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Per chi non lo sapesse, l'11 Settembre la Rai abbandonerà le onde medie.


dott.cicala

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E chi se ne frega!

 

La maggior parte di chi non legge, nemmeno sa cosa siano le onde medie, un'altra gran parte neppure conosce la FM. Oggi tutti fruiscono, credendo gratuitamente, dei contenuti presenti in rete.

 

Ma le onde radio son ben più difficili da domare rispetto al web. La BBC ad esempio ha riattivato le trasmissioni in onda corta per raggiungere l'Ucraina. Un motivo ci sarà.

 

Forse più d'uno.

 

Innanzitutto per ricevere informazioni basta un apparecchietto da pochi soldi e nessun contratto flat.

 

La radiodiffusione italiana avrebbe compiuto 100 anni ad Ottobre 2024, ma c'è troppa fretta di tagliare le torri.

 

Ci accorgeremo della necessità della radiofonia a lunga distanza quando qualcuno inizierà a far saltare le linee sottomarine.

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Adesso le onde medie e fra non molto anche "FM" .. 

Altrimenti non prende piede il DAB quindi l'unico modo per i costruttori di apparati di vendere i loro prodotti e far cessare gli impianti e rimettere al bando un altro range di frequenze per qualche nuovo servizio.

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Per la FM è un altro discorso, ha ancora ottimi numeri per esistere.

Il DAB è un bidone ed è già superato, dove ha sostituito la FM ha perso una consistente parte di inserzionisti.

Non si può ascoltare una radio che balbetta ad ogni ostacolo.

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4 ore fa, dott.cicala ha scritto:

La BBC ad esempio ha riattivato le trasmissioni in onda corta per raggiungere l'Ucraina. Un motivo ci sarà.

 

Forse più d'uno.

Da piccolo , ero rimasto affascinato dai film che raccontavano la guerra, di quando venivano diffusi i messaggi in codice verso gli alleati o i partigiani...e da bambini si giocava a comporre le frasi senza apparente significato .

Quindi se Radio Londra aveva trasmesso " la gallina ha fatto l'uovo o la vacca non da latte " , noi , mischiando anche le frasi di Topolino , arrivavamo a dire " Zia Rosetta ha un callo sul piede destro" , oppure " Questa sera alla Rosa, gara alla Belotte "   ( la Rosa   il bar del paese , la belotte, gioco di carte dei nostri vecchi  ).

In un viaggio in sicilia , mi ricordo che mi era stata decantata l'antenna di Caltanissetta come una delle sette meraviglie del mondo , ed effettivamente ne ero rimasto impressionato . Essendo io in provincia, ero andato invece a curiosare dirrettamente a Torino eremo , attualmente spostato a Volpiano , saranno 10 km in linea d'aria .

 

Stefano , come mai ?  solo per togliersi i costi di manutenzione e dell'energia delle stazioni ?  tanto non erano piu presidiate da almeno 40 anni .

 

4 ore fa, dott.cicala ha scritto:

Innanzitutto per ricevere informazioni basta un apparecchietto da pochi soldi e nessun contratto flat.

 

Vaglielo a dire ai ragazzi o ai patiti di audio in stereo/dolby , le OM non ti offrono questo

 

4 ore fa, dott.cicala ha scritto:

Ci accorgeremo della necessità della radiofonia a lunga distanza quando qualcuno inizierà a far saltare le linee sottomarine.

in questo sabato pomeriggio , noto una ventata di ottimismo, misto a complottismo...

 

Comunque basta anche meno , da una decina di giorni , da noi in montagna la rete mediaset  è una pura chimera , tutte le vallate hanno risentito del taglio del DDT  ( l'unione dei comuni e le ex comunità montane , dal Verbano cusio ossola fino al cuneese protestano , sai che paura che fanno a mediaset... )

Altro che fare saltare i cavi sottomarini , nelle "famosissime" e ricchissime valli olimpiche , avere internet è gia un sogno , non c'è BUL che tenga .

 

Tratto dal sito del Ministero della Difesa , area storica 

 

Era il 27 settembre del 1938, quando nacque la famosissima Radio Londra, l’insieme dei programmi radiofonici trasmessi dalla radio inglese BBC e indirizzati alle popolazioni europee continentali.

Le trasmissioni in lingua italiana della BBC iniziarono con la crisi di Monaco. Con l’inizio delle ostilità, nel 1939, Radio Londra incrementò le trasmissioni in italiano, che raggiunsero la durata di 4 ore e 15 minuti nel 1943.

La redazione di Radio Londra diventò nota per la sua tempestività nel trasmettere le notizie nel mondo, nel tipico stile inglese, sintetico, diretto e pragmatico.

Nel Servizio Italiano grande successo ebbe il Colonnello Harold Stevens, il famoso “Colonnello Buonasera”, Ufficiale britannico vissuto a Roma, che, grazie ai suoi commenti pacati e ragionevoli, riusciva a trasmettere messaggi di serenità e speranza nel futuro.

In guerra Radio Londra ebbe un ruolo fondamentale, in quanto spediva messaggi “speciali”, redatti dagli Alti comandi alleati e destinati alle unità della resistenza italiana. Le trasmissioni in italiano di Radio Londra avevano come sigla d’apertura le prime note della 5ª Sinfonia di Beethoven. La scelta non avvenne a caso, almeno a detta di alcuni storici, ma proprio perché quella sinfonia codificava, secondo l’alfabeto Morse, la lettera “V”, iniziale di “Victory”, sempre ripetuto da William Churchill.

Da una testimonianza dell’epoca possiamo leggere ulteriori dettagli sul ruolo di “Radio Londra”: ‹‹(...) col progredire della guerra, nel 1944, sul suolo italiano cresceva a dismisura il numero di messaggi speciali, cioè le comunicazioni enigmatiche e affascinanti (“il maggiore con la barba”, “la gallina ha fatto l’uovo”, “la vacca non da latte”) destinate alle forze della resistenza. Questi messaggi si riferivano all’arrivo di viveri, armi e uomini, a spostamenti di unità, ad operazioni belliche, ma all’epoca i messaggi erano legati al segreto militare››.

Questi messaggi giungevano in redazione tramite una “staffetta motociclistica” del Ministero della Guerra; il cronista aveva giusto il tempo di dare un’occhiata al lungo foglio, prima di darsi alla lettura di decine di messaggi tuttavia di vitale importanza.

‹‹I messaggi, da poco usciti da una telescrivente militare, - si legge nella stessa testimonianza - spesso inviati da partigiani da una radio da campo, giungevano sovente a destinazione scorretti e persino incomprensibili; e il povero annunciatore doveva cercare di rimediare in qualche maniera, con l'incubo che il suo operato potesse causare una catastrofe››.

L’attività di Radio Londra sarà essenziale anche dopo la guerra e andrà oltre essa nel tempo.
Tanto è vero che la BBC ha continuato a trasmettere in italiano “L’Ora di Londra” ogni sera fino al 31 dicembre 1981, quando il programma fu chiuso nonostante le proteste di numerosi affezionati ascoltatori.

 

 

 

 

Scusate la divagazione

 

Buon fine settimana

Modificato: da luigi69
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Mauro Dalseno

noi appassonati della radio, siamo diventati vintage come la radio stessa, quando ero piccolo con una piccola radiolina amavo ascoltare le trasmisioni della Rai, mi emozionavo quando sentivo le sigle di inizio e fine trasmissioni, erano così belle...

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Su una vecchia radio a valvole appartenuta alla mia povera nonna ormai defunta da parecchio potevi selezionare il tasto TV.. Il mio primo pensiero appena ebbi il piacere di vederla in funzione è toccarla (da buon figlio di metà anni 80)è stato :ma a chi diavolo serve ascoltare una rete televisiva?... Il mio primo pensiero leggendo questa Notizia è stato e nessuno me ne abbia a male :ma a chi diavolo serviva trasmettere stazioni radio in onde medie? 

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Non è solo per nostalgia che critico la decisione del Servizio Pubblico di Radio diffusione, servizio che è pagato da tutti noi cittadini con le nostre tasse, quindi è di nostra proprietà.

Come ha scritto giustamente Stefano le radio diffusioni in onde medie si possono ricevere a grande distanza anche con ricevitori poco sofisticati di facile assiemaggio.

Non sono "domabili" come è stato ampiamente dimostrato nell'ultima (?) guerra mondiale.

In caso di necessità o di emergenza sono il mezzo più sicuro per comunicare.

Il costo di manutenzione delle torri di trasmissione è inferiore alla retribuzione che la RAI paga ad un paio di "ospiti" insulsi e cretini di alcune trasmissioni televisive insulse e cretine. Se proprio si vuol iniziare a risparmiare si cominci con tagliare i compensi alla pletora di tuttologi, esperti, influenzatori ed altri appartenenti alla fauna parassita che si è sviluppata nelle reti RAI.

 

Purtroppo anche lanciassimo un appello per la raccolta di firme per bloccare questa iniziativa dannosa, non avrebbe seguito.

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21 ore fa, dott.cicala ha scritto:

Ci accorgeremo della necessità della radiofonia a lunga distanza quando qualcuno inizierà a far saltare le linee sottomarine.

se qualcuno fa saltare le connessioni intercontinentali e di proposito

nulla gli vieta di fare saltare la sorgente dell'emissione radio...

 

comunque da ignorante in materia

la RAI chiude? decisione politica? mancanza di ascoltatori?

se sulle onde medie trametteva solo la RAI, i privati che fanno? perché non usano le onde medie?

 

(calcolando che la radio non ce l'ho nemmeno in macchina)

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La radio rimane sempre valida; poco tempo fa a seguito di una eruzione e conseguente tsunami,

l'sola di Tonga e rimasta completamente isolata, cavi internet e telefonici tranciati.

Nell'80, terremoto in Campania, black-out totale energia elettrica e collegamenti telefonici in mezza Italia.

Sono stati i radioamatori, facendo appello zona per zona, a quantificare la vastità del territorio interessato e poi

a fornire, con i loro portatili, una rete di telecomunicazione per la gestione della prima emergenza.

Prima i radioamatori erano considerati dai più come dei "nerd",

poi si sono resi conto del contributo dato e  sono stati inquadrati nella Protezione Civile.

 

Modificato: da Peper
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