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Inchiesta Pubblica Nuova Cei 64-8 - C1065 e C1066


Del_user_127832

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Carlo Albinoni
es. 2 linee protette da differenziale coordinato con impianto di terra?

Differenziale unico?

Non garantirebbe alcuna minima selettività.

In caso di guasto resti improvvisamente senza energia e non è il massimo, magari per un anziano.

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  • 3 weeks later...

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  • Carlo Albinoni

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  • Del_user_127832

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Volutamente Anonimo

Se ti riferisci alle dotazioni minime di un appartamento (le cd "stelle") queste possono essere bypassate con un accordo cliente/fornitore.

Tralascio il mio punto di vista sulle politiche CEI di questi ultimi anni.

Diciamo che in questo caso il CEI ha abbandonato la veste di normatore di sicurezza ed e' entrato nel campo "standard di qualità".

In questo caso la norma ti da uno standard, in assenza di accordo tra le controparti: vale lo standard cei. Se c'e' un accordo tra le parti, si salta il tutto.

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x attilio

nelle righe dice: "Le prese TV in ambienti quali soggiorno, camera da letto, studio e cucina devono avere accanto la predisposizione per 6 prese energia."

x volutamenteanonimo

bypassate con un accordo cliente/fornitore, dove lo trovo scritto?

o normatore di sicurezza o standardizzatore di qualità il cei IMPONE. nelle righe della norma leggo: "DEVONO"......

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Del_user_127832

Nella maggior parte dei casi, quello che si verifica all'atto pratico è che in prossimità della postazione TV, alla presa fissa vi si colleghi regolarmente una multipresa per accogliere le spine di dvd, decoder, vhs, home teatre, hi-fi, playstation, ecc. ecc.

A questo punto, può anche starci che in assenza di precisi accordi fra installatore e cliente, si predisponga una soluzione "fissa", ma a questo punto, la cosa si può anche migliorare, comandando da opportuno interruttore l'intera sequela, o solo alcune delle prese in questione, in modo da potere disalimentare le apparecchiature quando ci fa comodo (e non lasciarle perennemente in stand-by)

Ad ogni modo, si parla di presisposizione, non di installazione.

In questo caso la norma ti da uno standard, in assenza di accordo tra le controparti: vale lo standard cei. Se c'e' un accordo tra le parti, si salta il tutto.

La questione si presta a diventare argomento di polemica, inquanto, da una parte c'è spesso un cliente, che non è tenuto a capirne di sicurezza e fruibilità di un' impianto, nella peggiore delle ipotesi, il cliente che deve poi affittare l'appartamento, non avrà molto interesse ad esempio a suddividere l'impianto su più linee con più diffirenziali, valutando che a parità di sicurezza (sicurezza intesa come normale funzionamento dell' impianto) questo gli viene a costare di più; Dall'altra parte, c'è l'installatore, che propone le varie tipologie di impianto, facendo riferimento a quanto richiedano i nuovi punti della norma e che inevitabilmente alla fine delle proposte, da anche il rendiconto dei relativi costi.

C'è poi un discorso di lungimiranza, specialmente quando si parla di predisposizioni, quello che oggi non è una necessità, fra qualche anno potrebbe tornare comodo, quando poi a fare una modifica che richiede opere murarie, ci si penserà due volte, con i tramezzi imbiancati con colori particolari o con stucchi di qualità.

A mio avviso è giusto che oltre alla "mera" sicurezza, nelle norme del CEI si prendano in considerazione anche questi aspetti.

Ovviamente, non sarà una mancata predisposizione di 6 prese a non consentire l'esecuzione e la regola d'arte dell' impianto.

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Volutamente Anonimo
bypassate con un accordo cliente/fornitore, dove lo trovo scritto?

"Premesso che il dimensionamento dell’impianto elettrico è oggetto di accordo fra il progettista, l’installatore dell’impianto ed il committente, in funzione delle esigenze impiantistiche di quest’ultimo e del livello qualitativo dell’unità immobiliare, l’Allegato fornisce i “criteri e le dotazioni minime con riferimento a tre diversi livelli prestazionali e di fruibilità” delle civili abitazioni. I livelli individuati sono i seguenti:"

Carrescia nell'ultimo convegno di TNE era dello stesso avviso.

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Salve a tutti , ho dato un occhiata all'allegato A della nuova CEI 64-8, con le dotazioni minime previste.

La domanda che vi pongo è la seguente:

Dovendo fare un impianto elettrico in mini appartamenti in località turistiche ( dalle mie parti, il basso salento si costruisce molto in località marine), dove il committente deve principalmente affittare o vendere per realizzare il massimo guadagno al minimo costo, come noi impiantisti ci dobbiamo regolare?

Nelle dotazioni minime è previsto perfino il punto telefonico!

Perché il Cei non sensibilizza prima i progettisti, soprattutto qui al sud, dove gli impianti sono considerati come l'ultima ruota del carro, dopo le pitture ed i rivestimenti, e ci sono colleghi (è un onore per loro definirli tali) che lavorano anche per € 13/15 a punto luce comprese opere murarie.

saluti

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salve, a tuti gli utenti dell forum .desideravo un informazione relativa alla nuova norma 64/8. se io dovrei installare ,o sostituire in una abitazione un magnetotermico differenziale. posso installare il tipo classico di tipo ac! .oppure sono costretto dalla norma di installare il tipo A o B come indica la norma. ! la norma e una prescrizione,oppure e un obblico! .nelle civile abitazione .cosi ci sara un concorenza estrema qualche installatore installa il tipo ac garantisce la protezione differenziale e magnetotermica .e un altro propone il tipo A o B ci sarano 2 prezzi molti diversi e ci sara qualche cliente che pensa che l'installatore col prezzo piu alto ne vuole approffitare invece non e vero. in questi casi l'installatore come si comportare !mi chiedo nei negozi che hanno tanti mtgd di tipo ac le devono vendere, anche il negozietto di quartiere dovrebbe vendere i tipi Ao B sono a conoscenza di queste normative e prodotti !

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Del_user_127832

Si può benissimo fare un'impianto senza che si dichiari conforme alle norme CEI o no?

Negli ultimi interventi, mi pare che si stiano prendendo fischi per fiaschi, premesso che capisco (o meglio, conosco) benissimo il discorso "low cost" con cui vengono fatti gli impianti in determinate circostanze.

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Carlo Albinoni
salve, a tuti gli utenti dell forum .desideravo un informazione relativa alla nuova norma 64/8. se io dovrei installare ,o sostituire in una abitazione un magnetotermico differenziale. posso installare il tipo classico di tipo ac! .

L'allegato A si applica agli impianti nuovi.

bypassate con un accordo cliente/fornitore, dove lo trovo scritto?

o normatore di sicurezza o standardizzatore di qualità il cei IMPONE. nelle righe della norma leggo: "DEVONO"......

La legge 186 del 1968 precisa che la norma tecnica del CEI è condizione sufficiente ma non necessaria, quindi vale il principio di facoltatività della norma tecnica (come nella maggioranza degli stati). Ovviamente non troverai nella norma tecnica la possibilità di derogare dalla norma stessa: la norma è fatta per chi segue la norma.

anche il negozietto di quartiere dovrebbe vendere i tipi Ao B sono a conoscenza di queste normative e prodotti !

Speriamo che non sia il negozietto a dover spiegare le norme agli installatori!

Modificato: da Carlo Albinoni
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naturalmente parlo solo di nuovi impianti.

Si può benissimo fare un'impianto senza che si dichiari conforme alle norme CEI o no?

Ma come si puo rilasciare la dichiarazione di conformità, se non ci metto la norma di riferimento.

Purtroppo, il cliente finale conosce bene i sui diritti, ma dei suoi dovere ( pagare un prezzo ragionevole, e non strozzare) fa finta di non sentire. :angry:

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salve ,a tutti siccome non mi avete dato una risposta precisa . se io dovrei installare ,o sostituire in una abitazione un magnetotermico differenziale. posso installare il tipo classico di tipo ac! .oppure sono costretto dalla norma di installare il tipo A o B come indica la norma. ! la nuova norma e una prescrizione,oppure e un obblico! . grazie per le risposte !

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Volutamente Anonimo

Ti ribalto la domanda:

Sei sicuro che per i circuiti prese che vai a proteggere con un mtd l'utente finale non collegarà mai:

Computer

Condizionatori ad inverter.

Apprecchi elettronici che utilizzano ponti raddrizzatori

ecc ecc.

Se sei sicuro di questo, puoi mettere un AC. se non sei sicuro metti un A.

Non puoi essere sicuro di questo vero? :-)

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ciao, Volutamente Anonimo grazie per la risposta. lo so nelle abitazione usiamo tanti dispositivi che utilizzano componenti elettronici e il mtd di tipo AC in caso di dispersione in corrente continua non la rileva . certe volte non sono riuscito a convicere il cliente per l'installazione di un mgtd il cliente per motivi economici si rifiuta .in questo caso la nuova norma 64-8 obblica il cliente all installazione di un mgtd di tipo A ! .se il cliente per motivi economici si rifiuta perche il prezzo di un mtd tipo A e piu alto di un semplice mgtd di tipo AC .io come installatore posso installare il tpo AC che offre le sue protezione rispetto ad nessuna protezione nell impianto .oppure sono obblicato ad installare il tpo A oB !.la nuova norma 64-8 e una prescrizione,oppure e un obblico!. aspetto le vostre risposte ! buona serata a tutti

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Del_user_127832
se il cliente per motivi economici si rifiuta perche il prezzo di un mtd tipo A e piu alto di un semplice mgtd di tipo AC

Ma spiegami un'attimo, chi è che deve fare l'impianto, tu o il cliente? :blink:

Probabilmente l'errore sta nel come tu poni la soluzione al cliente, se gli fai capire che vuoi montargli un dispositivo più costoso perchè sarebbe meglio, perchè migliorerebbe la sicurezza, ma che tutto sommato non sarebbe obbligato, è normale che il cliente ti chieda di risparmiare e montare un AC, ma ripeto, il cliente nelle tue scelte di installatore, non dovrebbe entrarci, non è lui che firmerà la conformità!

Il cliente può decidere di avere linee separate, di volere le deviate piuttosto che i comandi a pulsante, di volere un autoriarmante piuttosto che una lampada d'emergenza ogni stanza, ma riguardo la necessità (peculiarità) di installare un dispositivo piuttosto che un'altro, quando si parla di caratteristiche tecniche, lo trovo fuori dalla portata del cliente.

A sto punto, digli quanto costano gli interruttori cinesi, e vedrai che ti proibirà di utilizzare materiale "nostrano" :superlol:

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Carlo Albinoni
in questo caso la nuova norma 64-8 obblica il cliente all installazione di un mgtd di tipo A !

Per la verità non è un obbligo, ma per ora solo un "consiglio". Uomo avvisato mezzo salvato!

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  • 2 months later...
Probabilmente l'errore sta nel come tu poni la soluzione al cliente, se gli fai capire che vuoi montargli un dispositivo più costoso perchè sarebbe meglio, perchè migliorerebbe la sicurezza, ma che tutto sommato non sarebbe obbligato, è normale che il cliente ti chieda di risparmiare e montare un AC, ma ripeto, il cliente nelle tue scelte di installatore, non dovrebbe entrarci, non è lui che firmerà la conformità!

Il cliente può decidere di avere linee separate, di volere le deviate piuttosto che i comandi a pulsante, di volere un autoriarmante piuttosto che una lampada d'emergenza ogni stanza, ma riguardo la necessità (peculiarità) di installare un dispositivo piuttosto che un'altro, quando si parla di caratteristiche tecniche, lo trovo fuori dalla portata del cliente.

Sottoscrivo ogni parola

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  • 2 months later...
La legge 186 del 1968 precisa che la norma tecnica del CEI è condizione sufficiente ma non necessaria, quindi vale il principio di facoltatività della norma tecnica (come nella maggioranza degli stati).

Ovviamente non troverai nella norma tecnica la possibilità di derogare dalla norma stessa: la norma è fatta per chi segue la norma.

Io dico da sempre una cosa sola... le leggi esistono basta leggere!

Cos'è che regola l'esecuzione e la certificazione degli Impianti in Italia?

QUESTO!

DECRETO 22 gennaio 2008, n. 37: Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11- quaterdecies, comma 13, lettera a)

della legge n.248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attivita' di installazione degli impianti all'interno degli

edifici.

(Gazzetta Ufficiale n. 61 del 12 marzo 2008) – In vigore dal 27 marzo 2008.

per fugare eventuali dubbi (A TUTTI) su cosa si deve seguire per l'esecuzione degli impianti all'articolo 6 LA LEGGE ITALIANA prevede quanto sotto:

Art. 6.

Realizzazione ed installazione degli impianti

1. Le imprese realizzano gli impianti secondo la regola dell'arte

in conformita' alla normativa vigente e sono responsabili della

corretta esecuzione degli stessi.

Gli impianti realizzati in conformita' alla vigente normativa e alle

- norme dell'UNI,

- del CEI o

- di altri Enti di normalizzazione appartenenti agli Stati membri dell'Unione europea o che sono parti contraenti dell'accordo sullo

spazio economico europeo, si considerano eseguiti secondo la regola dell'arte.

per rispondere alla domanda:

Si può benissimo fare un'impianto senza che si dichiari conforme alle norme CEI o no?

la risposta è SI, si può fare un impianto elettrico anche seguendo la normativa di altri Enti di normalizzazione appartenenti agli Stati membri dell'Unione europea o che sono parti contraenti dell'accordo sullo spazio economico europeo.

Gli impianti si considerano eseguiti secondo la regola dell'arte!!

Come già per la ex 46/90 lo scopo non è imporre la normativa ma avvicinarsi il più possibile allo stato dell'arte, le normative servono solo ad indicare la strada!... ;)

Premesso che io seguo le norme Italiane almeno dove presenti e le norme Europee dove quelle Italiane

sono solo guide e repliche con codifica diversa delle norme originali.

Modificato: da Aleandro2008
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avvicinarsi il più possibile allo stato dell'arte

cosa vuol dire "avvicinarsi"? O esegui un impianti secondo la regola dell'arte e quindi segui le normative che hai citato (e seguirle vuol dire che il tuo impianto deve rispondere a i dettami delle stesse non seguirle solo come "indicazione della strada") oppure decidi che le normative che hai citato sono una schifezza, ti fai delle normative tu "pinco pallino", dici che sono la nuova regola dell'arte e però sei pronto a dimostrare con tecnici, avvocati, e via discorrendo che quello che hai eseguito è un impianto a regola d'arte.

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Perdonami, non voglio fare il leguleio della situazione ma "avvicinarsi" è a mio parere un'approssimazione che non si confà con noi tecnici: è come dire "se da progetto tecnico ci vuole una sezione da 6 mmq io ho posato dei conduttori da 4 mmq mi sono avvicinato alla regola dell'arte e quindi sono conforme?

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Perdonami, non voglio fare il leguleio della situazione ma "avvicinarsi" è a mio parere un'approssimazione che non si confà con noi tecnici:

non è semplice spiegare in un post quello che potrebbe essere l'argomento di una sera intera!

facciamo cosi.. mi correggo con "è la regola d'arte vigente" adesso va meglio?

con questa modifica dovrei aver accontentato te e per me il discorso non è cambiato di una virgola!... :lol:

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Alla finme dei giochi comunque conta solo questo!

Gli impianti realizzati in conformita' alla vigente normativa e alle

- norme dell'UNI,

- del CEI o

- di altri Enti di normalizzazione appartenenti agli Stati membri dell'Unione europea o che sono parti contraenti dell'accordo sullo

spazio economico europeo, si considerano eseguiti secondo la regola dell'arte.

Quindi la legge recita cosi e l'impianto si può fare rispettando la normativa che si ritiene più opportuno tra quelle previste nell'articolo 6

Obiezioni?

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  • 2 months later...
Maurizio Colombi

Ripristino questa discussione, in quanto mi è stato comunicato che QUI è disponibile, in inchiesta pubblica, la nuova 64-8 con 6 documenti.

Chi volesse, può segnalare commenti.

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