prima volta esternavo il mio disappunto, dalla seconda volta non davo più alcuna risposta.

Questo chiedere la stessa cosa a molti è (quasi) sempre sinonimo di sfiducia, o lameno così è recepito.

Facendo una domanda ad un forum, in genere, ricevi già parecchi pareri da più persone, pareri che si completano ed allargano lo spettro delle informazioni.

Poi, tieni presente, che c'è sempre qualcuno che legge più di un forum quindi è facile che la gherminellla venga scoperta.

 

Chiudiamo quà la discussione sulla "netetiquette" e, speriamo, riprendiamo a discutere solo di problemi tecnici.

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