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Scatole Tonde Impianto Elettrico - normativa


uccio111

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salve, avendo un impianto elettrico sotto traccia con corrugati e vecchie scatole tonde, sfilando i cavi e sostituendoli (passando anche la terra), sostituendo interruttori e prese con nuovi apparecchi con telaio adattatore per scatole tonde, installando magnetotermico differenziale, puntazza ecc. si può considerare impianto a norma? in pratica per essere a norma devo comunque sostituire anche le scatole tonde o possono andare bene?grazie

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il diametro dei corrugati mi sà che non è tanto a norma per i cavi che deve contenere

tra il diametro esterno del fascio di cavi e quello interno del corrugato deve esserci almeno un 30% d'aria, meglio se 50%..

se non è rispettata questa caratteristica sarebbe buona cosa fare nuove tracce con nuovi corrugati, magari abche con delle belle scatole di derivazione e sctole portafrutti 503..

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Che t'importa della norma?

La norma stabilisce alcuni punti per considerare un lavoro a regola d'arte, questi punti verranno usati sal giudice in caso di controversia se è casa tua o se sei sicuro, per averne discusso, che il cliente non ti tira colpi bassi ripeto il : che t'importa della norma?

Se hai le scatole tonde l'edifico è vecchio, iscritto al catasto, agibile per il comune ecc..ecc..quindi non ti serve neppure la Di.Co

Ciò che è veramente importante è la sicurezza dell'impianto.

Quando si hanno tubi di diametro misero occorre valutare l'insieme tipo: se la linea più lunga fra il generale e l'ultima presa è di poche decine di metri userò un montante di 2.5 mm2, oppure F+N da 4 mm2 e terra da 2,5 mm2(*), magari un solo montante(*), circuiti luce deviati o invertiti a relè pilotati da cordicella da 1mm2 (*),...insomma ti adegui...

(*) l'importante e che faccia bene il suo lavoro)

(*) in caso di guasto e nell'attesa dell'elettricista usi le candele.

(*) parliamo di 230 Vca/35 mA per un tempo pari al click del pulsante.

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Nino,sono d'accordo con te :thumb_yello:

Però,a volte mi chiedo:l'impianto è a "norma" se è certificato , o è a "norma",perchè è fatto bene.

MI perdo sempre tra il merito e il metodo ed ho difficoltà a dirimere i dubbi.

Quindi,esempio:se mi faccio l'impianto a casa mia e rispetto la norma,perchè devo chiamare l'installatore?

Il fatto che l'impianto non sia stato fatto da un installatore abilatato e non sia certificato,in automatico non è a norma,o no?

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purtoppo

l'impianto è a "norma" se è certificato

quindi

Quindi,esempio:se mi faccio l'impianto a casa mia e rispetto la norma
non è a norma

perchè devo chiamare l'installatore?
perchè lo die la legge... (purtoppo)

Il fatto che l'impianto non sia stato fatto da un installatore abilatato e non sia certificato,in automatico non è a norma,o no?
già, anche se alla fine che sia o no "a norma" poco importa, l'importante è che siA sicuro, a volte ci sono impianti con tanto di DiCo che poi non rispettano nessuna normativa..
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Carlo Albinoni

Ricordo che le norme non sono retroattive.

deve esserci almeno un 30% d'aria, meglio se 50%..

se non è rispettata questa caratteristica sarebbe buona cosa fare nuove tracce con nuovi corrugati

Va bene, ma è solo una raccomandazione, pensata per gli impianti nuovi.

Modificato: da Carlo Albinoni
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fradifog...devi immaginare una citazione in giudizio avvalendosi dell'art. 2224 del codice civile.

L' artigiano è tenuto a fare un lavoro a regola d'arte ma il codice civile non può stabilire quando un lavoro è a regola d'arte perchè innumerevoli sono le professioni.

Da notare che non occorre la DiCo per citare in giudizio...

Come fa il giudice a decidere se il lavoro è fatto a regola d'arte?

Affida il lavoro ad un perito e questi userà la norma redatta dalla CEI come punto di riferimento....ma attenzione! La responsabilità penale è personale, se muore qualcuno non puoi certo dire di aver seguito la norma :blink:

E' quindi stupido invocare la norma quando si fa da se un lavoro in casa propria, è da intelligenti cercare la norma per controllare l'operato del propio artigiano, è ancor più intelligente cercare un rapporto diretto con un artigiano di fiducia...

Concludo:nei lavori fatti da se in casa propria vale il :E' SICURO?

Per il resto ci copre le spalle con la burocrazia...alcuni appaltatori non aspettano che l'occasione per cercare cavilli e non pagare....

PS: vale di più la sezione della corda di terra o la sua misura? E quanti ispettori misurano o sanno misurare?

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Quindi,esempio:se mi faccio l'impianto a casa mia e rispetto la norma,perchè devo chiamare l'installatore?

Il fatto che l'impianto non sia stato fatto da un installatore abilatato e non sia certificato,in automatico non è a norma,o no?

Se rispetti le norme CEI, puoi facilmente dimostrare che l'impianto è a regola d'arte e rispetta quanto richiesto dalla legge n° 186/1968.

La sicurezza è il primo requisito, perchè un impianto sicuro ed efficiente non provoca danni a cose e/o persone.

in pratica per essere a norma devo comunque sostituire anche le scatole tonde o possono andare bene?grazie

Se lasci alcuni componenti originali come tubi e scatole, non realizzi un nuovo impianto ma l'adeguamento di un impianto esistente, quindi non sei tenuto a rispettare tutti i requisiti richiesti per i nuovi impianti.

Ciao :)

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Maurizio Colombi

E per finire, permettetemi di dire: è sempre meglio l'impianto rifatto completamente, ma NON a norma perchè fatto da chi non può "conformarlo" o perchè i tubi sono sottodimensionati, oppure perchè non ci sono due o tre linee.....che l'impianto che era installato fino a prima dell'intervento. :)

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Nino,come si può fare causa all'artigiano se non hai fattura e dico e\o una relazione tecnica che attesti ciò che l'artigiano ha fatto?

Cosa intendi per artigiano:colui che è iscritto alla camera di commercio e che è abilitato a fare il lavoro dell'insallatore secondo i dettamni del 37\08?

Comunque è un bel casino......

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Del_user_127832
Però,a volte mi chiedo:l'impianto è a "norma" se è certificato , o è a "norma",perchè è fatto bene.

Quando decreti legislativi e buona tecnica si fondono ecco quali sono le conseguenze.

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Avevo scritto per l'ennesima volta il mio pensiero a riguardo, ma rileggendolo ho preferito cancellare tutto.

Tra l'altro credo che l'argomento sia ampiamente inflazionato di questi tempi.

Modificato: da Attilio Fiocco
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L'impianto in oggetto deve essere fatto secondo la regola dell'arte.

Non sempre le norme danno indicazioni su cosa e come fare in ogni caso impiantistico.

Infatti le norme non sono legge. potrei anche decidere di non applicare alcune norme, ma dovrei comunque dimostrare di aver seguito la regola dell'arte (e comunque devo essere disposto ad assumermi le responsabilità del caso).

In effetti se le norme fossero legge e assolutamente vincolanti in ogni circostanza, lo stato dell'arte sarebbe bloccato e non ci potrebbero essere nuovi progressi.

Nel caso specifico, un installatore abilitato e qualificato non dovrebbe avere nessuna difficoltà a sottoscrivere la dichiarazione di conformità dell'impianto rifatto anche se non ha sostituito le tubazioni incassate.

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Nino,come si può fare causa all'artigiano se non hai fattura e dico e\o

Parlavamo di norme non di pezze d'appoggio, dove per pezze di appoggio si intende tutto ciò che porta acqua al tuo mulino: fatture/ricevute dico, testimoni....

la Di.Co di per sè è una bufala, l'installatore indirettamente autocertifica di aver rispettato un obbligo: l'art 2224.

Una fesseria, gli obblighi si rispettano (codice civile...ma anche gli altri) senza se e senza ma!

E' una fesseria ma allo stesso tempo un obbligo, facilmente aggirabile,...tanto per appesantire il lavoro burocratico...come se un libero professionista non avesse niente di meglio da fare!

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Personalmente trovo che la dico sia anche una forma di tutela per l'installatore e non solo un diritto del comittente, infatti la dichiarazione permette all'installatore di dimostrare eventuali manomissioni dopo il suo intervento.

Non sono daccordo col fatto che un impianto certificato è automaticamente a norme, si è spesso visto installatori interprettare male le leggi/norme o piu semplicemente commetere errori nel dimensionamento del cavo piutosto che nella scelta dei materiali adeguati all'opera, spesso nella mia zona si continua a installare il boiler sopra la vasca da bagno nella zona 0 , pero' gli impianti sono tutti certificati. Poi c'è l'aspetto legale (ne sono stato tesimone), ad esempio se io come installatore rilascio la dico al comittente di un'impianto non a norme o che comunque io reputavo a posto, per il giudice alla fine saremo entrambi responsabili, pensiamo che il commitente affiti il locale incriminato o anche semplicemente che la signora che fa le pulizie prende la scossa, ebbene il giudice condannera il comittente a pagare i danni e poi potra rivalersi su l'installatore (se nel fratempo vista la situazione non ha chiuso la baracca).

Secondo me è sempre meglio pretendere la certificazione dell'impianto e affidare i lavori ad un proffessionista serio, magari assicurato, piutosto che dare l'incarico al tuttofare meno caro.

Un'ultima cosa che riguarda le scatole tonde e i tubi sottotraccia: è sicuramente vero che la norma non impone le scatole rettangolari o magari triangolari, o che i corrugati devono perforza essere del tipo fk15, ma credo che sia altrettanto vero che le norme richidano l'uso di materiali isolanti e non propaganti l'incedio. Concludendo mi pare che o siete assolutamente certi di questo e lo potete dimostrare o il riscio non vale il gioco, alle fine stiamo parlando di materiali da pochi euro.

saluti

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Maxpala, mi trovi perfettamente d'accordo sulla tua arringa in favore della dico e di professionisti abilitati.

Si vedono in giro certi numeri da circo spacciati per impianti elettrici fatti da gente che si spaccia per quello che se ne intende.

Io mi rendo conto che non è facile per noi del settore rimanere al passo con tutto quello che di nuovo esce, (norme e materiali) figuriamoci per il ferroviere che fa l'elettrico alla sera.

Ti vedo invece un pò preoccupato per i tubi e le scatole di vecchia installazione.

Le norme non impongono assolutamente di rifare la posa dei tubi sotto traccia per gli impianti vecchi che vengono ripresi.

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  • 6 years later...

Ma secondo voi in in appartamento dove:

In piu stanze ci sono collegate 4 prese con scatole separate con il sistema entra-esci (alimentate tutte dalla stella linea);

la presa sul terrazzino è stata lasciata la vecchia scatola tonda con il corrugato anni 70 di 9 mm di diametro e il coperchio non rispetta l ip per esterno;

Non vi sono le dotazioni minime dell impianto come previsto sal cap. 37 della normativa cei): es in camera da letto ci sono solo due prese e lato comodini nessuna presa o punto luce, la prrsa tv c è solo in camer da letto , ecc. 

Sul terrazzino di 15 mq non c e neanche um punto luce.

 

Posso rilasciare la di.co.?

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Maurizio Colombi

Mi dispiace, ma il regolamento di PLCForum, vieta espressamente di accodarsi alle discussioni. Specialmente a quelle ferme da parecchio tempo!

Per favore rIproponi il tuo quesito aprendo una nuova discussione.

 

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